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NASCITA DI SANSONE - GIUDICI 13 »
IL MATRIMONIO DI SANSONE - GIUDICI 14 »
SANSONE CONTRO I FILISTEI - GIUDICI 15
Giudici 15,1 - Dopo qualche tempo, nei giorni della mietitura del grano, Sansone andò a visitare sua moglie, le portò un capretto e disse: Voglio entrare da mia moglie nella camera. Ma il padre di lei non gli permise di entrare
Giudici 15,2 - e gli disse: Credevo proprio che tu l'avessi presa in odio e perciò l'ho data al tuo compagno; la sua sorella minore non è più bella di lei? Prendila dunque al suo posto.
Giudici 15,3 - Ma Sansone rispose loro: Questa volta non sarò colpevole verso i Filistei, se farò loro del male.
Giudici 15,4 - Sansone se ne andò e catturò trecento volpi; prese delle fiaccole, legò coda a coda e mise una fiaccola fra le due code.
Giudici 15,5 - Poi accese le fiaccole, lasciò andare le volpi per i campi di grano dei Filistei e bruciò i covoni ammassati, il grano ancora in piedi e perfino le vigne e gli oliveti.
Giudici 15,6 - I Filistei chiesero: Chi ha fatto questo? La risposta fu: Sansone, il genero dell'uomo di Timna, perché costui gli ha ripreso la moglie e l'ha data al compagno di lui. I Filistei salirono e bruciarono tra le fiamme lei e suo padre.
Giudici 15,7 - Sansone disse loro: Poiché agite in questo modo, io non la smetterò finché non mi sia vendicato di voi.
Giudici 15,8 - Li sbatté uno contro l'altro, facendone una grande strage. Poi scese e si ritirò nella caverna della rupe di Etam.
Giudici 15,9 - Allora i Filistei vennero, si accamparono in Giuda e fecero una scorreria fino a Lechì.
Giudici 15,10 - Gli uomini di Giuda dissero loro: Perché siete venuti contro di noi? Quelli risposero: Siamo venuti per legare Sansone, per fare a lui quello che ha fatto a noi.
Giudici 15,11 - Tremila uomini di Giuda scesero alla caverna della rupe di Etam e dissero a Sansone: Non sai che i Filistei dominano su di noi? Che cosa ci hai fatto? Egli rispose loro: Quello che hanno fatto a me, io l'ho fatto a loro.
Giudici 15,12 - Gli dissero: Siamo scesi per legarti e metterti nelle mani dei Filistei. Sansone replicò loro: Giuratemi che non mi colpirete.
Giudici 15,13 - Quelli risposero: No; ti legheremo soltanto e ti metteremo nelle loro mani, ma certo non ti uccideremo. Lo legarono con due funi nuove e lo trassero su dalla rupe.
Giudici 15,14 - Mentre giungeva a Lechì e i Filistei gli venivano incontro con grida di gioia, lo spirito del Signore irruppe su di lui: le funi che aveva alle braccia divennero come stoppini bruciacchiati dal fuoco e i legacci gli caddero disfatti dalle mani.
Giudici 15,15 - Trovò allora una mascella d'asino ancora fresca, stese la mano, l'afferrò e uccise con essa mille uomini.
Giudici 15,16 - Sansone disse: Con una mascella d'asino, li ho ben macellati! Con una mascella d'asino, ho colpito mille uomini!
Giudici 15,17 - Quand'ebbe finito di parlare, gettò via la mascella; per questo, quel luogo fu chiamato Ramat-Lechì.
Giudici 15,18 - Poi ebbe gran sete e invocò il Signore dicendo: Tu hai concesso questa grande vittoria per mezzo del tuo servo; ora dovrò morire di sete e cadere nelle mani dei non circoncisi?
Giudici 15,19 - Allora Dio spaccò la roccia concava che è a Lechì e ne scaturì acqua. Sansone bevve, il suo spirito si rianimò ed egli riprese vita. Perciò quella fonte fu chiamata En-Kore: essa esiste a Lechì ancora oggi.
Giudici 15,20 - Sansone fu giudice d'Israele, al tempo dei Filistei, per venti anni.
Sansone torna dalla moglie, ma questa è ormai sposa di un altro.
Si vendica.
Prende trecento volpi, dico trecento!
Ma ci saranno state in zona?
Ce ne vuole di pazienza e di tempo... e poi legarle due a due per le code con una fiaccola accesa e far devastare i raccolti.
Volpe è "shual"
e può portare a pensare che "un fuoco
portano
in alto
"
e ciò conferma che la lettura delle icone delle singole lettere può contribuire a dare l'idea da sviluppare poi in un racconto midrashico.
Nel plurale "shualim"
si trovano le lettere di "Altissimo", da cui "il fuoco
portano
dell'Altissimo
ai viventi
"
e che cosa potrebbe essere questo fuoco se non la risurrezione?
L'episodio mi porta a ricordare "Prendeteci le volpi, le volpi piccoline che guastano le vigne, perché le nostre vigne sono in fiore." (Cantico dei Cantici 2,15)
La tradizione considera il Cantico celebri l'amore di Dio per Israele, la sposa.
Se poi è "shualim"
è fatta precedere con una parola che termina con la lettera
si può formare la parola salvezza
.
Il testo annota che Sansone disse "Questa volta non sarò colpevole verso i Filistei, se farò loro del male" ammettendo in pratica di non essere stato giusto nel precedente episodio quando uccise e depredò trenta Filistei.
In tutto questo racconto pare proprio che Sansone e i suoi genitori non si curino degli insegnamenti della Torah, perché gli prendono per moglie una donna straniera il che è vietato dalla Torah: "Non fare alleanza con gli abitanti di quel paese. Non prendere per mogli dei tuoi figli le loro figlie, altrimenti, quando esse si prostituiranno ai loro dèi, indurrebbero anche i tuoi figli a prostituirsi ai loro dèi." (Esodo 34,15-16) Poi lui prende donne straniere, uccide e depreda e si contamina con cadaveri pur in assenza di una guerra dichiarata."
C'è poi l'episodio strano che ritengo criptico della mascella d'asino.
C'è tutto un gioco di parole con lettere simili, asino, mascella e macellare come ho evidenziato in grassetto nel testo.
Mi rendo poi conto che il tutto serve a fa apparire due volte la parola utero, come risulta in rosso dal seguente versetto decriptato.
Giudici 15,16 - Sansone disse: Con una mascella d'asino, li ho ben macellati! Con una mascella d'asino, ho colpito mille uomini!
Giudici 15,16 - A portarsi
fu
l'Unico
a vivere
da povero
vivente
.
Per un fuoco
portare
all'empio
visse
nascosto
nella madre
portato
nell'utero
e
dall'utero
nel corpo
al termine
fu
di un vivente
.
A casa
del serpente
visse
.
Un veleno
()
gli portava
nel corpo
.
Ad uscire
la rettitudine
sarà
dalla croce
,
essenza
della divinità
soffierà
agli uomini
.
Giudici 15,16 - A portarsi fu l'Unico a vivere da povero vivente. Per un fuoco portare all'empio visse nascosto nella madre portato nell'utero e dall'utero nel corpo al termine fu di un vivente. A casa del serpente visse. Un veleno gli portava nel corpo. Ad uscire la rettitudine sarà dalla croce, essenza della divinità che soffierà agli uomini.
Altro episodio notevole è che Sansone ebbe sete e Dio lo ascoltò e fece uscire l'acqua da una roccia.
Ciò fa ricordare Gesù che ha sete sulla croce e che dal suo costato sgorgò acqua.
Lui è la roccia.