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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
L'EPOPEA DELL'ARCA DEL PATTO
TESTI NASCOSTI

di Alessandro Conti Puorger
 

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UN TESTO APERTO A MOLTI NASCONDIGLI »
ARCA DEL PATTO »
CENNI DEL PENSIERO ESOTERICO E DELLA QABBALAH SULL'ARCA »
VICENDE DELL'ARCA FINO ALL'INSEDIAMENTO DEL PRIMO TEMPIO »
INSEDIAMENTO DELL'ARCA NEL PRIMO TEMPIO »
SULLE TRACCE DELL'ARCA »
TESTI NASCOSTI NELLA STORIA DELL'ARCA - 1 SAMUELE 4-7 e 2 SAMUELE 6-7 »

LA NUOVA TESTIMONIANZA
Dalla decriptazione di questi testi che riguardano l'Arca della Testimonianza esce netta la speranza nell'attesa della incarnazione di Dio in un uomo del pari a quanto considerai in "L'Incarnazione sotto il "velo" di Mosè", articolo in pdf ed in "La Torah annuncia l'epopea del Messia".

In effetti tale attesa è diffusa in moltissimi dei testi che si ottengono dalla decriptazione di pagine della Bibbia ebraica scritta con i segni originari.
Appare così che l'attesa messianica era antica anche se non traspare così forte dalla lettura dai testi biblici di primo livello.
Anche il Salmo 132, che ho già ricordato che riguarda il ritrovamento dell'Arca rilasciata dai Filistei, è ispirato agli eventi apocalittici, come si ricava dalla lettura del risultato che qui di seguito presento.

Il Salmo 132 abbiamo visto richiama la località di Efrata: "Ecco, abbiamo saputo che era in Efrata, l'abbiamo trovata nei campi di Iàar." (Salmi 132,6)
Efrata è la località vicino a dove Beniamino nacque e Rachele morì (Genesi 35,16-20; 48,7) denominata anche Betlemme che fu poi la città della famiglia di Davide (1 Samuele 16) e secondo il Vangelo di Matteo e Luca (2,1-6) vi nacque il Signore Gesù e ci fu la strage degli innocenti (Matteo 2,16).
Questa località era stato profetizzato dal profeta Michea (5,1) che vi nascesse il Messia (come ricordato in Giovanni 7,42 e in Matteo 2,1-6).
Questa è la profezia completa in Michea 5,1-4:

Michea 5,1 - "E tu, Betlemme di Efrata così piccola per essere tra i capiluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti.

Michea 5,2 - Perciò Egli (Dio) li metterà in potere altrui fino a quando colei che deve partorire partorirà (richiama la profezia dell'Emmanuele in Isaia 7,10-17); e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d'Israele.

Michea 5,3 - Egli starà là e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore suo Dio. Abiteranno sicuri perché egli allora sarà grande fino agli estremi confini della terra

Michea 5,4 - e tale sarà la pace; se Assur entrerà nella nostra terra e metterà il piede sul nostro suolo, noi schiereremo contro di lui sette pastori ed otto capi di uomini."

Betlemme di Efrata
Nella parola Efrata ci sono le lettere del radicale che vuol dire "far frutto, fruttificare" da cui frutto.
Le lettere di questa località sono già una profezia: "Famiglia/casa ove sarà a scegliere il Potente di chiudersi . Da una madre nel primogenito che farà fruttificare () sceglierà d'entrare ."
Propongo qui di seguito la decriptazione col mio metodo di questi quattro importanti verrsetti di Michea e subito dopo quello del Salmo 132.

