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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

 
LE PAROLE EBRAICHE, REBUS PARLANTI,
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di Alessandro Conti Puorger
 

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APPENDICE - DECRIPTAZIONE GENESI 30
Riporto la decriptazione con il mio metodo di "Parlano le lettere" i versetti Genesi 30,1-13 e 24-43 completando in tal modo l'investigazione sull'intero capitolo Genesi 30, tenuto conto che i versetti Genesi 30,14-24 si trovano decriptati in "Vino nella Bibbia: causa d'incesti e segno del Messia" da cui evinsi una bella pagina sul Messia.

Riporto il testo C.E.I. del 2008 della traduzione dell'intero capitolo Genesi 30.
Genesi 30,1 - Rachele, vedendo che non le era concesso di dare figli a Giacobbe, divenne gelosa della sorella e disse a Giacobbe: Dammi dei figli, se no io muoio!

Genesi 30,2 - Giacobbe s'irritò contro Rachele e disse: Tengo forse io il posto di Dio, il quale ti ha negato il frutto del grembo?

Genesi 30,3 - Allora ella rispose: Ecco la mia serva Bila: unisciti a lei, partorisca sulle mie ginocchia cosicché, per mezzo di lei, abbia anch'io una mia prole.

Genesi 30,4 - Così ella gli diede in moglie la propria schiava Bila e Giacobbe si unì a lei.

Genesi 30,5 - Bila concepì e partorì a Giacobbe un figlio.

Genesi 30,6 - Rachele disse: Dio mi ha fatto giustizia e ha anche ascoltato la mia voce, dandomi un figlio. Per questo ella lo chiamò Dan.

Genesi 30,7 - Bila, la schiava di Rachele, concepì ancora e partorì a Giacobbe un secondo figlio.

Genesi 30,8 - Rachele disse: Ho sostenuto contro mia sorella lotte tremende e ho vinto! E lo chiamò Nèftali.

Genesi 30,9 - Allora Lia, vedendo che aveva cessato di aver figli, prese la propria schiava Zilpa e la diede in moglie a Giacobbe.

Genesi 30,10 - Zilpa, la schiava di Lia, partorì a Giacobbe un figlio.

Genesi 30,11 - Lia esclamò: Per fortuna! e lo chiamò Gad.

Genesi 30,12 - Zilpa, la schiava di Lia, partorì un secondo figlio a Giacobbe.

Genesi 30,13 - Lia disse: Per mia felicità! Certamente le donne mi chiameranno beata. E lo chiamò Aser.

Genesi 30,14 - Al tempo della mietitura del grano, Ruben uscì e trovò delle mandragore, che portò alla madre Lia. Rachele disse a Lia: Dammi un po' delle mandragore di tuo figlio.

Genesi 30,15 - Ma Lia rispose: Ti sembra poco avermi portato via il marito, perché ora tu voglia portare via anche le mandragore di mio figlio? Riprese Rachele: Ebbene, Giacobbe si corichi pure con te questa notte, ma dammi in cambio le mandragore di tuo figlio.

Genesi 30,16 - La sera, quando Giacobbe arrivò dalla campagna, Lia gli uscì incontro e gli disse: Da me devi venire, perché io ho pagato il diritto di averti con le mandragore di mio figlio. Così egli si coricò con lei quella notte.

Genesi 30,17 - Il Signore esaudì Lia, la quale concepì e partorì a Giacobbe un quinto figlio.

Genesi 30,18 - Lia disse: Dio mi ha dato il mio salario, perché ho dato la mia schiava a mio marito. E lo chiamò Ìssacar.

Genesi 30,19 - Lia concepì e partorì ancora un sesto figlio a Giacobbe.

Genesi 30,20 - Lia disse: Dio mi ha fatto un bel regalo, questa volta mio marito mi preferirà, perché gli ho partorito sei figli. E lo chiamò Zabulon.

Genesi 30,21 - In seguito partorì una figlia e la chiamò Dina.

Genesi 30,22 - Dio si ricordò anche di Rachele; Dio la esaudì e la rese feconda.

