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MANGIARE DELL'ALBERO DELLA VITA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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LA PAGINA DELLA "CADUTA" CONTIENE UNA PROFEZIA CRIPTATA
Il Capito 3 del Genesi è il notissimo brano in forma allegorica ove è descritto il dramma dell'uomo cacciato dal paradiso terrestre.
Su tale tema tanto è stato detto in campo cristiano, ebraico e laico prendendo il testo da tutte le parti e commentandolo alcuni anche irridendolo.
Il testo, nella traduzione CEI è il seguente:

"Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?
Rispose la donna al serpente: Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete. Ma il serpente disse alla donna: Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male.
Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò.
Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino.
Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: Dove sei?
Rispose: Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto.
Riprese: Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?
Rispose l'uomo: La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato.
Il Signore Dio disse alla donna: Che hai fatto?
Rispose la donna: Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato.
Allora il Signore Dio disse al serpente: Poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno.
Alla donna disse: Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà.
All'uomo disse: Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba campestre. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!
L'uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi.
Il Signore Dio fece all'uomo e alla donna tuniche di pelli e le vestì.
Il Signore Dio disse allora: Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!
Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto.
Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita." (Genesi 3)

Questa pagina non mi risulta sia stata avvicinata anche con un sistema di decriptazione onde saggiare se l'autore in quella forma favolistica avesse voluto trasmettere anche profezie di avvenimenti che auspicava si verificassero per attuare l'epopea del Cristo.
È, infatti, da pensare che tutta la Bibbia sia ispirata dall'idea del Messia e di come si sarebbe attuata la sua salvezza e non è dare per scontato che l'idea si sia necessariamente sviluppata nel tempo, ma che invece fosse completamente preformata, ma veniva espressa in sordina, lasciandola solo trapelare, perché in modo esplicito sarebbe stata troppo temeraria e quindi era coperta, come ho suggerito quando ho detto di Isaia e del suo cenno esplicito ai testi sigillati, cioè criptati.
Su tale idea rimando alla lettura dei già a tanti altri articoli di questa rubrica.
Visto che ormai il mio modo di decriptare ha dato risutati per me entusiasmanti su vari passi biblici ho applicato l'idea richiama nel citato articolo "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche" a tappeto su quei 24 versetti di Genesi 3 portando la mente ai Vangeli che sono l'attuazione di quelle profezie interne sul Messia come ho esplicitato nel metodo.
Per maggiore comprensione, a titolo esemplificativo, riporto la giustificazione della decriptazione del primo versetto con i significati e le regole di "Parlano le lettere".

Genesi 3,1 - "Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?"





"Si portarono fuori gli angeli della tomba . Il Risorto che usciva furono fuori a vedere . Nel corpo gli si riportò la vita . Nelle piaghe () il vigore ci rifù completo . Uscì il Risorto dalla porta . Uscì l'Unigenito risorto , il corpo si vide luminoso . Nell'esistenza si riportò del mondo la divinità che entrata era di un vivente . E fu l'Unigenito della Madre alla vista . Con potenza entrò ; alla donna per prima parlò . Così fu a dirle che la divinità nel mondo sarà con la pienezza della perfezione () a portare ai viventi tutti . In azione scenderanno per il mondo in cammino gli apostoli ."

Tutto di seguito riporto l'intera decriptazione.

Genesi 3,1 - Si portarono fuori gli angeli della tomba.
Il Risorto che usciva furono fuori a vedere.
Nel corpo gli si riportò la vita.
Nelle piaghe il vigore ci rifù completo.
Uscì il Risorto dalla porta.
Uscì l'Unigenito risorto, il corpo si vide luminoso.
Nell'esistenza si riportò del mondo la divinità che entrata era di un vivente.
E fu l'Unigenito della Madre alla vista.
Con potenza entrò; alla donna per prima parlò.
Così fu a dirle che la divinità nel mondo sarà con la pienezza della perfezione a portare ai viventi tutti.
In azione scenderanno per il mondo in cammino gli apostoli.

Genesi 3,2 - Ed il Crocifisso disse, entrando, alla donna che da Dio rientrerà con gli angeli; dalle tombe risorgerà i viventi.
Soffiando nei corpi. spazzerà giù rimosso l'energia dell'angelo (ribelle) che lo mangerà.

Genesi 3,3 - E dai viventi per il soffio dai corpi sarà ad uscire.
L'azione la sozzura brucerà nei corpi dentro; completa si riporterà la rettitudine.
Cacciato via l'angelo che originava amarezza, che maledetto fu dalla parola dell'Unico, a tutti a mangiare lo porterà ai viventi da manna e porteranno (così) il rifiuto finale al cammino del peccare.
Dentro per il portato soffio energico il Crocifisso tra i morti porterà l'angelo.

Genesi 3,4 - Portato che sarà dall'Unigenito dai viventi dai corpi fuori l'angelo lo chiuderà nel fuoco: il maledetto dalle origini arso uscirà.
A maledire fu la vita il serpente, originò la morte, alla fine tra i morti si porterà l'angelo.

