BibbiaWeb.net - di Alessandro Conti Puorger

Decriptare la Bibbia - di Alessandro Conti Puorger Autore   Contatti    Cerca      Home     
BibbiaWeb 2013  
Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraicheSan Giuseppe - Clicca qui per consultareParlano le lettere
Cerca negli articoli
Consulta le rubriche
  Lettere ebraiche
    e codice Bibbia
  Decriptazione Bibbia
  Attesa del Messia
  Vangeli
    e Protovangeli
  Ricerche di verità
  Racconti
    a sfondo biblico
  San Giuseppe

Decriptare la Bibbia
  Tutti gli articoli
  Indice
     brani decriptati
  Articoli più letti

 

DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
LA CONQUISTA DI GERICO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

    parti precedenti:

LA CITTÀ DI GERICO AI TEMPI DI MOSÈ »
LE SPIE DI GIOSUÈ A GERICO »
GIOSUÈ 2 - DECRIPTAZIONE »
A GALGALA »

LA CADUTA DI GERICO ALLEGORIA DELLA CADUTA DI BABILONIA
Il racconto della conquista di Gerico inserito al capitolo 6 del libro di Giosuè non va visto come un racconto meramente storico, perché, tale città nel XII secolo a.C. aveva le mura già distrutte, come ha accertato l'archeologia.
È quello nel libro di Giosuè pertanto un racconto simbolico per documentare, sancire ed esaltare l'opera del Signore che ha consentito l'ingresso d'Israele in Canaan.
Il fedele può concludere, infatti, che il Signore al momento opportuno dell'ingresso in quella terra fa trovare la prima importante città giù sguarnita come se, appunto, le mura a Gerico le avesse distrutte Lui in previsione di questo evento onde facilitare l'invasione.
D'altronde non è Cristo, il Signore della storia?
Con l'episodio della prostituta che favorisce gli esploratori precedentemente il racconto aveva già inteso far recepire la favorevole volontà di Dio alla conquista di quella terra.
L'autore giudeo biblico ignoto del libro di Giosuè o che almeno ha proceduto alla redazione definitiva, collocata al massimo nel VI secolo a.C. sulla base di precedenti tradizioni orali e scritte - in particolare della cosiddetta fonte deuteronomista del VII secolo a.C. - al momento, peraltro, aveva ancora la possibilità di vedere le rovine dell'antica Gerico.

Quel redattore ha così certamente idealizzato la figura di Giosuè avvicinandola a quella di Mosè del quale con Giosuè è sottolineata la continuità e la consequenzialità degli eventi.
È infatti chiaro l'intento di dimostrare una tesi, la seguente: "Il Signore assegnò dunque a Israele tutta la terra che aveva giurato ai padri di dar loro, e gli Israeliti ne presero possesso e vi si stabilirono. Il Signore diede loro tranquillità all'intorno, come aveva giurato ai loro padri; nessuno tra tutti i loro nemici poté resistere loro: il Signore consegnò nelle loro mani tutti quei nemici. Non una parola cadde di tutte le promesse che il Signore aveva fatto alla casa d'Israele: tutto si è compiuto." (Giosuè 21,43-45).
La Terra Promessa è vista perciò come un dono di Dio che, fedele, compie le promesse.
Quella terra, perciò, non viene conquistata per la capacità bellica di Israele, ma piuttosto dall'osservanza della Legge e comunque dal volere di IHWH.
Dando credito all'invasione di Canaan da parte Israelita nel XII secolo a.C. non è però pensabile che la città di Gerico non fosse abitata.
Ovviamente ci sarà stata una resistenza.
Si può vedere il racconto di Giosuè anche come il riferire con quelle processioni dei sacerdoti dell'arca con le trombe di un'azione liturgica silenziosa e psicologica che ha indotto un sacro terrore negli assediati di Gerico.
D'altronde che gli abitanti fossero terrorizzati lo disse la prostituta agli esploratori.
I loro petti invero con le barricate erano i soli ripari nelle brecce delle mura ed a questi caddero le braccia al clamore del grido di guerra dei guerrieri di Giosuè; infatti: "...Gerico era sbarrata e sprangata davanti agli Israeliti; nessuno usciva né entrava."