Genesi 30,23 - Ella concepì e partorì un figlio e disse: Dio ha tolto il mio disonore.

Genesi 30,24 - E lo chiamò Giuseppe, dicendo: Il Signore mi aggiunga un altro figlio!

Genesi 30,25 - Dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a Labano: Lasciami andare e tornare a casa mia, nella mia terra.

Genesi 30,26 - Dammi le mogli, per le quali ti ho servito, e i miei bambini, perché possa partire: tu conosci il servizio che ti ho prestato.

Genesi 30,27 - Gli disse Labano: Se ho trovato grazia ai tuoi occhi... Per divinazione ho saputo che il Signore mi ha benedetto per causa tua.

Genesi 30,28 - E aggiunse: Fissami il tuo salario e te lo darò.

Genesi 30,29 - Gli rispose: Tu stesso sai come ti ho servito e quanto sono cresciuti i tuoi averi per opera mia.

Genesi 30,30 - Perché il poco che avevi prima della mia venuta è aumentato oltre misura, e il Signore ti ha benedetto sui miei passi. Ma ora, quando lavorerò anch'io per la mia casa?

Genesi 30,31 - Riprese Labano: Che cosa ti devo dare? Giacobbe rispose: Non mi devi nulla; se tu farai per me quanto ti dico, ritornerò a pascolare il tuo gregge e a custodirlo.

Genesi 30,32 - Oggi passerò fra tutto il tuo bestiame; tu metti da parte ogni capo di colore scuro tra le pecore e ogni capo chiazzato e punteggiato tra le capre: sarà il mio salario.

Genesi 30,33 - In futuro la mia stessa onestà risponderà per me; quando verrai a verificare il mio salario, ogni capo che non sarà punteggiato o chiazzato tra le capre e di colore scuro tra le pecore, se si troverà presso di me sarà come rubato.

Genesi 30,34 - Labano disse: Bene, sia come tu hai detto!

Genesi 30,35 - In quel giorno mise da parte i capri striati e chiazzati e tutte le capre punteggiate e chiazzate, ogni capo che aveva del bianco, e ogni capo di colore scuro tra le pecore. Li affidò ai suoi figli

Genesi 30,36 - e stabilì una distanza di tre giorni di cammino tra sé e Giacobbe, mentre Giacobbe pascolava l'altro bestiame di Labano.

Genesi 30,37 - Ma Giacobbe prese rami freschi di pioppo, di mandorlo e di platano, ne intagliò la corteccia a strisce bianche, mettendo a nudo il bianco dei rami.

Genesi 30,38 - Mise i rami così scortecciati nei canaletti agli abbeveratoi dell'acqua, dove veniva a bere il bestiame, bene in vista per le bestie che andavano in calore quando venivano a bere.

Genesi 30,39 - Così le bestie andarono in calore di fronte ai rami e le capre figliarono capretti striati, punteggiati e chiazzati.

Genesi 30,40 - Quanto alle pecore, Giacobbe le separò e fece sì che le bestie avessero davanti a loro gli animali striati e tutti quelli di colore scuro del gregge di Labano. E i branchi che si era così formato per sé, non li mise insieme al gregge di Labano.

Genesi 30,41 - Ogni qualvolta andavano in calore bestie robuste, Giacobbe metteva i rami nei canaletti in vista delle bestie, per farle concepire davanti ai rami.

Genesi 30,42 - Quando invece le bestie erano deboli, non li metteva. Così i capi di bestiame deboli erano per Labano e quelli robusti per Giacobbe.

Genesi 30,43 - Egli si arricchì oltre misura e possedette greggi in grande quantità, schiave e schiavi, cammelli e asini.

Come esempio riporto la prova della decriptazione del primo versetto e poi tutto di seguito il testo dei 43 versetti compresi gli 11 decriptati in "Vino nella Bibbia: causa d'incesti e segno del Messia".

Genesi 30,1 - "Rachele, vedendo che non le era concesso di dare figli a Giacobbe, divenne gelosa della sorella e disse a Giacobbe: Dammi dei figli, se no io muoio!"




