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SALMO 120
Testo C.E.I. 2008 "Sui nemici della pace".
Salmo 120,1 - Canto delle salite. Nell'angoscia ho gridato al Signore ed egli mi ha risposto.
Salmo 120,2 - Signore, libera la mia vita dalle labbra bugiarde, dalla lingua ingannatrice.
Salmo 120,3 - Che cosa ti darà, come ti ripagherà, o lingua ingannatrice?
Salmo 120,4 - Frecce acute di un prode con braci ardenti di ginestra!
Salmo 120,5 - Ahimè, io abito straniero in Mesec, dimoro fra le tende di Kedar!
Salmo 120,6 - Troppo tempo ho abitato con chi detesta la pace.
Salmo 120,7 - Io sono per la pace, ma essi, appena parlo, sono per la guerra.
Breve commento - Salmo 120
Il Salmo, pare riferirsi al tempo degli ultimi re di Giuda, prima della distruzione di Gerusalemme da parte dei Caldei.
Chi parla è forse un israelita del regno del Nord portato in esilio dagli Assiri che abita in terra straniera; cita Mesec, che sta nel paese di Magog nel Caucaso (Ezechiele 27,13 e 38,2s) e le tende di Kedar, tende nere dei nomadi beduini.
Là, dove risiede, solo Dio può aiutarlo, vi impera, infatti, solo la furbizia e la legge del più forte e si è lontani dalla pace.
Si sente approssimarsi l'attacco dei Caldei nei confronti del Regno di Giuda e si sta per concludere quanto annunciato dai profeti, atto di divina giustizia, contro malizia e prepotenza dei capi del regno del Sud; sta per cadere anche Gerusalemme.
Il salmo presenta quindi il resto del popolo d'Israele che si sente bersagliato da nemici che cercano di annientarlo, vorrebbe la pace, ma la rifiutano.
Il salmista però si mantiene fedele fiducioso comunque del soccorso di Dio, unico rifugio nell'angoscia che l'opprime.
Desidera un cammino verso la pace.
Apre così la preghiera rivolta a Dio la necessità di un cammino in "salita" almeno verso la Gerusalemme celeste, la città della vera pace.
Decriptazione - Salmo 120
Salmo 120,1 - A sorgere sarà in un corpo nel mondo. Tra i viventi dall'alto si porterà in una prescelta. Dio sarà a entrarvi per portarsi nel mondo. Dentro scenderà nel corpo della prescelta entrerà la potenza. Il diletto Unigenito nella prescelta sarà a portarsi per spazzare via con energia l'angelo (ribelle) dall'esistenza.
Salmo 120,2 - Il Signore vi entrerà per liberare dall'angelo superbo; sarà a salvare. Il soffio finirà dell'ingannatore dai viventi. Il Potente un fuoco porterà. Per l'energia il verme sarà a uscire.
Salmo 120,3 - Nei viventi a entrare fu un drago di serpenti che la rettitudine portò dal vivere a uscire. Fu la pienezza che c'era impedita dal serpente in tutti. L'essere simili all'angelo (ribelle) nel corpo dei viventi fu ad entrare.
Salmo 120,4 - Di nascosto a scendere fu in cammino dentro per recare in corpo un fuoco energico. Si portò un angelo, fu della madre alla vista, la vita a scorrerle di nascosto dal Potente le sarà nel corpo. Dalla prescelta madre: un sia alla vita (venne).
Salmo 120,5 - L'Unico si portò; fu a entrare il Potente. Fu la rettitudine a stare a scorrere nel corpo della prescelta. Fu una vita ad accenderle. La rettitudine della presenza completa fu in azione nella madre. Lo splendore le arse nel corpo.
Salmo 120,6 - Nel corpo abitò della prescelta la "Shekinah". Il Potente entrò. Inviò il Verbo col fuoco per spazzare dai viventi l'essere simile all'angelo (ribelle). In una donna il Potente si portò a vivere.
Salmo 120,7 - Nel primogenito l'energia fu accesa del Potente e in un vivente portò la rettitudine a stare delle origini. La Parola entrò in un vivente del mondo. Del Potente visse il pane per il mondo.