Visione di Tell Sultan

Visione di Tell Sultan


In definitiva se quello di Tell Sultan è il sito dell'antica Gerico e si da fede al racconto di Giosuè:
  • un giro completo del Tell fatto a distanza superiore ad un tiro d'arco dai ruderi delle mura sarebbe stato di circa 1600 m;
  • pur se fossero sfilati in file di 24 guerrieri ogni metro gli Israeliti che potevano stare attorno alla città non potevano essere più di 40.000;
  • nel sabato con i 7 giri avrebbero percorso oltre 11 km;
  • s'evince anche che il comando del riposo del Sabato non si rispetta in caso di guerra per la conquista del Regno!
Torno ora a quei tre versetti che precedono l'inizio del capitolo 6 di Giosuè dai quali spunta in modo chiaro l'idea dell'incarnazione.
È mia opinione che quei versetti servono anche ad avvertire di leggere attentamente il capitolo 6 di Giosuè perché vi sarà una esauriente pagina di secondo livello.
Intanto riporto il testo secondo l'ultima traduzione C.E.I. evidenziando alcune parole.

Giosuè 6,1 - Ora Gerico era sbarrata e sprangata davanti agli Israeliti; nessuno usciva né entrava.

Giosuè 6,2 - Disse il Signore a Giosuè: Vedi, consegno in mano tua Gerico e il suo re, pur essendo essi prodi guerrieri.

Giosuè 6,3 - Voi tutti idonei alla guerra, girerete intorno alla città, percorrendo una volta il perimetro della città. Farete così per sei giorni.

Giosuè 6,4 - Sette sacerdoti porteranno sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca; il settimo giorno, poi, girerete intorno alla città per sette volte e i sacerdoti suoneranno le trombe.

Giosuè 6,5 - Quando si suonerà il corno d'ariete, appena voi sentirete il suono della tromba, tutto il popolo proromperà in un grande grido di guerra, allora le mura della città crolleranno e il popolo salirà, ciascuno diritto davanti a sé.

Giosuè 6,6 - Giosuè, figlio di Nun, convocò i sacerdoti e disse loro: Portate l'arca dell'alleanza; sette sacerdoti portino sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca del Signore.

Giosuè 6,7 - E al popolo disse: Mettetevi in marcia e girate intorno alla città e il gruppo armato passi davanti all'arca del Signore.

Giosuè 6,8 - Come Giosuè ebbe parlato al popolo, i sette sacerdoti, che portavano le sette trombe di corno d'ariete davanti al Signore, si mossero e suonarono le trombe, mentre l'arca dell'alleanza del Signore li seguiva.

Giosuè 6,9 - Il gruppo armato marciava davanti ai sacerdoti che suonavano le trombe e la retroguardia seguiva l'arca; si procedeva al suono delle trombe.

Giosuè 6,10 - Giosuè aveva dato quest'ordine al popolo: Non lanciate il grido di guerra, non alzate la voce e non esca parola dalla vostra bocca fino al giorno in cui vi dirò di gridare. Allora griderete.

Giosuè 6,11 - L'arca del Signore girò intorno alla città, percorrendone il perimetro una volta. Poi tornarono nell'accampamento e passarono la notte nell'accampamento.

Giosuè 6,12 - Di buon mattino Giosuè si alzò e i sacerdoti portarono l'arca del Signore;

Giosuè 6,13 - i sette sacerdoti, che portavano le sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca del Signore, procedevano suonando le trombe. Il gruppo armato marciava davanti a loro e la retroguardia seguiva l'arca del Signore; si procedeva al suono delle trombe.

Giosuè 6,14 - Il secondo giorno girarono intorno alla città una volta e tornarono poi all'accampamento. Così fecero per sei giorni.

Giosuè 6,15 - Il settimo giorno si alzarono allo spuntare dell'alba e girarono intorno alla città sette volte, secondo questo cerimoniale; soltanto in quel giorno fecero sette volte il giro intorno alla città.

Giosuè 6,16 - Alla settima volta i sacerdoti diedero fiato alle trombe e Giosuè disse al popolo: Lanciate il grido di guerra, perché il Signore vi consegna la città.

Giosuè 6,17 - Questa città, con quanto vi è in essa, sarà votata allo sterminio per il Signore. Rimarrà in vita soltanto la prostituta Raab e chiunque è in casa con lei, perché ha nascosto i messaggeri inviati da noi.

Giosuè 6,18 - Quanto a voi, guardatevi da ci che è votato allo sterminio: mentre operate la distruzione, non prendete nulla di ciò che è votato allo sterminio, altrimenti rendereste votato allo sterminio l'accampamento d'Israele e gli arrechereste una disgrazia.

