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di Alessandro Conti Puorger
 

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IN LUI MI SONO COMPIACIUTO
Ecco che, allora, sono andato a fare qualche ricerca nel testo dell'Antico Testamento, con l'intendo d'individuare le prime volte in cui nelle Sacre Scritture canoniche ebraiche s'è parlato di "compiacimento" e di "prediletto o diletto".

Ho la convinzione che ciascun testo o libro inserito nella Bibbia canonica ebraica dà per scontato ogni significato ed ogni sfumatura delle parole ebraiche usate nei testi sacri scritti prima nell'ordine del tempo, proprio come se fosse un solo unico autore che scrivesse, in quanto in fondo è dato per scontato che il vero autore di quel complesso di scritti è Dio stesso che, in definitiva, ha spirato quegli scritti.
Poi, alcune parole ebraiche hanno, più significati e sfumature.
Accade così che, pur considerando buone le traduzioni, è sempre da andare a ricercare le esatte parole ebraiche usate per controllare quando furono usate la prima volta, magari con accezione diversa.
Al riguardo, preciso ad esempio che il verbo "compiacersi" può ad esempio nascondersi anche con altre traduzioni dando sfumature diverse al verbo e può corrispondere ad un "essere favorevole".
Ho controllato che ciò si verifica in un versetto nella Torah, quindi molto antico, il Numeri 14,8, quindi assai importante ove è usato il radicale che, come vedremo in altri casi, è tradotto compiacersi.
"Se il Signore ci è favorevole , ci introdurrà in quel paese e ce lo darà: è un paese dove scorre latte e miele." (Numeri 14,8)
Questo versetto in "Caleb figlio di Iefunne, lo scout amico di Giosuè" l'ho decriptato assieme a tanti altri e ne riporto il testo:

"(Come) alle origini i viventi puri su i figli porterà il Signore ed entreranno a casa a stare dall'Unico, verranno (dopo) il rifiuto al serpente uscito in terra. Fuori dal mondo questi verranno portati dagli angeli, il Crocifisso li guiderà, ad abitare nel paese della beatitudine di Lui (dove) scorre latte e miele."

Ne consegue che dilatando questo pensiero, il compiacersi del Signore comporta l'apertura della Terra Promessa e vedremo che nel caso specifico che la Terra Promessa che anticipa il Battesimo di Gesù è il Regno dei Cieli.

La prima volta che si trova il compiacere nella traduzione in italiano è quando ne parla David in:

  • 1Cronache 28,4 - "Il Signore Dio d'Israele scelse me fra tutta la famiglia di mio padre perché divenissi per sempre re su Israele; difatti egli si è scelto Giuda come capo e fra la discendenza di Giuda ha scelto il casato di mio padre e, fra i figli di mio padre, si è compiaciuto di me per costituirmi re su Israele."
    Ove "si è compiaciuto" è .
  • 1Cronache 29,17 - "So, mio Dio, che tu provi i cuori e ti compiaci della rettitudine."
    Ove "ti compiaci" è .
Da ciò possiamo concludere che il compiacimento da parte di Dio si è concretizzato con l'elezione a re per la rettitudine evidentemente manifesta in David, quindi su chi ci sarà il compiacimento di Dio vi sarà una elezione a re perché in lui la rettitudine è al massimo grado.
Ho così applicato la regola "Qal va-?omer" - Minore e maggiore - argomento a fortiori usato nella esegesi ebraica, onde è ragionevole concludere che se una cosa è vera in un dato caso, sarà sicuramente vera nel caso in cui il rispettivo fattore è più forte... e che c'è di più forte del Messia?

