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RICERCHE DI VERITÀ...

 
LO SPOSO DELLA COPPIA NEL MATRIMONIO,
ROVETO ARDENTE

di Alessandro Conti Puorger
 

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UN PROGETTO CHE NON PIACQUE A TUTTI »
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LA CADUTA »
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RADICI BIBLICHE NEL RITUALE »

LA FAMIGLIA DELLA NUOVA CREAZIONE
Le Sacre Scritture ebraiche, in estrema sintesi, sono l'annuncio del disegno di un patto che Dio ha inteso fare con l'umanità scegliendovi ed istruendo un popolo onde fosse Sua sede, perché in questi, seguendolo liberamente, s'attuasse il disegno d'una famiglia umana santa.
Tutto ciò teso ad un frutto, il Messia che appunto l'ebraismo attende.
Il Figlio dell'Uomo, ha il compito di portare a compimento l'originario progetto di Dio sull'uomo e far uscire dall'umanità il verme della tendenza al bestiale che reca distruzione, concludendo il tempo di guerra ed entrando nella pace.
Figli di quel popolo i seguaci di Gesù di Nazaret riconobbero in lui il Messia e nacquero varie comunità o movimenti considerati poi sette dall'ebraismo quali i nozrim, i minim, gli ebioniti che si portarono ai proseliti e poi ai pagani.
Gli apostoli e discepoli itineranti produssero Vangeli e altri scritti le cui prime tracce risalgono al 50 d.C. e il corpo di nuove Sacre Scritture, definito poi Nuovo Testamento, era ormai completo, alla fine del 1° sec .d. C., circa 70 anni dopo la prima pentecoste cristiana e prima del Talmud.
Questi scritti con la predicazione nelle sinagoghe ed assemblee di varie città formarono una rete di comunità definita Chiesa con più centri di propulsione o patriarcati, Gerusalemme, Roma, Antiochia, Alessandria, Costantinopoli.
L'annuncio era "la nuova alleanza" "Berit Hadashah", , alleanza proposta dalle stesse parole di Gesù ricordate in:

  • Matteo 26,27s "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza."
  • Luca 22,20 "Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi."
  • 1Corinzi 11,25 "Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me."
Questa alleanza è nel suo sangue, un patto che richiama la somiglianza a Lui col vino della festa un vero matrimonio in presenza di più di 10 persone.
L'evangelista Matteo il cui Vangelo originale, secondo Epifanio (Haer. XXIX 9,4), pare fosse in ebraico in mano agli ebioniti che non ne accettavano altri, riporta il dettagli specifici ebraici del racconto della nascita di Gesù, l'uomo figlio di Dio.
Questo, il più ebraico dei Vangeli, mette in evidenza la volontà di Dio che Suo figlio fosse d'una precisa famiglia ebraica e presenta "l'annunciazione" a Giuseppe il futuro sposo, già fidanzato a Maria Vergine, piuttosto che questa come fa quello di Luca.
Il matrimonio nell'ebraismo è, infatti, il modo ordinato per avere una giusta procreazione e, come visto, si può sviluppare in due tempi che iniziano col qiddushin, fidanzamento, senza coabitazione e rapporti, che si può sciogliere solo con un atto di ripudio o "get".
Il Vangelo di Matteo sottolinea che Dio chiese il consenso di Giuseppe, preparato dalla storia della salvezza da cui, dormendo, come dall'Adamo a, uscirà la sposa, che altrimenti sarebbe stata ripudiata.

Questo in sintesi il racconto: "Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati." (Matteo 1,18-21)