Porterà il Crocefisso nel corpo all'Unico le pecore rette , che erano per il serpente nei guai , rinate , per il serpente spazzato () dal ventre (). Porterà alla fine a versare nei pascoli () le pecore . Dentro dell'Unico nel chiuso tutte entreranno . e finalmente ricomincerà a vivere nei corpi la divinità che fu per il fraudolento a uscire . Da dentro , uscito il serpente , saranno da figli a stare a vivere i portati all'Unico . Dai viventi l'origine dell'opprimere () tra i morti entrerà ; l'Unigenito a ucciderlo () sarà .

Genesi 30,1 - Porterà il Crocefisso nel corpo all'Unico le pecore rette, che erano per il serpente nei guai, rinate, per il serpente spazzato dal ventre. Porterà alla fine a versare nei pascoli le pecore. Dentro dell'Unico nel chiuso tutte entreranno. E finalmente ricomincerà a vivere nei corpi la divinità che fu per il fraudolento a uscire. Da dentro, uscito il serpente, saranno da figli a stare a vivere i portati all'Unico. Dai viventi l'origine dell'opprimere tra i morti entrerà; l'Unigenito a ucciderlo sarà.

Genesi 30,2 - E sarà arso dall'ira che spazzerà il maledetto nei corpi. Ad ammalare lo porterà la forza dell'Unigenito. Dell'essere ribelle finalmente strapperà la maledizione che c'è nei viventi dall'origine. Ucciso sarà dall'Unigenito che brucerà il verme dell'angelo che nei viventi da piaga dal frutto abitò nei cuori l'energia.

Genesi 30,3 - Porterà a finire l'Unigenito l'amarezza entrata per l'angelo (ribelle) nel mondo all'origine. Per gli uomini fu dell'invecchiare ad entrare dentro l'origine; maledetto fu per la perversità a segnare i nati. Agendo, nei cuori la fiacchezza fu a recare. Del Padre l'energia uscì a scorrere dai viventi. L'originaria energia, che per la rettitudine stava nei viventi, dai viventi per l'angelo uscì.

Genesi 30,4 - Porterà a finire del drago la potenza, portata a venire ad abitare con il serpente nel mondo. Uscirà l'arroventato soffio strappato via dalla potenza dell'Unigenito per la risurrezione che al mondo porterà. Sarà dentro dell'Unico la divinità che sarà a rientrare nell'esistenza in azione rovesciandosi dentro.

Genesi 30,5 - E finalmente rientrerà nei corpi ad abitare la potenza che uscì per la perversità. Tutti rinasceranno per la potenza che avrà spazzato il maledetto angelo (ribelle).

Genesi 30,6 - E finirà l'Unigenito l'essere ribelle che i corpi ammala sbarrando l'energia che inviata è da Dio. A rientrare sarà la vita; la riporterà a scorrere nei viventi la risurrezione che in seno dentro riverserà la potenza che c'era e sarà a finire dell'angelo (ribelle) la potenza. Risaranno figli per l'azione potente della rettitudine che energia verserà nei corpi. L'Unico, per l'uscita risurrezione, ai viventi riporterà la sbarrata energia.

Genesi 30,7 - E finalmente uscirà il cattivo che portò l'essere impuro. Finirà la potenza insinuata dal serpente nel mondo. Uscirà per bruciare in una fossa. Dai corpi, (ove è) chiuso nei cuori, l'angelo (ribelle) bruciato sarà dall'energia che sarà con potenza a spazzarlo rovesciandosi dentro.

Genesi 30,8 - E finirà l'Unigenito l'essere ribelle che i corpi ammala con l'energia che soffia. A finire porterà il serpente che fu maledetto stando nei viventi; nel combattimento completamente lo spazzerà dai viventi. L'Unigenito strapperà chi affligge i viventi che sarà in tutti finito. Sarà portato alla fine a rovesciarsi dai corpi il peccatore e dell'angelo (ribelle) finito il soffio potente sarà.

