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BATTESIMO AL GIORDANO
RICONOSCIMENTO DI PATERNITÀ

di Alessandro Conti Puorger
 

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AL BATTESIMO DI GESÙ
Il Battesimo di Gesù è una vera e propria teofania, vale a dire è una manifestazione di Dio alla stregua di quelle teofanie riportate nell'Antico Testamento che furono la premessa:

  • della liberazione dalla schiavitù vale a dire della fuoriuscita con fatti prodigiosi degli ebrei e di chi li accompagnava dall'Egitto;
  • della consegna della Torah che consenti loro di divenire popolo ed entrare in possesso di una terra "ove scorre latte e miele".
Sono quelle le teofanie per Mosè al roveto ardente e poi al Sinai per il popolo di Israele di cui riporto i brani estratti dal libro dell'Esodo e dal Deuteronomio.
Da tali passi si può notare come in tutti l'aspetto fisico più eclatante è la manifestazione della divinità in concomitanza a fenomeni in cui è presente il fuoco.

Roveto: "Ora Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, e condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l'Oreb. L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: Voglio avvicinarmi a vedere questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia? Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e Dio lo chiamò dal roveto e disse: Mosè, Mosè! Rispose: Eccomi! Riprese: Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa! E disse: Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe..." (Esodo 3,1-6)

Sinai: "Appunto, al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tutto il popolo che era nell'accampamento fu scosso da tremore. Allora Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento incontro a Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte. Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto. Il suono della tromba diventava sempre più intenso: Mosè parlava e Dio gli rispondeva con voce di tuono." (Esodo 19,16-18)

Il capitolo 4 del Deuteronomio poi è un tripudio di fuoco.
Riporto tutte le volte che il fuoco è nominato:
  • Deuteronomio 4,12-15 - "Voi vi avvicinaste e vi fermaste ai piedi del monte; il monte ardeva, con il fuoco che si innalzava fino alla sommità del cielo, fra tenebre, nuvole e oscurità. Il Signore vi parlò dal fuoco; voi udivate il suono delle parole ma non vedevate alcuna figura: vi era soltanto una voce. Egli vi annunciò la sua alleanza, che vi comandò di osservare, cioè le dieci parole, e le scrisse su due tavole di pietra. State bene in guardia per la vostra vita: poiché non vedeste alcuna figura, quando il Signore vi parlò sull'Oreb dal fuoco..."
  • Deuteronomio 4,24 - "...perché il Signore, tuo Dio, è fuoco divoratore, un Dio geloso."
  • Deuteronomio 4,32-36 - "Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l'uomo sulla terra e da un'estremità all'altra dei cieli, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l'hai udita tu, e che rimanesse vivo? Dal cielo ti ha fatto udire la sua voce per educarti; sulla terra ti ha mostrato il suo grande fuoco e tu hai udito le sue parole che venivano dal fuoco."
L'evento del battesimo di Gesù è l'annuncio del tempo della grazia e della riapertura dei cieli per l'umanità con l'indicazione del nuovo Giosuè, questa volta però uomo-Dio, il Messia, che farà entrare tutti i popoli nella vera Terra Promessa, il Regno dei Cieli.
In questo caso l'attenzione non si rivolge a un fuoco da cui esce una voce, ma su un uomo, Gesù di Nazaret, su cui si sente una voce dal cielo.
Per quanto detto sulle precedenti teofanie relative alla prima rivelazione ci si aspetterebbe di trovare anche qui l'elemento fuoco e vedremo che c'è.

Tornando al tema che ci interessa è al riguardo in primo luogo da tenere presente che il nome di Gesù in ebraico è o "Ioshua'".
Tali lettere, guardate come icone con i significati grafici propri, sono evocatrici di qualcosa di acceso, di luminoso, in definitiva un fuoco, infatti, dicono "è un fuoco che si vede " o "è dal fuoco a portarsi a sentire ".
Lui stesso peraltro dice di sé "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto!" (Luca 12,49-50)
Questo battesimo per Lui sarà l'essere sommerso nella morte e risorgerne!
Se poi si prende la forma più completa del nome, Giosuè "Iehoshua'", il discorso che se ne può dedurre è ancora più completo:

Il Signore/IHWH () nel fuoco si vede ."

Quando sarà poi al momento della sua passione, Gesù verrà incoronato di spine prese da un roveto, sarà allora evidente che il riferimento tra Gesù stesso ed il roveto ardente è completo e, che quel "ma quel roveto non si consumava" è esemplificativo di un evento fondamentale originato proprio da Gesù stesso, la resurrezione che attua per l'uomo in modo concreto che l'amore di Dio non può spengersi; infatti, "...forte come la morte è l'amore, tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe sono vampe di fuoco una fiamma del Signore! Le grandi acque non possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo." (Cantico dei Cantici 8,6-7)

Già al momento della sua nascita a Betlemme, non appena che Gesù, il Messia, si presenta al mondo, appare un fuoco nel cielo.
Sì, alla nascita di Gesù, infatti, già ai Magi ed ai pastori, apparve una stella e una gran luce e una voce dal cielo che annuciava un evento straordinario come racconta il Vangelo di Matteo e poi di Luca: "Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. (Luca 2,9-11)

Al momento del battesimo di Gesù poi entrambi i Vangeli di Matteo e di Luca sottolineano lo stesso particolare.
Dicono, infatti, di un ventilabro per pulire l'aia, cioè che Gesù spazzerà col fuoco quanto non utile del grano.
Ora un radicale ebraico del verbo spazzare è , e quelle lettere si possono anche trovare nel nome di Gesù, ma con l'inserimento della lettera del fuoco (la lettera h = che indica spazio aperto si può infatti immaginare sempre alla fine di una parola perché uno spazio aperto deve esserci con l'adiacente).
Questo fatto può proprio evocare questi pensieri:
  • Matteo 3,11-12 - "Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile".
  • Luca 3,16-17 - "Giovanni rispose a tutti dicendo: Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile".
Vediamo ora con attenzione come gli evangelisti sinottici - Matteo, Marco e Luca - presentano la voce che si sente nella Teofania.
  • Matteo 3,13-17 - "In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me? Ma Gesù gli disse: Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia. Allora Giovanni acconsentì. Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto."
  • Marco 1,7-11 - "(Giovanni Battista) predicava: Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo. In quei giorni Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. E si sentì una voce dal cielo: Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto".
  • Luca 3,21-22 - "Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto."
I sinottici in definitiva sono concordi sui fatti:
  • dello Spirito Santo che scende come colomba;
  • su quella voce uscita dal cielo.
Questa voce su Gesù attesta:
  • è "mio Figlio";
  • è "il prediletto";
  • in lui "mi sono compiaciuto", in greco eudochsa.
Giovanni, da testimone, presenta i fatti, in altra forma.

Giovanni 1,25-34 - "...interrogarono (Giovanni Battista) e gli dissero: Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta? Giovanni rispose loro: Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, uno che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del sandalo. Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele. Giovanni rese testimonianza dicendo: Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio."


L'agnello di Dio


Il contenuto però è congruente.
Conferma che Gesù è il Figlio di Dio come pure il fatto dello Spirito che scendeva dal cielo come colomba.
In luogo "del prediletto" e di "in lui mi sono compiaciuto" però esplicita:

"Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!"

Viene da pensare che questa ultima notazione importantissima sia niente altro che una chiarificazione della frase detta dai sinottici.
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