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VANGELI E PROTOVANGELI...
NELLA GLORIA, SANSONE - PICCOLO SOLE ANNUNCIA IL MESSIA
di Alessandro Conti Puorger
parti precedenti:
INTRODUZIONE SUL LIBRO DEI GIUDICI »
SANSONE IL "PICCOLO SOLE" »
NASCITA DI SANSONE - GIUDICI 13 »
IL MATRIMONIO DI SANSONE - GIUDICI 14 »
SANSONE CONTRO I FILISTEI - GIUDICI 15 »
SANSONE E DALILA - GIUDICI 16 »
IL RACCONTO DEL MESSIA »
GIUDICI 13 - DECRIPTAZIONE »
GIUDICI 14 - DECRIPTAZIONE »
GIUDICI 15 - DECRIPTAZIONE »
GIUDICI 16 - DECRIPTAZIONE »
L'ANGELO SANSONE
La decriptazione fornisce un testo concreto ed esauriente.
L'attenta lettura consente di apprezzare la logicità del testo.
Trattasi di un vasto e compatto complesso di profezie messianiche.
La risposta compiuta a queste si trova nella storia di Gesù di Nazaret, il Nazareno, cioè il consacrato a Dio, che si legge nel Nuovo Testamento.
Lui è il sole, ma il sole vero.
Sottolinea il Vangelo di Giovanni "Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo." (Giovanni 1,9)
"Non vi sarà più notte e non avranno più bisogno di luce di lampada, né di luce di sole." (Apocalisse 22,5)
Nel capitolo 10 del libro dell'Apocalisse si legge: "Vidi poi un altro angelo, possente, discendere dal cielo, avvolto in una nube, la fronte cinta di un arcobaleno; aveva la faccia come il sole e le gambe come colonne di fuoco. Nella mano teneva un piccolo libro aperto. Avendo posto il piede destro sul mare e il sinistro sulla terra, gridò a gran voce come leone che ruggisce. E quando ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire la loro voce. Dopo ché i sette tuoni ebbero fatto udire la loro voce, io ero pronto a scrivere quando udii una voce dal cielo che mi disse: Metti sotto sigillo quello che hanno detto i sette tuoni e non scriverlo...Poi la voce che avevo udito dal cielo mi parlò di nuovo: Va', prendi il libro aperto dalla mano dell'angelo che sta ritto sul mare e sulla terra. Allora mi avvicinai all'angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele." (Apocalisse 10,1-4, 8-10)
Anche se alcuni vedono in parallelo le visioni di Ezechiele, che peraltro, convengo, hanno evidentemente contribuito, e non poco, alle varie visioni dell'Apocalisse, nello specifico vi sono, però, i tanti elementi, che ho evidenziato, che mi portano a riconoscere in questo angelo lo spirito di Sansone, o meglio una visione del suo corpo glorioso:
- 1 è un angelo possente;
- 2 avvolto in una nube vuol far comprendere che vela una persona;
- 2 ha la fronte cinta di un arcobaleno a ricordo dei suoi capelli;
- 3 ha la faccia come il sole chiaro riferimento al nome di Sansone;
- 4 ha gambe come colonne per indicare la sua forza.
Vi sono tanti elementi, che ho evidenziato, che mi portano a riconoscere in questo angelo lo spirito di Sansone, o meglio una visione del suo corpo glorioso:
- 1 è un angelo possente;
- 2 avvolto in una nube vuol far comprendere che vela una persona;
- 2 ha la fronte cinta di un arcobaleno a ricordo dei suoi capelli;
- 3 ha la faccia come il sole chiaro riferimento al nome di Sansone;
- 4 ha gambe come colonne per indicare la sua forza.
Vi sono poi riferimenti al racconto, un piccolo libro aperto, ossia il testo di quei 4 capitoli dei Giudici, che possiamo considerare il libro di Sansone, con gli accenni al leone che ruggisce e divoralo... in bocca ti sarà dolce come il miele.
Mi restava però da comprendere cosa fossero i sette tuoni e la loro voce ripetuto più volte in quel brano del libro dell'Apocalisse e come potessero avere attinenza col libro di Sansone e con la sua storia.
In effetti, in quei quattro capitoli del libro dei Giudici che riferiscono la storia di Sansone la parola "sette" è ripetuta proprio sette volte, precisamente:
- 2 volte in Giudici 14,12 e 17, quando parla dei sette giorni per risolvere l'enigma;
- 2 volte in Giudici 16,7 e 8, quando dice che dovrebbe venir legato con sette corde fresche di arco;
- 3 volte in Giudici 16,13-14 e 19, quando parla delle sue sette trecce di capelli.
Pensiamo per un attimo che all'angelo volesse proprio rappresentare Sansone idi cui dice aveva la faccia da sole e stava in una nube.
Il racconto dell'Apocalisse precisa qualcosa sui capelli, li sottolinea, e precisa che erano come l'arcobaleno e le trecce di Sansone erano sette come i colori che lo formano.
Quelle trecce pendenti dal capo in forma di frecce attorcigliate in questa visione allegorica del corpo glorioso di Sansone divengono fulmini lanciati di cui si vede lo splendore ed allora si devono pur sentire anche sette tuoni o voci.
Vediamo più nel dettaglio; la parola usata nel testo dei Giudici per queste trecce è "machelapot"
ed in essa scorgiamo "potente
"
"parola bocca
...
voce".
Questo angelo del capitolo 10 dell'Apocalisse annuncia l'imminenza del castigo finale, infatti
machalah è malattia infermità, quindi
si può pensare di "mallattie/infermità
()
parla
che si porteranno
alla fine
".
Dulcis in fundo si parla di un libro sigillato, quindi... leggo... criptato, ma che l'autore dell'Apocalisse ha sicuramente scrutato ed interpretato.
Questo pensiero nuovo ed inatteso, la cui idea mi si è presentata alla fine del lavoro, mi ha entusiasmato perché da un valore ancora più importante a quanto ottenuto.
a.contipuorger@gmail.com
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