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VANGELI E PROTOVANGELI...

 
IL PROTOVANGELO DI MALACHIA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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INTRODUZIONE »
PERCHÉ UN EBREO ATTENDE IL RITORNO DI ELIA »

ELIA È VENUTO
I Vangeli registrano la tensione per l'attesa del ritorno di Elia all'epoca di Gesù da parte della gente di Palestina, infatti: "Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: Chi sono io secondo la gente? Essi risposero: Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi profeti che è risorto. Allora domandò: Ma voi chi dite che io sia? Pietro, prendendo la parola, rispose: Il Cristo di Dio. (Lc. 9,18-20 / Mc 8,27-30 / Mt. 16,13-23)

Nel comandare loro di non riferirlo citò (lo riportano tutti i sinottici) una profezia che non trova riferimenti precisi nei testi dell'Antico Testamento: "Il Figlio dell'uomo - disse - deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno. (Lc. 9,21)

Nel Vangelo di Matteo, in una precedente occasione, Gesù aveva avuto modo d'esprimersi su Elia: "In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è quel Elia che deve venire. Chi ha orecchi intenda." (Mt. 11,11-14)

Il Vangelo di Luca pone in bocca all'angelo che annuncia a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista la profezia di Malachia (3,23) su Elia che deve ritornare: "...l'angelo gli disse: Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio. Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto".(Lc. 1,13-17)

La manifestazione della "trasfigurazione" (Mt. 17,1-9; Mc. 9,2-10; Lc. 9,28-36), che mette definitivamente in moto spirituale i discepoli della prima ora, è la rivelazione su un alto monte (Tabor, Carmelo, altro) in cui Pietro, Giacomo e Giovanni vedono Gesù luminoso conversare con Mosè ed Elia.

Nel testo di Matteo si legge: "Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia. Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo. All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: Alzatevi e non temete. Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo. E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti." (Mt. 17,1-9)
(Vedi "Feste Ebraiche della venuta del Messia" paragrafi: "Nel deserto, Tentazioni, Trasfigurazione e Sukkot")

Sulla croce (Mt. 27,47) alcuni, sentendo Gesù pregare, ritennero che chiamasse Elia. (Vedi "I Salmi, conforto del Crocifisso")

La lettera di Giacomo da una parola definitiva su Elia, chiarendo le attese e riportando tutti con i piedi per terra, Elia era un uomo pio e giusto che Dio ha ascoltato: "...Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza. Elia era un uomo della nostra stessa natura: pregò intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Poi pregò di nuovo e il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto." (Giacomo 6,16-18)

Il Corano ricorda Elia nella:

  • VI Sura Al-An'am (Il Bestiame) 85.86 "E (guidammo) Zaccaria, Giovanni, Gesù ed Elia. Era tutta gente del bene. E (guidammo) Ismaele, Eliseo, Giona e Lot";
  • XXXVII Sura As-Sâff Sât (I Ranghi) 123-130 "In verità Elia era uno degli Inviati. Disse al suo popolo: Non sarete timorati (di Allah)? Invocherete Baal e trascurerete il Migliore dei creatori: Allah, il vostro Signore e il Signore dei vostri avi più antichi? Lo trattarono da bugiardo. Infine saranno condotti (al castigo), eccetto i servi devoti di Allah. Perpetuammo il ricordo di lui nei posteri. Pace su Elia!
Sul monte Carmelo, luogo delle sue gesta, Elia è venerato da Ebrei, Cristiani e Musulmani ed i Carmelitani, presero il nome da quel monte (il primo eremo era presso la fonte di Elia, Wadi'ein-es-Siah) degli Eremiti Fratelli del Monte Carmelo, ricevettero il primo riconoscimento dal Patriarca Alberto di Gerusalemme (1206-1214) e accoglievano i pellegrini.
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