Giosuè 6,19 - Tutto l'argento e l'oro e gli oggetti di bronzo e di ferro sono consacrati al Signore: devono entrare nel tesoro del Signore.

Giosuè 6,20 - Il popolo lanciò il grido di guerra e suonarono le trombe. Come il popolo udì il suono della tromba e lanciò un grande grido di guerra, le mura della città crollarono su se stesse; il popolo salì verso la città, ciascuno diritto davanti a sé, e si impadronirono della città.

Giosuè 6,21 - Votarono allo sterminio tutto quanto c'era in città: uomini e donne, giovani e vecchi, buoi, pecore e asini, tutto passarono a fil di spada.

Giosuè 6,22 - Giosuè aveva detto ai due uomini che avevano esplorato la terra: Entrate nella casa della prostituta, conducetela fuori con quanto le appartiene, come le avete giurato.

Giosuè 6,23 - Quei giovani esploratori entrarono e condussero fuori Raab, suo padre, sua madre, i suoi fratelli e quanto le apparteneva. Fecero uscire tutti quelli della sua famiglia e li posero fuori dell'accampamento d'Israele.

Giosuè 6,24 - Incendiarono poi la città e quanto vi era dentro. Destinarono però l'argento, l'oro e gli oggetti di bronzo e di ferro al tesoro del tempio del Signore.

Giosuè 6,25 - Giosuè lasciò in vita la prostituta Raab, la casa di suo padre e quanto le apparteneva. Ella è rimasta in mezzo a Israele fino ad oggi, per aver nascosto gli inviati che Giosuè aveva mandato a esplorare Gerico.

Giosuè 6,26 - In quella circostanza Giosuè fece giurare: Maledetto davanti al Signore l'uomo che si metterà a ricostruire questa città di Gerico! Sul suo primogenito ne getterà le fondamenta e sul figlio minore ne erigerà le porte!

Giosuè 6,27 - Il Signore fu con Giosuè, la cui fama si sparse in tutta la regione.

Dice il Salmo 47: "Ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba"; e Dio viene dai sette cieli come ricordano i sette giri attorno alla città e quando scende distrugge le mura di Gerico simbolo della città del nemico per antonomasia del quale va distrutta la stirpe.
Non è da fermarsi alla prima impressione, vale a dire all'idea di una carneficina orrenda, ma e da entrare nel pensiero allegorico di cui dice San Paolo: "La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti." (Efesini 6,12)

Spiccano poi, perché ripetuti, i concetti e le parole seguenti che si possono tutte riferire all'evento della incarnazione:
  • Arca, arca dell'alleanza, arca del Signore e arca dell'alleanza del Signore, "'aron berit IHWH", , "l'Unico in un corpo porterà l'energia , dentro un corpo sarà a confinarsi il Signore ";
  • Sette trombe di corno d'ariete, "shiba'h shoferot hajobelim", "nel settimo (giorno) del mondo dai simili () il Verbo in un corpo porterà segni , nel mondo sarà a recarsi ad abitare il Potente per stare con i viventi ";
  • Trombe, suono delle trombe, diedero fiato alle trombe, suoneranno le trombe, "iteqe'u besshoparot" , "Sarà il Crocefisso per rovesciare il peccare () da dentro un fuoco a recare , frutti () recherà dalla croce ";
  • lanciate il grido di guerra, grande grido di guerra, "teru'a gedolah", "Il Crocifisso col corpo si riporterà alla vista , uscirà glorioso nel mondo ".
Quelle trombe non sono da confondere con quelle descritte in Numeri 10,2-10: "Il Signore parlò a Mosè e disse: Fatti due trombe d'argento; le farai d'argento lavorato a martello e ti serviranno per convocare la comunità e per far muovere gli accampamenti. Quando si suonerà con esse, tutta la comunità si radunerà presso di te all'ingresso della tenda del convegno. Al suono di una tromba sola, si raduneranno presso di te i principi, capi delle migliaia d'Israele. Quando le suonerete a squillo disteso, gli accampamenti che sono a levante si metteranno in cammino. Quando le suonerete a squillo disteso una seconda volta, si metteranno in cammino gli accampamenti posti a mezzogiorno. A squillo disteso si suonerà per i loro spostamenti. Per radunare l'assemblea, suonerete, ma non con squillo disteso. I sacerdoti figli di Aronne suoneranno le trombe; sarà per voi un rito perenne di generazione in generazione. Quando nella vostra terra entrerete in guerra contro l'avversario che vi attaccherà, suonerete le trombe a squillo disteso e sarete ricordati davanti al Signore, vostro Dio, e sarete salvati dai vostri nemici. Nel vostro giorno di gioia, nelle vostre solennità e al principio dei vostri mesi, suonerete le trombe durante i vostri olocausti e i vostri sacrifici di comunione. Esse saranno per voi un richiamo davanti al vostro Dio. Io sono il Signore, vostro Dio."
Quelle sono solo due trombe che sono fatte esclusivamente per Mosè come fosse un faraone; la tromba, infatti, era uno strumento reale chiamata e serviva a dare segnali militari e a comunicare a distanza gli ordini del capo all'esercito. (Nell'anticamera della tomba di Tutankhamen, sono state trovate due trombe militari una d'argento e l'altra di rame con campane in legno stuccate e dipinte con cartigli del Re.)
Il loro uso è prerogativa dei re, le famose clarine.

