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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
I GEROGLIFICI EBRAICI
DEL LIBRO DI DANIELE

di Alessandro Conti Puorger
 

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DANIELE 10: LA GRANDE VISIONE (10-12)
Daniele 10,1 "Per la vergogna finire il terzo (giorno) in cammino riportò il corpo risorto, per i viventi dal serpente purgare che li riempie sbarrato dentro ai corpi.
Agli apostoli si rivelò con potenza, che li avrebbe aiutato agli apostoli mise in cuore l'Unigenito.
Risorto, col corpo forato, per i peccati, portava da dentro il potente cuore una luce.
L'Unico lo rialzò.
Col corpo si riportò dai morti al mondo per aiutare.
A mangiare si riportò a casa.
Ai riuniti si recò potente e a casa fu degli apostoli a venire.
Parlò che porterà dentro con forza gli apostoli nel mondo, li accompagnerà (onde) da dentro l'essere ribelle inizi ad uscire."

Daniele 10,2 "Da casa nei giorni dai viventi uscì al mondo per ricusare con forte mano l'angelo (superbo) dall'esistenza che maledetto fu.
Fu crocefisso.
Fu dai morti per il Padre potente il terzo (giorno) fuori risorto per le preghiere in vita nei (suoi) giorni al Vivente."

Daniele 10,3 "La guerra desidera recare completa, del serpente dall'Unigenito mangiata alla fine sarà portata la carne e sarà dall'esistenza finito.
Dal Padre Unico a migliaia sarà a recare, alla pienezza li porterà dalla prigione, dalle capanne alla fine saranno all'eternità a vivere dal Potente, verranno risorti, il serpente bruciato alla fine della settimana dei giorni, vivi saranno al Vivente."
(Per la tradizione ebraica, il passaggio al cielo secondo avverrebbe in un giorno di festa di Sukkot o delle capanne. "Nell’era messianica tutte le nazioni saliranno a Gerusalemme a celebrare Sukkot, per affermare la loro fede in Dio come guida del mondo" - A.Unterman, "Dizionario di usi e leggende ebraiche".)

Daniele 10,4 "E a casa sarà a portarli in seno.
Del Risorto nel corpo saranno dei viventi portate all'Unico le moltitudini.
Si vedranno uscire alla potenza rinnovate, rigenerate all'Unigenito simili, ad abitare da 'Io sono' dal mondo saranno.
A stare alla fine saranno dall'Altissimo.
Dalla porta entreranno alla luce grande, dal mondo portati dell'Uno alla voce."

Daniele 10,5 "E l'Unico a contemplare verremo.
Dalle rovine, dai lamenti portati alla luce d'origine e dal mondo tra gli angeli entreremo.
Gli uomini all'Uno nel cuore porterà i risorti dentro da solo.
Saranno i viventi riportati dai morti ad essere portati ad una festa . Col corpo saranno dal Vivente a casa retti, puri ; all'Unico porterà al volto questi."

Daniele 10,6 "E i popoli stranieri alla fine recherà tra i retti; tutti col corpo risorti, saranno simili al Verbo.
Dagli angeli saranno portati, spento l'essere ribelle, per amore soltanto si vedranno dall'oppressione essere portati.
A tutti il Verbo sarà stato d’aiuto essendo stato l’Unigenito la risurrezione a portargli.
Le stirpi tutte saranno state portate, e vive col corpo si rivelerà il Crocifisso che sarà a portarsi così alla vista.
Saranno dagli angeli guidati i risorti, li riverserà alla fine dal Potente accompagnandoli (facendo) da fune.
Li partorirà, da dentro il corpo saranno stati portati a casa.
Lo sperato vigore ai viventi ha portato degli angeli."
(Nel versetto precedente si dice d’una festa, qui si parla dei popoli stranieri, prima è stato detto delle capanne=sukkot; sembra proprio che il discorso della tradizione della festa messianica a Sukkot sia consistente.)