Genesi 30,9 - E finirà nei corpi l'originaria maledizione che uscirà per la rettitudine che sarà con la risurrezione entrata. I viventi a rinascere tutti porterà. Alla fine rovesciatisi dalle tombe verranno questi potenti per il soffio rientrato. Il bruciante soffio a strappare avrà portato completamente il drago. Verrà il serpente spazzato, distrutto dal fuoco entrato.

Genesi 30,10 - E la generazione di questi dal potente soffio uscirà bruciata. Il Verbo strapperà via il potente dalla tenda. Sarà spazzato il maledetto angelo.

Genesi 30,11 - E finirà per l'Unigenito di vivere nei corpi il serpente. L'amore riscorrerà con la legge divina che riverserà nei corpi. Dall'Unigenito verrà il fuoco nei viventi che porterà aiuto.

Genesi 30,12 - Ed alla fine rinasceranno questi per il potente soffio entrato della risurrezione. Il soffio strapperà via il serpente; l'amore che l'angelo bruciò inviato risarà. La potenza sarà ad agirà versandosi dentro.

Genesi 30,13 - Ed alla fine l'originaria vita nei corpi con la potenza dell'amore l'Unigenito riaccenderà nei corpi. Ci risarà la rettitudine che c'era alle origini che la risurrezione dei corpi avrà recato e per l'energia saranno figli riportati tutti. Ed alla fine chiamati verranno dal Nome portati alla felicità. Parte già in "Vino nella Bibbia: causa d'incesti e segno del Messia".

Genesi 30,14 - Portati saranno in cammino; nel corpo l'Unigenito porterà i figli a casa. I giorni alla fine saranno. Con i corpi, chiusi nel cuore, sarà i viventi a riportare. Saranno vivi a salire all'Unico. Con l'amato Unigenito saranno a vivere a casa. Il demonio, che nel mondo portatosi s'era ad abitare all'origine, per cui venne ai viventi la maledizione per il rifiuto uscito per l'Unico, nei viventi avrà bastonato, portandolo a finire. Dall'origine, vivendo nei corpi, i corpi ammala il maledetto serpente (ma) dal mondo uscirà finito. Figli di Dio risaranno i viventi avendo l'amato Unigenito nell'esistenza dentro inviata la rettitudine.

Genesi 30,15 - E finita l'origine d'essere ribelli per il serpente uscito, entrando in seno nei cuori rovesciandosi a strapparlo via la rettitudine, verranno gli uomini ad essere riportati potenti. Presi anche verranno dall'amore per l'Unico. Agirà nei viventi la rettitudine entrata con la potenza. Risaranno per il serpente uscito sotto l'amore dell'Unico. Risaranno figli che saranno portati tutti dall'Unigenito a vivere con il corpo nel corpo del trafitto; così retti saranno (in quanto) la forza della risurrezione avrà spento dentro l'angelo con la rettitudine.

Genesi 30,16 - E saranno a casa dell'Unico (ove) saranno per vederlo versati dentro i viventi; tra gli angeli entreranno nella luce. Dalla porta entreranno dentro. Si vedranno le moltitudini recate dal Crocifisso su da Dio. Della tenda (del convegno) li verserà alla vista tutti; li porterà finalmente dall'Unico a vivere con il corpo. Da Dio saranno tutti a casa recati dall'Unigenito retti. L'essenza dell'agnello risorto, (cioè) la rettitudine, dal corpo in croce, (quando) fu spento, con l'amore dell'Unico, che c'era dentro, a inviarla fu e sarà a risorgere, la rettitudine che l'abitava i popoli del mondo, che dentro di notte entreranno in Lui.

Genesi 30,17 - E saranno i risorti nel seno di Dio a entrare per starvi a vivere. La divinità con la potenza dell'Unico, al mondo recata dal Crocifisso, a rigenerarli li porterà. Tutti rinasceranno potenti. Spazzato il maledetto angelo, che nascosto nei viventi è, risorti saranno.

