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GENESI 37 - DECRIPTAZIONE
Genesi 37,1
A recare fu la risurrezione dentro per spazzare il maledetto dalla terra (ove) vive l'orgoglio nei corpi.
Fu per il Padre ad essere portata dentro dall'Unigenito in un corpo; giù con la rettitudine degli angeli in azione l'inviò.

Genesi 37,2
Per il maledetto finire, a nascere si portò.
Ad indicarlo fu che si sarebbe visto versare nella casa di Giuseppe da figlio.
L'illuminazione dentro ascoltò, sentì un'illuminazione nella testa/mente entrare.
Un luminoso angelo uscirà nell'esistenza dalla compagna.
Verrà l'Unigenito a vivere portandosi nella (sua) casa.
Giù l'Unigenito abiterà da lui.
Dagli angeli per agire in un corpo figlio gli sarà.
Dentro la potenza entrerà in Lui.
L'indicazione dentro dell'angelo furono queste:
- il potente Verbo uscirà dalla moglie;
- sarà dal Padre ad essere portato e
- sarà in casa il primogenito di Giuseppe;
- verrà ad insinuarsi in modo puro nella compagna;
- di Dio il padre sarà, uscendo dalla matrice (di sua moglie).

Genesi 37,3
E fu il principe di Dio per amore a venire da Giuseppe a vivere.
Nella sposa da figlio fu a portarsi.
Rettamente fu dentro l'energia in questa versata.
Un angelo fu dalla matrice.
Fuori si portò da Dio e le portò a sentire l'illuminazione, che uscita dal Potente, portata rettamente, la segnerà l'energia completa del Verbo, che la riempirà; ne sarebbe stata la Madre.

Genesi 37,4
Ed era in un corpo a desiderare l'Unico che nella vita si portasse la rettitudine.
Fu l'Unigenito designato a recarla.
Per amore del Padre entrò nella Madre a vivere.
Alla sposa l'Unigenito la vita portò e l'essenza angelica desiderata dall'Unico completamente le recò, ma (così) il rifiuto fu con la rettitudine al serpente recato.
Ad insinuare in un corpo portò la potenza per salvare i viventi.

Genesi 37,5
Ed era stato a sognare Giuseppe che, l'ammalare portato dalla matrice, portatosi s'era per la gloria dell'Unico che in vita si portava.
Ed era stato a Giuseppe testimoniato per il cambiamento che iniziava con i segni a portarsi (nella moglie).

Genesi 37,6
E fu a dirgli che Dio era entrato nella matrice, che ad accenderle in seno aveva recato l'energia, che l'Unigenito racchiudeva.
Dal Potente si recava tra i viventi Questi; uscirà nel mondo dalla Donna nel corpo. Il sogno finito fu.

Genesi 37,7
E nel mondo l'energia entrò, l'Unico per inviare la grazia la portò in un vivente con la divinità; fu nella Madre Dio a vivere.
Fu in un vivente dentro completamente a recare la rettitudine.
Nel mondo al demonio una calamità inviò che entrata lo rovescerà dai viventi. Nel mondo Dio, in un uomo fu a portare in cammino in un vivente l'energia.
Scese dentro per la perversità dell'angelo (ribelle) nel mondo finire.
Riempito dentro fu con l'energia uscita da Dio un uomo.
La forza della rettitudine dalla morte lo risorgerà.
La fine ad annunciare sarà all'angelo (ribelle).
Il rifiuto al serpente da un uomo ci fu.

Genesi 37,8
E fu l'Unigenito per l'amarezza recata dal serpente a recarsi dai fratelli, fu a recare nel mondo in un vivente la potenza della rettitudine per finirlo.
Dominerà con la rettitudine l'Altissimo l'angelo (ribelle) che si recò all'origine nei viventi.
Che a salvarli si portava dal serpente l'indicò ai viventi con una luce potente sulla casa, che gli angeli recarono e, portandosi in circolo, il Verbo che si portava testimoniarono.
Alla luce, bello venne, e dall'alto il sogno finalmente fu a portarsi, e si vide nascere; dentro il corpo fu a portarsi.

Genesi 37,9
E fu (Giuseppe) in sogno a sentirsi portare un aiuto: (che disse) di nascondersi da un potente, portando la madre con il primogenito di nascosto.
Per le teste portare per essere contate (in quanto c'era un censimento) veniva a portarsi dal potente.
Dai fratelli (a Betlemme) era a portarsi.
E fu a dirgli d'uscire l'angelo, che gli uscì in sogno.
Ai confini fosse a nascondersi accompagnando la Madre.
Sentito il portato aiuto, si portò fuori.
Per l'angelo, uscì in campo aperto.
Per illuminarlo, per salvarlo gli recò fuori la luna e dai fratelli (non avvertì nessuno e partì di notte), per la conoscenza che gli illuminò la testa, alle stelle fu.
Con la Madre, salvato, ai confini si nascose.
A portarcisi fu per la parola che c'era stata.