Michea 5,1-4 - E verrà al mondo a Betlemme di Efreta. Giù si vedrà stare in un corpo. Il Potente nel mondo sarà a portarsi finalmente a casa del maledetto. Il Verbo, sarà in Giuda a vivere. Un vivente retto dal serpente esisterà. Gli sarà giù da maledizione che sarà portata da un puro che reca il fuoco nel cuore, la rettitudine di Dio. E dall'oppressore l'Unigenito alla fine sarà a portarsi, la Madre lo verserà col sangue, con l'acqua sarà in vita, sarà in un fanciullo il Vivente. In cammino inviato, sarà dal drago. In un seno l'Eterno nel tempo sarà a portarsi, partorito fanciullo al mondo. E sarà alla fine col corpo l'Unigenito in vita a recarsi, è per il ritorno portare, inviato dall'alto il Figlio sarà in Israele. Ed agirà dai viventi onde l'impuro cattivo esca da dentro, con forza gli sarà la calamità in casa in cammino, l'Unigenito porterà il soffio sarà la perversità del primo serpente fuori ad essere recata e sarà il fuoco/resurrezione dentro recato, così si vedrà alla fine uscire, gli sarà il cammino sbarrato dall'Eterno, per l'ira in un buco sarà in terra. E fuori sarà dal mondo, da questi uscirà il delitto e i viventi l'Unigenito da simili recherà i corpi per la rettitudine che esisterà, sarà a casa a portarli dal Padre Unico col corpo su dagli angeli li recherà e così sara portata ad esitere la via per casa. L'Unigenito nel corpo i viventi dagli angeli li recherà alla fine a stare ad abitare e dal mondo verserà ai viventi l'energia li porterà in alto. Saranno portati il settimo (giorno) fuori dal male, saranno i viventi portati all'ottavo (giorno) tra gli angeli nella pienezza. Saranno alla retta esistenza gli uomini."

Salmi 132,1 - A sorgere sarà in un corpo uscito da madre. Dall'alto si porterà in una prescelta innocente. Le si porterà nel corpo il Signore. Il nato a portare aiuto verrà. Da una sposa alla vista un angelo si porterà che l'indicazione le recherà.

Salmi 132,2 - L'Unico il principe invierà. A stare in esilio l'Altissimo nel mondo si porterà. Entrerà dall'angelo (ribelle) per aiutare nel corpo. Il rifiuto a casa gli lancerà, lo spazzerà lo rovescerà da casa.

Salmi 132,3 - L'Unigenito vivrà da primogenito in una casa. Del Padre lo splendore dentro sarà completo. Sarà l'unico dei viventi che con origine dall'alto uscirà. I'azione al serpente nemico un fuoco sarà giù a recare con la rovina.

Salmi 132,4 - L'Unigenito ai viventi viene ad inviare il rinnovamento. Appeso, una sorgente sarà a guizzare alla vista. Al soffio in azione la Parola sarà dalla croce l'energia a recare; con l'acqua uscirà.

Salmi 132,5 - L'Eterno Unico la vita risolleverà delle origini dalla putredine che recò ai viventi il serpente nell'esistenza con la perversità, nei viventi lo brucerà. La rettitudine abiterà in tutti. La potenza originaria dentro risarà nei corpi ch spazzò riversandosi dentro.

Salmi 132,6 - Nel mondo l'energia entrerà che risorgerà i viventi. Agendo l'angelo (ribelle) porterà ad uscire. Dentro dell'Unico il Verbo nei corpi lo finirà. Fuori si troverà portato. Uscirà il demonio dall'esistenza essendone stato nemico.

Salmi 132,7 - L'energia dentro porterà lo splendore. I viventi risorti rifondati si riporteranno tutti nell'esistenza, ma l'angelo brucerà completamente. Dalla tomba si riporteranno fuori con la potenza entrata nel sangue che nei corpi, scappato il serpente, sarà a riportarsi.

Salmi 132,8 - I risorti entreranno nel Signore, perché abiteranno nel chiuso del Crocifisso da cui la rettitudine venne originata dal corpo per una asta dell'angelo (ribelle) che agì colpendo quel retto.

Salmi 132,9 - Spento l'angelo saranno retti. Sarà nei cuori la risurrezione a portare la giustizia e racchiuderanno la pienezza essendoci a sufficienza di rettitudine. Essendoci nei corpi l'energia tra gli angeli li condurrà.

Salmi 132,10 - La casa a vedere dentro li porterà nel corpo per amore il servo afflitto dal serpente in croce. I risorti dentro la persona saranno del Messia retto.

Salmi 132,11 - Inviato in esilio per agire il Signore in un nascituro si porterà per aiutare. In verità il Potente in un uomo si porterà. Dentro un vivente la vita degli angeli entrerà. In un vivente il Verbo nel corpo starà. Dentro un utero invierà la rettitudine. In una donna sarà completamente in cammino la pienezza della divina rettitudine.

