parti precedenti:
INTRODUZIONE »
PERCHÉ UN EBREO ATTENDE IL RITORNO DI ELIA
Elia, profeta, che non lasciò nulla di scritto e di cui non è data genealogia, visse, come risulta dai testi biblici, nel IX secolo a.C. nel regno del nord - Israele - al tempo dei re idolatri Acab (874-853 a.C.) e Acazia (853-852 a.C.).
È detto il Tisbita, perché di Tisbe, antico agglomerato sulle alture di Galaad (in Giordania) a sud di Kades e del torrente Cherit, affluente in sinistra del Giordano che scorre dirimpetto alla valle di Izreel.
Il significato del nome di Elia
()
'Eliyyáhu (la
è da considerare raddoppiata) è
"il mio Dio
è Yahwèh
()".
La sua gloriosa storia si sviluppa in 6 capitoli, 4 nel 1° libro dei Re, dal 17° al 19° e nel 21° e 2 nel 2° libro dei Re, capitoli 1 e 2 con i seguenti episodi principali:
- della vedova di Zarepta col miracolo della farina e dell'olio e la risurrezione del figlio, protestò l'idolatria della coppia reale Acab e della straniera moglie Gezabele (1Re 17);
- il sacrificio del Carmelo e la vittoria sui sacerdoti di Baal (1Re 18);
- incontra Dio all'Oreb dopo aver digiunato 40 giorni e 40 notti e chiama Eliseo a seguirlo (1Re 19);
- l'episodio della vigna di Nabot (1Re 21);
- fa scendere un fuoco dal cielo che distrugge i messaggeri del re Acacia e predice la morte di questi, che di fatti morì come da profezia (2Re 1);
- sul monte Carmelo nell'Alta Galilea viene rapito in cielo su un carro di fuoco e lascia il suo spirito e il suo mantello ad Eliseo (2Re 2).
Elia, infatti, vestiva con un perizoma (1Re 18,46) e un mantello svolazzante (2Re 2,8-13) e viveva nei dintorni del Giordano.
Fu rapito dal carro di fuoco nei pressi dei guadi di Gerico circa dove ci fu l'attraversamento dell'arca guidata da Giosuè e il battesimo di Gesù, cioè dove battezzava il Battista che si ispirava ad Elia anche come impostazione di vita.
Come Mosè parla con Dio all'Oreb e il suo successore fu Giosuè, così Elia parlò con Dio all'Oreb e Dio gli concesse di passare i due terzi dello spirito al suo successore Eliseo
"Dio salva" nel cui nome ci sono le lettere del nome di Gesù
che quindi portano a Giosuè
.
Eliseo, continuò l'opera di Elia sotto i regni di Ioram (853-842 a.C.), Iehu (842-815), Ioacaz (814-798) e Ioash (798-783) e quanto lo riguarda si trova nei capitoli dal 2 al 13 del 2° libro dei Re, da cui risulta fu profeta taumaturgo:
- stendendo il mantello di Elia divise le acque del Giordano (2Re 2,14);
- con una manciata di sale rese potabile l'acqua di Gerico (2Re 2,19-22);
- rese inesauribile l'olio d'oliva di una vedova (2Re 4,1-7);
- risuscitò il figlio della sunamita che lo ospitava (2Re 4,8-37);
- moltiplicò i pani sfamando un centinaio di persone (2Re 4,42-44);
- guarì dalla lebbra Naaman, generale del re di Damasco (2Re 5);
- pure dopo morto resuscitò un morto sulla sua tomba (2Re 20-21).
Il significato del nome di Eliseo
'Oelysha' è "Dio salva" o il mio Dio salva ed in tal caso sarebbe da scrivere con la ? raddoppiata come in Elia.
Sul discorso dei 2/3 dello spirito di Elia che Dio consente di passare a Eliseo presento una soluzione con le lettere:
- Elia provo a scrivere il nome con la
raddoppiata
;
- Eliseo "il mio Dio
salva
"
faccio egualmente
.
Metto i due nomi
e
a confronto e si verifica che 2/3 del nome di Elia, le lettere
,
fanno parte del nome di Eliseo.
È, infatti, da considerare che nel pensiero biblico il nome richiama tutta la potenza e lo spirito della persona, tanto che il cambiamento del nome comporta variazione del suo destino (vedi Abram in Abramo e Giacobbe in Israele), perciò Eliseo "anche" proprio grazie al nome ha 2/3 del destino d'Elia.
Per la tradizione ebraica il compito di Elia è:
- di registrare in cielo le azioni degli uomini e di guidare le anime in paradiso;
- è "l'angelo del patto" che presenzia alla destra del mohel (circoncisore) ogni circoncisione e su un apposito seggio predisposto per lui si pone (cioè in grembo a lui) un attimo il bambino prima di circonciderlo;
- durante il Seder di Pesach si apre la porta di casa e lo s'invita ad entrare per bere il bicchiere di vino preparato per lui che berrà in una Pasqua all'inizio dell'era messianica (profezia di Malachia 3,23);
- al ritorno soffierà il grande corno Shoar sul monte degli Ulivi e inaugurerà il raduno degli esiliati e la risurrezione.
La profezia di Malachia è, infatti, chiara: "Ecco io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore, perché converta il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri; così che io venendo non colpisca il paese con lo sterminio." (Malachia 3,23-24)