LA RUGIADA LUMINOSA
CHE VIENE DAL MESSIA
di Alessandro Conti Puorger
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LA RUGIADA E LA RESURREZIONE
Il noto Salmo 133, che esalta la vita comunitaria, nel 3° versetto propone una stretta relazione tra la rugiada e la vita eterna.
"Canto delle salite. Di Davide.
Ecco, com'è bello e com'è dolce
che i fratelli vivano insieme!
È come olio prezioso versato sul capo,
che scende sulla barba, la barba di Aronne,
che scende sull'orlo della sua veste.
È come la rugiada dell'Ermon,
che scende sui monti di Sion.
Perché là il Signore manda la benedizione,
la vita per sempre."
Questa rugiada, che viene dal monte Ermon, scenderà sui monti di Sion, foriera di risurrezione, portatrice di un'acqua che consentirà l'apertura alla vita eterna che sembrava ormai negata all'uomo.
L'Ermon
è un massiccio montuoso calcareo, ricoperto perennemente di neve, suggestivo per chi vive in zone calde desertiche, perché fa presente Dio che abita su una nube candida, come sembra la neve da lontano, piena di desiderate frescure e delizie.
Il massiccio è formato da tre cime, la più alta di 2.814 metri al confine tra Israele, Siria e Libano da cui, vicino a Cesarea di Filippo, nasce il fiume Banyas, affluente del Giordano, apportatore di piene in occasione dello scioglimento delle nevi.
Le tre cime dell'Ermon
Il significato del radicale
,
da cui deriva il nome Ermon, significa intoccabile, consacrato, anatema, insomma un monte tabù, in definitiva appartenente a Dio.
Le parole ebraiche esatte della Tenak tradotte con "che i fratelli vivano insieme" sono
"
shoeboet 'achim gam iachad".
Ho messo in evidenza il verbo particolare del "
riposarsi"
che richiama lo "Shabbat" liturgico, il riposarsi insieme
,
stare uniti, stare
con l'Unico
(
=
)
secondo il comando del Signore, riposo non solo dalle fatiche, ma atto liberatorio dai vincoli di schiavitù del mondo, che chiede all'uomo il proposito e dà la pratica possibilità di fermarsi per entrare nella dimensione della vita eterna, visione profetica dell'amore totalizzante proprio del tempo del Messia.
Lo stare insieme, non dobbiamo ingannarci, non è sentimentalismo, ma evoca un appunto un amore perfetto.
Si parla di
fratelli che vivono insieme, non come Caino ed Abele, ma in una dimensione comunitaria spirituale, di persone con la stessa fede, che hanno in comune i fatti essenziali della vita, che in definitiva riconoscono tutti d'avere lo stesso Padre, appunto il Dio Unico.
A questo punto echeggia nella mente del cristiano il comandamento di Cristo Gesù: "
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché
tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi." (Giovanni 15,12-15)
I fratelli di Lui, perciò, bramano di vivere col Fratello, colui che col Suo amore, vero, profondo, totale, ha dato la vita per i fratelli e ha fatto loro conoscere che suo Padre è loro Padre.
Questo amore è grazia di Dio, segno di una consacrazione.
È l'olio di letizia, primizia del Messia.
In pratica è un bagno di sacralità di Dio espresso dalla rugiada, prodotto solo divino che porta la vita in pienezza, perché dal suo cuore guizza come la rugiada.
Tutto ciò, appunto, ci porta a Lui, cioè alla figura del Messia ed al suo amore, nella dimensione della croce, per i suoi diletti, come traspare dai seguenti accenni:
- Salmo 110,3 - che al Messia si riferisce "...dal seno dell'aurora, come rugiada, io ti ho generato";
- Cantico dei Cantici 2,5 - "Aprimi, sorella mia, mia amica, mia colomba, perfetta mia; perché il mio capo è bagnato di rugiada, i miei riccioli di gocce notturne.";
- Salmo 45,8 - "Ami la giustizia e l'empietà detesti: Dio, il tuo Dio ti ha consacrato con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali.";
- Isaia 61,1-3 - "Lo spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri... per dare loro una corona invece della cenere, olio di letizia invece dell'abito da lutto, canto di lode invece di un cuore mesto."
Quando i fratelli sono uniti in un amore del genere, nella fede e nella liturgia il tempo si ferma e stilla la rugiada della Gerusalemme nuova, la Città di Dio di cui parla il libro dell'Apocalisse.
Questo Salmo 133, decriptato in "
Vocazione irrevocabile del Popolo di Dio", e che riporto, è una succinta, ma chiara profezia messianica!
Salmo 133,1 - Risorto sarà il corpo. Rientrerà in seno la potenza e al crocifisso per rinascere porterà aiuto. Per l'entrata energia n'uscirà vivo, aperto il cuore porterà, da dentro porterà la vita. Uscirà l'energia in azione che sarà i viventi a risorgere. Dentro il Crocifisso uniti vivranno i viventi. Vi cammineranno per vivervi uniti.
Salmo 133,2 - Così nell'ottavo (giorno) gli usciranno dal cuore. Li porterà a casa in alto ove entrò col corpo per primo risorto. Scese dall'alto nel mondo. Questo versò l'energia dell'innocenza negli apostoli. Di fratelli un corpo per gli apostoli per la risurrezione ci fu. Nelle menti la conoscenza che aveva agito del Potente il Verbo ci fu. Dai viventi per aiutare si riporterà alla fine sarà a portarli.
Salmo 133,3 - Retti
nel cuore del Potente entreranno con i corpi i viventi portati tra gli angeli. Dal Risorto sarà alle menti la conoscenza che il Potente partorito in un corpo era, scese dalla/la Colomba (Spirito Santo). Così fu il Nome giù a portarsi nel mondo. Dal Signore, col primogenito crocifisso, uscì la benedizione della vita eterna.