Genesi 30,18 - Portò il Crocifisso per l'Unico all'essere ribelle il rifiuto nel mondo. Inviato in croce dall'angelo maledetto fu alla vita risorto per la rettitudine che nel corpo gli stava. L'Unigenito libererà dall'angelo tutti alla fine. Sarà della risurrezione il soffio nelle tombe di tutti a stare che la potenza agli uomini sarà a riportare, da tutti riversandosi dai corpi il peccatore, che portano, sarà bruciato; risorgeranno retti i corpi.

Genesi 30,19 - E finito nel mondo il cattivo, li porterà liberi all'Unico. Dal mondo riporterà tutti con il potente aiuto a casa degli angeli. Da risorti, nella luce saranno; del Potente staranno alla vista versati in casa.

Genesi 30,20 - E finirà l'originaria amarezza che per il serpente entrò. Questo solo angelo fu maledetto. Saranno i viventi a venire a stare per dono nel bene. Entreranno il Volto a vedere da vivi; staranno nella dimora degli angeli essendo gli uomini esseri retti, essendo rinati tutti. Furono (infatti) dal serpente portati nel sesto (giorno), e a casa dell'angelo fu la morte ad abbattere i corpi. L'Unigenito verrà a risorgere i viventi e (lo) colpirà nella casa (ove) li accompagnò l'angelo.

Genesi 30,21 - Portò dei fratelli nel corpo la forza per il serpente bloccare nel mondo; in casa la fine gli porterà ed alla fine rovesciarlo si vedrà. Verrà con la risurrezione in un vivente ad entrare per punirlo nel mondo.

Genesi 30,22 - E sarà a rendere puri i corpi dal maledetto che sta nei viventi, che venne nei corpi l'ammalare a recare. Sarà a bruciarlo in seno. Il maledetto sarà ad uscire. La divinità a rientrare sarà nei viventi e sarà a liberarli. Verrà dai corpi il nascosto nei viventi a uscire.

Genesi 30,23 - E al segno, al mondo in un corpo si portò. E finalmente nacque il Figlio che portò per finirlo l'Unico. In una matrice nel corpo originò con pienezza il Verbo la divinità. Nel mondo fu nella madre a venire a chiudersi nel corpo. Il Verbo completamente ci fu.

Genesi 30,24 - E l'indicazione che si versava nel corpo l'Unigenito venne ad illuminare la Madre; anche a Giuseppe il Potente parlò. Sarebbe stato in pienezza il Verbo ad essere nel mondo ed entrerà la potenza a stare nel Figlio primogenito; gli si chiuderà nel corpo.

Genesi 30,25 - E fu nel mondo a stare così dell'Unico il principe. In un fanciullo entrò nel corpo. Vi chiuse la potenza l'Unigenito. Venne di Giuseppe a portarsi a stare da primogenito della matrice nel corpo. Fu per agire a versare la divinità in un cuore. L'energia accese con il vigore di un angelo. Fu portata nel primogenito la potenza della rettitudine. Al mondo in silenzio per lo sperare dei viventi fu a portarsi. Il Potente in terra fu.

Genesi 30,26 - Angeli ad indicarlo al mondo vennero inviati; una luce furono a recare. Vennero dal fanciullo (dove) stava con la donna. Con il corpo si vedeva tra i lini. Il segno era: veniva la rettitudine in una casa nel mondo per il rifiuto del serpente per i lamenti che dai retti erano a venuti. Era d'aiuto nel tempo a venire il Servo, che indicato era stato dall'Unico, per bruciare il cattivo in casa per legge divina con la forza della rettitudine.

Genesi 30,27 - A portarsi fu l'Unigenito tra i viventi alla vista del serpente. Fu a recare in un cuore l'energia per patto con l'Unico. Dalla Madre che giù scelse, fu di nascosto un inviato a casa; alla vista era un angelo. Era (la casa) di un retto che la guidava a cui la scelta fu a recare. Furono benedetti dall'angelo. Sarà il Signore da (quella) casa - famiglia a rivelarsi nel cammino.

Genesi 30,28 - A portarsi fu l'Unigenito in vita tra i canti che si riversarono sulla casa. Uscì alla luce l'agnello retto dell'Altissimo e venne un angelo nel mondo.