Le due trombe d'argento in una moneta dell'epoca di Bar Chochebah

Le due trombe d'argento in una moneta dell'epoca di Bar Chochebah


Sono le "sheti chesuserot koesoef" .
Serviranno per convocare la comunità e per far muovere gli accampamenti nonché per convocare quando i nemici attaccano, cioè a difesa dell'accampamento, infatti le lettere di dicono che "frecce porta il nemico indicano ".

Il decriptato che si ottiene da quei versetti ci parla comunque del Messia.

Numeri 10,1 - A riportarsi sarà in aiuto dentro al corpo, sarà a riuscire per riportarsi al mondo Dio per salvare dal serpente che dalle origini vive nei corpi.

Numeri 10,2 - Si vedrà il Risorto uscire in cammino per la seconda volta; (come una) saetta si riporterà giù col corpo del Crocifisso. Dal trono il Verbo ai viventi si verserà, nella luce tutti lo vedranno che da Risorto uscirà. Verrà la vita a riportare al mondo. Sarà a recare la potenza a tutti i viventi, ne chiamerà ad uscire la comunità. Porterà al serpente la prova con l'azione. Verrà ai viventi la grazia a recare a tutti.

Numeri 10,3 - E gli squilli (di tromba) porteranno dentro al mondo gli angeli e a radunarli si porteranno. Con Dio sarà così tutta del mondo la comunità. Le migliaia tutte dalle tombe inizieranno ad uscire, la potenza nei viventi riporterà per sempre.

Numeri 10,4 - E l'Unigenito la vita dentro riinizierà nelle tombe a tutti, la forza lo squillo porterà, e l'energia che porterà nell'eternità li riporterà di Dio sarà la rettitudine ad entrare, invierà la risurrezione, la forza delle origini risarà nei viventi, Si vedranno risorte nell'esistenza le migliaia. Risaranno nell'esistenza risorti con i corpi da Dio.

Numeri 10,5 - Porterà tutti a riversare nel tempo i morti, nel corpo li riporterà in azione nel mondo. E a levarsi li riporterà fuori vivi dalle tombe, l'energia sarà in tutti a rientrare, la grazia sarà nei viventi a riversarsi, nel sangue rientrerà.

Numeri 10,6 - E tutti li riverserà in azione puri, tutti con i corpi si riporteranno alla vista fuori per la seconda volta, tutti porterà d'energia a riempire. Il peccare nei viventi chiuso l'energia porterà alla fine, uscirà dal chiuso l'angelo che era negli uomini, uscirà da tutti i corpi e si vedrà fuori. Sarà finalmente abbattuto il perverso dai viventi, in un buco si vedrà, sarà ad uscire dalla vita.

Numeri 10,7 - E dentro entrata, versata dall'apertura sarà la potenza, verrà abbattuto dal mondo il serpente, completamente cacciato e portato il rifiuto, finito dai corpi sarà al peccare.

Numeri 10,8 - E figli (per la riportata dentro energia; figlio di Dio è chi ha dentro l'energia di Dio) saranno (come all') origine, rigenerati per l'energia entrata della rettitudine per cui uscì l'angelo che era nei viventi. Ed allo squillo portato dentro dalle tombe su saliranno, nel corpo si porteranno del Crocifisso e ad entrare saranno portati camminando i viventi e per il vigore versato tutti entreranno fanciulli i viventi rinati, col corpo tutti saranno retti i viventi.

