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PREAMBOLO SU UN PARTICOLARE SISTEMA DI "SCRUTATIO" »
PERCHÉ LA "SPADA"
Dopo queste premesse posso ora entrare nel tema che m'interessa, motore del presente articolo.
Il fondatore del Cammino Neocatecumenale, Kiko Arguello, ha di recente prodotto una sua composizione musicale celebrativa e catechetica, sulla sofferenza degli innocenti ed in particolare sulla sofferenza "innocente" della Madre di Dio che, tra l'altro, ha presentato nell'udienza col Santo Padre del 17 gennaio 2011 per l'invio di famiglie in missione.
L'intento era - parole dell'ideatore - celebrare "con questi schizzi musicali, quanto un angelo sostenne la Vergine, come accadde a Gesù nell'Orto degli Ulivi quando un angelo lo aiutò a bere il calice preparato per i peccatori. Vorremmo contemplare e sostenere la Vergine che accetta quella Spada, che secondo il profeta Ezechiele Dio ha preparato per i peccati del suo popolo, e che ora attraversa l'anima di questa povera donna: Maria, Maria! Madre di Dio! Santa Tracheotomia. Coraggio! Tu sei la Madre di quel Dio che si fa peccato per noi e si offre per la salvezza di tutti. Madre di Dio e Madre nostra."
Come si comprende è evidente che per arrivare a ciò, a monte della elaborazione musicale, c'è stata una solida ed approfondita "scrutatio" della parola "spada".
Ciò ha mosso anche me a quella "scrutatio", ma aiutato dal mio metodo.
Parto dalle origini, infatti, come s'inizia a leggere la Bibbia, nel libro della Genesi si trova per la prima volta la parola "spada", in ebraico
,
nome comune di genere femminile che con l'articolo
si legge "ha choeroeb".
Il momento è all'uscita della prima coppia, "l'uomo" "'adam"
,
dal giardino dell'Eden, versetto 3,24: "Scacciò l'uomo
e pose a oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada guizzante, per custodire la via all'albero della vita."
Le parole usate in ebraico sono:
Cherubini
kerubim
fiamma
we'et lahat
della spada
ha choeroeb
guizzante,
hammitehapoekoet
per custodire
lishemor
la via
'oet doeroek
all'albero della vita
e's hacaiim.
Quelle parole sono tutte riferibili al Messia.
Senza dilungarmi troppo do'; qualche cenno sintetico di ciò che m'ispirano alla luce dei messaggi grafici delle lettere e dei riferimenti biblici.
- Cherubini,
"kerubim", sono alla porta del Paradiso, due sono sulla cassa dell'Arca dell'Alleanza, due sul velo del Tempio, sono sotto la Mercabah, il carro di Fuoco (Ezechiele 1).
Pensando a Gesù come all'agnello che in ebraico si può dire anche "kar"
(Deuteronomio 32,14; 1Samuele 15,9; 2Re 3,4; Salmo 37,20; Isaia 16,1 e 34,6; Geremia 51,40; Ezechiele 27,21 e 39,18; Amos 6,4) una lettura con i miei criteri, spezzando la parola "kerubim"
,
alla luce del pensiero cristiano suggerito dal libro dell'Apocalisse, ottengo: "L'Agnello
dentro
è
vivente
".
Questo è quanto, in effetti, sono ad indicare con la loro presenza quegli esseri.
Alcune manifestazioni angeliche sulla grotta-casa di Betlemme ove c'è il Santo Bambino, sono al sepolcro vuoto di Gesù, ma il Figlio dell'Uomo è lì attorno paiono confermare quel pensiero.
- E la fiamma
"we'et lahat", la lama della spada ritorta, traducono i Rabbini.
Provo a fare una lettura di quelle lettere ispirata dall'episodio di Gesù che morto in croce è trafitto dalla lancia: "un'asta
all'Unigenito
crocifisso
con potenza
aprirà
il cuore
"
e più in generale per
lahat "Guizzante
entrerà
nel cuore
".
La stessa lama, ma di luce, nella iconografia esce dal cuore di Gesù Risorto, "Guizzante
esce
dal cuore
."
Questa lama sarà quella che entrerà anche nel cuore di Maria.
Si può, infatti, leggere: "L'Agnello
dentro
sarà
alla Madre
a portare
,
da primogenito
appeso
,
nel cuore
aperto
una spada
."
L'Agnello dentro sarà alla Madre a portare, da primogenito appeso, nel cuore aperto una spada.
È questa la radice della profezia di Simeone nel Vangelo di Luca?
- Il radicale della parola spada
"ha choeroeb" è
che porta ai verbi "uccidere, essere distrutto, distruggere, ammazzare", ma anche "essere secco, asciugarsi, essere desolato".
Indipendentemente dai segni di vocalizzazione, peraltro aggiunti nei Sacri testi ebraici della Tenak solo nei primi secoli dell'evo moderno, spada ha le stesse lettere del monte Oreb, "Corebah"
.