Genesi 3,5 - Così sarà con forza sbarrata l'azione del maledetto!
Sarà la piaga che c'è dentro un giorno mangiata dalla retta vita che nei viventi abiterà.
E l'energia il Verbo (al tempo fissato), versandola nella prigione, porterà in azione; per l'opprimere che ci sarà. l'aneleranno e nel mondo sarà ad riesistere la purezza della rettitudine di Dio che uscì dai giorni sbarrata dalle rovine nei cuori portate dentro al portarsi del cattivo.

Genesi 3,6 - E il Crocifisso, rivedendo la Donna, la rettitudine fu nel cuore a portarLe dentro.
Entrò il consigliere (Spirito Santo) perché iniziasse tutti portando la rettitudine che c'è (fino ai confini) ai confini.
Iniziò a portarsi per il mondo con Lui che la potenza per agire era ad inviarLe.
Fu la Madre a portarsi con gli apostoli nelle assemblee per i viventi aiutare nel mondo.
Per i consigli il serpente usciva bruciato dalla rettitudine che era ad accompagnarla e tutti riversava nelle assemblee.
Tra i viventi frutti porta e segna per l'Unigenito tutti recando la fine del drago beneficando gli uomini del mondo.
I popoli del mondo a portare è all'Unico tutti.

Genesi 3,7 - E del Crocifisso parlavano riversando la grazia nel mondo (tanto che) si vedeva che chi oppresso era rinnovato nell'esistenza.
Per il mondo i viventi a recare erano la conoscenza.
E così era nelle città la vita dei viventi ad aprirsi.
A vivere a recarsi furono ai confini per far frutto ed innalzavano la Croce a chi incontravano ed erano all'opera recando, da boccone delicato nelle feste, il corpo del Crocifisso.

Genesi 3,8 - Ed erano della risurrezione i viventi a sentire che riportò l'Unigenito dalla croce.
Per rovesciarlo ve lo portarono i potenti (ma) del Signore per la divinità entrata (quel) vivente dai morti riuscì con potenza per la rettitudine che dentro scorreva.
L'energia potente nel corpo recava racchiusa che uscendo fu a riportarlo in vita.
E fu il Crocifisso dalla tomba da dentro per primo ad uscire.
Gli uomini e le donne tutti riporterà in vita.
Il soffio ad inviare sarà il Signore.
La divinità ad entrare sarà nei viventi.
Dentro tutti si porterà la rettitudine che agirà rialzandoli.
Usciranno camminando da angeli.

Genesi 3,9 - Ed il diletto Unigenito sarà dal mondo a recarli fuori.
Da Dio entreranno a stare da vivi.
La maledizione nell'uomo, che c'è dall'origine per l'essere ribelle che il serpente portò, ricominciando ad esserci la rettitudine, uscirà.

Genesi 3,10 - E ci risarà l'originaria vita.
Nei corpi verrà riversata la potenza.
Per la rettitudine accesa nei viventi il tempo sarà dentro a scorrere che l'angelo (ribelle) portò con i guai nei corpi (quando) all'origine la rettitudine spazzata fu dal verme.
Per incontrarlo così saranno portati i fratelli a casa dall'Unico.

Genesi 3,11 - E furono all'origine per l'essere ribelle i viventi ad essere scacciati.
Furono alla porta con il serpente.
Così, con la rettitudine che spazzata era stata dai corpi, i viventi vennero nel mondo a vivere.
Dell'angelo entrò in azione la sozzura.
Il rettile portò la forza a finire nell'esistenza.
Tutto logorò.
Alla fine sarà dall'Unico la vergogna della vita ricusata in tutti completamente.

Genesi 3,12 - E sarà la primitiva vita nei corpi a rientrare nell'uomo.
Per l'Unigenito, con la risurrezione, uscirà la felicità; l'energia del Crocifisso alla fine entrerà a risorgerli.
Sarà Lui ad inviare il drago fuori.
Dal Potente dalla destra uscirà in azione con il comandamento di mangiarlo.

Genesi 3,13 - E sarà l'Unigenito per il ribelle una calamità.
La maledizione gli sarà in pienezza con la risurrezione.
Uscirà dai viventi fuori colpito.
Verrà per l'azione infuocata che ci sarà in tutti portato alla fine.
La primitiva vita nei corpi rientrerà.
Per primo bruciato uscirà.
Entrando l'energia nelle tombe della risurrezione entrerà un fuoco forte che per primo l'angelo si porterà a mangiare.

Genesi 3,14 - E fu l'Unigenito al ribelle, che uscì per portarsi ad entrare nel mondo, a maledire.
Fu nei viventi la maledizione per l'angelo che vi si chiuse; erranti furono.
L'azione della risurrezione che ci fu nel Crocifisso a colpire venne il maledetto.
Dall'Unigenito in croce uscì con l'acqua la sposa che il bestiale porta dai viventi tutti ad uscire.
Per finire nel mondo il demonio uscì dall'alto a scorrere la grazia.
Così l'indicazione in cammino portava; l'azione portava frutti.
Finiva mangiato il maligno nell'acqua che c'era nelle assemblee con la forza che c'è della rettitudine.

