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RICERCHE DI VERITÀ...

 
LA RUGIADA LUMINOSA
CHE VIENE DAL MESSIA

di Alessandro Conti Puorger
 

TERRA PROMESSA, TERRA DI RUGIADA
Nei primi giorni di marzo del 2012 mi trovavo in Terra Santa nei pressi del lago di Tiberiade ed una insolita pioggia persistente già da alcuni giorni cadeva su tutta la Galilea.
Per quel territorio era un evento eccezionale, infatti, molte famiglie da Gerusalemme e dalla Giudea venivano per assistere al fenomeno del fiume Giordano in piena e per insegnare ai figli a ringraziare Dio per quel dono che avrebbe dato vita alle regioni a valle.
Quel fiume, infatti, in quel momento, era alimentato da piogge abbondanti, mentre altrimenti v'affluisce il più contenuto sciogliersi dei nevai dell'Ermon, monte ritenuto sacro da tempo immemorabile.
Fu, così per me una prova tangibile di quanto in Palestina è sentito il problema dell'approvvigionamento idrico.
Da tempo atavico, infatti, le sorti di quella regione sotto l'aspetto delle precipitazioni è al limite, perché si verificano anche prolungati periodi di siccità, come d'altronde v'è eco nelle Sacre Scritture rendendo precaria l'agricoltura per carenza del potenziale irriguo.
Ciò rafforzò in me l'idea che la Terra Promessa è da conoscere proprio sotto ogni aspetto per poter cogliere più sfumature e così meglio accogliere i contenuti della spiritualità del messaggio biblico che spesso ricorre a parabole ed espressioni strettamente legate a quella terra di cui il testo sacro, sovente, da per nota la diretta conoscenza.
Si pensi che là tutte le acque di superficie per sorgenti e pioggia e quelle delle falde acquifere sotterranee più superficiali sono utilizzate a scopi agricoli e, per la ridotta adduzione, ne consegue che il livello idrico nel Mar Morto, catino finale senza estuari, è in continuo abbassamento per effetto dell'evaporazione.
Fu così che m'interessai di più della Palestina anche sotto l'aspetto climatico.

Il clima della Terra Santa, per l'estensione del suo territorio nel senso della latitudine, presenta sensibili differenze.
Schematicamente vi si possono individuare tre zone climatiche:
  • la mediterranea lungo la costa,
  • la temperata sull'altipiano,
  • la torrida nella fossa del Giordano e nel Negheb.
La quantità d'acqua piovana che viene ricevuta dal terreno è in ragione diretta alla latitudine ed alla altimetria, con medie generali annue da:
  • 500-600 mm al nord;
  • 200-250 mm nella fascia centrale;
  • 50-25 mm al sud.
La neve è rara e scarsa, presente solo nelle zone più alte ed è perenne al confine nord sul massiccio dell'Ermon.
La pioggia in Palestina inizia a ottobre ed ha i massimi tra dicembre e febbraio, quindi, diminuisce in primavera e scompare quasi del tutto nei mesi estivi.
Il Cantico dei Cantici, infatti, conferma: "...l'inverno è passato, è cessata la pioggia, se n'è andata." (Cantico 2,11)
L'acqua, così, è un'esigenza sempre più sentita per l'incremento dell'agricoltura su vasta scala, anche nel Negheb a sud del Mar Morto, per la presenza di numerosi kibbutz, onde ecco la continua ricerca di nuove risorse quali l'utilizzo dell'inseminazione di nuvole, il riciclaggio d'acque di scarico, la desalinizzazione dell'acqua marina e, non ultimo, lo sfruttamento intensivo della risorsa naturale della rugiada.
La rugiada, in Palestina è prodotta dal raffreddamento dei venti caldi carichi di umidità provenienti dal Mediterraneo ed il suo apporto è già prezioso nelle zone costiere ed in quelle pressoché desertiche del centro-sud.
Pur se è visibile in poche gocce su petali e foglie, in effetti, la rugiada, se raccolta, fornisce comunque un quantitativo d'acqua prezioso in quanto può avere una continuità di produzione su lunghi periodi di tempo.