Salmi 132,12 - Primogenito di Madre sarà di un custode a portarsi da figlio, essendo retto. Dentro un corpo sarà al termine a stare. Vi si porterà dall'eternità per scelta. Sarà nei precetti il primogenito insegnato a vivere nel cammino. Tra i viventi il figlio sarà ad entrare a vivere dell'Eterno. Sarà l'Eterno che siede a portarsi dal Potente dal trono in cammino.

Salmi 132,13 - La rettitudine sarà in una casa partorita dal Signore. Dentro scenderà la colomba (lo Spirito del Signore). Desiderando il serpente strappar via la consunzione gli recherà.

Salmi 132,14 - Questi venne nei viventi ad abitare, a racchiudersi in tutti fu. Per l'azione sbarrato fu dall'Eternità. Il soffio entrò nelle donne. Dentro la rettitudine che c'era all'origine portò a finire stando nel mondo.

Salmi 132,15 - Giù sarà a sbarrarlo nel mondo il Benedetto. L'Unico dentro il corpo per affliggerlo abiterà, la colomba (lo Spirito del Signore) sarà nel mondo da donna nella casa sarà visto del pane (evoca Betlemme).

Salmi 132,16 - Porterà a spengere l'angelo che sta nel mondo da maledizione. Dentro sarà la risurrezione Gesù a recare nelle tombe. Pieno sarà l'aiuto, sarà ad uscire dai corpi l'angelo tra lamenti. Nei corpi l'energia riabiterà.

Salmi 132,17 - Risorgeranno le centinaia. Si rialzeranno vivi quelli che sono nelle tombe per il riversarsi nei corpi dell'energia. Rinati si riporteranno per l'aiuto agito nei corpi della rettitudine. Tutti saranno angeli con i corpi. Dal Potente i salvati saranno a vivere.

Salmi 132,18 - All'Unico li porterà per stare. Dentro sarà a portarli all'Unico nel cuore. Saranno i risorti dentro il risorto dalla croce ed in alto saranno portati. Saranno su a stare. Su tra gli angeli gli stranieri porterà.

D'altronde nella mistica ebraica la Torah è considerato un organismo vivente ed in grado se pronunciata dalla Parola di Dio, quindi con autorità, divenire parola efficace e dare vita.
Scrivevo in "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche":

"Per i rabbini ortodossi queste scritture, però, solo se scritte con quei segni originari hanno la proprietà d'essere un corpo vivo, come se tra queste ed il tradotto vi fosse la differenza che v'è tra persona in carne ed ossa e la sua fotografia; questa, infatti, che fissa un atteggiamento esterno, non da esito a radiografie e ad altri esami. Seguendo quest'idea, con strumenti adatti, si potrebbe allora pensare d'accedere al microcosmo dello scritto, superando frasi e parole, per pervenire al livello che rivela la vita che vi scorre; perciò se quei libri sono le membra d'un corpo, i versetti sono i tessuti, le parole sono le molecole e... le lettere... allora, sono i protoni, elementi indivisibili della scrittura-materia, attorno cui, a guisa d'elettroni, circola l'energia, così, dall'esame delle lettere s'arriverebbe al DNA del corpo e si ricaverebbero notizie sull'energia del testo. I maestri della mistica ebraica, peraltro, ritengono che l'Eterno creò il mondo con i segni sacri delle lettere dell'alfabeto ebraico, preesistenti alla creazione dell'universo, come un compositore usa le note per comporre una sinfonia; perciò entrare in contatto con quei segni avvicinerebbe ai segreti della creazione stessa."

Da ciò nacque l'idea di cercare una vita nascosta dal testo, con una lettura per decriptazione, che appunto porta a testi sul Messia, che per i cristiani è la Parola stessa.
In questo senso ho provato che veramente la Torah e i sacri scritti della Bibbia ebraica che ad essa si rifanno sono un vero "Nome" del Signore (in ebraico il Nome è il sigillo della persona ed ha profeticamente in sintesi suoi poteri e il suo destino).
Nachmanide Moisès (1194-1270 d.C.) mistico della Cabbalah, detto Ramban, dice: "Noi possediamo una tradizione autentica secondo cui la Toràh è formata dai Nomi di Dio, le parole che vi leggiamo possono essere infatti anche suddivise in modo completamente diverso, componendo Nomi...", così che trovare pagine di secondo livello con tale modo, cioè dalla Torah suddividendo in modo diverso le lettere, è ritenuto possibile e quanto ottenuto riferito a Dio indica spaccati di fatti che profeticamente lo riguardano.