Genesi 3,15 - E guai dentro al mondo con la donna fu il Crocifisso a portare in casa ad esistere all'angelo (ribelle) per la rettitudine che recava.
Da dentro erano apostoli ad uscire dalla donna, che recavano dentro la forza del Nazareno.
Agiva la rettitudine portata dentro agli oppressi a colpire il cattivo; usciva la perversità dagli uomini.
E con il soffio della rettitudine, che nel popolo la donna reca, viene la virtù nelle persone che le portano nell'agire a versarla dentro.

Genesi 3,16 - La maledizione con la donna uscì dell'Unigenito per l'essere ribelle, (in quanto) un popolo abitava il mondo che dalle insidie usciva per il consiglio intelligente che la rettitudine reca.
E nel mondo per (quel) popolo l'angelo si spegneva addolorato dal Crocifisso.
A partorire è figli che sono la vita a recare di Dio; uomini retti.
Con le virtù, per la versata rettitudine portata da Lui, è a dominarlo in casa così.

Genesi 3,17 - E sul serpente, che nell'uomo originò una vita fiacca, è ad illuminare i viventi.
Nel tempo, al serpente a versare reca il rifiuto, illuminando l'oppressione che porta ed indica che l'originaria vergogna dall'angelo uscì.
Al sentire le sozzure del rettile, portata è l'indicazione che sono in prigione i viventi nel corpo per il serpente che venne all'origine la vergogna nei viventi ad abitare.
(Onde) il maledetto esca dal mondo, dagli uomini escono preghiere che da dentro la recata fiacchezza che li abita con l'afflizione portata dall'angelo finisca, che dell'Unigenito in tutti l'energia entri, (onde) per la rettitudine del Potente nei giorni la vita sia retta.

Genesi 3,18 - E a risvegliarsi porta le generazioni aiutando i popoli.
Finisce giù nei viventi la forza che ammala con la rettitudine e, l'Unigenito, a tutti indica che riverrà in azione per rapirli dal demonio del mondo.

Genesi 3,19 - In casa lo colpisce nel tempo per l'Unigenito.
A soffiare è la rettitudine, indicando di mangiare il pane eterno per convertirsi (onde) l'affliggere del serpente esca dall'uomo.
Entra così a stare nei viventi la vita angelica (la manna) uscita dal Potente che versa nelle assemblee del Crocifisso.
La rettitudine spazza, con il soffio, dai corpi i guai della perversità.
Dio (così) agisce facendo frutti completi di conversione.

Genesi 3,20 - Porta l'obbedienza del popolo riunito nel mondo all'Unigenito con il sangue del Risorto.
Alle centinaia a bere lo reca nelle assemblee ed entra la rettitudine che è (propria) di Lui.
Nel mondo fu dal Crocifisso ad uscire l'unica Madre di tutti i viventi.

Genesi 3,21 - A recare è il sentire della risurrezione del Signore.
Della divinità nel mondo è la pienezza con il sangue a recare che il rifiuto bevendolo porterà con la rettitudine al drago, portando un limite al peccare.
A saziare è i cuori con il Nome.

Genesi 3,22 - A portare è all'Unico di viventi un popolo (in cui) del Signore la divinità, entrata a stare nella Madre, entrata negli apostoli, entra negli uomini per una vita retta.
Fratelli di sangue con l'acqua gli apostoli portano a partorire, che sentono il Crocefisso nel cuore portarsi dentro.
E dal popolo il peccare per azione del Crocifisso esce, le persone sono tratte fuori dalle strette in cui erano dell'essere impuro portato dal serpente.
Versa la grazia la Madre in seno, che rialza per uscire a vivere l'esistenza.
Ai viventi porta l'originaria rettitudine che li accompagnerà con la probità per sempre.

Genesi 3,23 - Ed è ad illuminare che per il serpente che li ha imprigionati nel mondo portandoli in forza della perversità Dio uscito fu dei viventi da scudo.
L'ha visto, l'ha giudicato del Potente il Servo, l'Unigenito, il Crocefisso, al mondo tra gli uomini rientrerà (dal quale) la Donna dal corpo guizzò rovesciandola dalla quinta costola con l'acqua.

Genesi 3,24 - Porterà la forza per scacciarlo.
Riverrà tra gli uomini per portarli a riesistere con la risurrezione; così l'angelo dai viventi rovescerà dal sangue.
Per la potenza che scorrerà per l'energia dell'Eterno belli tutti usciranno; la rettitudine nelle moltitudini ci sarà dei viventi.
Porterà l'Unigenito alla fine il serpente, entrato nei cuori, ad uscire arso; il bestiale finirà così.
Il Crocifisso dal serpente li avrà custoditi, (infatti) riverranno le generazioni così a vedersi rialzare, (in quanto) riuscirà a vivere chi era vivente.

È tratteggiata, con dettagli, una profezia sull'evangelizzaazione che seguirà all'evento della risurrezione del Cristo da parte della Donna uscita dal suo costato.


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