Genesi 37,10
E s'era per il conteggio/censimento, iniziato da (quel) potente, il padre (Giuseppe) ad essersi portato, ma non dai fratelli s'era portato.
(Pare comprendersi che per paura d'Erode si portò a Betlemme senza andare dai parenti)
Ed afflizione il nemico della casa/famiglia (Erode), da cui si portava il padre, fu a recare.
E fu ai primogeniti amarezza il potente a portare (onde) dalla vita uscissero.
Uscito per il sogno fuori questi (Giuseppe) uscì.
Con il primogenito principe si nascose.
Per il potente morti uscirono nella casa, e ai primogeniti che gli inviati entrando incontrarono, furono a portare per primi la strage.
Per i fratelli fu con la sposa ad uscire prostrato, ma (la Sacra Famiglia) dai confini, camminando, dal paese uscì.

Genesi 37,11
E con obbedienza all'angelo che desiderava v'entrasse al nascondersi fu a portarsi.
E il padre fu a portarsi da custode per il venuto comando.

Genesi 37,12
E chi era in cammino (dove) l'Unigenito nascosto era, portò (la notizia) che per il potente cattivo si portò la fine.
Venne giù incontrato dal padre rifù a riuscire con la madre da dove abitavano per l'illuminazione che anelavano.

Genesi 37,13
A riportarsi fu per il dire in Israele.
Dio a Giuseppe fuori accompagnò con il primogenito (da dove) l'Unigenito nascosto era.
Il retto nella mente a sentire fu (dove) vivere con la casa /famiglia.
Vagò dal regno fuori portando la donna da (quei) potenti a nascondersi.
Così per Dio fu ad uscire vivo.
A portare fu l'Unigenito dalle amarezze accompagnandolo fuori; dagli angeli inviato fu.

Genesi 37,14
E fu a dire (agli angeli) d'accompagnarli il Potente.
Di Cana (in Galilea) alla vista vennero gli illuminati accompagnati a vivere.
E vennero liberi a portarli a vivere; fuori da pecore li portarono fuori dall'esilio.
La Parola portata fu libera a nascondersi dalla perversità per vivere tra il popolo.
Di versarsi per nascondersi dentro la mente gli (a Giuseppe) portarono gli angeli.
E fu la casa/famiglia dell'Unigenito illuminata così per vivere nel mondo.

Genesi 37,15
E fu a stare tra i viventi giù l'Unigenito nel mondo.
Ed in un uomo portò ad entrare l'energia.
Il mondo l'indicazione sentì uscire che a casa del demonio ad entrare porterà la forza della risurrezione.
Dio, dalla prigione porterà fuori gli uomini, che con il serpente alle origine per la ribellione entrarono.
Alla fine dentro vi rovescerà la risurrezione.

Genesi 37,16
E fu l'Unigenito per vivere nel corpo a venire d'un fratello che era un primogenito che ucciso sarà dai viventi, (ma) dentro versò la risurrezione nel mondo.
Un angelo di Dio era.
Dell'Unico era il Verbo.
Nel mondo uscì la Madre che a pascolare fu i viventi.

Genesi 37,17
E fu a dire al mondo che un primo era stato risorto.
Da vessillo in vista portava ai viventi questi nel mondo.
La rettitudine fu a risorgerlo.
Dal seno il Crocifisso fu ad originare Maria che con gli apostoli in cammino uscirono.
La legge divina furono gli apostoli nel mondo a portare che erano per il serpente bruciature ed erano a strapparlo via dai fratelli dei quali un corpo/Chiesa per l'Unigenito a vivere portarono.
E sono ai viventi, che nella sozzura vivono dentro d'aiuto, limitando l'angelo (ribelle).

Genesi 37,18
Ed è il corpo/Chiesa a desiderare che rivenga per riportare in vita i corpi dalle tombe.
Sperano che dentro la carità nel corpo dei viventi sia rovesciata, che la divinità sia ad entrare nei viventi e sia a finire l'angelo (ribelle) in tutti e venga portato il serpente fuori con il morire che reca.

