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LE LETTERE DEGLI ANGELI »
FUOCO NERO SU FUOCO BIANCO »
LA CREAZIONE CON LE LETTERE »
PRIMA PARTE: APPUNTI E LETTERE PARLANTI NON SOLO IN EBRAICO
QABALAH E ALBERO DELLA VITA
Il profeta Isaia XXVIII secoli fa sul popolo di Dio scriveva: "Dirò al settentrione: Restituisci, e al mezzogiorno: Non trattenere; fa' tornare i miei figli da lontano e le mie figlie dall'estremità della terra, quelli che portano il mio nome e che per la mia gloria ho creato e plasmato e anche formato." (Isaia 43,6-7)
Questa frase è stata studiata a fondo dai qabalisti e vi hanno scorto quattro fasi per passare dal mondo di Dio alla manifestazione di Dio nel mondo.
In quei versetti di Isaia è presupposto che il Creatore si manifesti al mondo tramite Israele
nel cui nome appunto c'è anche le lettere
di Dio.
Quindi per primo atto di Dio è far agire il Suo Nome.
Lo chiamano i qabalisti, il mondo del Suo Nome o della emanazione Atzilut, un mondo, appunto, emanato da Dio e che vive presso di Lui.
Questa visione non è accettata dal cristiano, il Nome che agisce è Dio stesso, il Verbo, come dice San Giovanni nel prologo del suo Vangelo, il Figlio.
"In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste." (Giovanni 1,1-3)
Quel versetto di Isaia poi dice:
"...ho creato
ber'aitiu
e plasmato
yesartiu
e anche formato
a'shitiu".
Ognuno di quegli atti di Dio vengono considerati sviluppi di mondi paralleli.
È così che la Qabalah parla di 4 mondi paralleli i primi tre velati, sempre meno sottili, fino ad arrivare all'ultimo, materiale, palpabile e captabile dagli uomini:
- Atzilut mondo della emanazione, presso Dio vi starebbero i Partzufim, superiori agli angeli, archetipi con cui Dio si riveste per avvicinarsi e rivelarsi poi nel mondo degli uomini.
- Briah mondo della creazione esterno a Dio ove sono le sette realtà che precedettero la creazione del mondo: La Torah, il Trono della Gloria e gli angeli del Servizio, che cantano "Santo, Santo, Santo...", il Tempio, il nome del Messia, il Paradiso, l'Inferno, il pentimento.
- Yesirah mondo della formazione, spirituale, delle forme angeliche anche del male che qui già si manifesta, dato che c'è libertà di scelta.
- A'ssiah mondo materiale dell'azione o del fare (viene dal verbo
)
ove anche il male può agire e l'uomo può operare scegliendo il senso giusto.
Esaù che ha il nome del fare
scelse di mal operare, ma Israele scelse la via del bene e Gesù dirà: "Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare." (Giovanni 9,4)
Nacque nei qabalisti la domanda dei modi con cui Dio si manifesta nel mondo.
La risposta la trovarono esaminando attentamente questa frase pronunciata dal Re David: "Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore e la maestà, perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. Signore, tuo è il regno; tu ti innalzi sovrano su ogni cosa." (1Cronache 29,11)
Da tale versetto escono le parole che ho presentato in grassetto:
- grandezza, "gedulah"
,
siccome il Signore "Buono e pietoso (misericordioso- Rachmah) è il Signore, lento all'ira e grande
nell'amore" ove per amore usa
"Hesed Rachmah". (Salmo 102,8) si considera equivalente Benevolenza, Clemenza, Misericordia "Rachmah", e l'Amore
"Hesed".
- potenza, "geburah"
;
- gloria, in effetti è la bellezza, "tifoer'oet"
;
- splendore o vittoria, "nesach"
;
- maestà, "hod"
;
- tutto, "qol"
diviene yesod
,
perché di tutto fondamento;
- regno, "melakah"
.
C'è poi "ti innalzi sovrano su ogni cosa" ove per sovrano è usata la parola testa-capo
e un re sul capo ha la corona "keter"
e per Salomone il re che costruì il Tempio per corona chiese sapienza "kochmah"
e intelligenza "binah"
.
Fu così che le sette "qualità" o sue specifiche manifestazioni la cui pienezza è solo in Dio - amore, potenza, bellezza, fondamento, splendore, maestà e regno - si considerarono provenire della testa, corona, sapienza, intelligenza.
La sefirot Yesod corrisponde a quel tutto "qol" di quel versetto e le è stato dato il senso di Fondamento cioè Yesod ed attribuita la qualità di Verità.
Fu così ideato dalla qabalah il diagramma detto dell'Albero della Vita formato da quei nomi che costituiscono come 10 ampolle o entità, dette ancora sefirot, in quanto in definitiva formate dalle sefirot delle vibrazioni specifiche delle lettere che costituiscono quei nomi e che vengono a descrivere specifiche potenzialità divine attributi o emanazioni che si manifestano in qualche misura percettibili nel mondo.
Queste 10 ampolle sono collegate da ventidue canali, orizzontali, verticali e diagonali ciascuno corrispondente ad una delle 22 lettere dell'alfabeto ebraico.
È come un albero con tre rami ciascuno costituito da 3 sefirot, ma il centrale si prolunga con la quarta del fusto.
Quei rami corrispondono a tre vie che ogni uomo trova nel suo cammino.
Iniziano tutte da Keter e terminano tutte col Malkut:
- via del fuoco o maschile: Keter, Binah, Geburah, Hod, Malkut;
- via dell'acqua o femminile: Keter, Kochmah, Hesed, Netsach, Malkut;
- via regale: Keter, Tiferet, Yesod, Malkut;
La via mediana o regale unifica gli opposti.
Attinge alla conoscenza completa sintesi di Binah e Kochmah come appare in questo albero sefirotico elaborato dai qabalisti in cui per la via regale centrale appare l'ampolla della conoscenza completa, la "da'at".
L'Albero della Vita senza l'asse centrale può essere avvicinato a quello di tutte le polarità opposte nella creazione come maschile e femminile, quindi simile all'albero della conoscenza del bene e del male e la via regale, quella del giusto mezzo, sarebbe il fulcro della bilancia dell'anima.
Tra forza geburah della via del fuoco e amore della via dell'acqua sarebbe perciò ad esempio da inserire la compassione.
La via cristiana però si avvicina, e non a caso, a quella detta dell'acqua e predica l'amore anche al nemico.
Il Verbo per creare il mondo avrebbe preso le forma dei segni dell'alfabeto, che emanano tutti dal Punto supremo cioè dal Keter.
La complessa simbologia del candelabro a 7 bracciadi cui al libro dell'Esodo fu spiegata a Mosè direttamente dal Signore. ("Il candelabro a sette braccia e l'attesa del Messia")
La tradizione qabalistica vede le dieci sefirot nei sette nodi sotto le luci, nei due nodi centrali e quello alla base.
Il braccio centrale, è la Colonna dell'Equilibrio, i tre bracci di destra stanno per la Colonna della Grazia e i tre di sinistra per la Colonna della Severità.