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ATTESA DEL MESSIA...

 
LO SPOSO DELL'ALLEANZA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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PROMESSA DIVINA: "ALLEANZA" »

"ALLEANZA" CON ADAMO
Pur se il testo non cita la parola "alleanza" la prima volta che Dio la propose fu ai progenitori, precisando che la trasgressione avrebbe comportato la cessazione del progetto e quindi il morire.
Dio, padre e la madre di questi, aveva loro costruito una casa, il giardino terrestre e proposta un'alleanza per una costruttiva convivenza, con Lui e tra di loro.
È narrato nel libro della Genesi che:

  • Genesi 1,27 - "Dio creò l'uomo ("'adam", l'"uomo" ) a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò."
  • Genesi 2,21-22 - "...fece scendere un torpore sull'uomo (la coppia Adamo), che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo."
  • Genesi 2,24b, - "...i due saranno un'unica carne", ossia della prima coppia fece un corpo solo, i loro corpi furono segnati o meglio completati, l'uno completava l'altro; i due non furono più una semplice coppia maschio e femmina di umani, ma un marito, "'ish" con sua moglie, "'isha" la donna.
Fu quella la prima alleanza, il primo vero matrimonio.
L'alleanza fu tra Dio e l'uomo, ossia con la prima coppia da Lui sposata; quindi, in effetti, fu un'alleanza a tre - Dio e la coppia del marito e moglie.
La Donna fu la moglie dell'Uomo e la coppia fu la Sua alleata, la Sposa di Dio.
Dio, insomma, si alleò con la coppia umana e la legò a doppio filo con sé.
La finalità era una discendenza e la delega all'uomo a regnare sulla terra e portare assieme a Lui il completamento alla creazione iniziata.
Questa donna doveva essere la madre di esseri che avrebbero avuto, grazie al patto a tre, la prerogativa di figli di Dio e dell'uomo, ma la coppia Adamo uscì dal patto che li legava con Dio e lei, allora, fu solo femmina, madre di uomini, di morituri, cioè di quelli che sono soggetti alla morte.
Da questa coppia ormai destinata alla morte nascono i figli in cui il sangue dell'uno e dell'altra diviene un unico sangue per cui il matrimonio è a tutti gli effetti "un patto di sangue", ma con esclusione dell'apporto della divinità.

Del resto, le lettere di "alleanza" "berit" , dicono che "due in un corpo sono segnati - designati - completi " e ciò è quanto riferisce il "midrash" del primo patto di Dio con la prima coppia, che aveva segnato nella carne.
Il testo, infatti, con gli atti compiuti da Dio ha descritto l'alleanza, , "berit", con loro in quanto "...i due saranno un'unica carne" (Genesi 2,24b) ma ciò fallì e nell'Antico Testamento nessun'altra coppia di uomo e donna ebbe ad incarnare l'alleanza con Dio; ma l'attesa di un evento del genere, come vedremo, era grande.

Lo sposalizio della prima coppia secondo un "midrash" fu celebrato con sfarzo celeste predisposto da Dio stesso, abbigliò e adornò la sposa prima di presentarla ad Adamo. Disse agli angeli agli angeli Venite, assistiamo con amicizia Adamo e la sua compagna, perché il mondo poggia sugli atti di amore che Mi sono più graditi dei sacrifici che Israele offrirà sull'altare. Gli angeli si disposero quindi intorno al baldacchino nuziale e Dio pronunciò le benedizioni sugli sposi, come fa il "chazzan" (il celebrante - cantore) sotto la "Chuppah" baldacchino nuziale. Poi gli angeli danzarono e suonarono per Adamo ed Eva nelle dieci stanze nuziali di oro, perle e pietre preziose che Dio aveva apprestato per loro. (L. Ginzberg, Le leggende degli ebrei, cit. pp.77-78)

Da un "serpente" che evidentemente incarnava la non esistenza, un essere ribelle, nemico del progetto di Dio e dell'uomo, fu insufflato alla prima coppia il sospetto di un interesse malevolo da parte del loro creatore e la tentazione a trasgredire; ebbe successo, i due di comune accordo trasgredirono.
La risposta dei progenitori a Dio, insomma, nella pratica fu negativa, il che fu sottolineato dal segno dell'aver mangiato dell'albero della conoscenza del bene e del male che secondo il patto non ne dovevano mangiare.
Il risultato fu sinteticamente descritto nel versetto Genesi 3,7 come trapela dalle lettere ebraiche lette in modo profetico con i significati grafici delle lettere stesse che si comportano come icone.

"Allora si aprirono
gli occhi di tutti e due
e conobbero di essere nudi;
intrecciarono foglie di fico
e se ne fecero cinture."