Daniele 10,7 "E dal corpo i guai finiti saranno, dall'Unico alla consolazione, angeli saremo.
Da Dio nel cuore alla porta saremo venuti vivi alla vista.
Dal mondo porterà ad uscire gli uomini.
Saranno a centinaia risorti coi corpi dal mondo ad essere portati i popoli.
Sarà stato il rifiuto col corpo per la prima volta portato.
Dall’Unigenito dalla croce uscì fuori per l’essere ribelle che all’origine entrò con i lutto.
Usciti dal terrore, in cammino liberati, l'aborto uscirà, in alto saranno dal mondo a vivere portati, essendo puri da chi li rende colpevoli, entreranno nel grembo dell'Unico."

Daniele 10,8 "Portò l'Unico il Figlio nella carne, crocifisso fu.
Per il serpente nei lini fu portato, ma l'Unigenito alla vista riuscì, rivenne in vita, col corpo, riiniziò a uscire al mondo in cammino per liberarli.
Nel mondo a questi venne a portargli il 'no' cogli apostoli che sulla risurrezione iniziarono le moltitudini.
Furono così ad annunziarla e ad aiutare furono gli apostoli.
Uscirono a parlare, rettamente agirono.
Di notte il Messia sarà la fine a portare al serpente, dell’origine ad agire giù nei corpi completa la forza della rettitudine racchiuderà."

Daniele 10,9 "Porterà l'Unigenito un fuoco, dal seno verrà a versato, lo porterà al serpente, la peste sarà a portargli, e la rettitudine sorgerà nei viventi.
In azione l'Unigenito sarà alla fine da fune a nascere la purezza sarà a recare.
E da 'Io sono' dal mondo saranno a stare.
Del Crocefisso saranno agli angeli col corpo da simili innalzati.
Le persone saranno portati al Volto con gli angeli; saranno dalla terra fuori."

Daniele 10,10 "Portati dal mondo, degli angelo fuori saranno dalla porta, lo splendore vedranno uscire.
Dentro saranno portati dal Crocefisso.
Inviati saranno a vedere gli angeli che stanno in alto, puri retti, saranno portati così al Volto.
Condotti alla fine saranno alla porta dell'Essere."

Daniele 10,11 "Portati saranno dall'Unigenito alla vista del Potente che sta tra gli angeli.
Saranno da Dio gli uomini ad invaghirsi portati con il Crocifisso.
Entreranno da figli a casa, per l’aiuto del Figlio saranno i viventi beati dall'Unico.
L’energia della rettitudine sarà stato l’aiuto che li avrà ricreati.
Potenti saranno per la rettitudine portata i popoli alla conoscenza del Potente.
Si vedranno col vestito, così dalla rettitudine che avrà spazzato alla fine il campo dal delitto.
Strappato via sarà stato il maledetto.
Sarà arso e da solo a mangiare recato ai popoli.
Saranno dell'Unigenito alla fine (di questa cena Messianica) con grida di giubilo dentro al corpo nel petto a dimorare nel Crocifisso saranno i viventi che dei pascoli è la porta."

Daniele 10,12 "Portati saranno dall'Unico a vivere.
Vedranno il Potente chi è: Dio nel Crocifisso fu nel corpo.
Dal Signore fu la divina rettitudine, dalla destra aperta (dal costato aperto) fu a portarla ai viventi per rigenerarli.
All’Unigenito simili belli con i risorti corpi angeli tutti alla fine verranno.
Nei cuori della rettitudine la fiamma sarà stata ad inviare la potenza.
Uscirà dal Crocifisso in azione l’energia portata dal colle nelle persone.
Sarà di Dio ad entrare l'esistenza.
Rette le anime testimoniate dal Figlio saranno così portate all'Unico da frutto che a venire fu solo dentro al corpo con forza della rettitudine."

Daniele 10,13 "Porterà i risorti col corpo al Regno il Verbo nel corpo.
Nei cerchi si vedranno col vestito della potenza; uno splendore saranno alla vista.
Con i risorti corpi saranno i viventi portati all'Uno.
Vi saranno portati vivi condotti ad entrare tra gli angeli.
Usciti vivi saranno retti per Dio, fratelli per l’aiuto uscito dal Principe.
Saranno stati alla (nuova) vita partoriti dall'Unigenito.
Rinnovati saranno i viventi dentro dalla divinità che agirà in questi nei corpi.
Inviati saranno all'Unico da figli.
Portati tutti con i corpi alla fine saranno nella luce a vivere dell'Unico alla protezione la vita dei potenti, retti, belli col corpo alla pienezza."

