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SI PREPARA LA TRAGEDIA
Terminato l'episodio della cacciata dei progenitori dal giardino dell'Eden, il Capitolo 4 del Genesi inizia con: "Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale concepi e partorì Cainoe disse: Ho acquistato un uomo dal Signore."
Provo ad allargare il nome di Caino
utilizzando il vocabolario ebraico ed i significati di quelle lettere con i criteri che ho definito in "Parlano le lettere".
Con quelle consonanti trascurando la vocalizzazione che i testi antichi non avevano, sul vocabolario si trova:
-
lancia:
-
=
fare un lamento funebre da cui "lamento funebre"
.
Partendo poi dalle lettere si ha:
- a rovesciare
sarà
con energia
;
- a riversarsi
fu
l'angelo
(ribelle);
- rovescerà
,
opprimerà
();
- vomitato
()
dall'angelo
(ribelle);
- versati
saranno
lamenti
().
La forma verbale "ho acquistato"
che il testo biblico associa a quel nome viene dal radicale
coi significati di "creare, formare, acquistare comprare", ma è anche da tenere presente che essendo
una lettera muta, in un conoscitore dell'ebraico si associa nella mente il radicale
di "portare invidia, invidiare, essere geloso".
Tale rosa di significati è da lasciare alle spalle quale scenario che fa intuire come può formarsi un racconto - ricerca fantastico, ma ispirato a verità, cioè come si dice in ebraico un midrash.
Propongo, ora, con commenti i vari versetti del racconto.
Genesi 4,1 - "Adamo si unì
a Eva sua moglie, la quale concepii e partorì Caino e disse: Ho acquistato un uomo dal Signore."
Se ne ricava:
- il primo uomo che nacque da una donna nel mondo fu Caino;
- fu concepito dopo la cacciata dal paradiso terrestre;
- il nome, fatto insolito, lo diede la madre;
- non v'è traccia di inserimenti di terzi nella coppia dei progenitori.
Adamo, l'uomo della coppia, dopo quel "conobbe
"
resta latitante nel racconto fino al 25° versetto e pare esercitare un ruolo labile di tipo società primitiva, solo "fu
alla porta
ad agire
".
Quella porta è quella di ingresso nel corpo di Eva, ma la conoscenza
non sembra superare quella sensuale e l'inimicizia della coppia primigenia con le originarie reciproche accuse di colpa sorte per gli eventi del Capitolo 3.
Genesi 4,2 - "(Eva) Poi partorì ancora suo fratello Abele
.
Ora Abele era pastore
di greggi
e Caino lavoratore
del suolo
."
Da notare che Eva partorì ancora, ma non è ripetuto concepì.
Ciò può fare anche propendere per l'idea che nella prima unione di Adamo con Eva ci fu il concepimento o anche il concepimento di Abele che, almeno per via materna, era fratello gemello di Caino.
Quel verbo si "unì
",
usato nel versetto Gen. 4,1, cioè "conobbe", porta al termine di "conoscenza" in senso biblico
o
che ha stretta connessione col sapere intellettivo, la cognizione, la scienza, la conoscenza più in generale, sensitiva, filosofica, teologica ed ontologica.
È da ricordare che la prima volta questa parola appare nel racconto del giardino dell'Eden ove il Signore aveva piantato tra l'altro: "l'albero della conoscenza del bene e del male" (Gen. 2,9b)
.
Questa conoscenza comporta perciò due aspetti bene e male.
Il racconto di Caino ed Abele si sviluppa (il testo non dice quale lasso di tempo sia trascorso) dopo che Adamo ed Eva hanno mangiato di quel albero.
Il risultato della loro unione = conoscenza è così un concepimento che del pari ha un risultato doppio.
In nomen omen e Abele è destinato a svanire; infatti, il suo nome in ebraico deriva dal radicale
di "svanire, essere vano", da cui alito, soffio, vanità, un qualcosa che svanisce, inconsistente come il fumo; "uscirà
da dentro
la potenza
",
"nel mondo
disfatto ()".
Per quanto riguarda le attività di questi due figli è da ricordare che Dio aveva comandato ad Adamo di lavorare il suolo "Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse". (Gen. 2,15)
Ora, però, sono fuori da quel giardino ed echeggiano le parole di Dio al momento della cacciata: "Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita". (Gen. 3,17)
Caino lavora il suolo alla lettera, facendo l'agricoltore, ma evidentemente non era quello che Dio voleva.
Il suolo fu chiamato
,
ma era da intendere "all'Unico
simile
",
quella era la parte che Adamo doveva lavorare, ma è da concludere che Caino era più portato a lavorare la parte fisica.
Abele, invece, è pastore
,
e forse nell'autore si agita già un evento profetico "da Ra = Egitto = male =
usciranno
"
e ciò è da tenere presente perché prepara una elezione di Dio.
