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ATTESA DEL MESSIA...

 
LE FESTE EBRAICHE DELLA VENUTA DEL MESSIA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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DELLA FESTA DI CAPO DELL'ANNO »
LA FESTA DI YOM KIPPUR »

LA FESTA DI SUCCOT O DEI TABERNACOLI
Di questa festa è detto così nello stesso in Levitico 23,33-44:

"Il Signore aggiunse a Mosè: Parla agli Israeliti e riferisci loro: Il quindici di questo settimo mese sarà la festa delle capanne per sette giorni, in onore del Signore. Il primo giorno vi sarà una santa convocazione; non farete alcun lavoro servile. Per sette giorni offrirete vittime consumate dal fuoco in onore del Signore. L'ottavo giorno terrete la santa convocazione e offrirete al Signore sacrifici consumati con il fuoco. È giorno di riunione; non farete alcun lavoro servile. - (omissis inciso dei versetti 37-38) - Ora il quindici del settimo mese, quando avrete raccolto i frutti della terra, celebrerete una festa al Signore per sette giorni; il primo giorno sarà di assoluto riposo e così l'ottavo giorno. Il primo giorno prenderete frutti degli alberi migliori: rami di palma, rami con dense foglie e salici di torrente e gioirete davanti al Signore vostro Dio per sette giorni. Celebrerete questa festa in onore del Signore, per sette giorni, ogni anno. È una legge perenne di generazione in generazione. La celebrerete il settimo mese. Dimorerete in capanne per sette giorni; tutti i cittadini d'Israele dimoreranno in capanne, perché i vostri discendenti sappiano che io ho fatto dimorare in capanne gli Israeliti, quando li ho condotti fuori dal paese d'Egitto. Io sono il Signore vostro Dio. E Mosè diede così agli Israeliti le istruzioni relative alle solennità del Signore."

Quel "quando avrete raccolto i frutti della terra" ricorda che l'origine della festa è da cercare nel ciclo delle feste stagionali della vendemmia e dei frutti come la Pasqua della prima spiga, dei pani azzimi, dei primi agnelli e dei primogeniti ebrei risparmiati e come Pentecoste è la festa della mietitura, associata poi alla consegna della Legge sul Sinai.
Questa festa ricorda l'esodo, infatti, il testo che la istituisce propone Dio che dice "li ho condotti fuori dal paese d'Egitto".
La festa è chiamata "tempo della nostra gioia o Shimhat Torah", in quanto dice "gioirete davanti al Signore" durante sette giorni all'aria aperta; infatti, si costruiscono capanne fuori delle case e presso le sinagoghe e vi si abita per ricordare i ricoveri degli ebrei durante i 40 anni di cammino nel deserto solo all'ombra protezione di Dio.
Si mangia nelle Sukkot e i più religiosi vi dormono.
Queste capanne o (sukkot e al singolare sukkah ) secondo i rabbini debbono avere due pareti intere ed una parziale e c'è la voluta presentazione della lettera ebraica , cioè che deriva dal segno egiziano d'un recinto aperto, un riparo di canne, un campo, uno spazio, la campagna, l'esterno e che rappresenta perciò la vita nel deserto.
Considerato che la lettera rappresenta l'essere e la lettera sia deserto che capanna, "stando nel deserto portarsi ? in recinto aperto/capanna " è descrivere il nome Iahwè .
Dopo il giorno di Yom Kippur si inizia a costruire la capanna con pareti coperte di materiale che non voli col vento, in genere di ramaglie frasche (skenai) dello stesso tipo di quelle ricordate nel passo del Levitico, non bloccate sotto e deve avere un tetto fatto di qualche cosa che è cresciuto dalla terra da cui si debbono vedere le stelle, e deve far solo ombra e fa passare la pioggia.
"L'ottavo giorno terrete la santa convocazione", vale a dire dopo un tempo di una settimana intera corrispondente ad un ciclo di innovamento totale che sottende la settimana della creazione del Capitolo 1 del Genesi e l'8° giorno è festeggiato il giorno della perfezione della vita eterna.
Per la gimatria il numero 8 in sintesi ha attinenza con il Nome di Iahwèh, perché

= ( =10) + ( =5) + ( =6) + ( =5) = 26

e sommando le due cifre si ha 8.
È questo il tempo che le persone cercano il perdono una dall'altra per litigi o questioni avute nell'anno e si ricompongono le relazioni.
L'ultimo giorno di sukkot, Hosha'anà Rabbah, si conclude il giudizio annuale iniziato a R'osh Hashanà aiutato dalla confessione e dal perdono di Kippur.
Tra la festa del perdono ed il tempo finale di Sukkot, infatti, c'è un tempo per far pace onde venire giudicati favorevolmente, perché la teshuvah (penitenza), la tefillà (preghiera) e la tzedakà (carità) cancellano il decreto negativo e ristabiliscono l'armonia nel cuore dell'uomo e nel creato.
"l primo giorno prenderete frutti degli alberi migliori " (Lev. 23,40) e per alberi migliori è stato interpretato siano i cedri perché "Si saziano gli alberi del Signore, i cedri del Libano da lui piantati." (Sal. 104,16)
Si forma, quindi, un mazzo paricolare, il Lulav, un ramo di palma, due di mirto e tre di salice e un rametto di cedro con un frutto Etrog o di agrume nato nella terra d'Israele, che simbolizza il frutto dell'albero della vita, e si tengono nelle mani nelle preghiere e al canto dell'Alleluia e degli Osanna con in una mano il lulab e con l'altra l'etrog scossi nelle quattro direzioni si fa una processione in sinagoga attorno alla bimah, la piattaforma su cui c'è l'ambone da cui si legge la Torah (prima del 70 a.C., l'ottavo giorno, i celebranti giravano attorno l'altare).
Quel giorno della festa dei Tabernacoli, è preannuncio del Paradiso.
In quel giorno si facevano libagioni d'acqua per ottenere la pioggia.

È da ricordare che "Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno. Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui..." (Gv. 7,37-39)

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