La rugiada
che, appunto viene "dal cuore
del Potente
",
cioè dall'utero misericordioso di Dio, provoca risurrezione come ben chiaramente dice il profeta Isaia:
"Ma
di nuovo vivranno i tuoi morti.
I miei cadaveri risorgeranno!
Svegliatevi ed esultate
voi che giacete nella polvere.
Sì,
la tua rugiada è rugiada luminosa,
la terra darà alla luce le ombre." (Isaia 26,19)
Approfondirò più avanti per decriptazione l'intero capitolo 26 d'Isaia, ma al momento evidenzio che nel testo ebraico "
la tua rugiada è rugiada luminosa" è scritto così:
"ki
tal 'orot
talloek"
Sì, quella è proprio "la tua rugiada"
,
cioè la rugiada del Signore.
La parola
"'orot" "luminosa" ci porta alla luce "'or"
creata nel primo giorno della creazione.
Quella "tua rugiada", perciò, esisteva prima della creazione, perché generata dal cuore del Potente a lui co-eterna, ed era quella per Suo Figlio che verrà quale Messia come ora, letto in questo modo, si apre e ci chiarisce il Salmo messianico 110 al versetto 3:
"...dal seno
dell'aurora,
come rugiada,
io ti ho generato".
C'è l'utero, cioè il seno
,
il cuore, che possiamo individuare con la lettera
,
misericordioso di Dio, il Potente
,
indi la parola "dall'aurora"
che cela le lettere del Messia
,
che si mette in cammino
proprio come rugiada
da Lui generato
.
C'è così una rugiada che è da prima di tutti i secoli, da quando esiste il cuore di Dio, vale a dire dall'eternità, prima della creazione.
C'è però in Isaia 26,19 oltre alla "luce" anche un'altra parola, "polvere"
,
che ci porta ai giorni della formazione dell'uomo.
Gli uomini giacciono nella polvere, perché?
È come se tutto ciò che era di Dio se ne fosse andato ed è lasciato alla terra ciò che appartiene alla terra, ossia solo la polvere, nemmeno fango, perché nemmeno l'acqua d'impasto era di questa terra.
L'uomo fu fatto impastando acqua e polvere e col soffio dello Spirito di Dio, ma resta solo polvere; occorre così che l'uomo sia rimpastato con la rugiada di Dio per ricevere uno Spirito nuovo.
Quel cenno ad un utero e alla rugiada ci porta anche alla nascita di Gesù dal seno di Maia in cui stillò come rugiada il Figlio del Santissimo.
Il famoso brano nel libro dei Giudici sul vello di Gedeone e la rugiada dice così:
"Gedeone disse a Dio: Se tu stai per salvare Israele per mia mano, come hai detto, ecco, io metterò un
vello di lana sull'aia: se c'è
rugiada soltanto sul
vello e tutto il terreno resta asciutto, io saprò che tu salverai Israele per mia mano, come hai detto. Così avvenne. La mattina dopo, Gedeone si alzò per tempo, strizzò il
vello e ne spremette la
rugiada:
una coppa piena d'acqua. Gedeone disse a Dio: Non adirarti contro di me; io parlerò ancora una volta. Lasciami fare la prova con il
vello, solo ancora una volta: resti asciutto soltanto il
vello e ci sia la
rugiada su tutto il terreno. Dio fece così quella notte: il
vello soltanto restò asciutto e ci fu
rugiada su tutto il terreno." (Giudici 6,36-40)
Questo miracolo mariologico si può leggere come una doppia profezia:
- Stillò rugiada solo su un vello e se ne riempi una coppa e questa è Maria;
- Stillò acqua sulla terra, ci sarà l'evangelizazione.
Questo doppio miracolo è richiamato nel Salmo 72.
Così, siccome là al versetto 6 si trova un
e vello in ebraico è "gaz"
o "gazzah"
,
San Girolamo traduce "come pioggia sul vello, e come rugiada, che cade e stilla sopra la terra."
Ora siccome "gaz" è un "tagliato", infatti, con le lettere separate si può leggere "su cui ha scorso
un arnese/attrezzo
",
quindi una falce per tagliare l'erba o un coltello o forbice dei tosatori la traduzione C.E.I. di quel versetto interpreta erba ed è: "Scende come pioggia sull'erba, come acqua che irrora la terra."
Ho poi trovato che San Girolamo avrebbe scritto (in Epitaph. Paullae?) che "
i pastori avvisati dall'Angelo trovarono l'Agnello di Dio, agnello di puro e mondissimo vello, il quale in mezzo all'universale aridità della terra era bagnato di celeste rugiada".
In merito all'altra profezia, dell'evangelizzazione, che pare potersi dedurre dalla seconda parte dell'episodio del vello di Gedeone viene in favore Michea che profetizza la missione universale d'Israele destinato a portarsi in mezzo a tutti i popoli quando scrive: "
Il RESTO di Giacobbe sarà, in mezzo a molti popoli, come rugiada mandata dal Signore." (Michea 5,6)
Al riguardo del "resto" si legge nella lettera ai Romani di San Paolo:
"Così anche
al presente c'è un resto, conforme a un'elezione per grazia. E se lo è per grazia, non lo è per le opere; altrimenti la grazia non sarebbe più grazia. Che dire dunque? Israele non ha ottenuto quello che cercava; lo hanno ottenuto invece gli eletti; gli altri sono stati induriti, come sta scritto: Dio ha dato loro uno spirito di torpore, occhi per non vedere e orecchi per non sentire, fino al giorno d'oggi." (Romani 11,5-8)