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SAN GIUSEPPE...

 
VINCERE IL RIFIUTO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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GESÙ ESORCISTA
Il mondo si oppone al riconoscimento del Figlio Unigenito essendo sotto il potere delle tenebre, "il principe di questo mondo" come lo chiama Gesù in Giovanni in 12,31 "...ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori" e in 6,11 "...il principe di questo mondo è stato giudicato."

Questi ha dirazzato gli uomini che hanno rifiutato Dio e senza accorgersene operano come figli di tale potenza delle tenebre.
I Vangeli, peraltro, hanno tanti riferimenti a persone soggette a spiriti immondi, gli ossessi o indemoniati, in cui il possesso di tale potenza è più evidente, ma per i peccati il potere del demonio si fa sentire in tutti.
Gesù, Figlio di Dio, il Messia ha però il potere di cacciare il demonio e questa attitudine lo dovrebbe far riconoscere da Lui viene il pieno potere dell'esorcista.
L'umanità, di fatto, è un'assemblea di "illegittimi" davanti a Dio, perché nati sotto il medesimo influsso che ha portato alla nascita dei primi figli di Adamo, nati tutti fuori dal "Gan Eden" o paradiso terrestre dopo la rottura del loro patto con Dio, fuori, quindi, dell'alleanza della prima coppia col Signore.
Ecco l'attesa di un primo figlio legittimo, il Figlio dell'Uomo e di Dio che libererà tutti restituendo la paternità di IHWH che hanno perduto con l'origine.
Gli uomini, di fatto, sono "indemoniati" e sono riscattati solo da Gesù e della Sua Chiesa cui a dato il potere di "diventare figli di Dio" (Giovanni 1,12).
Ecco che Gesù liberà dai demoni, quindi, è Lui il Messia.

È significativo il racconto dell'indemoniato nel territorio di Gerasa o di Gadara riportato in Marco 5,1-17 e come paralleli in Matteo 8,28-34 in Luca 8,26-39.
Marco parla di Gerasa, Matteo di Gadara e Luca di Gerasa; sia Gadara che Gerasa erano nel territorio della Decapoli, aldilà del Giordano, ma Gerasa era più importante e conosciuta anche dai non giudei ed era più vicina al mare; forse Gadara fu il risultato di una errata traslitterazione di Gerasa dal primitivo testo aramaico di Matteo.
Riporto succintamente il racconto secondo Marco 5:

  • Marco 5,1-2 - "Giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei Geraseni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro."
  • Marco 5,6-9 - "Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? ...Gli diceva infatti: Esci, spirito impuro, da quest'uomo! E gli domandò: Qual è il tuo nome? Il mio nome è Legione gli rispose - perché siamo in molti."
  • Marco 5,12-15 - "Lo scongiurarono: Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi. Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare... la gente venne... videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura."
Pregarono Gesù di andarsene dal loro territorio.
Lo spirito immondo:
  • riconosce Gesù quale "Figlio del Dio altissimo"?
  • si definisce "Legione", anche nel racconto di Luca, e il nome "Legio" al plurale "legioni" ricorda le legioni romane che occupavano il territorio.
  • chiede di entrare in 2000 porci e tutti affogano nel mare, evento che allude agli egiziani che affogarono al miracolo dell'apertura del mare in Esodo 14.
È da tenere conto che in quel tempo, tra il 26-36 d.C., Ponzio Pilato fu il V prefetto di Giudea e disponeva per il controllo del territorio la legione "Decima Fretensis", ove "Decima" ricorda l'invincibile Legio X di Giulio Cesare e "Fretensis" da "fretum", che significa "frattura, stretto" perché formata da legionari del "Fretum Siculum", cioè dello Stretto tra Calabria e Sicilia, i soldati romani citati dai Vangeli nella passione di Cristo.

La legione era costituita da circa 5000 uomini e era acquartierata in più posti strategici per garantire un controllo capillare del territorio, ma sempre in Giudea e non nella Decapoli, ma a seguito della legione si muoveva tutto un indotto di romani e filo romani per l'approvvigionamento e i servizi di qualsiasi tipo, nonché per garantirne il vettovagliamento e le necessità più diverse.

Per gli Israeliti, credenti, era proibito mangiare carne di "chazir" ossia di porco (Levitico 11,7), e quei porci si lanciano nel mare; d'altronde anche le lettere ebraiche lo suggeriscono se si pensano come () + () in quanto è "vedere" e è "lanciare" per cui "si vedono lanciarsi".

Quei porci del racconto evangelico evidentemente erano di allevamenti che garantivano carne ai legionari e agli altri pagani in zona, ma evidentemente allevamenti del genere non erano consentiti in Giudea e, allora, il vicino territorio dei Geraseni, sito in Decapoli, ben si prestava per quella produzione.
Credo che la parola "Legioni", detta dallo spirito che invadeva l'ossesso, se pensata traslitterata in ebraico o aramaico, può fornire una spiegazione.
A tale riguardo, escludendo le vocali che non esistono nelle 22 lettere ebraiche, per "Legioni" ci si riduce a traslitterale le consonanti LGN e in ebraico, da destra a sinistra, si ha che si può pensare come + .
La prima lettera, la "lamed" , graficamente ben indica un serpente, mentre il biletterale "gan" in ebraico significa "giardino".
Ecco che messa in questo modo "Legioni" che evoca + è chiaramente allusivo all'ebreo di quei tempi al serpente che i progenitori in Genesi 3 incapparono nel Gan Eden o Paradiso terrestre da cui venne il male nel mondo.
Con ciò tutto quadra; nell'indemoniato agiva a pieno il "serpente", capo di tutti gli esseri ribelli.
Conclusione, è "indemoniato" chi ha detto sì a quel serpente di Genesi 3, in pratica, tutti i figli di Adamo.
A corollario ne discende che dai patrioti israeliti e in particolare dagli zeloti a quei tempi i romani erano considerati proprio palesemente indemoniati.

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