Daniele 10,14 "E dentro all'Unigenito in croce fu la punta di una lancia.
Fu ucciso.
Venne dall'Unico risorto il corpo.
Il diletto riuscì potente in azione vivo per la rettitudine, a casa dai fratelli col corpo fu il Crocifisso ad entrare, erano con la Madre.
Fu con le piaghe che fu a testimoniare, dal petto recò agli apostoli la potenza, fu la Madre ad essere da matrice."

Daniele 10,15 "E da solo a mangiare si portò alla vista della Madre.
Fu come da Parola a riessere in vita.
Uscì per la prima volta la potenza al mondo con gli apostoli.
Dal Crocefisso completamente fu col soffio inviata.
Furono per l'Unigenito un corpo/popolo giù al mondo a portare gli apostoli.
Che Dio in un uomo fu..."
("Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: Avete qui qualcosa da mangiare? Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli la prese e la mangiò davanti a loro;" Luca 24,41-43 e subito dopo parla agli apostoli che bisogna si compiano tutto le cose scritte su di lui nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi ed aprì loro la mente all’intelligenza delle Scritture Luca 24,44b e dopo li inviò per il mondo.)

Daniele 10,16 "... recarono al mondo. (Inizia il racconto degli apostoli)
Dagli angeli entrò la rettitudine nel sangue, figlio fu di un uomo, toccò con l'agire il serpente, sul Monte Calvo in croce fu portato, con ira finito, nella tomba il Verbo fu portato ed dalla nube al Figlio al mondo riportò l'Unico la vita nel corpo.
Riuscì Dio al mondo in piedi potente, nello splendore fu.
Il Signore a casa vivo alla vista rientrò, agli apostoli uscì il soffio della rettitudine che portò giù a stare nei corpi, per spazzare il serpente fu portata la potenza, si vide giù nei corpi del Crocifisso esistere il vigore."

Daniele 10,17 "Portati al mondo, furono d’aiuto.
Furono a recarsi tutti a servire col Signore.
Furono questi nel mondo dal serpente per sbarrare dentro il male dai viventi che dall'Unico giudicato è stato questi per la perversità.
Dall'Unigenito inviati furono ai viventi in azione.
Dal Crocifisso uscì il 'no’, fu a sorgere dentro la forza della rettitudine, annunciarono gli apostoli la risurrezione ai viventi, uscì la potenza dell'Unigenito per togliere via Raab (mostro del male) dall'esistenza."

Daniele 10,18 "A portarsi furono intorno a parlare.
Si portarono a tormentarlo con l'agire dentro l'esistenza, da dentro l'amarezza iniziò ad uscire dagli uomini, recarono forza.
D'aiuto gli apostoli sono."

Daniele 10,19 "A portare sono per l'Unigenito all'essere ribelle il rifiuto ai confini.
Fu un corpo ad iniziare di uomini che il veleno all'essere impuro per finirne il delitto recano.
Con parola retta aiutano e nei petti a versare portano la purezza del Figlio.
La recano ai popoli; sono nel mondo tutti aiutati dal Crocifisso.
Ha recato l'Unigenito a vivere in un corpo nel mondo la forza della Parola del Signore con la forza della rettitudine; sarà chiusa nei ceppi del drago l'esistenza."

Daniele 10,20 "Portato è stato dall'Unigenito a vivere un corpo al mondo in cui è la conoscenza completa, perché dentro venuto è Dio ad esistere, la rettitudine ha recato nel tempo.
Dal mondo per iniziare all'Unico il ritorno dal serpente uscì in guerra, in azione per liberarne i corpi il Verbo in pienezza in un corpo si portò 'Io sono' fu a portarsi giù.
L'Unigenito si portò al mondo, degli angeli entrò la luce in un corpo, fu portata l'energia dentro dell'Unico."

Daniele 10,21 "Dal Unico a casa del serpente l'Unigenito inviato fu, partorito in modo retto venuto in un corpo simile alla Madre.
Nel pianto alla fine in una casa da primogenito d’un uomo si portò per annullare dai fratelli dal sangue la fine.
Per aiutare con l'agire i viventi, per spazzare il serpente, Dio uscì da una (donna) retta ad esistere, da primogenito dalla Madre in vita fu per affliggere il serpente col fuoco, in un corpo da retto visse."