È, infatti, da ricordare che, come nei Vangeli il motore è l'evento Pasquale della morte e risurrezione di Gesù Cristo, del pari, nel Pentateuco il motore è l'evento Pasquale dell'uscita dall'Egitto con l'apertura del Mar Rosso.
Tra i libri del Pentateuco poi il Genesi è un'elaborazione postuma a sfondo di ricerca che ricostruisce con tradizioni antiche elementi che paiono preparare eventi e norme contenuti negli altri libri.
I due Caino e Abele rappresentano comunque modelli su cui si basò per millenni la società, l'agricoltore, legato stabilmente alla terra e il nomade sempre in cammino per cercare pascoli per le sue bestie.
Genesi 4,3-4a - "Dopo un certo tempo, Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore; anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso."
Dopo un certo tempo passano cioè anni, i due sono adulti.
Iniziano forme di culto, l'uno, Caino con modalità che ritroveremo in uso tra gli egizi, che offrivano fiori e frutti della terra ai loro dèi, e l'altro, Abele, ricorda il modo di sacrificare tra gli ebrei nel Tempio.
C'è di più, quella parola primogeniti evoca tutta una vicenda "Il Signore disse a Mosè: "Consacrami ogni primogenito, il primo parto di ogni madre tra gli Israeliti - di uomini o di animali -: esso appartiene a me" (Es. 13,1s); è l'inizio dell'esodo dall'Egitto in cui i primogeniti avranno una propria specifica importanza. (Vedi: "La risurrezione dei primogeniti".)
Genesi 4,4b-5 - "Il Signore gradì
Abele e la sua offerta, ma non gradì
Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato
e il suo volto era abbattuto."
È sorprendente! Dopo la cacciata...Dio gradì?
Pare gradire l'offerta di animali, ma ciò penso sia allegorico.
È Abele in sé che Dio gradì e con lui la sua offerta, quasi come se Abele sacrificasse al Signore la parte animale di sé stesso.
Il verbo tradotto con "gradì" deriva dal radicale
guardare, riguardare, mirare con compiacimento, con favore.
La forma verbale usata per "gradì" ha le stesse lettere, con diversa vocalizzazione, di quelle del nome proprio Gesù
.
Si pensi con che gioia ed entusiasmo i primi scrutatori cristiani si saranno accorti di ciò, ossia che:
- la prima volta che appare il nome di Gesù nella Bibbia, anche se velato in quel modo, è collegato ad Abele;
- che questi è il primo squarcio nel mondo incupito dopo la cacciata dal giardino dell'Eden;
- su un fratello gemello del primo uomo, concepito e nato da donna nel mondo dopo la caduta e la "maledizione" per quello errore, cade il compiacimento di Dio;
- gradì = Gesù, è il vero Figlio dell'Uomo = di Adamo.
I Vangeli sono, in modo ripetuto ad evidenziare quel "compiaciuto":
- "Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto". (Mt. 3,16s)
- "E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. E si sentì una voce dal cielo: Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto. (Mc. 1,10s)
- "Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto." (Lc. 3,21s)
- "Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo". (Mt. 17,5)
- "Dio evidentemente valutò che Abele offriva tutto sé stesso in linea con quanto poi Gesù dirà agli apostoli nel miracolo della moltiplicazione dei pani: "...date loro voi stessi da mangiare." (Mt. 14,16 / Lc. 9,13)
Caino fu molto irritato!
Lui, Gesù è il vero "Figlio dell'uomo" quello profetizzato in Abele.
Le lettere sono chiare
dal radicale
"accendersi, ardere, adirarsi", ma più semplicemente "fu
a chiudersi
la mente/testa
",
"fu
in un buco
"
che descrivono bene gli effetti dell'ira.
Genesi 4,6-7 - "Il Signore disse allora a Caino: Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dominalo".
Il Signore non ha perso la speranza su Caino, gli parla e l'esorta ricordando che il tentatore e sempre pronto, ma l'uomo lo può dominare.
Da parte del Signore viene pronunciata nei riguardi di Caino per la prima volta nella storia la parola peccato
hatt'at.
Se ne conclude che il peccato di Caino ricade sulle spalle d'un giusto.
Da quella idea dell'ira, che è chiusura della mente, si passa ad altra chiusura, a quella del peccato che "la chiusura
del cuore
all'Unico
indica
.
È perciò come se il Signore ammonisse: attenzione che l'ira chiude la testa, ma perdurando, se non la controlli ti indurirà il cuore.
Diceva un monaco al suo discepolo:
- sorveglia il tuo pensiero perché i pensieri diventano parole;
- sorveglia le tue parole perché diventano azioni;
- sorveglia le tue azioni perché diventano abitudini;
- sorveglia le tue abitudini perché diventano carattere;
- sorveglia il tuo carattere perché diventa destino.