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RICERCHE DI VERITÀ...

 
LO SPOSO DELLA COPPIA NEL MATRIMONIO,
ROVETO ARDENTE

di Alessandro Conti Puorger
 

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IL MATRIMONIO DEL FIGLIO UNIGENITO ISACCO
Il pensiero che il Signore ha particolare cura nel guidare le unioni tra l'uomo e la donna, trapelato dall'episodio dell'edificazione della sposa per formare il primo matrimonio, si rafforza in occasione di un altro episodio.
Dopo le vicende di quel primo matrimonio il libro della Genesi ci dice di un altra unione, quella che un uomo illuminato e giusto, Abramo, e un figlio altrettanto degno, Isacco, consentono possa procedere sotto la guida del Creatore del cielo e della terra onde s'attui la volontà di Dio nella discendenza.
Abram non aveva figli e su consiglio della stessa moglie Sarai sposò Agar, la serva egizia, da cui Abram ebbe un figlio, Ismaele com'è detto in Genesi 16.
È da premettere che Abram e Sarai, poi chiamati dal Signore Abramo e Sara, erano già assieme prima della chiamata di Abram e, invero, è da arguire che Dio quel matrimonio l'avesse preparato pur se non vi è specifico commento.
La decisione di Sarai però di aver un figlio tramite la serva era però iniziativa propria per un'usanza pagana che c'era allora d'avere un figlio dal proprio marito per procura da una schiava; si pensi che Sarai era in menopausa avanzata, aveva circa 90 anni (Genesi 17,17).
Giunto il momento Dio riconosce la santità dell'unione Abramo - Sara e ratifica la promessa così: "Dio aggiunse ad Abramo: Quanto a Sarai tua moglie, non la chiamerai più Sarai, ma Sara. Io la benedirò e anche da lei ti darò un figlio; la benedirò e diventerà nazioni e re di popoli nasceranno da lei". (Genesi 17,15s)
Sara, miracolosamente, vale a dire per dono divino ebbe Isacco.
Da Isacco discendono gli ebrei e da Ismaele gli arabi.
Nel caso però del matrimonio d'Isacco con la sposa Rebecca, l'unico figlio tanto atteso da quella coppia Abramo-Sara benedetta da Dio, invece, non c'è nulla da arguire, perché il come della vicenda è riportato in lungo e in largo nel capitolo 24 del libro della Genesi, un testo veramente esteso di ben 67 versetti.
Dopo il capitolo 22 dell'episodio in cui Abramo fu fermato dal sacrificare il figlio Isacco si sentì dire dal Signore: "Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce." (Genesi 22,16-18) e subito dopo il testo annota: "Dopo queste cose, fu annunciato ad Abramo che anche Milca aveva partorito figli a Nacor, suo fratello: Us... e... Betuèl generò Rebecca." (Genesi 22,20-23)
Qui il Signore parla della discendenza e del figlio unico - unigenito di Abramo e Sara (3 volte, versetti 2, 12 e 16) e il pensiero cristiano vede la promessa da parte di Dio del Verbo Unigenito come risposta alla fede di Abramo con l'inizio della preparazione dei matrimoni futuri da cui verrà l'Unigenito del Padre.
L'Unigenito quot;sarà di chi vive aiuto ".
Già prepara la moglie per Isacco e il racconto poi degli articolati avvenimenti è appunto due capitoli dopo, quando Abramo manda il servo più fidato, il più anziano della sua casa, che aveva potere su tutti i suoi beni, con una carovana di ricchi doni nel paese d'origine l'Anatolia per prendere una moglie per il figlio.
Il nome del servo è noto, citato in Genesi 15,2 Eliezer di Damasco; cioè mandò "Dio aiuta " il cui valore gimatrico è 318:

= ( = 200) + ( = 7) + ( = 70) + ( = 10) + ( = 30) + ( = 1) = 318

Per far intuire che la gimatria è chiave importante per comprendere certi passi dell'Antico Testamento la cabbalah fa notare che 318 è pari al numero di servi di 'Abram citati al versetto Genesi 14,14 nella guerra contro i 4 re nemici che volevano invadere i territori dell'attuale Mar Morto prima della distruzione di Sodoma e Gomorra.
Il discorso numerico della gimatria nel medioevo e anche dopo accese le fantasie e fu usato a vanvera fuori dal contesto biblico con eccessi di magia, amuleti scritti, coi tarocchi e numeri del lotto che hanno reso un cattivo servizio alla pura cabbalah che invero è un serio strumento per la ricerca mistica.
Il buon esito di Abramo fu, quindi, legato solo all'aiuto di Dio e Abramo disse al servo: "Il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che mi ha tolto dalla casa di mio padre e dal mio paese natio, che mi ha parlato e mi ha giurato: Alla tua discendenza darò questo paese, egli stesso manderà il suo angelo davanti a te, perché tu possa prendere di là una moglie per il mio figlio." (Genesi 34,7-8)
La narrazione è piena di particolari e manifesta il preciso e puntuale aiuto di Dio nel compimento della missione tanto che la prima fanciulla che il servo incontra a un pozzo è proprio la vergine Rebecca della famiglia del fratello di Abramo.
Il servo vive la vicenda e la narra ai familiari della sposa e poi a Isacco.
La storia si conclude felicemente e con molta semplicità.

"Benedissero Rebecca e le dissero: Tu, sorella nostra, diventa migliaia di miriadi e la tua stirpe conquisti le città dei suoi nemici! Così Rebecca e le sue ancelle si alzarono, salirono sui cammelli e seguirono quel uomo. Il servo prese con sé Rebecca e partì. Intanto Isacco rientrava dal pozzo di Lacai-Roì; abitava infatti nella regione del Negheb. Isacco uscì sul far della sera per svagarsi in campagna e, alzando gli occhi, vide venire i cammelli. Alzò gli occhi anche Rebecca, vide Isacco e scese subito dal cammello. E disse al servo: Chi è quel uomo che viene attraverso la campagna incontro a noi? Il servo rispose: È il mio padrone. Allora ella prese il velo e si coprì. Il servo raccontò a Isacco tutte le cose che aveva fatto. Isacco introdusse Rebecca nella tenda che era stata di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca e l'amò. Isacco trovò conforto dopo la morte della madre." (Genesi 24,60-67)

L'intero racconto che è da leggere sulla Bibbia lo presento decriptato in appendice e forma un esteso solido annuncio messianico.
Ricordo che avevo notato che fuori del Paradiso c'era solo steppa e sterpaglia che la mente associa al demonio , ora il citare la campagna da cui viene Isacco pare voluta e suggerisce che il matrimonio fa fuggire dal demonio!
Corrisponde alla "Non è bene che l'uomo sia solo , gli voglio fare un aiuto che gli sia simile (di fronte a lui)". (Genesi 2,18)
Come si vede l'aiuto ci fu con Rebecca ed Eliezier.
Cio che è da evitare è che "sia solo ", e le lettere suggeriscono per far sì che non vi sia "nel cuore l'essere impuro ()."

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