BibbiaWeb.net - di Alessandro Conti Puorger

Decriptare la Bibbia - di Alessandro Conti Puorger Autore   Contatti    Cerca      Home     
BibbiaWeb 2015  
Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraicheRacconti a sfondo biblico - Clicca qui per consultareParlano le lettere
Cerca negli articoli
Consulta le rubriche
  Lettere ebraiche
    e codice Bibbia
  Decriptazione Bibbia
  Attesa del Messia
  Vangeli
    e Protovangeli
  Ricerche di verità
  Racconti
    a sfondo biblico
  San Giuseppe

Decriptare la Bibbia
  Tutti gli articoli
  Indice
     brani decriptati
  Articoli più letti

 

RACCONTI A SFONDO BIBLICO...

 
LA VECCHIAIA E LA BIBBIA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

FACCIO IL PUNTO
Beh, non sono più un ragazzo; nel 2013 ho già vissuto ben 75 primavere!
A questo punto mi è parso doveroso meditare sulla vecchiaia alla luce delle trascorse esperienze e dei collegamenti con le Sacre Scritture giudeo cristiane nelle parti che riguardano tale stato della vita umana.
Oggettivamente l'età misura il passare degli anni e chi resiste in questo mondo, comunque, si troverà a fare i conti con questa condizione.
Vi sono più modi per considerare quel periodo della vita ed il parametro fisico è solo una delle possibili angolature sotto cui guardarla.
C'è una considerazione, infatti, che supera lo stato fisico, ma entra nella sfera psichica e spirituale: "la vecchiaia inizia quando non c'è più niente di meraviglioso dietro l'angolo."
L'uomo, infatti, è un desiderio vivente, ma se le ali della speranza vengono tarpate è purtroppo come se fosse già un poco morto.
È proprio quello dell'aspettare delle novità un indizio sottile, un parametro pragmatico, un modo semplice per riconoscere uno stato dell'essere che rende possibile misurare l'età spirituale di una persona calibrandola in base al suo anelito al futuro, perché vera e totale vecchiaia coglie proprio quando non si hanno più speranze ed allora l'uomo si lascia andare!
E se speranza non si ha manca pure la curiosità e la voglia di ascoltare e di ricercare.
Accade così che la vecchiaia per qualcuno comincia molto presto.
Sotto quest'aspetto ritengo di essere un fortunato per più motivi come poi chiarirò.

Certo, nei tempi della seconda guerra mondiale son stato un bimbetto, e con tutti gli italiani dell'epoca la mia famiglia ha sofferto oltre che per bombardamenti, per le fughe nei rifugi antiaerei, anche la fame con le tessere annonarie, la borsa nera e finalmente poi ecco la ricostruzione, quindi il boom, epoca in cui il lavoro era a disposizione e chi studiava aveva davanti a sé la via aperta: quindi, da allora davanti a me allora ho avuto sempre una speranza dietro l'angolo.
Specie di questi tempi, però, con la grande crisi globale che toglie il lavoro ai giovani e rende difficile la vita ai vecchi, nonché per il crollo delle ideologie e dei valori, con la perdita di fede nelle religioni, frange sempre maggiori di umanità sono relegate a vivere come fossero vecchie nel senso più deleterio della parola, logori, usati, perciò pur contro la propria volontà per mancanza di lavoro paiono risultare non utili, come una buccia di arancia già spremuta.

Dice San Paolo:
  • 1Corinzi 15,32 - "Se i morti non risorgono, mangiamo e beviamo, perché domani moriremo."
  • 2Tessalonicesi 3,10 "chi non vuol lavorare neppure mangi."
Ai suoi tempi, I secolo d.C., é stato valutato che l'intera popolazione del mondo fosse attorno ai 250 milioni di persone, mentre oggi è ormai 28 volte tanto, vale a dire 7.000 milioni.
Accade così che, oggi, in Italia e non solo, ma un poco per tutti i paesi del sud Europa, per molti anche appena cinquantenni lo stesso lavoro ed i mezzi minimi di sostentamento sono divenuti problematici per disoccupazione causata dall'incremento delle tecnologie, degli strumenti informatici e dalla grande disponibilità di mano d'opera a basso costo in paesi emergenti, fattori tutti che riducono la richiesta della mano d'opera nostrana e di operazioni fatte direttamente dall'uomo.
Speranza e curiosità sono proprio i motori della vita e se vengono a mancare non si vive, si vegeta: e ciò è quanto molti sono costretti a fare oggi.
A tale riguardo, afferma il libro del Qoelet: "Meglio un ragazzo povero ma accorto che un re vecchio e stolto che non sa ascoltare i consigli." (Qoelet 4,13)
Occorre oggi molta più fede di ieri per avere speranza, mentre tutto pare procede in senso contrario quasi per distruggere i punti fermi che s'erano formati nei secoli passati.
Pare proprio essere al momento della guerra finale quando il male pare prendere il sopravvento, l'ultimo combattimento, quello contro Gog e Magog di cui parla il libro dell'Apocalisse, quando "...satana verrà liberato dal suo carcere e uscirà per sedurre le nazioni ai quattro punti della terra, Gog e Magòg, per adunarli per la guerra: il loro numero sarà come la sabbia del mare." (Apocalisse 20 7s)
Certo che una vena di pessimismo può cogliere gran parte dell'umanità che viene provata al crogiolo e la speranza è solo che in qualche modo venga a crescere il senso di fratellanza e di collaborazione altrimenti l'egoismo da solo l'ucciderà.