Genesi 30,29 - E fu dell'Unico a vivere in un corpo la divina esistenza, a recare venne una forza per aiutare nel tempo. Venne da una donna nel corpo per servire tutti. La forza della rettitudine a portare venne l'Unigenito per liberare chi sta al mondo nella putredine, (ma) dall'angelo afflitto, in croce sarà.

Genesi 30,30 - La rettitudine era in seno al cuore dell'Unigenito che n'accese in un corpo l'esistenza. In cammino dal serpente in persona fu a portarsi. Fu a crescere in potenza nel corpo in (quella) casa che era stata benedetta. Fu una calamità a venire con la rettitudine al serpente in un corpo. (Poi) a rivelarsi fu, portando per un tempo apertamente agli uomini; che era per l'Unico che agiva illuminò il mondo. In cammino i viventi incontrava. Della rettitudine che gli stava nel cuore la forza ad indicare era.

Genesi 30,31 - A portare è l'Unigenito dai viventi il verme ad uscire che venne per l'angelo (ribelle che) in cammino si portò. (Ciò) fu l'inizio dell'amarezza nelle esistenze (in quanto) agisce rovesciando la distruzione. Alla fine un drago potente sta nei viventi (in quanto) desidera vivere nel mondo. L'Unigenito, da uomo, all'opera dal serpente fu al mondo. Con la parola uscì Questi per iniziare il convertire. Usci a pascolare un gregge con rettitudine che l'Unigenito custodiva.

Genesi 30,32 - L'Unigenito tra gli Ebrei abitava. A tutti si abbassava a incontrare. A chi si perdeva d'animo era a riportare la vita. Uscivano dalla ribellione, salvava dalle piaghe del serpente illuminandoli, rientravano puri gli esseri impuri nel cuore. Accompagnava chi desiderava la rettitudine. Una potente luce entrava nelle assemblee. Si portava da chi viveva nel pianto. La prigionia ove erano caduti per il serpente che li aveva portati alla malvagità rovesciava, aiutandoli. Dentro la forza era ai viventi a riportare nell'esistenza, ad Accendere la rettitudine nei corpi era.

Genesi 30,33 - E si vide apostoli scegliere che entrarono a casa a stare con (quel) giusto. Gli scelti che gli erano in casa erano stati portati da viventi che nelle midolla fiacchi erano; tutti dentro portò l'Unigenito a rialzarsi riaccendendo la rettitudine nei corpi. Era la potenza nelle persone a riesserci; così che tutti raddrizzò, annullando la figliolanza versata dall'essere impuro nei cuori. Con potenza portavano del Padre la forza; erano ai viventi a recare l'annuncio. A chi viveva nel pianto per la schiavitù di scudo erano loro, che dell'Unico indicavano l'esistenza.

Genesi 30,34 - Ed era l'Unigenito l'amarezza nei cuori per l'angelo (ribelle) entrata a finire. A recare era al mondo l'esistenza della rettitudine con una parola retta.

Genesi 30,35 - Ed era in giro. Le moltitudini di giorno in campo aperto a Lui venivano. Tutti era a illuminare. Erano i viventi a uscire dall'oppressione per l'aiuto. Era dai viventi a portare fuori dai cuori il serpente, che guai nella vita portava. Veniva in tutti a rientrare la forza. Era nei viventi a rientrare l'energia rovesciata dall'essere impuro che completamente portava a uscire dai cuori la potenza. Rivenivano tutti felici. Al Potente i figli a casa riconduceva e la rettitudine il vigore riportava ai viventi dentro. Agnelli era i viventi a portare, essendo finito l'angelo (ribelle) che dentro s'era insinuato, per l'energia che era a riportare.

Genesi 30,36 - Portato fu alla distruzione il corpo per la rettitudine. Nel terzo (giorno) dalla croce rifù tra i viventi. Fù da vivo a casa, (ove) stavano gli apostoli, a portarsi. E dentro furono gli apostoli che c'erano a rivederlo; (questi) abbattuti in casa si portavano, (in quanto) spazzato, seppellito l'avevano visto. Uscito, rivenne giù per incontrare in potenza a casa gli apostoli. Nel mondo l'angelo gli portò a crocifiggere il corpo in croce.