E finì il Verbo di riversare la grazia . Entrò la rovina . L'angelo (ribelle) fu a bruciare l'energia . La forza uscì della vita e fu impedita dal peccare () la rettitudine che c'era . In azione fu un verme () nei viventi a entrare . La vita reca a essere finita , (quella) dal Verbo nei corpi recata per l'agire del serpente entrato . A completamente dell'incontro portò a spazzare () la luce che portavano . Il serpente entrò nelle midolla per scorrere nei corpi completamente .

Tutta di seguito la decriptazione fornisce questa descrizione.

E finì il Verbo di riversare la grazia. Entrò la rovina. L'angelo (ribelle) fu a bruciare l'energia. La forza uscì della vita e fu impedita dal peccare la rettitudine che c'era. In azione fu un verme nei viventi a entrare. La vita reca a essere finita, (quella) dal Verbo nei corpi recata per l'agire del serpente entrato. A completamente dell'incontro portò a spazzare la luce che portavano. Il serpente entrò nelle midolla per scorrere nei corpi completamente.

Il porsi quelle foglie di fico, in definitiva, fu l'indicazione che avevano accettato le "condizioni di un fidanzamento" con l'angelo ribelle.
In ebraico le "condizioni di un fidanzamento" del resto alludono all'incontro del richiedente con la famiglia della sposa sono i "ten'aim" da "contrattare" ove le prime due lettere valgono anche per il termine "tan" con = che significa "drago", in quanto, "indica l'angelo (ribelle)", il mostro marino, che allude al male.
Contrattare, quindi con il serpente, come fatto dai progenitori, comporta che al "drago avevano aperto ", avevano dischiuso la porta al maligno.

Prossime a quelle lettere con l'inserimento di una lettera sono proprio quelle del plurale di fico e indica l'incontrare dal radicale di "incontrare, scontrarsi" con qualcuno che sarà per loro "segno di unirsi all'angelo (ribelle)" e questo "indica l'inizio dei lamenti ", perché "avevano scelto per primo l'angelo del mondo ".
In pratica fu come se questi, tramite il serpente, avesse dettato la sua condizione e quelle foglie furono il sigillo, il segno esterno, che erano diventati suoi, avevano fatto il patto con un altro e non con Dio.

Del resto essere nudo (di Genesi 3,10.11) ed essere astuto (di Genesi 3,1) in ebraico hanno lettere simili.
Dal punto di vista grafico le lettere spiegano quei termini in questo modo:
  • nudo "a'irim" come "si vede essere un corpo all'acqua ";
  • astuto "a'rum" "si vede con testa portata viva - vivace ".
La prima coppia ruppe l'alleanza con Dio e tra di loro; infatti, subito apparve il maschilismo e la discordia e la coppia Adamo si divise, il maschio accusò la moglie e da "'Isha" che l'aveva chiamata in Genesi 2,23b la chiamò Eva: "L'uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi." (Genesi 3,20) vale a dire di quelli destinati alla tomba.
Il risultato fu che a regnare sulla terra fu il male, che come un parassito prende vita succhiandola dall'uomo fino a portarlo alla morte e gli uomini non regnarono sulla terra, furono come una delle tante specie di animali di questo mondo.
I loro figli, che nacquero tutti fuori dal patto con Dio, ebbero la stessa sorte dei genitori, furono soggetti a subire la morte e la corruzione.

Il libro della Genesi in 5,1b-3 lo precisa bene: "Nel giorno in cui Dio creò l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio; maschio e femmina li creò, li benedisse e diede loro il nome di uomo ("'Adam") nel giorno in cui furono creati. Adamo aveva centotrenta anni quando generò un figlio a sua immagine, secondo la sua somiglianza, e lo chiamò Set"; pare, infatti, sostenere che Set non è più a immagine e somiglianza di Dio, ma di Adamo, perché ormai la generazione era inquinata dal male entrato nell'uomo e questo nulla ha a che vedere con la santità di Dio.

Che il matrimonio tra l'uomo e la donna è alleanza "berit" lo sostiene il libro di Malachia in 2,14s "...il Signore è testimone fra te e la donna della tua giovinezza... la donna legata a te da un patto ", e conferma l'attesa di prole divina da un matrimonio "perfetto", infatti precisa: "Non fece egli un essere solo dotato di carne e soffio vitale? Che cosa cerca quest'unico essere, se non prole da parte di Dio?"
Dall'umanità decaduta a causa del peccato dei progenitori non potevano nascere figli di Dio, che non si rassegnò e imbastì una storia di salvezza.

Di questo matrimonio "perfetto", desiderato, da Dio ho detto in più riprese in:
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