Quel compiaciuto, quindi, ci riporta a David ed alla promessa - profezia fattagli da Dio per mezzo del profeta Natan "Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu giacerai con i tuoi padri, io assicurerò dopo di te la discendenza uscita dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile per sempre il trono del suo regno. Io gli sarò padre ed egli mi sarà figlio." (2Samuele 7,12-14)

La regina di Saba a Salomone per ben due volte i libri storici riferiscono che disse:
  • 1Re 10,9 - "Sia benedetto il Signore tuo Dio, che si è compiaciuto di te sì da collocarti sul trono di Israele. Nel suo amore eterno per Israele il Signore ti ha stabilito re perché tu eserciti il diritto e la giustizia".
  • 2Cronache 9,8 - "Sia benedetto il Signore tuo Dio, che si è compiaciuto di te e ti ha costituito, sul suo trono, re per il Signore Dio tuo. Poiché il tuo Dio ama Israele e intende renderlo stabile per sempre, ti ha costituito suo re perché tu eserciti il diritto e la giustizia".
Per "si è compiaciuto" in entrambi i casi è stato usato , quello che è stato tradotto con favorevole in Numeri 14,8.
Quei due versetti confermano che il compiacimento di Dio in modo evidente fu nel dare a Salomone il trono del regno d'Israele, ma ricordano anche che quel trono Dio stesso intende renderlo stabile per sempre, e ciò non riguardava Salomone.
In definitiva si può concludere che il compiacimento di Dio si concretizza con il dono del suo Regno eterno, fatto che riguarda soltanto un discendente futuro di David, il Messia che ci introdurrà nel Regno dei Cieli.

È evidente poi il riferimento al Salmo 1 ove è detto:

Salmo 1,1-2 - "Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti; ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte."

Sono poi degni di nota i seguenti riferimenti che si trovano nel libro dei Proverbi:
  • Proverbi 11,20 - "I cuori depravati sono in abominio al Signore che si compiace di chi ha una condotta integra."
  • Proverbi 16,7 - "Quando il Signore si compiace della condotta di un uomo, riconcilia con lui anche i suoi nemici."
Da ciò, per un'altra regola esegetica biblica, quella detta "G'zera shava": "Formulazione simile", nota anche come "heqesh" "analogia", per cui una parola o frase si verifica in due passi separati, si può stabilire un'analogia per l'applicazione della legge in entrambi o più i casi, con quel "si compiace", è da attendersi un uomo giusto dalla condotta integra a cui Dio sottoporrà tutti i suoi nemici.
E chi è questi se non il Messia?

Il radicale di compiacersi, dilettarsi in uno, ma anche essere espiato un peccato è da cui "rason" compiacimento, gradimento, grazia.
Le relative lettere ci dicono di una testa che si alza o si rialza.
Altro radicale è il quale riguarda il compiacimento in una cosa o in una persona, esserle favorevole, amarla, porvi affezione, dilettarsene da cui "chapoes" per diletto, compiacimento, desiderio.
Spezzando :
  • la prima parte da luogo a = dal significati di puro innocente e coprire e "chuppah" copertura, camera nuziale, talamo;
  • la seconda è col significato di spalancare, aprire ad esempio la bocca, le labbra e di liberare, salvare (e guarda caso proprio Davide) si trova tre volte nel Salmo 144,7-11: "Stendi dall'alto la tua mano, scampami e salvami dalle grandi acque, dalla mano degli stranieri. La loro bocca dice menzogne e alzando la destra giurano il falso. Mio Dio, ti canterò un canto nuovo, suonerò per te sull'arpa a dieci corde; a te, che dai vittoria al tuo consacrato, che liberi Davide tuo servo. Salvami dalla spada iniqua, liberami dalla mano degli stranieri; la loro bocca dice menzogne e la loro destra giura il falso."
Di questo Salmo di complessivi 15 versetti produrrò poi la decriptazione.

Ho poi applicato le regole di decriptazione di cui al mio metodo e i significati base dei segni liturgici ebraici di "Parlano le lettere" al seguente versetto del libro dei Proverbi che recita:

"Quando il Signore si compiace della condotta di un uomo, riconcilia con lui anche i suoi nemici." (Proverbi 16,7)

Il testo ebraico di questo versetto, senza segni delle vocali od altri, è:



"Dentro un corpo giù si reca alla fine il Signore per via ; è un uomo che cammina tra i viventi . Ha desiderato () di stare in una famiglia/casa . È a recare la forza della risurrezione . La potente vita è venuto () a portare ."

