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DECRIPTAZIONE BIBBIA...
GIOSUÈ E LA CONGIURA DEI RE
di Alessandro Conti Puorger
INTRODUZIONE
Prosegue la mia ricerca nei testi della Tenak, cioè della Bibbia ebraica, di pagine di secondo livello conseguibili per decriptazione da cui s'ottengono pensieri, fatti, idee e racconti sul Messia, il Cristo, l'uomo - Dio, che coincidono in modo impressionante con le vicende dei Vangeli occorse a Gesù di Nazaret, chiave di volta e finalità di tutto ciò che esiste, onde "...arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo." (Efesini 4,13)
Al riguardo, mi sono soffermato, perché molto interessanti per il suddetto tema, su alcuni capitoli del libro di Giosuè.
Quel testo, composto da 24 capitoli, scritto in ebraico da autori ignoti, con ultima redazione attorno al V secolo a.C. in Giudea, da fonte deuteronomista del VI-VII secolo a.C., espone la storia della conquista della terra promessa da parte delle 12 tribù guidate da Giosuè, successore di Mosè alla fine del XII secolo a.C..
In particolare mi hanno finora attratto alcuni capitoli del libro di Giosuè, precisamente:
- il capitolo 6° relativo alla presa di Gerico, 27 versetti, il cui esame ha formato oggetto di un precedente articolo dal titolo "La conquista di Gerico";
- il 7° e l'8°, rispettivamente di 27 e 35 versetti, relativi alla conquista di Ai e il 9° di 27 versetti, che propone come quadro di facciata il trattato di Israele con gli abitanti di Gabaon, tutti oggetto del presente articolo;
- il 10°, di 43 versetti, che riporta i fatti più salienti della conquista del sud della terra promessa con la vittoria contro la coalizione di 5 re di quel territorio, che indirettamente ricorda la vittoria di Abramo contro la coalizione dei 5 re che a suoi tempi volevano occupare la terra promessa, era stato da me decriptato in altra occasione ("Gerusalemme la città del gran re"), ma ora qui vi torno con ulteriori considerazioni.
Per il tema della decriptazione il lettore può aggiornarsi su come ho sviluppato l'idea e come l'ho concretizzata esaminando i seguenti miei articoli:
Le proprietà delle 22 lettere dell'alfabeto ebraico, infatti, sono tali da poter facilitare la criptatura di testi, perché hanno anche il valore di numerali, ma soprattutto perché contengono in sé un messaggio grafico che consente di usarle come icone.
Di ciascun capitolo presenterò prima alcune considerazioni, poi tutta la decriptazione che conferma a pieno l'aspettativa.
La caratteristica principale del libro di Giosuè, peraltro, è il suo valore religioso e non meramente storico, perché scritto tardivamente rispetto ai fatti reali onde i relativi racconti sono indirizzati piuttosto a fornire un insegnamento.
Il testo dunque assume il carattere apologetico, divenendo l'applicazione pratica dei principali dettati del libro del Deuteronomio che intende in particolare ad asseverare che:
- IHWH è "il Signore di tutta la terra" riconosciuto come tale anche da pagani, come da Rahab la prostituta di Gerico "Lo si è saputo e il nostro cuore è venuto meno e nessuno ardisce di fiatare dinanzi a voi, perché il Signore vostro Dio è Dio lassù in cielo e quaggiù sulla terra" (Giosuè 2,11) e dai messaggeri di Gabaon "Gli risposero: I tuoi servi vengono da un paese molto lontano, a causa del nome del Signore Dio tuo, poiché abbiamo udito della sua fama, di quanto ha fatto in Egitto." (Giosuè 9,9);
- IHWH è un Dio santo, IHWH è un Dio geloso (Giosuè 24,19);
- il Dio unico e vero assicura la continua protezione a Israele se corrisponderà fedelmente agli ordini del Signore che con questi ha fatto alleanza, un patto, che comporta sì la sua protezione, ma per contro la totale obbedienza di Israele (Deuteronomio 26,17-19);
- la terra conquistata è santa destinata solo al popolo eletto;
- devono essere sterminati tutti i nemici, senza misericordia, affinché non siano sedotti dai loro comportamenti contrari alla loro fede.
Inaccettabile questa ultima come idea di per sé, se non si trasferisce al senso allegorico della lotta contro il male e al popolo eletto il concetto più ampio del popolo di Dio.
L'insegnamento di quel libro sotto questo aspetto diviene, infatti, accettabile solo se si interpreta la guerra santa per la conquista della Terra Promessa quale guerra spirituale per la conquista della Gerusalemme celeste, come peraltro suggerisce la lettera di San Paolo agli Efesin quando dice: "La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti." (Efesini 6,12)
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