Perché tutta questa premessa e questo argomentare?
Debbo prendere anche io concretamente atto di tutto ciò e della mia condizione, quindi, trarne le debite conseguenze per la mia vita tenendo presente ciò che dice il Salmo 90 sulla vita dell'uomo:

"Gli anni della nostra vita sono settanta,
ottanta per i più robusti..." (Salmo 90,10)

È evidente, così che, presto, dovrò cambiare casa perché, come dicono gli antichi sapienti della Bibbia, la mia tenda d'argilla, cioè la navicella spazio temporale in cui è installato il mio essere, ossia il mio corpo, più o meno rapidamente non sopporterà altre manutenzioni ordinarie o straordinarie, ma occorrerà un completo rifacimento o mutazione.
Inevitabile, per contro altresì è che:

"...un corpo corruttibile appesantisce l'anima
e la tenda d'argilla grava la mente dai molti pensieri." (Sapienza 9,15)

Ogni fatto di cui non si ha esperienza comporta, infatti, preoccupazioni sul buon esito finché non sia avvenuto l'evento che risulta comunque ineluttabile per ogni uomo.
Di certo, poi, con la vecchiaia almeno il pensiero della dipartita si fa più intenso. A questo pensiero poi fanno seguito tensioni per l'attesa della personale prossima rivelazione dei misteri che ne seguono, quelli che nella Chiesa Cattolica sono detti i "nuovissimi", vale a dire, dopo la morte il "giudizio, inferno, paradiso".
La vecchiaia quindi è il tempo più o meno lungo, prima della fine del corpo terreno, quando gli acciacchi divengono progressivamente molteplici e sempre più gravi.
È questa stagione della vita in cui è passato anche Sant Agostino (354-430), che reca con sé, infatti, vari mali fisici, che lui così indica "...porta con sé la tosse, il catarro, la presbitia, la nevrastenia e la cachessia. L'uomo dunque quando invecchia è pieno di guai." (Sant Agostino Tract 31,18 in Matth)
Da quando si nasce, se si superano tutte le malattie possibili in cui si può incappare, per non parlare di guerre ed accidenti od incidenti fortuiti, c'è un processo che non si può evitare e che si esplica con l'età.
Questo è il progressivo degradamento dell'organismo che porta alla morte anche i più robusti.
Chi crede in Dio e ritiene d'essere figlio dell'eternità, non può altro che concludere che sta subendo una malattia genetica, perché coglie tutti gli uomini, ed è quindi come una mutazione perniciosa che deve essere intervenuta sin dai primi tempi della razza umana che non era stata creata per finire nella tomba perché ha in sé il soffio di Dio.
Per la Bibbia, la vecchiaia e la morte, infatti, stando alla Bibbia - Genesi 3 -compaiono sulla scena dell'umanità con il primo uomo, e sono intervenute solo dopo la cacciata dal Paradiso, dopo il volontario tradimento di un patto per diventare autonomi rispetto al Creatore.
Come tende ad insegnare tutta la Sacra Scrittura della Bibbia vista sotto l'angolatura dell'escatologia che ne deduce il cristianesimo, nella sfera divina la morte fisica non è altro che una variazione del modo d'esistere, vale a dire porta ad un altro modus vivendi e non è la fine.
È stata un'astuta invenzione, un "loop", un circuito aggiuntivo da percorrere per ingannare il male ed escluderlo dall'eternità!
Pur se nella gioventù e nella maturità non ce se ne rende conto, perché ancora grande è il vigore e si è magari forti come leoni, pur tuttavia accade che:

"Tacevo e si logoravano le mie ossa,
mentre ruggivo tutto il giorno.
Giorno e notte pesava su di me la tua mano,
come nell'arsura estiva si inaridiva il mio vigore." (Salmo 32,3s)

In modo sintetico, ma molto espressivo, del pari, al riguardo il libro di Giobbe sottolinea:

"Intanto l'uomo si consuma come legno tarlato
o come un vestito corroso da tignola." (Giobbe 13,28)

Si verificherà prima o poi, se non intervengono conclusioni più rapide, ciò che propone con grande poesia e realismo il libro del Qoelet al capitolo 12, quando così descrive il tempo della vecchiaia, l'inverno senza il ritorno di primavera in questa terra.