E senza i segni ebraici si ottiene:
"Dentro un corpo giù si reca alla fine il Signore per via; è un uomo che cammina tra i viventi. Ha desiderato di stare in una famiglia/casa. È a recare la forza della risurrezione. La potente i vita è venuto a portare."
Di questo uomo dal comportamento perfetto proprio come quello di Dio di cui dice Proverbi 16,7, Dio stesso si compiace fino, addirittura, a sottomettergli il grande nemico dell'uomo, il demonio, che sarà vinto e deporrà ai suoi piedi l'arma della morte.
A questo punto tutto calza con quanto dice San Paolo nella 1Corinzi; Cristo il Figlio è colui al quale il Padre ha sottomesso ogni nemico... anche la morte!

"Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo. Ciascuno però nel suo ordine: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo; poi sarà a fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza. Bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi. Però quando dice che ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro che si deve eccettuare Colui che gli ha sottomesso ogni cosa. E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti." (1Corinzi 15,20-28)

Il profeta Isaia quattro volte ci propone il compiacersi di Dio e per ben due volte soggetto di questo compiacimento è proprio il Servo di IHWH:
  • Isaia 11,1-4 - "Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese."
  • Isaia 42,1 - "Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio . Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni." (Richiamato in Matteo 12,18ss)
Le altre due volte che Isaia cita il compiacimento riguardano la Torah, quindi ancora il Messia che è il suo compimento e la sua Sposa, si trovano rispettivamente in Isaia 42,21 e in Isaia 62,1-5:
  • Isaia 42,21 - "Il Signore si compiacque , per amore della sua giustizia, di dare una legge grande e gloriosa."
  • Isaia 62,1-5 - "Per amore di Sion non tacerò, per amore di Gerusalemme non mi darò pace, finché non sorga come stella la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada. Allora i popoli vedranno la tua giustizia, tutti i re la tua gloria; ti si chiamerà con un nome nuovo che la bocca del Signore indicherà. Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio. Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma tu sarai chiamata Mio compiacimento e la tua terra, Sposata, perché il Signore si compiacerà di te e la tua terra avrà uno sposo. Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo architetto; come gioisce lo sposo per la così il tuo Dio gioirà per te."
Anche del Capitolo 62 di Isaia, 12 versetti in tutto, fornirò poi la decriptazione.

Il profeta Geremia, infine, propone che il compiacimento di Dio si esplicita per chi agisce con diritto e con giustizia: "Ma chi vuol gloriarsi si vanti di questo, di avere senno e di conoscere me, perché io sono il Signore che agisce con misericordia, con diritto e con giustizia sulla terra; di queste cose mi compiaccio . Parola del Signore." (Geremia 9,23) richiamato da San Paolo in 1Corinzi 1,31.
Diritto e giustizia sono le fondamento del Regno di Dio e quindi del Messia:
  • Salmo 89,15 - "Giustizia e diritto sono la base del tuo trono, grazia e fedeltà precedono il tuo volto."
  • Salmo 97,2 - "Nubi e tenebre lo avvolgono, giustizia e diritto sono la base del suo trono."
Ancora un'altra accezione però, come abbiamo, visto ha il radicale ebraico di compiacersi ed è quello del gradimento di un'offerta per il perdono di una colpa e per lo sconto dei peccati.
A tale riguardo sono importanti:
  • Levitico 1,4 - "Poserà la mano sulla testa della vittima, che sarà accettata in suo favore per fare il rito espiatorio per lui."
  • Isaia 40,1-2 - "Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che è finita la sua schiavitù, è stata scontata la sua iniquità, perché ha ricevuto dalla mano del Signore doppio castigo per tutti i suoi peccati."
In entrambi i casi è usato .

Questo compiacersi da parte di Dio nei riguardi di Gesù ha così ben tante motivazioni, tutte riferibili alla figura del Messia, di cui Dio stesso è ad attestare la venuta.
Gesù è il Messia che rispetta le tradizioni ebraiche i cui "midrash" dicevano che sarebbe stato annunciato da Elia che Gesù propone essere il Battista: "In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei celi soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è quell'Elia che deve venire." (Matteo 1,11-14)
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