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GENESI 13 - DECRIPTAZIONE
A questo punto ho sentito l'esigenza di decriptare i 18 versetti di Genesi 13 col mio metodo di "Parlano le lettere" utilizzando i significati grafici delle 22 lettere ebraiche in base alle schede relative che si trovano cliccando sui loro simboli a desta delle pagine di questo mio Sito.
Ritenevo, infatti, che dato le premesse il piano del Signore finalmente poteva aprirsi, in quanto, avendo trovato un primo valido assenso da parte di un uomo potesse venire reso più esplicito e fosse dall'autore ispirato del Genesi riportato in modo criptico non essendo ancora quello il momento di rivelarlo esplicitamente e che quindi potesse essere in una pagina di secondo livello ottenibile con una lettura non usuale del testo.
Il piano del Signore doveva peraltro comportare la formazione di una creatura simile a Lui, quindi, in grado di vivere nella realtà celeste.
Ecco che avendomi colpito il versetto Genesi 13,10 sono partito a decriptare proprio da quello.
Riporto il testo in italiano e in ebraico come pure, giustificando, la relativa decriptazione.

Genesi 13,10 - Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte - prima che il Signore distruggesse Sòdoma e Gomorra - come il giardino del Signore, come la terra d'Egitto fino a Soar.





E sarà per la risurrezione la divinità recata nei cuori . Riverrà () ad agire la forza , l'energia sarà a riportarsi e sarà nei corpi a ricominciare la primitiva perfezione (). La rettitudine così nei corpi rientrerà . A scendere l'energia della rettitudine sarà in tutti . Entreranno i viventi risorti nell'adunanza . Al Volto con gli angeli saranno . I risorti nell'assemblea tutti con il Signore verranno () in torno per la somiglianza () portata . Verranno () i popoli col corpo a rientrare così nei giardini del Signore . Così dalla terra , dalle angustie , saranno i viventi a casa dell'Unico , che avrà spento () giù il nemico .

Essendo stata la risposta incoraggiante ho proceduto all'intera decripazione.
Per comodità di consultazione riporto il testo C.E.I. 2008.

Genesi 13,1 - Dall'Egitto Abram risalì nel Negheb, con la moglie e tutti i suoi averi; Lot era con lui.

Genesi 13,2 - Abram era molto ricco in bestiame, argento e oro.

Genesi 13,3 - Abram si spostò a tappe dal Negheb fino a Betel, fino al luogo dov'era già prima la sua tenda, tra Betel e Ai,

Genesi 13,4 - il luogo dove prima aveva costruito l'altare: lì Abram invocò il nome del Signore.

Genesi 13,5 - Ma anche Lot, che accompagnava Abram, aveva greggi e armenti e tende,

Genesi 13,6 - e il territorio non consentiva che abitassero insieme, perché avevano beni troppo grandi e non potevano abitare insieme.

Genesi 13,7 - Per questo sorse una lite tra i mandriani di Abram e i mandriani di Lot. I Cananei e i Perizziti abitavano allora nella terra.

Genesi 13,8 - Abram disse a Lot: Non vi sia discordia tra me e te, tra i miei mandriani e i tuoi, perché noi siamo fratelli.

Genesi 13,9 - Non sta forse davanti a te tutto il territorio? Separati da me. Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra.

Genesi 13,10 - Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte - prima che il Signore distruggesse Sòdoma e Gomorra - come il giardino del Signore, come la terra d'Egitto fino a Soar.

Genesi 13,11 - Lot scelse per sé tutta la valle del Giordano e trasportò le tende verso oriente. Così si separarono l'uno dall'altro:

Genesi 13,12 - Abram si stabilì nella terra di Canaan e Lot si stabilì nelle città della valle e piantò le tende vicino a Sodoma.

Genesi 13,13 - Ora gli uomini di Sodoma erano malvagi e peccavano molto contro il Signore.

Genesi 13,14 - Allora il Signore disse ad Abram, dopo che Lot si era separato da lui: Alza gli occhi e, dal luogo dove tu stai, spingi lo sguardo verso il settentrione e il mezzogiorno, verso l'oriente e l'occidente.

Genesi 13,15 - Tutta la terra che tu vedi, io la darò a te e alla tua discendenza per sempre.

Genesi 13,16 - Renderò la tua discendenza come la polvere della terra: se uno può contare la polvere della terra, potrà contare anche i tuoi discendenti.