Non credo che negli antichi fosse lontano il pensiero che lo Spirito della Parola che circola nel testo potesse incarnarsi.
Si pensi a come è trattato il rotolo della Torah nella festa della "Simchat Torah" o Gioia della Torah che cade nell'ottavo giorno di convocazione "Shemini Atzeret" della festa di Sukkot, quando termina la lettura annuale ciclica della Torah ed è come una festa di matrimonio.
In tale festa i fedeli portano i rotoli per la sinagoga, in corteo cantando e danzando a significare che la Torah s'è fatta viva in loro ed è vivente.
A segno di ciò sta il fatto che il lettore del giorno viene nominato "Chatan Torah Sposo della Torah" e darà una festa di matrimonio per l'intera congregazione.

In Geremia si trova: "...Quando poi vi sarete moltiplicati e sarete stati fecondi nel paese, in quei giorni - dice il Signore - non si parlerà più dell'arca dell'alleanza del Signore; nessuno ci penserà né se ne ricorderà; essa non sarà rimpianta né rifatta." (Geremia 3, 16)
Ciò mette in evidenza che era già sedimentato il pensiero che, essendo la funzione dell'Arca 'Aron quella di una testimonianza nel tempo della "Alleanza - Patto" "Berit", vi sarebbe stato un momento in cui ciò non sarebbe più occorso il che si sarebbe verificato ai tempi del Messia quando vi sarà un nuovo Tempio e Sion sarà faro per tutti i popoli come aveva detto anche il profeta Isaia: "Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà eretto sulla cima dei monti e sarà più alto dei colli; ad esso affluiranno tutte le genti." (Isaia 2,2)
In definitiva l'Arca era semplicemente una cassa, un contenitore, una scatola, una cassa panca, un seggio mobile, che all'interno conteneva le tavole del Patto e su cui si poteva insediare la Sua presenza o Shekinah.
La "sacralità" non era la cassa in sé, ma la santità di Dio che l'animava secondo la sua volontà, santità che prendeva corpo dalla Torah che contiene il Suo Nome ed è capace di cambiare i cuori.
La parola 'Aron richiama, infatti, anche un sarcofago in cui il credo egizio chiudeva i defunti in attesa della loro risurrezione alchemica.
Si legge, infatti, nel libro della Genesi, ultimo versetto: "Poi Giuseppe morì all'età di centodieci anni; lo imbalsamarono e fu posto in un sarcofago in Egitto." (Genesi 50,26)
Nell'aria c'era l'idea che lettere scritte sulla pietra in definitiva ricordavano i morti, i sarcofagi, l'Egitto, e che si attendeva che queste passassero a qualcosa di vivo attraverso il libro dei morti passando in un giudizio nell'aldilà. (Vedi: "Le benedizioni di Giacobbe e di Mosè")