Numeri 10,9 - E così il Crocefisso dentro su porterà i viventi con vigore vivi, usciranno da dentro la terra retti, il misfare uscito col nemico, fuori dalle angustie, col corpo verranno, anelanti portati fuori dal male, integri. Dentro racchiusi su saliranno nel corpo del Crocifisso, porterà angeli puri col corpo tutti a vivere potenti nella persona saranno col Signore. Dalla maledizione che fu così ai viventi portata, dell'essere infermi l'agire finirà con la vita del nemico, riessendoci la rettitudine nei viventi.

Numeri 10,10 - E a casa saranno portati salvati dalla rovina per la rettitudine i viventi, a casa vivi li riporterà per sempre a stare, anelava di portarli nel crearli, risorti sarànno di nuovo così a vivere e finalmente abbatterà il tempo dalla vita. Dentro la divisione (ferita) del corpo del Crocefisso innalzato, innalzati, tutti saranno con la rettitudine che ai viventi recò dall'alto col sacrificio che ci fu. Nella pace, che erano ad anelare, li porterà dal mondo, sarà riportata nel cammino della vita la potenza; questi, retti con i corpi per la portata energia, dal Potente al volti inviati saranno. Dio dal mondo saranno così ad incontrare, saranno per il Signore dèi ad uscire in forza della rettitudine i viventi.

Torniamo al racconto di Giosuè 6, ove e trombe descritte, suonate dai sacerdoti, in effetti sono delle corna di montone svuotate, usate come tromba, detta in ebraico o "shofar", "la risurrezione del Verbo ai corpi ", "la risurrezione porterà il Verbo ai corpi ".

Lo shofar

Lo shofar


Il corno di montone ricorda, infatti, il patto di Dio con Abramo e la "risurrezione" di Isacco, perché destinato a morire fu restituito vivo ad Abramo che in suo luogo sacrificò il montone che Dio stesso gli fece trovare con le corna impigliate in un roveto (Genesi 22).
Il Suono dello Shofar è riconosciuto nello spirito da angeli e demoni.
I primi al suono del corno pare mettersi in azione e fanno entrare nel panico i demoni indipendentemente da chi suona il corno.
La conquista di Gerico era l'inizio simbolico dell'entrata nella Terra Promessa e della vittoria contro il demonio che aveva contribuito alla cacciata dall'Eden, è quindi l'inizio del compimento del Patto di Abramo, confermato a Isacco e a Giacobbe che YHVH stava per dare a loiro discendenti la terra "dove scorre latte e miele" (Esodo 3,8) come conferma il libro del Deuteronomio 9,4-6: "Quando il Signore, tuo Dio, li avrà scacciati davanti a te, non pensare: A causa della mia giustizia, il Signore mi ha fatto entrare in possesso di questa terra. È invece per la malvagità di queste nazioni che il Signore le scaccia davanti a te. No, tu non entri in possesso della loro terra a causa della tua giustizia, né a causa della rettitudine del tuo cuore; ma il Signore, tuo Dio, scaccia quelle nazioni davanti a te per la loro malvagità e per mantenere la parola che il Signore ha giurato ai tuoi padri, ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe."
La città di Gerico perciò non poteva essere presa con meriti umani, ma solo grazie allo Spirito dell'Alleanza, quindi ecco perché il Suono dello Shofar che lo ricorda.
Quando i demoni Gerico sentirono il suono dello Shofar sapevano di essere stati sconfitti ed era arrivato il momento d'abbandonare la città.
Anche nella storia di Gedeone si verificò una vittoria (Giudici 7) contro i madianiti in cui ebbe buo gioco il suono dello Shofar quando Gedeone scelse solo tre schiere di 100 uomini con "shofar" che di notte con fiaccole, suonarono le trombe e gridarono, ma rimasero fermi attorno al campo dei madianiti.
I demoni s'impaurirono e fecero volgere la spada di ciascun nemico contro il compagno. (Vedi: "Pagine a due facce: Gedeone e profezie messianiche")