Questo monte per la prima volta si trova citato in Esodo 3,1 quando Dio si presenta a Mosè nel roveto ardente per far intraprendere la via della salvezza: "Ora Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, e condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l'Oreb." Pensando al testo in ebraico la parola spada perciò ad un ebreo evoca certamente l'Oreb e gli eventi ad esso relativi: essenzialmente una teofania del Dio vivente e il dono della Torah.
Se si spezza la parola
in
+
,
c'è "una grotta chor
=
dentro
"
ed Elia trova una grotta sull'Oreb e Mosè viene riposto in una cavità sulla rupe quando vede Dio di spalle.
Gesù poi nascerà in una grotta
-
casa
.
Mosè e Gesù nelle assemblee, posti chiusi
,
sono chiamati "rev"
cioè "grande" per dire maestro, da cui "nostro maestro", Rabbunì.
La parola spada ricordando l'Oreb è ovvio che porta l'idea alla legge ed alla Torah e Gesù è la Torah vivente, il Cristo, Dio che parla dall'Oreb... è Lui la spada, la Parola di Dio, il Verbo del Padre, infatti: "...la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore." (Ebrei 4,12)
Al cristiano, perciò, potrebbe ricordare il nuovo Oreb, il nuovo Sinai, la montagna delle Beatitudini, da dove Gesù promulgò "il discorso della Montagna", Lui, la Parola, pronunciò le altre 9 parole, le sue benedizioni.
Guardiamo con attenzione alle lettere delle parole ebraiche del versetto della teofania del roveto, anche lì c'è una fiamma di fuoco che ricorda la spada dei cherubini a custodia dell'Eden.
"L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto..." (Esodo 3,2)
Qui fiamma è
"labbat", perché sta ad indicare la parte più intima, il cuore "leb"
del fuoco ed ecco che anche queste lettere se riferite alle vicende di Gesù e della madre possono suggerire:
"Un'asta
sarà
nel corpo
del primogenito
.
Nella madre
guizzerà
unitamente
così
.
Dal Signore
Dio
sarà
dentro
al cuore
segnata
.
Per il sacrificio d'espiazione
del Crocifisso
si porterà
afflitta
()
piena
di lamenti
."
"Un'asta sarà nel corpo del primogenito. Nella madre guizzerà unitamente così. Dal Signore Dio sarà dentro al cuore segnata. Per il sacrificio d'espiazione del Crocifisso si porterà afflitta piena di lamenti."
Ancora profezia ben collegata a quella di Simeone del Vangelo di Luca?
- Guizzante
"hammitehapoekoet" "ritorta", traducono i Rabbini. Tale termine si ritrova in Deuteronomio 32,20 "Ha detto: Io nasconderò loro il mio volto: vedrò quale sarà la loro fine. Sono una generazione
perfida, sono figli infedeli", quindi, perfido, perfidia, perversità fallacia.
Quella parola si trova poi per 9 volte nel libro dei Proverbi (2,12-14; 6,14; 8,13; 10,31-32; 16,28-30; 23,33).
Forse il nocciolo è quel
"faccia
liscia
"
che porta a da "puk"
belletto (2Re 9,30 che usa Gezabele) quindi, c'è l'idea di un cercare di falsare la verità, ossia di dare un'immagine diversa di se stesso.
Se considero la parola separata in
-
-
-
posso provare a leggere pensando a Gesù "entrerà
tra i morti
,
ne riuscirà
,
ne sgorgherà
()
il Crocifisso
"
e ancora "entrerà
tra i morti
,
ne riuscirà
,
il Verbo
per la rettitudine
che lo segnava
".
- Per custodire
"lishemor" viene da
"guardare, custodire, sorvegliare".
Per far comprendere come sono espressive le lettere ebraiche produco alcuni pensieri indotti da quelle lettere.
Se la lettera
la rivolgiamo a Dio, il Potente:
"Il Potente
Nome
in un corpo
",
profezia di incarnazione;
"Il Potente
risorgerà
in vita
i corpi
"
profezia di risurrezione;
"Il Potente
brucerà
l'essere ribelle
()"
profezia di redenzione;
Se la lettera
la rivolgiamo al serpente, nemico dell'uomo:
"il serpente
accese
l'essere ribelli
()",
motivo della caduta;
"il serpente
accese
amarezza
",
motivo di infelicità.
Mi ricorda inoltre il caro San Giuseppe e l'enciclica "Il Custode del Redentore - Redemptoris Custos" di Giovanni Paolo II - Roma, 15-08-1989.
- la via
"'oet doeroek" e l'albero della vita
"he's hachaiym" aprono il pensiero a "Io sono la via, la verità e la vita." (Giovanni 14,6)
Provo ora a leggere quelle parole del versetto Genesi 3,24 da dopo "spada" tutte di seguito:
"entrerà
tra i morti
,
ne riuscirà
,
il Verbo
per la rettitudine
che lo segnava
,
potente
risorgerà
in vita
il corpo
,
gli verrà
()
in aiuto
nel corpo
la rettitudine
,
si vedrà
rialzarsi
.
Ad uscire
dalla tomba
sarà
;
risarà
tra i viventi
.