Genesi 13,17 - alzati, percorri la terra in lungo e in largo, perché io la darò a te.

Genesi 13,18 - Poi Abram si spostò con le sue tende e andò a stabilirsi alle Querce di Mamre, che sono ad Ebron, e vi costruì un altare al Signore.

Tutta di seguito riporto la decriptazione di Genesi 13.

Genesi 13,1 - E saranno innalzati al Padre con il corpo a vivere i viventi dall'angustia in cui erano a vivere. Dal mondo li porterà all'Unico, li condurrà l'Unigenito risorti tutti, ma porterà nella prigione a bruciare nei corpi il serpente. Ed avrà recato la potenza riportandola nei cuori. I popoli avrà riportato dal mondo tra gli angeli in alto.

Genesi 13,2 - E dal Padre con i corpi vivranno con la rettitudine dentro il sangue. Sulla nube abiteranno i viventi. Seduto tra gli angeli uscirà dentro al trono il Verbo. Portò a casa questi entratigli dentro.

Genesi 13,3 - E saranno dal Potente tutti i viventi la pienezza a vedere. Saranno portati nello splendore della casa, condotti nell'eternità. Ad abitare saranno tutti in Dio. Nell'eternità entreranno i viventi risorti, nella beata esistenza della risorta vita. Dall'Unico uscirà la potenza che entrò dentro al principio. Dentro sarà l'energia che li abitava a ristare in tutti; la divinità si riporterà dentro. Saranno tra gli angeli alla vista a stare.

Genesi 13,4 - Dio dalla putredine porterà i viventi fuori. Sacrificherà l'Unigenito nel fuoco il cattivo che brucerà nel mondo. La risurrezione i viventi ricreerà rinnovandoli e sarà abbattuto dai corpi il peccatore. L'origine dentro del verme che li abita brucerà nei viventi il Signore.

Genesi 13,5 - E a scorrere il Potente la potenza porterà nei cuori ad entrare. Uscirà la potenza della rettitudine dall'Unigenito, scelto dal Padre (onde) nel corpo d'un vivente entrasse nell'esistenza. Dal mondo su all'Unico i frutti avrà riversato dal corpo. Nello splendore saranno i viventi.

Genesi 13,6 - Riporterà la potenza agli uomini di prima. Integri rientreranno con l'Unigenito, con il corpo saliranno potenti un sabato a stare dall'Uno. E retti saranno a entrare, essendo stati rigenerati dalla rettitudine portata dalla risurrezione, che all'essere ribelle avrà portato il rifiuto. Saranno tutti portati dal Potente ad abitare insieme.

Genesi 13,7 - E saranno dal mondo lanciati per stare a casa ad abitare. Saranno con gli angeli a dilettarsi. Dalla destra (del costato) verserà per entrare nel Padre dal corpo i viventi, riportati a casa dall'opprimere. Del male saranno i viventi puri (in quanto) il serpente che portavano nei cuori avrà portato fuori. Così l'angelo si sentirà tra lamenti a portarsi fuori. Dal soffio nei corpi questi sarà stato dall'Unigenito colpito. Sarà bruciato dentro nel pozzo disceso.

Genesi 13,8 - E saranno dell'Unico i viventi alla vista dentro con i corpi vivi. Da Dio li avrà accompagnati. Di Dio nei pascoli tutti entreranno. Cambiati saranno stati dentro al mondo, all'intelligenza saranno stati riportati e tra i retti portati ad abitare, saranno angeli con il corpo al vedersi. E dentro ci sarà una lampada che a vedere saranno i retti, perché l'Unigenito energia di luce sarà per i viventi. Fratelli saranno i viventi all'Unigenito per l'energia che la grazia avrà riportata.

Genesi 13,9 - Nel mondo il serpente avranno mangiato. Uscito per l'Unigenito dai corpi, l'arrostiranno. Nelle bocche l'angelo sarà così ad uscire diviso. L'angelo (ribelle), che per primo il male operare fu a originare, dai viventi uscirà bruciato dalla vita. La maledizione gli avrà portato l'Unigenito. Sarà la vita dell'angelo che la perversità ha originato nei viventi ad uscire. Dai gioi l'angelo che ha portato il peccato per il Principe uscirà.