Il suono del corno di montone aveva, infatti, annunciato la prima teofania al popolo, quella sul Sinai come riporta Esodo 19,10-20: "Il Signore disse a Mosè: Và dal popolo e santificalo, oggi e domani: lavino le loro vesti e si tengano pronti per il terzo giorno, perché nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai, alla vista di tutto il popolo. Fisserai per il popolo un limite tutto attorno, dicendo: Guardatevi dal salire sul monte e dal toccarne le falde. Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte. Nessuna mano però dovrà toccare costui: dovrà essere lapidato o colpito con tiro di arco. Animale o uomo, non dovrà sopravvivere. Solo quando suonerà il corno, essi potranno salire sul monte. Mosè scese dal monte verso il popolo; egli fece santificare il popolo, ed essi lavarono le loro vesti. Poi disse al popolo: Siate pronti per il terzo giorno: non unitevi a donna. Il terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni e lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di corno: tutto il popolo che era nell'accampamento fu scosso da tremore. Allora Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento incontro a Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte. Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco, e ne saliva il fumo come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto. Il suono del corno diventava sempre più intenso: Mosè parlava e Dio gli rispondeva con una voce. Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte, e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte. Mosè salì."

La decriptazione che ho riportato di Esodo 19 in "Mosè Nascosto" nella rubrica "Lettere ebraiche e codice Bibbia" ci fornisce una evidente profezia sul Cristo Risorto, di cui riporto qui solo il risultato del versetto 16: "Il terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni e lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di corno : tutto il popolo che era nell'accampamento fu scosso da tremore."
Le lettere ebraice di "shofar" o si prestano, infatti, a far pensare alla risurrezione, in quanto come ho detto prima: "Risorgerà il Verbo/la Parola i corpi ".
Il terzo giorno è anche quello della risurrezione di Gesù di Nazaret, il Cristo, come sottolineato nel Nuovo Testamento (Matteo 16,21; 17,23; 20,19; 27,64; Luca 9,12; 24,7; 24,44-46; Atti 10,40; 1Corinzi 15,4).

In particolare al riguardo negli scritti neo-testamentari si legge:
  • Luca 24,45-47 "Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme."
  • 1Corinzi 15,4 "...fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture."
Sia Luca che San Paolo fanno riferimeno alle Scritture!
Quali Scritture?
Forse è una estrapolazione dalle Scritture della Tenak o Bibbia ebraica ottenuta in qualche modo da una lettura particolare!
Certo è che la mia decriptazione di quel versetto Esodo 19,16 riguardante la teofania del terzo giorno è chiara e precisa sull'evento risurrezione del Messia, senza sforzare dal metodo definito dopo tante prove circa 15 anni orsono:

"A riportarsi sarà nel mondo. Sarà dentro un giorno a rientrare il Risorto. Potente sarà con un dono dentro nel mondo. Sarà dal Crocifisso ad uscire, da dentro la verserà dal corpo e sarà ad uscire una forza che verserà potenza in tutti portando da dentro i corpi a vomitare dai viventi per la portata azione energica l'angelo (ribelle). La rettitudine da sola che dall'innalzato uscì dal corpo porterà a rovesciare la potenza della risurrezione. La soffierà nei corpi nelle tombe, di questi si verseranno le centinaia, per l'aiuto si riporteranno. Chi era nelle tombe i corpi per l'aiuto tutti uscire si vedranno vivi felici. Dentro i viventi la grazia entrerà."

