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LEBBRA E LEBBROSI
Il libro del Levitico dal capitolo 11 al capitolo 15 tratta del puro e dell'impuro:
- il capitolo 11 degli animali puri e impuri;
- il capitolo 12 sulla purificazione della puerpera;
- il capitolo 13 e il 14 della lebbra e dei lebbrosi;
- il capitolo 15 delle impurità sessuali.
La lebbra, essendo malattia è motivo d'impurità, ma tale morbo è solo uno degli aspetti che ricade sotto il termine usato in tali capitoli 13 e 14 per il fenomeno che l'ebraico definisce "sar'at"
,
impropriamente tradotto con lebbra.
"Sa'ar"
poi è chi ne è colpito, impropriamente tradotto lebbroso in effetti è percosso e piagato, quasi ammaccato.
Con i segni delle lettere posso commentare:
- scesa
nel corpo
una azione
;
- un nemico/un avversario
,
ha agito
;
- un nemico
in vista
;
- disceso
il male
.
Ce n'é a sufficienza per agitare le menti se a quei tempi, come ritengo, le singole lettere erano importanti e fornivano una descrizione del concetto.
Di fatto "sar'at" è qualsiasi difetto di superficie che si manifesta.
La variazione d'aspetto, avviso di disintegrazione, può riguardare l'epidermide e il cuoio capelluto dell'essere umano - tumori, pustole, lebbra, ulcera, scottature, esantema, psoriasi, vitiligine - vesti e di pareti di case (Levitico 13,47-59 e 14,33-56) con funghi, muffe o macchie.
La pelle diviene bianca e squamosa e una macchia bianca o anche il tutto bianco della pelle è sospetto, verrà tenuto in osservazione, se il difetto si approfondisce in piaga, è inizio di decomposizione, è immondo.
La lebbra delle pareti delle case sarebbe nata perché alcuni, pagani nell'intimo, che per superstizione e buon augurio celavano idoli in nicchie nei muri, venivano scoperti per la diversa colorazione che poi appariva sulle pareti.
Il bestiame pare non rientrare nella normativa sulla lebbra, ma questi sono normalmente impuri e pur quelli atti ad essere mangiati hanno pur sempre bisogno di purificazione e di controllo kosher.
Latente è il pensiero che siano soggetti zoomorfici di entità non controllate.
La lebbra conclamata era in pratica la prova di essere stati fisicamente toccati dal male che si evidenziava con una deformazione fisica.
La pelle dell'uomo è confine con l'esterno e un'apertura può provocare negative conseguenze, perciò l'individuo o l'oggetto sono allontanati dalla comunità.
Il lebbroso conclamato è impuro ed paragonabile ad un cadavere.
Nel libro di Giobbe, infatti, si legge "Un malanno divorerà la sua pelle, roderà le sue membra il primogenito della morte". (Giobbe 18,13)
In Numeri 12, c'è ancora un collegamento della lebbra alla morte.
Miriam e Aronne mormorarono verso Mosè quando prese una moglie etiope, ma il Signore si dispiacque e Maria divenne lebbrosa, Aronne allora pregò Mosè (Numeri 12,12-14): "...essa non sia come il bambino nato morto, la cui carne è già mezzo consumata quando esce dal seno della madre. Mosè gridò al Signore: Guariscila, Dio! Il Signore rispose a Mosè: Se suo padre le avesse sputato in viso, non ne porterebbe essa vergogna per sette giorni? Stia dunque isolata fuori dell'accampamento sette giorni; poi vi sarà di nuovo ammessa."
Qui il biancore a chiazza è, così, paragonato a schizzi di saliva della divinità.
Nel caso specifico c'è una chiara connessione tra una punizione, sia pure momentanea da parte di Dio, con un ammonimento paterno, e "Maria dunque rimase isolata, fuori dell'accampamento sette giorni; il popolo non riprese il cammino, finché Maria non fu riammessa nell'accampamento." (Numeri 12,15)
Un lebbroso o sospettato di lebbra perciò ha un avviso revocabile o no e la comunità ne deve tener conto, fa dei riti e sa bene che "Quanto è vero che voi vivete, non è il morto che contamina e non è l'acqua con la cenere della vacca rossa che purifica, ma Colui che parlò e il mondo fu." (Midrash rabbah, Chukkat)
La lebbra vera, l'Hanseniasi o morbo di Hansen è oggi curabile.