Genesi 30,37 - E fu rovesciato nella tomba dai potenti che gli portarono forte oppressione, (in quanto) dentro dei viventi con voce potente i cuori guidava. In prigione lo portarono i potenti e colpi gli portarono, per un astuto che si portava tra gli apostoli che fu a parlare nell'ombra di (quando) da casa usciva con gli (altri) apostoli. Parlò che su l'accompagnavano su un colle (Monte degli Ulivi). Dentro l'apostolo portò un segno. Viventi nascosti con luci qui guizzarono dentro. L'apostolo l'Unigenito illuminò. Ai cattivi dai potenti usciti con viva voce portò il segno.

Genesi 30,38 - E fu fermato. Venne con bastoni portato all'arsenale delle guardie. Alla luce (alba), indebolito, lo scesero da un potente per decidere. Per amore dell'esistenza dei viventi (era l'unica colpa!) con vergogna lo rovesciarono in croce e lo crocifissero in campo aperto. Fu tra i morti a entrare per l'angelo del mondo. Giù, per incontrare il serpente, per bruciarlo alla fine si portò, (ma) su un colle, ucciso, nella tomba entrò. Giù all'Unigenito l'angelo (ribelle) portò forte ira. Dell'angelo entrò in casa, dentro v'incontrò i potenti che l'innalzarono portandolo in croce.

Genesi 30,39 - Portato fu dalla prigione vivo ed in capo aperto innalzato. All'Unigenito, con energia il maledetto un asta gli portò in croce, e dal crocifisso per la potenza della mano l'energia uscì. Giù dall'Unigenito, l'energia per l'oppressione di (quella) mano dalla (parte) destra versò. L'aiuto fu ai viventi a recare dal cuore. A guizzare dall'Unigenito fu con l'acqua.

Genesi 30,40 - Ed uscì la rettitudine alla luce che dentro stava, con l'acqua uscì. Il frutto per aiutare nell'oppressione da dentro portò stando in croce. L'energia dalla persona fu a uscire. Scese dall'Unigenito l'energia della divinità. All'oppressione, in aiuto, portò della rettitudine il vigore, e ai viventi da dentro giù l'Unigenito inviò dal cuore l'energia; recò la forza per risorgere dalla croce che li accompagnerà per sempre. L'irrigazione ai viventi dal cuore per aiutarli recò. Ed il rifiuto accese dalla croce al male operare; giù l'Unigenito l'invio di cuore all'angelo (ribelle).

Genesi 30,41 - E nell'esistenza dentro in tutti concepirà nel mondo scendendo giù dall'Unigenito. L'energia entrando nella putredine a liberare porterà tutti recando la risurrezione in vita che a spazzare rovesciandosi dentro verrà la putredine del serpente. Portò sul colle una sorgente di forza nel mondo a scendere l'Unigenito. L'energia da dentro il corpo gli uscì dal cuore con la forza dell'acqua che a guizzare fu dal chiuso con la vita. L'energia uscì da dentro per un asta porta al crocifisso.

Genesi 30,42 - E da dentro uscì in azione dal cuore. Fu al soffio a uscire giù dall'Unigenito l'energia del Potente che agli uomini sarà la vita a riportare. Nell'esistenza entrò in azione dal cuore del Verbo la forza della vita. Guizzò nel cuore degli apostoli che al mondo la portarono a versare per liberare l'esistenza dei viventi che stanno nell'oppressione ad abitare.

Genesi 30,43 - E fu nel Verbo nel corpo giù a entrare dell'Unico la forza della risurrezione che la forza gli riportò. Fu entrare a ristare la potenza e si rialzò l'Unigenito. L'energia nel corpo dentro si riportò totale e risorse il Verbo. Dalla tomba si riporto con i segni. E il Servo rifù in vita. Si riportò in cammino tra i viventi. Il Potente fu con la Madre, si porta nelle assemblee di Maria.

a.contipuorger@gmail.com


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