Genesi 13,10 - E sarà per la risurrezione la divinità a recare nei cuori. Riverrà ad agire la forza, l'energia sarà a riportarsi e sarà nei corpi a ricominciare la primitiva perfezione. La rettitudine così nei corpi rientrerà. A scendere l'energia della rettitudine risarà in tutti. Entreranno i viventi risorti nell'adunanza. Al Volto con gli angeli saranno. I risorti nell'assemblea tutti con il Signore verranno in torno per la somiglianza portata. Verranno i popoli col corpo a rientrare così nei giardini del Signore. Così dalla terra, dalle angustie, saranno i viventi a casa dell'Unico, che avrà spento giù il nemico.

Genesi 13,11 - Portati saranno stati dentro, chiusi nel corpo dal Potente. E li accompagnerà nel cuore dell'Unico dall'oppressione in cammino l'agnello che nel mondo scese. Dell'angelo si portò a stare nel buco, per agire la potenza portò nel cuore di un vivente, si versò nel sangue e fu il Verbo nel corpo per l'aiuto recare all'uomo. In un vivente dall'alto l'Unigenito a vivere si portò.

Genesi 13,12 - L'Unigenito dentro il corpo della Madre si stabilì dentro la terra di Canaan e la potenza portò in un cuore a stare per bruciare dentro casa il nemico. Fu al mondo così la rettitudine in un corpo (spiega la parola agnello - ariete, in ebraico "kar" ) a portare; fu dell'Unico ad entrare la potenza eterna in pienezza nel sangue.

Genesi 13,13 - A riportare l'Unigenito l'energia della risurrezione è in pienezza nel sangue. Il cattivo, che fu per vivere a portare il peccare, (quando) fu nei viventi a guizzare, fu fuori a portarla; ne uscì la forza.

Genesi 13,14 - E fu la perversità ad originare. Nei viventi nel corpo la maledizione iniziò dentro con il verme che dei fratelli nel corpo fu ad entrare. Il Verbo in un corpo impoveritosi si portò. Il cuore in seno alla Madre portò ad accendere l'Unigenito. Un angelo dell'Unico a vedere fu; l'angelo fu così a portarsi alla vista (di lei). Entrò dalla Madre l'angelo (per dirle che) nel mondo dalla Madre si alzerà dell'Unico il Principe. Verrà il Nome giù in persona. Le porterà l'energia a scorrere dentro. Entrando la porterà a versare nel sangue, al mondo lo porterà, sarà dalla Madre ad uscire.

Genesi 13,15 - Così fu, venne da una sposa l'Unigenito nel corpo a scendere. Da una donna il corpo venne generato. L'Unigenito entrò in cammino; venne un angelo che lamenti recava al serpente. Il seme della rettitudine dell'Eterno in un fanciullo visse.

Genesi 13,16 - Porterà la risurrezione dei morti che sarà a colpire il cattivo con la rettitudine. La rettitudine agirà soffiandolo dai corpi fuori. L'origine nei corpi della sozzura bruciata si vedrà. I viventi che erano stati portati in prigione saranno in pace. L'energia si riporterà in tutti che riverranno dalla polvere fuori. Nell'Unigenito nel corpo saliranno. Scorreranno i viventi dalla ferita che nel corpo si vede del retto. Dalla destra gli entrarono.

Genesi 13,17 - I risorti entreranno nel Crocifisso. Entreranno camminando dentro l'Unigenito nel corpo per salire dal Potente per trattenersi. Ad entrare li porterà dal Potente con il corpo in grembo. Così saranno dal Potente retti a venire; l'invierà tra gli angeli dal mondo.

Genesi 13,18 - E sarà nello splendore del Padre il corpo dei viventi portato per stare nella casa desiderata. Essendo stati risorti vi abiteranno. Dentro il maledetto angelo nell'acqua bollente si vedrà dall'Unigenito bruciato. Alle moltitudini riunite porterà l'angelo che si recò a stare dentro l'anima dei viventi. Sacrificherà il serpente il Signore. Ne è venuta un'esauriente e intonata spiegazione di ciò che pare essere l'intenzione originaria sull'uomo, quello che dopo la scuola della vita se lo desidera può arrivare a godere in pienezza la vita nei cieli.

Del resto dice la Torah in Deuteronomio 30,15-16: "Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica nel paese che tu stai per entrare a prendere in possesso."

Il libro del Siracide 15,17 ricorda questo pensiero e precisa: "Davanti agli uomini stanno la vita e la morte; a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà."

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