TRADUZIONE CEI:
Daniele 10 - La grande visione (10-12)
10,1 "L'anno terzo di Ciro re dei Persiani, fu rivelata una parola a Daniele, chiamato Baltazzar. Vera è la parola e la lotta è grande. Egli comprese la parola e gli fu dato di intendere la visione."
10,2 "In quel tempo io, Daniele, feci penitenza per tre settimane,"
10,3 "non mangiai cibo prelibato, non mi entrò in bocca né carne né vino e non mi unsi d'unguento finché non furono compiute tre settimane."
10,4 "Il giorno ventiquattro del primo mese, mentre stavo sulla sponda del gran fiume, cioè il Tigri,"
10,5 "alzai gli occhi e guardai ed ecco un uomo vestito di lino, con ai fianchi una cintura d'oro di Ufaz;"
10,6 "il suo corpo somigliava a topazio, la sua faccia aveva l'aspetto della folgore, i suoi occhi erano come fiamme di fuoco, le sue braccia e le gambe somigliavano a bronzo lucente e il suono delle sue parole pareva il clamore di una moltitudine."
10,7 "Soltanto io, Daniele vidi, la visione mentre gli uomini che erano con me non la videro, ma un gran terrore si impadronì di loro e fuggirono a nascondersi."
10,8 "Io rimasi solo a contemplare quella grande visione, mentre mi sentivo senza forze; il mio colorito si fece smorto e mi vennero meno le forze."
10,9 "Udii il suono delle sue parole, ma, appena udito il suono delle sue parole, caddi stordito con la faccia a terra."
10,10 "Ed ecco, una mano mi toccò e tutto tremante mi fece alzare sulle ginocchia, appoggiato sulla palma delle mani."
10,11 "Poi egli mi disse: Daniele, uomo prediletto, intendi le parole che io ti rivolgo, alzati in piedi, poiché ora sono stato mandato a te. Quando mi ebbe detto questo, io mi alzai tutto tremante."
10,12 "Egli mi disse: Non temere, Daniele, poiché fin dal primo giorno che ti sei sforzato di intendere, umiliandoti davanti a Dio,"
10,13 "Ma il principe del regno di Persia mi si è opposto per ventuno giorni; però Michele, uno dei primi principi, mi è venuto in aiuto e io l'ho lasciato là presso il principe del re di Persia; le tue parole sono state ascoltate e io sono venuto per le tue parole."
10,14 "ora son venuto per farti intendere ciò che avverrà al tuo popolo alla fine dei giorni, poiché c'è ancora una visione per quei giorni."
10,15 "Mentre egli parlava con me in questa maniera, chinai la faccia a terra e ammutolii."
10,16 "Ed ecco uno con sembianze di uomo mi toccò le labbra; io aprii la bocca e parlai e dissi a colui che era in piedi davanti a me: Signor mio, nella visione i miei dolori sono tornati su di me e ho perdute tutte le energie."
10,17 "Come potrebbe questo servo del mio signore parlare col mio signore, dal momento che non è rimasto in me alcun vigore e mi manca anche il respiro?"
10,18 "Allora di nuovo quella figura d'uomo mi toccò, mi rese le forze"
10,19 "e mi disse: Non temere, uomo prediletto, pace a te, riprendi forza, rinfrancati. Mentre egli parlava con me, io mi sentii ritornare le forze e dissi: Parli il mio signore perché tu mi hai ridato forza."
10,20 "Allora mi disse: 'Sai perché io sono venuto da te?' Ora tornerò di nuovo a lottare con il principe di Persia, poi uscirò ed ecco verrà il principe di Grecia."
10,21 "Io ti dichiarerò ciò che è scritto nel libro della verità. Nessuno mi aiuta in questo se non Michele, il vostro principe 'e io nell'anno primo i Dario, mi tenni presso di lui per dargli rinforzo e sostegno'." (quest'ultima parte c'è nella versione adottata dalla CEI, ma non nel testo masoretico)

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