Il Vangelo di Matteo, peraltro, riporta la profezia di Gesù: "...comparirà in cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria. Egli manderà i suoi angeli, con una grande tromba (salpiggos salpiggoz) ed essi raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli." (Matteo 24,30s)
L'evento della risurrezione finale sarà preceduto dal suono della tromba:
  • 1Corinzi 15,52 - "...in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati."
  • 1Tessalonicesi 4,16 - "Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo..."
Il tema di Gerico come la città pagana per eccellenza, la città del male è in sintonia con il pensiero che si deduce dalla seguente omelia di Origene sulla presa di Gerico.
"Gerico viene circondata, è necessario che sia espugnata. Come dunque viene espugnata Gerico? Non si usa la spada contro di essa, non viene spinto l'ariete, né vengono lanciati i giavellotti, si usano soltanto le trombe sacerdotali e da queste sono atterrate le mura di Gerico. Nelle Scritture troviamo frequentemente che Gerico viene portata come immagine del mondo del male e dell'errore. Infatti anche nel Vangelo, dove si dice che un uomo era disceso da Gerusalemme a Gerico ed era incappato nei ladri, senza dubbio vi era contenuta l'immagine di quel Adamo che dal paradiso era stato cacciato nell'esilio di questo mondo. E anche i ciechi che si trovavano a Gerico, ai quali si accostò Gesù per dar loro la vista, rappresentavano l'immagine di coloro che in questo mondo erano colpiti dalla cecità dell'ignoranza e ai quali venne incontro il Figlio di Dio. Perciò questa Gerico, cioè questo mondo, dovrà finire. E difatti la consumazione del mondo è già stata da tempo rivelata nei libri santi. In che modo sarà distrutto? Con quali strumenti? Con le voci delle trombe, dice. Di quali trombe? Paolo ti svela il segreto di questo mistero. Ascolta quello che egli dice: Suonerà, esclama, la tromba, e coloro che sono morti in Cristo, risorgeranno intatti, e il Signore stesso al comando, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba discenderà dal cielo (1Corinzi 15,52; 1Tessalonicesi 4,16). Gesù nostro Signore vincerà quindi Gerico con il suono delle trombe e la annienterà a tal punto che di essa si salverà soltanto la donna peccatrice e tutta la sua casa. Verrà, dice, il Signore nostro Gesù e verrà al suono della tromba.
E salverà quella sola che accolse i suoi esploratori, quella che, dopo aver ricevuto gli apostoli nella fede e nell'obbedienza, li ha collocati nei posti più alti, e unirà e congiungerà questa donna peccatrice con la casa di Israele. Ma non richiamiamo più alla memoria e non attribuiamo a lei la vecchia colpa, non imputiamogliela più. Un tempo fu una peccatrice, ora invece, come vergine casta, è stata unita ad un solo uomo casto, Cristo. Da lei discendeva anche colui stesso che diceva: Anche noi un tempo eravamo stolti, increduli, erranti, soggetti a ogni sorta di passioni e voluttà
(Tito 3,3). Vuoi apprendere, ancora più per esteso in che modo la peccatrice non è ormai più peccatrice? Ascolta allora Paolo che dice: Anche voi certo foste tutto questo, ma siete stati purificati, siete stati santificati nel nome del Signore nostro Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio (1Corinzi 6,11). Perché dunque potesse salvarsi per non perire con Gerico, ricevette dagli esploratori un efficacissimo contrassegno di salvezza: una cordicella di color scarlatto: segno che per mezzo del sangue di Cristo è salvata la Chiesa universale nello stesso Gesù Cristo nostro Signore, al quale appartiene la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen." (Dalle Omelie sul libro di Giosuè di Origène, sacerdote Om. 6, 4; PG 12, 855-856)

Nella liturgia ebraica delle capanne (Sukkot) la caduta di Gerico simboleggia la distruzione del male.
La processione degli ebrei attorno all'altare per sette volte al canto dell'Osanna evoca anche la presa di Gerico e si portano tra l'altro palme che ricordano appunto Gerico la città delle palme.
Con l'avvento di Gesù il male viene sconfitto e Gesù nei Vangeli è accolto a Gerusalemme col clamore degli Osanna e con rami di palma come re vittorioso.
I Vangeli peraltro ci parlano più volte della città di Gerico:
  • Luca 10,25-37 - la parabola del buon Samaritano è ambientata lungo la strada che da Gerusalemme scende a Gerico;
  • Marco 10,46-53; Luca 18,35-43 - vi avviene la guarigione del cieco Bartimeo;
  • Matteo 20,29-34 - Gesù vi guarisce due ciechi;
  • Luca 19,1-10 - Gesù a Gerico incontra Zaccheo un pubblicano.
Tutti questi episodi avvengono però proprio prima dell'entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme.
I tre Vangeli sinottici, infatti, evidenziano che Gesù proveniva da Gerico quando poi fu accolto come re vittorioso in Gerusalemme.
Le folle avevano colto che era il Messia annunciato dall'evento di Giosuè!
Quello di Matteo lo fa precedere dal racconto dei ciechi di Gerico, Luca dall'incontro con Zaccheo pure a Gerico, mentre Marco, di cui riporto il racconto, narra l'incontro pure a Gerico col cieco Bartimeo a cui ridona la vista che addirittura lo seguì a Gerusalemme: "E giunsero a Gerico. E mentre partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Costui, al sentire che c'era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me! Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: Figlio di Davide, abbi pietà di me! Allora Gesù si fermò e disse: Chiamatelo! E chiamarono il cieco dicendogli: Coraggio! Alzati, ti chiama! Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: Che vuoi che io ti faccia? E il cieco a lui: Rabbunì, che io riabbia la vista! E Gesù gli disse: Va', la tua fede ti ha salvato. E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada. Quando si avvicinarono a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, mandò due dei suoi discepoli e disse loro: Andate nel villaggio che vi sta di fronte, e subito entrando in esso troverete un asinello legato, sul quale nessuno è mai salito. Scioglietelo e conducetelo. E se qualcuno vi dirà: Perché fate questo?, rispondete: Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito. Andarono e trovarono un asinello legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo sciolsero. E alcuni dei presenti però dissero loro: Che cosa fate, sciogliendo questo asinello? Ed essi risposero come aveva detto loro il Signore. E li lasciarono fare. Essi condussero l'asinello da Gesù, e vi gettarono sopra i loro mantelli, ed egli vi montò sopra. E molti stendevano i propri mantelli sulla strada e altri delle fronde, che avevano tagliate dai campi. Quelli poi che andavano innanzi, e quelli che venivano dietro gridavano: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!" (Marco 10,46-11,10)
Il Vangelo di Giovanni poi riferisce dei rami di palme: "...la grande folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele! Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto su un puledro d'asina." (Giovanni 12 12-15)