Genesi 37,19
E sarà l'Unigenito in vita i corpi a riportare.
Gli uomini "Dei" fratelli saranno portati per l'entrata energia.
Entrando dentro, per l'azione potente uscirà l'ammalare con la morte entrata per il serpente, che in questi entrò dentro all'origine.

Genesi 37,20
Ad esistere sarà a portare il sogno che tutti erano a portare.
E dal tempo uscirà il serpente arso dalla portata energia.
Fuori dai corpi a scorrere la perversità porterà.
Dall'angelo (ribelle) libererà spengendolo.
E da dentro dai fratelli aiutati uscito, a mangiare lo porterà il Crocifisso e l'originaria amarezza dall'angelo portata nella vita, uscirà.
Il cattivo uscirà mangiato da tutti nel mondo, e porterà il fuoco l'Unigenito ad entrare nei viventi.
Ad esistere sarà a portare il sogno che tutti sono a portare.

Genesi 37,21
E sarà bruciato nei viventi il nemico dall'Unigenito che porterà dentro l'energia.
A salvare porterà i viventi che gli saranno simili e sarà dell'Unico a vivere nei corpi la potenza originaria.
Ucciderà la portata energia il superbo.

Genesi 37,22
Riportata sarà stata dall'Unigenito a vivere nei corpi la divinità che uscì per i viventi dal corpo, che dell'Unico li riporterà i figli.
La divinità, dalla croce sul monte calvo (Calvario) portò con il sangue al mondo per riscattarli.
Fu (infatti) la rettitudine a recare che viene a recare la divinità; uscì da dentro portandosi dal corpo fuori.
Dalla ferita/colpo uscì una Donna; alle moltitudini la Madre con la parola a portare fu in aiuto.
Che la divinità del Crocifisso li salverà annunciò, portandosi da casa e perché sentissero gli apostoli uscirono.
Giù furono da rifiuto (al serpente) dal Crocifisso portati d'aiuto con la parola per il ritorno; e da Dio Padre fu a portarsi.

Genesi 37,23
E fu nel mondo a stare la rettitudine per la Donna che alle moltitudini l'Unigenito fu a portare.
Con la pienezza della parola di Dio, fratelli è a portarli, recando la forza del soffio che dal Risorto fu dal cuore; e vengono aggiunti.
Vengono una tunica a portare e vengono con la rettitudine del Crocifisso inviati ai confini del mondo.
Parlando in giro sono i viventi la beatitudine dell'Altissimo a portare.

Genesi 37,24
Li portano all'obbedienza nelle assemblee.
Dalla perversità in cui si portavano sono liberati dalla rettitudine recata.
L'Unigenito Crocifisso portano nel mondo a mangiare.
Ad entrare nelle cisterne i corpi versano.
Dell'Unigenito è l'energia dentro a portare la Madre a stare nell'acqua.

Genesi 37,25
Ed è il Risorto dentro a recare la potenza.
Col mangiare del pane porta l'essenza.
L'Unigenito recò una sorgente di forza ad uscire con la Madre.
La portò ad esistere dal corpo l'Unigenito, e recò fuori gli apostoli nel mondo, che iniziarono un corpo/Chiesa nelle assemblee per il Crocifisso in forza dell'ascolto.
La divinità è nei viventi dentro dall'Unigenito ad entrare per la Madre, che a rivelare l'Eterno porta.
E nel cammino la parola è ad uscire ai viventi dagli apostoli sulla risurrezione dell'Unigenito che fu dai viventi ucciso.
L'Unigenito dalla croce portò giù un'irrigazione di potenza dal cuore; nel mondo portò nel cammino a stare la Madre (onde) al serpente nel mondo portasse un corpo/Chiesa che fosse a bloccarlo.
Per la contesa un corpo/Chiesa fu dalla Madre ad uscire.

Genesi 37,26
A portare fu ad iniziare a vivere un corpo/Chiesa del Signore per aiutare nel mondo.
La divinità ai fratelli è a recare ai viventi che v'entrano dentro.
Giù in azione con la rettitudine sono dagli apostoli rigenerati.
La superbia finisce nei fratelli che l'angelo (ribelle) fu a portare.
Portando la rettitudine, pieno è il rifiuto (per l'angelo ribelle) del Crocifisso nei simili recato.

Genesi 37,27
La potenza della rettitudine recata porta all'angelo piaghe.
Nel corpo/Chiesa abita la potenza per l'essenza in seno della divinità che è dalla Madre portato.
È con l'aiuto degli apostoli a portare che Dio nel Crocifisso il mondo fu ad abitare, e cosicché fu nostro fratello e nostra carne e che Lui ha portato la forza della risurrezione.
I viventi che a sentire si portano fratelli sono portati.

