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RACCONTI A SFONDO BIBLICO...
PER RICORDARSI DOVE SONO LE NOSTRE RADICI
di Alessandro Conti Puorger
parti precedenti:
SOLILOQUIO SULL'UOMO E L'ALLEGORIA DELL'ALBERO »
LA TERRA PROMESSA »
LE DECIME - TASSA DELLA TERRA PROMESSA »
LA FESTA DI " TU B'SHEVET" »
MANGIARE LE PRIMIZIE »
IL SEDER DI "TU BISHEVAT" »
I SIGNIFICATI SIMBOLICI
Con "Tu-bishevat" sono richiamate e sottolineate alcune idee importanti.
Il rispetto della creazione e del Creatore
Con tale festa familiare è esaltata l'opera del Creatore e lo si ringrazia per i doni che elargisce e ci si raccorda idealmente con la volontà del Creatore che pose l'uomo nel giardino dell'Eden - Genesi 2,15 - perché lo coltivasse e lo custodisse.
Amore per la Terra d'Israele e per Gerusalemme che sono state il teatro fisico in cui s'è sviluppata gran parte della storia della salvezza e vi sono vissuti i profeti e il nostro Signore Gesù Cristo ha operato segni e prodigi.
A Gerusalemme è stato crocifisso, è morto ed è risorto, vi è avvenuta la discesa dello Spirito Santo che ha formato la Chiesa nostra madre da cui è partita l'evangelizzazione fino ai confini della terra.
Vi sono memorie concrete che ci legano a quella terra, alla sua storia, alla sua geografia, ai suoi frutti che ce ne ricordano la sacralità e ci fanno sentire la concretezza della vita di nostro Signore.
La solidarietà sociale col ricordo delle antiche forme di tassazione tramite le decime, sistema spontaneo in cui si persegue una ridistribuzione.
Porta al ringraziamento a Dio fonte d'ogni ricchezza e chiama alla generosità come il Signore è stato con noi, e fa meditare sul come riparare individualmente ad evidenti sperequazioni e fa decidere atti riparatori.
Riflessione sulla natura dell'uomo, creatura.
Attraverso il simbolismo degli alberi è proposta una riflessione sulle origini dell'uomo, sulla sua dipendenza delle risorse naturali e spirituali, sulla sua potenzialità di produrre frutti buoni e utili, sulla sua forza e sulla sua debolezza, sul suo destino.
Riflessione sulla corresponsabilità nella storia dell'umanità che ha subito una svolta per la decisione dell'uomo di allontanarsi da Dio mangiando di un frutto proibito e si cerca di ripartire mangiando di tutti gli altri alberi del giardino per ricollocarci idealmente con la volontà divina quale presa di coscienza di responsabilità e di riparazione.
È aggiunto poi dai qabbalisti un percorso di meditazione tra realtà visibili e invisibili, un rapporto con le realtà nascoste con un percorso simbolico tra le diverse specie di frutta e i colori del vino, suggerendo un viaggio tra i mondi diversi, tra la Giustizia e la Misericordia, con l'intenzione di contribuire a riparare il mondo visibile dove viviamo.
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