Nel libro dell'Apocalisse di Giovanni chi parla all'autore ha la voce di una tromba.
Nello stesso libro a partire dal capitolo 8 si parla degli angeli con le sette trombe come i sette sacerdoti del racconto di Giosuè, che annunciano le vicende finali (Apocalisse 8,2; 8,6-13; 9,1; 9,13-14; 10,7 e 11,5) dopo di che c'è la visione della donna e del drago e della bestia il tutto per preparare la caduta di Babilonia: "Allora uno dei sette angeli che hanno le sette coppe mi si avvicinò e parlò con me: Vieni, ti farò vedere la condanna della grande prostituta che siede presso le grandi acque. Con lei si sono prostituiti i re della terra e gli abitanti della terra si sono inebriati del vino della sua prostituzione. L'angelo mi trasportò in spirito nel deserto. Là vidi una donna seduta sopra una bestia scarlatta, coperta di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna." (Apocalisse 17,1-3)
La Gerico dei tempi di Giosuè, è la prima città del nemico che tende ad impedire l'entrata nella Terra Promessa simbolo del Regno dei Cieli, quindi è associata appunto a Babilonia.
In Gerico c'era la prostituta Raab e Babilonia è chiamata la grande prostituta.
Gerico era prossima al sacro fiume Giordano e Babilonia al Tigri e all'Eufrate.
Entrambe sono in mezzo ad un deserto.
Vicino Gerico, circa 12 Km a sud, si erano posizionati i monaci di Qumran, a 2 km ad ovest del Mar Morto, a nord di Engaddi come avamposto dei figli della luce di un combattimento spirituale contro i figli delle tenebre.
(Vedi: "I santi biscugini alla conquista del Regno" articolo tipo midrash in .pdf della rubrica "San Giuseppe")
A questo pensiero di Gerico come città del male si collega poi il versetto Giosuè 6,26 alla fine del racconto simbolico della caduta delle mura: "In quella circostanza Giosuè fece giurare: Maledetto davanti al Signore l'uomo che si metterà a ricostruire questa città di Gerico! Sul suo primogenito ne getterà le fondamenta e sul figlio minore ne erigerà le porte!"
Quelle mura furono ricostruite da Acabm re eretico di Israele (874-853 a.C.), regno del Nord, Figlio di Omri, marito di Gezabele, padre dei re Acacia, Ioram e di Ioas.
vai alla visualizzazione stampabile di tutto l'articolo

  invia questa notizia ad un amico


									
Copyright © 2013 BibbiaWeb - Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
[Bibbia home][inizio articolo]  Tutti gli articoli di
  DECRIPTAZIONE BIBBIA...
[Bibbia home][inizio articolo]
 
DECRIPTARE LA BIBBIA - Le lettere del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera jod
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera kàf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera lamed
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera mèm

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera nùn
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera samek
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'ajin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera pè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera sade
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera qòf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera resh
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera s'in e shìn

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera wàw
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera zàjin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera tèt

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera bèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera ghimel
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera dalet
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Il primo e l'ultimo
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'alef
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera taw


Bibbia Home | Autore | Perché Bibbiaweb? | Contatti | Cerca | Links
info@bibbiaweb.net  
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati ad Alessandro Conti Puorger
BibbiaWeb

Alessandro Conti Puorger Alessandro Conti Puorger
Via Eleonora d'Arborea 30 - Roma - Italy

Realizzazione EdicolaWeb Edicolaweb.net
Via S. Maria a Cintoia 14/b - Firenze, Italy