Il Qoelet scrive:
"Ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni tristi e giungano gli anni di cui dovrai dire: Non ci provo alcun gusto; prima che si oscurino il sole, la luce, la luna e le stelle e tornino ancora le nubi dopo la pioggia; quando tremeranno i custodi della casa e si curveranno i gagliardi e cesseranno di lavorare le donne che macinano, perché rimaste poche, e si offuscheranno quelle che guardano dalle finestre e si chiuderanno i battenti sulla strada; quando si abbasserà il rumore della mola e si attenuerà il cinguettio degli uccelli e si affievoliranno tutti i toni del canto; quando si avrà paura delle alture e terrore si proverà nel cammino; quando fiorirà il mandorlo e la locusta si trascinerà a stento e il cappero non avrà più effetto, poiché l'uomo se ne va nella dimora eterna e i piagnoni si aggirano per la strada; prima che si spezzi il filo d'argento e la lucerna d'oro s'infranga e si rompa l'anfora alla fonte e la carrucola cada nel pozzo, e ritorni la polvere alla terra, com'era prima, e il soffio vitale torni a Dio, che lo ha dato.
Vanità delle vanità, dice Qoèlet, tutto è vanità." (Qoelet 12,1-8)

Quella casa d'argilla, che in definitiva è il corpo dell'uomo, quando va verso la vecchiaia inevitabilmente subirà quel deperimento che così, abbiamo visto, ha descritto il Qoelet:
  • tremeranno i custodi della casa, vale a dire le mani e le braccia;
  • si curveranno i gagliardi, ossia le gambe;
  • cesseranno di lavorare le donne che macinano, rimaste in poche, i denti;
  • si offuscheranno quelle che guardano dalle finestre, gli occhi;
  • e si chiuderanno le porte sulla strada, le orecchie;
  • quando si abbasserà il rumore della mola, la voce;
  • si attenuerà il cinguettio degli uccelli, sonno leggero;
  • si affievoliranno tutti i toni del canto, la sordità;
  • quando si avrà paura delle alture, fiato corto;
  • quando si avrà paura degli spauracchi della strada; difficoltà a camminare;
  • quando fiorirà il mandorlo, i capelli diverranno bianchi;
  • a locusta si trascinerà a stento, pesantezza del corpo;
  • il cappero non avrà più effetto, perdita di appetiti, del cibo e sessuale.
Quando nella vecchiaia, non più autonomi, incerti sul futuro, si sommano solitudine, malattia e prove della vita certo è comprensibile che il vecchio, se non è sostenuto da una solida fede vive triste per quanto ha perduto in quanto è ripiegato su un presente in cui non trova più senso perché la vita diviene senza gusto onde per questi l'unica salvezza attesa è la morte.
Il libro del Siracide propone le seguenti considerazioni sulla morte: "O morte, com'è amaro il tuo pensiero per l'uomo che vive sereno nella sua agiatezza, per l'uomo senza assilli e fortunato in tutto, ancora in grado di gustare il cibo! O morte, è gradita la tua sentenza all'uomo indigente e privo di forze, vecchio decrepito e preoccupato di tutto, al ribelle che ha perduto la pazienza!" (Siracide 41,1s)

vai alla visualizzazione stampabile di tutto l'articolo

  invia questa notizia ad un amico


									
Copyright © 2015 BibbiaWeb - Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
[Bibbia home][inizio articolo]  Tutti gli articoli di
  RACCONTI A SFONDO BIBLICO...
[Bibbia home][inizio articolo]
 
DECRIPTARE LA BIBBIA - Le lettere del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera jod
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera kàf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera lamed
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera mèm

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera nùn
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera samek
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'ajin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera pè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera sade
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera qòf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera resh
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera s'in e shìn

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera wàw
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera zàjin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera tèt

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera bèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera ghimel
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera dalet
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Il primo e l'ultimo
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'alef
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera taw


Bibbia Home | Autore | Perché Bibbiaweb? | Contatti | Cerca | Links
info@bibbiaweb.net  
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati ad Alessandro Conti Puorger
BibbiaWeb

Alessandro Conti Puorger Alessandro Conti Puorger
Via Eleonora d'Arborea 30 - Roma - Italy

Realizzazione EdicolaWeb Edicolaweb.net
Via S. Maria a Cintoia 14/b - Firenze, Italy