Genesi 37,28
E sono con l'ascolto dentro al corpo/Chiesa portati gli uomini.
Stando con la Madre i viventi a giudicare sono le tentazioni.
Chi si chiude nel corpo/Chiesa puro si porta.
Sono salvati dalla rettitudine recata che porta a spazzare il serpente e viene ad essere riportata la pienezza.
La parola di vita che dagli apostoli dentro portano a saziarli esce e sono alla vita dell'Agnello portati.
L'Unigenito in croce fu a portare dal foro il soffio potente che fu ad accendere nella madre.
In azione la divinità è nella Madre dentro ad agire per liberare.
Fu dalla piaga dal foro soffiata e fu dentro ad essere dall'Unigenito portata.
Dell'Unigenito crocifisso fu a portare in giro il soffio la Madre, (dalla quale) giù nel corpo/Chiesa è nei viventi ad entrare.

Genesi 37,29
E ad abitare nel corpo/Chiesa l'Unigenito si porta.
Del figlio la divinità entra dentro e dal corpo/Chiesa porta fuori l'angelo (ribelle) che esce annientato per la forza che porta per strapparlo via da dentro.
Dentro ai portatisi nel corpo/Chiesa si porta il Diletto, che ad agire viene dentro.
(A chi in) cammino l'aiuto è a recare.

Genesi 37,30
Ed è dal Risorto dentro la divinità nei fratelli ad essere portata ed è l'amarezza ad uscire.
È per il rinascere annullato l'angelo (ribelle) che portavano, riportando l'originaria energia che è l'Unigenito ad inviare.
Escono i primi frutti dell'Unigenito.

Genesi 37,31
E sono a versare l'annuncio che venne la rettitudine dal Crocifisso inviata a tutti.
Fu a portarla dal foro con il soffio.
Ne portò l'essenza dal chiuso del cuore.
Gesù fu per il male colpire la forza alla Madre a recare.
Fu dal cuore da dentro al serpente a recarla.
Venne la rettitudine del Crocifisso inviata.
Tutti dentro aiuta i viventi.

Genesi 37,32
A portare è del Risorto il vigore, e viene il drago a finire nel mondo.
La parola che in giro è la Madre a recare, è dentro una forza che (fa) desiderare Dio per Padre.
È nel mondo ai viventi a recare con forza i detti che portò a questa l'Unigenito.
Tutti i viventi da gregge porta ad entrare dentro al corpo/Chiesa. La bellezza della rettitudine il drago finisce.
Dentro a perire lo porta l'Unigenito per ricominciare la pienezza.

Genesi 37,33
E fu la rettitudine a lanciare; portata fu dall'Unigenito ai viventi fiacchi dalla croce.
Da casa gli apostoli furono a vivere nel mondo da pastori.
Per l'Unigenito una sposa dai confini del mondo portano.
Dal cuore per guarire i cuori nel diventare fiacco fu a portare dal foro il soffio.

Genesi 37,34
E fu per rovesciare il cattivo, per spazzarlo, rovesciandolo da casa, che risorse.
La vita del potente nel Crocifisso fu riportata.
E fu a riaccesa la vita.
La risurrezione si riversò dentro.
Nel morto l'energia fu riportata.
A riportare fu al Crocifisso il Padre la potenza.
Agendo nel cuore l'energia lo riportò nei giorni a vivere.
Nel corpo dentro rifù la vita.

Genesi 37,35
E fu a riversarsi la vita, (in quanto) portava la rettitudine.
Potente a casa dagli apostoli fu a portarsi.
E la rettitudine nel cuore ad inviare il Crocifisso fu.
Gli portò la potenza per guidare i viventi e la recò a stare nella Madre per scontrarsi con il serpente.
Nel mondo il Crocifisso da guida la Madre recò.
Dell'Unigenito Le vive nel corpo la rettitudine.
Un fiume per aiutare Le originò nel cuore con l'energia che è del Padre; al serpente la risurrezione da maledizione recò, gli fu in casa per affliggerlo.
Il Crocefisso, che si portò dal Padre, sarà a riportarsi.

Genesi 37,36
Si riporterà nel mondo tra i viventi.
Giudicato sarà nei viventi per le piaghe che al corpo gli portò; verrà a portare il maledetto dai viventi a scendere dai corpi.
Sarà dai viventi il serpente che il soffio portò nei cuori con forza separato.
Nei corpi ci sarà la pienezza del soffio che per il cattivo uscì.
Risorgeranno i corpi.
Rientrerà nei cuori dentro la vita nei viventi.


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