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LA PRIMA VOLTA DI YHWH
La prima domanda che nasce spontanea è quando tale "NOME" di Dio appare per la prima volta nella Bibbia.
Ora la tradizione più ortodossa ritiene Mosè, ispirato da Dio, unico autore della Torah degli Ebrei, costituita da cinque libri Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio, per questo motivo la Torah è detta anche Pentateuco.
Da ciascuno di quei libri riporto il versetto ove si trova per la prima volta il Tetragramma sacro YHWH nascosto sotto la parola il Signore:
- Genesi 2,4b - "Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo..."
- Esodo 3,2 - "L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava."
- Levitico 1,1 - "Il Signore chiamò Mosè e dalla tenda del convegno gli disse..."
- Numeri 1,1 - "Il Signore parlò a Mosè, nel deserto del Sinai, nella tenda del convegno, il primo giorno del secondo mese, il secondo anno dell'uscita dal paese d'Egitto, e disse..."
- Deuteronomio 1,3 - "Nel quarantesimo anno, l'undicesimo mese, il primo giorno del mese, Mosè parlò agli Israeliti, secondo quanto il Signore gli aveva ordinato di dir loro."
Secondo l'ordine con cui è presentata la Tenak o Bibbia ebraica che inizia con la Torah e secondo la Bibbia cristiana che del pari pone il Pentateuco agli inizi, se si considera l'insieme un solo libro uscito in una prima edizione e mai modificato è da concludere quel Nome YHWH per la prima volta compare nel versetto Genesi 2,4b.
Ciò dal punto di vista come si presenta, ma dal punto di vista storico?
Anche se i più tradizionalisti considerano il Pentateuco scritto da Mosè, secondo l'ipotesi condivisa da più bibblisti l'insieme di quei cinque libri è stato formato alcuni secoli dopo da scuole che si rifacevano a Mosè, utilizzando antichi documenti e ha subito anche più revisioni.
La redazione o l'ultimo consistente d'aggiornamento del libro della Genesi, comunque, è tardivo, opera d'autori ignoti, di 6-7 secoli posteriori a Mosè, nel VI-V secolo a.C. in Giudea, sulla base di precedenti tradizioni orali e scritte.
Più studiosi poi nel XX secolo hanno accolto le conclusioni del tedesco Julius Wellhausen che, riprendendo studi di Baruch Spinoza in "Tractatus theologico-politicus 1670", formulò l'ipotesi detta JEDP secondo la quale il Pentateuco sarebbe una raccolta tardiva di quattro fonti o gruppi di documenti e/o tradizioni tramandati nel tempo in parte orale e in parte per iscritto:
- J, tradizione Jahvista;
- E, tradizione Elohista;
- D, tradizione Deuteronomista;
- P, "Priestercodex" tradizione Codice Sacerdotale.
Le tradizioni "J" o "Jahvista" e la "E" o "Elohista" sono dette così per il modo di scrivere il nome di Dio.
La fonte Jahvista sarebbe del periodo monarchico X-IX secolo a.C. e ha una visione più antropomorfica della divinità.
La fonte "Elohista" sarebbe d'epoca successiva, VIII secolo, del Regno del Nord dopo la divisione dello stato di Israele in due Regni e Dio v'è visto più trascendente e appare tramite angeli.
La "D" o "Deuteronomista" del VII secolo nel Regno del Sud discenderebbe dal rotolo ritrovato nel Tempio ai tempi del re Giosia, testo che fu poi a base della riforma religiosa nel periodo post esilio babilonese.
La tradizione "P", o "Codice Sacerdotale" riguarderebbe norme liturgiche e rituali da testi antichi pure sviluppati in epoca post esilio e travasate specialmente nel libro del Levitico.
Tutto ciò ci porta a considerare come edizione più antica il libro dell'Esodo che tra l'altro presenta la nascita del popolo d'Israele quando usci dalle acque con il miracolo del mare, onde, allora, il primo apparire del Tetragramma è proprio al versetto Esodo 3 nell'episodio del roveto ardente.