Rugiada

Rugiada


Le previsioni meteo del territorio d'Israele, infatti, informano, zona per zona, pure sulla prevedibile temperatura di rugiada per l'utilizzazione di questa risorsa, indicando così se la raccolta è possibile.
Com'è noto, la rugiada è la condensazione del vapor acqueo dell'atmosfera su superfici più fredde dell'aria circostante, onde si formano goccioline sugli oggetti e sul suolo.
Il "Punto di Rugiada", che dipende dal contenuto d'umidità nell'atmosfera, è la temperatura alla quale l'aria raffreddandosi, cioè perdendo energia, diventa satura di vapore acqueo e forma goccioline sulle superfici più fredde.
Quando la temperatura di rugiada corrisponde a valori inferiori allo 0°C, si parla di temperatura di brina.
La quantità di rugiada per notte ha laggiù valori di 0,5-0,8 mm/m2.
Generalmente però il complessivo apporto della rugiada può competere con quello della pioggia, solo nelle zone desertiche.
Una produzione, ad esempio su 120 giorni può dar luogo ad un ulteriore apporto dell'ordine di 50-80 mm/m2 che contribuisce al formarsi della falda acquifera e alimenta alcuni pozzi.

Uno studio della Tel Aviv University conferma il valore della rugiada come fonte d'acqua essenziale in climi come quelli del Mediterraneo orientale della Palestina, dov'è nata la tradizione giudaico-cristiana.
Mentre nelle zone temperate, la crescita di una pianta, basata sulla fotosintesi, è massima nelle ore in cui il sole è più disponibile, in zona semi-arida gli stomi che assorbono l'anidride carbonica sono invece chiusi nelle ore più calde, per non perdere umidità e allora il massimo della crescita avviene in presenza di rugiada, vale a dire nelle ore del mattino.
Certamente nell'antichità qualche idea per raccogliere la rugiada c'era senz'altro, infatti, su una zona con leggera acclività o piana, atta a crearvi una conca (pozzo di rugiada) su uno strato aerante di paglia o di vegetale poggiato sul terreno in sito, basta giustapporre uno strato impermeabile d'argilla compattata e ciottoli a modo di pavimentazione.
Su questo impianto, nelle notti adatte, serene, principalmente primaverili e autunnali, senza venti o brezze, si formerà la rugiada che scorrerà a riempire la conca o verso un serbatoio interrato.

Formazione della rugiada

Formazione della rugiada


Oggi vi sono varie soluzioni brevettate, ad esempio con semplici prefabbricati di plastica rigida adattabile al colletto di ogni pianta che raccolgono ed indirizzano la rugiada e le precipitazioni verso le radici (Vedi foto).

Irrigazione con ...la "rugiada Divina" tipo Tal-Ya

Irrigazione con ...la "rugiada Divina" tipo Tal-Ya


Per gustare alcuni passi della Bibbia è utile tener presente l'importanza della rugiada e cosa produce la sua mancanza in Palestina.
Al riguardo ricordo i seguenti spunti sulla rugiada stessa:
  • del profeta Osea 14,6: "Sarò come rugiada per Israele; esso fiorirà come un giglio e metterà radici come un albero del Libano."
  • del profeta Zaccaria 8,12: "È un seme di pace: la vite produrrà il suo frutto, la terra darà i suoi prodotti, i cieli daranno la rugiada: darò tutto ciò al resto di questo popolo."
  • del profeta Aggeo 1,10s: "Perciò su di voi i cieli hanno chiuso la rugiada e anche la terra ha diminuito il suo prodotto. Ho chiamato la siccità sulla terra e sui monti, sul grano e sul vino nuovo, sull'olio e su quanto la terra produce, sugli uomini e sugli animali, su ogni prodotto delle mani".
In definitiva in tutta la Sacra Scrittura che definiamo come Antico Testamento la rugiada simboleggia la presenza e la benedizione di Dio.
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