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ATTESA DEL MESSIA...

 
LO SCETTRO DI DIO, IL BASTONE DI MOSÈ E IL MESSIA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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IL MESSIA VIENE DAL CIELO ED È PROFETIZZATO NELLE SCRITTURE
La 1a lettera di Pietro 1,10 propone: "Su questa salvezza indagarono e scrutarono i profeti", ovviamente nella Torah e negli scritti sacri antichi, come appunto i Salmi, e non solo leggendo semplicemente, ma in armonia al "Voi SCRUTATE le Scritture credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza." (Giovanni 5,39)
Tale attività profetica dello scrutare non s'esplica perciò con la semplice lettura, ma aprendo il testo sigillato sottostante, come suggerisce il profeta Isaia quando parla di due livelli di lettura: "Per voi ogni visione sarà come le Parole di un libro sigillato; si dà ad uno che sappia leggere dicendogli: Leggilo. Ma quegli risponde: Non posso perché è sigillato. Oppure si dà il libro a chi non sa leggerlo dicendogli: Leggilo, ma quegli risponde: Non so leggere." (Isaia 29,11-12)
Profeta non è solo chi profetizza gli eventi, che può confondersi con gli indovini, ma anche chi parla unica realtà vera salvifica per l'uomo ed indaga sui tempi ultimi del Cristo e lo è, sia chi predispose i testi, sia chi li indaga; infatti: "Le ispirazioni dei profeti debbono essere sottoposte ai profeti." (1Corinzi 15,32)
Tra l'altro, in aiuto alla lettura per decriptazione c'è anche un pensiero che nasce dalla 2Timoteo 3,14: "...conosci le sacre scritture: queste possono istruirti per la salvezza che si ottiene per mezzo di Cristo Gesù."
La queste sacre scritture nel testo latino sono "sacras litteras" e in quello greco sono "grammata = grammata" ossia anche lettere singole, il che non esclude lo spirito della decriptazione.
Il discorso fatto sugli "iniziati ", infine, porta il pensiero al 1° versetto del 3° canto del servo di Isaia: "Il Signore mi ha dato una lingua da iniziati, perché io sappia indirizzare allo sfiduciato una parola. Ogni mattino fa attento il mio orecchio perché io ascolti come iniziati." (Isaia 50,4) ove iniziato è "limmud" "avvezzo, ammaestrato, dotto" e "discepolo, profeta di IHWH" chi "ai perché () reca aiuto " e qual è la parola da dire agli sfiduciati?
La lettera 1Pietro indica quale fosse l'attività profetica: "Su questa salvezza indagarono e scrutarono i profeti, che preannunciavano la grazia a voi destinata; essi cercavano di sapere quale momento o quali circostanze indicasse lo Spirito di Cristo che era in loro, quando prediceva le sofferenze destinate a Cristo e le glorie che le avrebbero seguite" (1Pietro 1,10s)
Sofferenze e gloria cioè passione e risurrezione, ascensione e discesa dello Spirito Santo che sono a base del Kerigma o annuncio della buona notizia.