Dopo l'esilio in Babilonia il profeta Ezechiele, infatti, così esclama riportando un oracolo del Signore: "Allora le genti sapranno che io sono il Signore - parola del Signore Dio - quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi. Vi prenderò dalle genti, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne." (Ezechiele 36,23-26)
Era cosi attesa una conferma della Testimonianza, che l'Alleanza passasse a forme più avanzate.
D'altronde la prima alleanza fra Dio ed Adamo fu rotta da questo ultimo, ma Dio la confermò con l'alleanza fatta con Noè e tutti i suoi discendenti.
Dopo l'evento della torre di Babele, Dio si fece presente con un popolo che, come segno, liberò dalla schiavitù e si legò con lui con l'Alleanza del Sinai che fu rotta dal popolo d'Israele prostituitosi con altri dei fino all'episodio della distruzione del I Tempio nel 587 a.C..
Occorreva poi, in forza dell'alleanza fatta con Noè, che questa divenisse più stringente anche con gli altri popoli, in definitiva tutti discendenti da Noè.
Da qui la profezia già segnalata in Geremia ed in Isaia, come pure in Michea 4,1-7, che tutti i popoli ai tempi del Messia si sarebbero riconosciuti nello stesso unico Dio in Gerusalemme. (Così termina pure il decriptato del Salmo 132 - Vedi: Salmi 132,18).
Del resto, come il Patto dopo l'esilio a Babilonia tra i reduci Giudei s'era trasformato da scritto sulla pietra in qualcosa di vivo con una solida trasmissione da padre a figlio , del pari era atteso che lo scritto sulla pietra delle Tavole consegnate da Dio a Mosè fosse profezia che accadesse che Dio, il Padre per antonomasia, inviasse il Messia, un Figlio dell'Uomo di cui parla il profeta Ezechiele, con la pienezza del Suo Spirito, in definitiva il compimento della Torah (Matteo 5, 17 Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.)
Non per niente anche il torace umano è una cassa ed è quindi un 'Aron, che contiene il cuore ("leb" in ebraico).
Ora, nell'Aron del Patto c'erano le 2 tavole con le 10 parole che sono come l'atrio destro e l'atrio sinistro di un cuore, immagine del cuore di Dio, poteva questi venire e da qui il pensiero del profeta Ezechiele "vi darò un cuore nuovo" e di "un cuore di carne".
Per la reciprocità del Patto, infatti, vista la sparizione dell'Arca, ma nel contempo il sostanziale rispetto del Patto, pur nelle sofferenze, da parte di un resto d'Israele, veniva a rafforzarsi il pensiero che anche da parte di Dio ci sarebbe stato l'impegno con un cuore nuovo vivente, un cuore di carne, cioè con una Alleanza confermata con un incontro ravvicinato di maggiore livello.
Di una alleanza nuova aveva peraltro aveva parlato il profeta Geremia: "Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò una alleanza nuova. Non come l'alleanza che ho conclusa con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dal paese d'Egitto, una alleanza che essi hanno violato, benché io fossi loro Signore. Parola del Signore. Questa sarà l'alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo. Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore; poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato". (Geremia 31,31-34 richiamata nella lettera agli Ebrei 8,8)
Si fece così matura la tensione apocalittica e per tale motivo s'attendevano i tempi Messianici.

A Gerusalemme nella Pasqua del 30 d.C. ci fu un evento che fu riconosciuto da alcuni testimoni fondamentale per la storia della salvezza e da cui da allora ad oggi la storia mondiale è stata scossa.
Proclama San Pietro a Gerusalemme nella Pentecoste di quel anno "Gesù di Nàzaret - uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua, come voi ben sapete - dopo che, secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, fu consegnato a voi, voi l'avete inchiodato sulla croce per mano di empi e l'avete ucciso. Ma Dio lo ha risuscitato, sciogliendolo dalle angosce della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere." (Atti 3,22-24)
Gesù è il Cristo atteso!

Nella seconda lettera ai Corinzi riappare il concetto di Nuova Alleanza proprio legato a questa differenza tra l'essere scritto sulla pietra o nella carne viva che calza a pennello col discorso che si sta sviluppando, infatti: "È noto infatti che voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei vostri cuori. Questa è la fiducia che abbiamo per mezzo di Cristo, davanti a Dio. Non però che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa come proveniente da noi, ma la nostra capacità viene da Dio, che ci ha resi ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della lettera ma dello Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito da' vita. Se il ministero della morte, inciso in lettere su pietre, fu circonfuso di gloria, al punto che i figli d'Israele non potevano fissare il volto di Mosè a causa dello splendore pure effimero del suo volto, quanto più sarà glorioso il ministero dello Spirito? Se già il ministero della condanna fu glorioso, molto di più abbonda di gloria il ministero della giustizia. Anzi sotto questo aspetto, quello che era glorioso non lo è più a confronto della sovra eminente gloria della Nuova Alleanza." (2 Corinzi 3,3-10)
Gesù Cristo è "il Mediatore della Nuova Alleanza e al sangue dell'aspersione dalla voce più eloquente di quello di Abele." (Ebrei 12,24)
La sintesi della Nuova Alleanza è il mistero pasquale del Cristo sintetizzato nella istituzione della "Eucaristia" da parte dello stesso Gesù di Nazaret secondo il Vangelo di Luca: "Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me. Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi." (Luca 22, 19.20)
Lo stesso testo si trova nel 1 Corinzi, con la premessa: "Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane" e la conclusione "Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga." (1 Corinzi 11,24.25)
In parallelo, all'atto di Gesù che istituisce la nuova alleanza è da ricordare l'atto di Mosè nella istituzione della precedente alleanza: "Allora Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: Ecco il sangue dell'alleanza, che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!". (Esodo 24,8)
Sostiene, peraltro, la lettera agli Ebrei (9) che la prima Tenda del Convegno era un segno che voleva mostrare che doveva avvenire un perfezionamento perché i sacrifici che vi si compivano col sangue di capri e vitelli non potevano rendere perfetti, ma era da attendere "una Tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano di uomo, cioè non appartenente a questa creazione" e "il sangue di Cristo, che con uno Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio...Per questo egli è mediatore di una nuova alleanza, perché, essendo ormai intervenuta la sua morte...coloro che sono stati chiamati ricevano l'eredità eterna che è stata promessa." (Ebrei 9,11-15)

