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DILUVIO, INIZIO DI UN TEMPO NUOVO
È un fatto che il diluvio universale è da millenni nelle paure dell’umanità, in quanto è indubbio che tanti diluvi più o meno locali ci sono stati, perciò l’evento è entrato nel DNA dell’uomo.
Certo è che la maggior parte degli antichi su ciò ha propri miti e racconti, più o meno noti all’autore del Genesi, almeno quelli delle culture vicine.
Di fatto, però, è duro accettare, e mi soffermo solo su quest’aspetto, che Noè abbia raccolto nell’arca le coppie d’animali di tutte le specie esistenti, compresi rettili e uccelli (pesci, insetti ed anfibi?) e sia riuscito a sfamarle tutte per un anno circa, quant’è nel racconto del diluvio il tempo che rimasero nell’arca, e poi finché la terra fu capace di dare nuova vegetazione e nuovi parti.
Costato, infatti, che il tempo nell’arca durò:
- 7 giorni poi s’aprirono le acque (Gen. 7,11), era il 17° giorno del 2° mese;
- i 40 giorni del diluvio (Gen. 7,17), le acque cominciarono a calare dopo 150 giorni (Gen. 8,3), il 17 del 7° mese, l’arca si arenò sull’Ararat (Gen. 8,4), dopo ossia 5 mesi e una settimana dall’entrata nell’arca;
- il 1° giorno del 10° mese, emersero le cime dei monti vicini, ossia dopo 7 mesi e 3 settimane (Gen. 8,5);
- dopo altri 40+7+7 giorni Noè, vista tornare la colomba con un ramoscello d’ulivo, sbarcò (Gen. 8,6-11).
Questo tempo, ed è voluto, è pari a 40 settimane, 270 giorni circa, il tempo della gestazione d’un bambino e con ciò il racconto svela tutta la sua allegoria.
Vi sono le acque, si apre l’arca che è come una placenta, c’è un parto ed esce al mondo una nuova umanità, ma questa non è molto diversa dalla precedente e lo sottolinea Dio stesso con il commento (Gen. 8,21): "Non maledirò più suolo a causa dell’uomo, perché, l’istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto."
Di fatto cosa è cambiato?
La buona notizia è che quest’umanità ha trovato grazia agli occhi di Dio.
È come se Dio abbia preso atto che l’uomo da solo non ce la poteva fare.
C’era solo una mossa da compiere, liberare l’uomo da quell’istinto, attuando la profezia dell’incarnazione nascosta nel testo.