Giuseppe accettò e fu lo sposo di Maria, da cui nacque il Messia.
Gesù è il figlio di una coppia voluta da Dio, non di una donna vergine, ma di un padre e una madre vergini, nato dalla carne dalla madre, ma per l'ebraismo figlio d'entrambi, perché questa è tutta l'impostazione biblica.
(Vedi: "San Giuseppe - Vergine padre" nella rubrica "San Giuseppe)
Il Messia d'altronde doveva nascere in modo ordinato da Adam e come visto Adam era una coppia non un single, inoltre, doveva venire dalla famiglia di Davide e l'angelo lo ricorda subito con: Giuseppe, figlio di Davide.
Dopo la morte in croce e gli eventi che seguirono fu evidente quale era l'annuncio della "nuova alleanza" fu evidente:
  • "Dentro il (mio) corpo sarà dalla croce nella tomba , dalla porta risorto uscirà !", compresero poi i dodici.
  • "Dentro col corpo c'era nel Crocifisso l'Uno ( = ) che risorto n'uscì ", la constatazione teologica con la resurrezione.
  • "Un patto nuovo per il mondo ", e andarono ai pagani.
  • "Da dentro i corpi saranno dal Crocifisso dalle tombe aiutati risorti ad uscire ", annuncio di vittoria sulla morte per tutti.
Il bere, che in ebraico è sia che , è verbo usato tradotto in greco in tante occasioni nei vangeli: Gesù domanda se gli apostoli sono in grado di bere il suo calice, chiede da bere alla Samaritana e poi propone di bere dell'acqua che Lui darà, di bere del suo sangue al momento della istituzione della eucaristia, e alla festa delle Capanne "Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno". (Giovanni 7,37s)
Il bere in ebraico propone il fatto base dell'annuncio del Cristianesimo:
  • "Risorto dalla croce uscì ";
  • "Il Risorto alla fine rientrerà ";
  • "la risurrezione verserà nel mondo ".
Se aggiungiamo una abbiamo "un primo risorto dalla croce uscì ", ma anche "una sposa uscì ".
Dal costato di Cristo morto sulla croce, come da un nuovo Adamo dormiente, i Padri parlano della nascita di una Donna, la Chiesa, con sangue ed acqua.
Questo è il matrimonio in cui tutti sono chiamati ad essere coinvolti.
Il cristianesimo prende in modo totalizzante il matrimonio.
La coppia diviene sede della Sua presenza, la sua Shekinah ove in effetti è Lui lo sposo, ha pieno senso nel "matrimonio" cristiano, perché assume l'aspetto di un segno efficace, di un "sacramento", che gli sposi ricevono tramite la Chiesa, perché la loro unione sia benedetta e continuamente cementata nel Signore.
L'attrazione e il disegno umano della coppia uomo e donna è sublimato da un amore eterno e produce una fecondità che ha il carattere d'eternità.
L'abbiamo visto dalle lettere ebraiche di uomo e donna, due fuochi che con Iah, il Signore, sono il roveto che arde e non si consuma.
Nel matrimonio è la coppia che viene sposata dal Signore, indi unico è l'anello che da il Signore, l'Amen, "autore e perfezionatore della fede." (Efesini 12,2)
È Lui lo sposo della coppia, e avere dei frutti simili a Lui è lo scopo.
"Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all'uomo una donna e la condusse all'uomo ." (Genesi 2,22) la mira pare proprio essere un Figlio particolare.
Lo scopo del matrimonio è amore e unità e condizione necessaria e sufficiente del matrimonio guardando al modello di Lui è la procreazione di Lui stesso.
Attuare in sé il disegno del Figlio, è il vero principale frutto della coppia, che lo manifesta nel mondo col proprio amore e unità pur senza altri figli che Lui.
Dalla coppia unita una luce esce .
Un immagine della S.S. Trinità e della Santa Famiglia di Nazaret.
Per questo si parla di famiglia piccola Chiesa domestica, perché è in grado di aiutare a far nascere il Figlio di Dio.
Ulteriori figli sono un dono ridondante per recare ad altri il frutto della coppia sposata dal Signore e da una tale famiglia nascono figli che vengono da Dio e sono a Lui indirizzati tramite la Chiesa, ma se non ci sono altri figli quella casa è comunque "una luce per il mondo ", perché lo Sposo avrebbe fatto frutto nella coppia 'Adam con un Figlio, "l'Unica luce del mondo ".
Tutto l'amore terreno ed i ragionamenti umani, pur se fatti con le migliori delle intenzioni, sono purtroppo viziati all'origine e il valore aggiunto per un mondo a venire può solo trovarsi dalla fecondità del Signore innestata sulla coppia terrena che si unisce in Lui e col fine di Lui.
Se applichiamo questi pensieri alla prima coppia Adamo, cioè all'uomo e alla donna, ci si rende conto che il peccato avviene perché quella coppia non si comportò da sposata col Signore; mangiò del frutto e non si domandò cosa avrebbe detto lo sposo, tradendo così il patto con Lui.
In Appendice, dalla lettura del testo della decriptazione dell'intero capitolo 24 della Genesi relativo al matrimonio di Isacco e Rebecca, si hanno molte conferme su quanto discusso nel presente articolo.
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