Il torace di Cristo fu il nuovo 'Aron che contiene il cuore di carne in cui è scritta la legge dell'amore.
Per la tradizione le spine della corona erano d'acacia (quattro schegge della Croce provenienti da: Santa Croce in Gerusalemme a Roma, Notre Dame de Paris, il Duomo di Pisa e Santa Maria del Fiore, analizzati al microscopio sono risultati tutti da costituiti da legno di olivo - William Ziehr, "La Croce", Stoccarda 97).
Gerusalemme, città voluta da Dio, è l'oro esterno dell'Aron, il legno è quello della croce e della corona di spine, il corpo di Gesù, è il vero oro zecchino interno, in luogo di anelli è sostenuto dai chiodi, ed in luogo delle stanghe ci sono la canna dell'aceto e la lancia, infine, al posto dei cherubini, i due ladroni.
Il tutto viene forato; si squarcia l'Arca della Nuova Alleanza.
Questo cuore, aperto da una lancia, ha fornito sangue e acqua.
L'acqua, per entrare nella volontà d'essere salvati, e il sangue per la redenzione frutto della Nuova Alleanza.
Non è una mia interpretazione, l'idea aleggia nei Vangeli, infatti: "Il velo del tempio si squarciò in due, dall'alto in basso. Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: Veramente questo uomo era Figlio di Dio!" (Maccabei 15,38-39; Matteo 27,51)
La Nuova Alleanza è aperta anche e per i pagani; il cuore di Cristo è stato aperto per tutti.

Nel libro dell'Apocalisse al Capitolo 11 dopo il settimo squillo di tromba riappare l'Arca evidentemente per giudicare secondo le "dieci parole" gli uomini della terra: "Il settimo angelo suonò la tromba e nel cielo echeggiarono voci potenti che dicevano: Il regno del mondo appartiene al Signore nostro e al suo Cristo: egli regnerà nei secoli dei secoli...è giunta l'ora della tua ira il tempo di giudicare i morti, di dare la ricompensa ai tuoi servi, ai profeti e ai santi e a quanti temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di annientare coloro che distruggono la terra. Allora si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel santuario l'arca dell'alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine." (Apocalisse 11,15-19)
Subito dopo nominata l'Arca dell'Alleanza, nel capitolo 12 dell'Apocalisse appare la visione della donna e del drago.
La donna è duplice figura della madre del Cristo e della Chiesa che fa crescere il Cristo alla dimensione adulta negli ultimi tempi fino alla fine del mondo ed alla definitiva vittoria sul male.
Maria, la madre di Gesù il Cristo fu, di fatto, per 9 mesi arca dell'Alleanza.
I due elementi della "nuova alleanza" sono oggi, "secondo la profezia" usciti dalla nuova arca, figura come detto del battesimo e dell'eucarestia costituiscono la profezia incarnata di "metterò in voi un cuore nuovo", perché esiste un'arca vivente, il corpo di Cristo, la Chiesa dei suoi fedeli, frutto dell'acqua e del sangue usciti dal Crocifisso.

Secondo il decriptato (Vedi ad esempio 2 Samuele 6) il Cristo si presenterà alla fine dei tempi per vincere le forze del male e risorgere tutti e portare come carro vivente i salvati all'interno del suo corpo in cielo e dal proprio cuore li porterà nel cuore di Dio Unico con cui è in perfetta comunione.

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