Nel giardino dell'Eden Adamo ed Eva erano felici, ma il serpente, l'angelo ribelle, fece intendere ad Eva che Dio era geloso e non voleva altri potenti come Lui capaci di realizzare tutto quello che avrebbero voluto.
Fu la prima grande bugia; suggeriva che Dio non è buono e non li amava.
Così la prima coppia si nutrì di tale pensiero del demonio che prese dimora nella loro carne come un parassita impossessandosi delle loro vite.
Per l'umanità quel peccato, appunto, il pensare che Dio è giudice severo e non è amore, fu origine di una tara ereditaria onde l'umanità non può amare, perché ha inaridito la sorgente separandosi dalla fonte dell'amore e dà all'amore una declinazione tutta umana sempre col riflesso di compiacenza su noi stessi.
Ecco però l'annuncio: Dio stesso si fa uomo obbediente in cui è incarnato l'Amore e sul legno di un albero, la croce, s'inchioda per aderire completamente a questo amore, così chi ne mangia genera nello spirito frutti di fede e di libertà, il ritorno al giardino dell'Eden.
L'Uomo-Dio che v'è inchiodato si cerchia la testa per non pensare come il mondo, si trafigge il cuore per amare di un puro vero Amore, si fora le mani secondo il comando dello Shemà (Deuteronomio 6,4s), muore e con Lui muoiono tutte le debolezze dell'umanità che sono su quel legno che diviene glorioso.
L'amore però è portentoso; ha in sé la forza della risurrezione.
"Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l'amore, tenace come il regno dei morti è la passione: le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma divina!" (Cantico 8,6)
La Chiesa annuncia che Cristo è risorto perché l'Amore di Dio non può morire, anzi quando muore, uccide il peccato, ci dà la comunicazione con la fonte dell'Amore e ci restituisce la libertà di amare, persa col peccato originale e per il quale eravamo anche schiavi e non avevamo più vita vera in noi.
Entrare in questa fede porta ad assaporare la vittoria sulla morte.
Nel suo "Messaggio per la Quaresima" Benedetto XVI il 4-2-2010 evidenziò: "La giustizia divina non è quella degli uomini, non segue la regola classica che la identifica nel "dare a ciascuno il suo", ma quella per cui " il giusto muore per il colpevole e il colpevole riceve la benedizione che spetta al giusto" e costringe l'uomo a "uscire dall'illusione dell'autosufficienza", superando "quella strana forza di gravità che lo porta a ripiegarsi su se stesso, ad affermarsi sopra e contro gli altri: è l'egoismo, conseguenza della colpa originale. Adamo ed Eva, sedotti dalla menzogna di Satana, afferrando il misterioso frutto contro il comando divino, hanno sostituito alla logica del confidare nell'Amore quella del sospetto e della competizione; alla logica del ricevere, dell'attendere fiducioso dall'Altro, quella ansiosa dell'afferrare e del fare da sé sperimentando come risultato un senso di inquietudine e di incertezza."...
"L'annuncio cristiano risponde positivamente alla sete di giustizia dell'uomo".
La "giustizia di Cristo" è "giustizia che viene dalla grazia", perché "non sono i sacrifici dell'uomo a liberarlo dal peso delle colpe, ma il gesto dell'amore di Dio che si apre fino all'estremo, fino a far passare in sé la 'maledizione' che spetta all'uomo, per trasmettergli in cambio la 'benedizione' che spetta a Dio".

Tutto ciò, col tema dell'incarnazione, trapela evidente dai testi decriptati.
Nello stesso versetto d'Isaia 50,4 sul servo anche il testo nascosto è in stretto collegamento alla storia nascosta del Messia come risulta dalla decriptazione che ne conferma l'origine divina. (Vedi: "Visione su Abele, il pastore gradito al Signore")

Isaia 50,4 - "Il Signore mi ha dato una lingua da iniziati, perché io sappia indirizzare allo sfiduciato una parola. Ogni mattino fa attento il mio orecchio perché io ascolti come iniziati."




Dalla nube inviato è stato il Signore , con gli angeli finalmente l'energia di notte alla luce reca ; inviato perché () porti aiuto agli esseri viventi , dal serpente proteggerli nel tempo dalla potente oppressione (). Venuta () è alla vista col volto la Parola , è in azione scagliato () dentro una casa al freddo (versato in un corpo ) gli abita in casa per lo scontro . Ad agire sarà col corpo ; dal serpente è l'Unigenito per colpirlo per finirlo (). Sorge in vita per agire da retto ; da Profeta è dai viventi ."

S'è così costatata vera la parola di Gesù quando dice "sono proprio esse (le Scritture) che mi rendono testimonianza" e poi osserva: "Se credeste a Mosè, credereste anche a me, perché di me ha scritto." (Giovanni 5,39.46)
Ciò è integralmente vero se si procede a decriptazione dei testi, altrimenti la figura del Messia nella Torah resta velata e s'attuano le parole profetiche del Vangelo di Luca 16,31: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno rinascesse dai morti saranno persuasi".
In definitiva, delle decriptazioni dei predetti Salmi, in armonia a tutto quanto detto e decriptato in altri passi biblici nel mio sito, il Messia è un uomo, perché nato da donna, ma viene dal "cielo" in armonia al credo cristiano.
Questi è la via, il mezzo che a guisa d'astronave là ci porterà; infatti, nel credo Cristiano c'è "la risurrezione della carne, la comunione dei santi, la vita eterna".
In definitiva nel substrato del testo canonico ebraico c'è un'estesa e continua profezia sul Cristo.

M'è venuto il desiderio di decriptare a tappeto anche il Salmo 85, di cui ho detto prima e che riporto come successivo paragrafo, per verificare se pure questo sia congruente alle attese.
Dai testi antichi di questi tre salmi 2 - 85 - 110, scrutati secondo un'ermeneutica accettabile dalla tradizione ebraica per aprire una "delle settanta facce della Bibbia", applicata a tappeto, escono racconti inattesi e sorprendentemente coerenti da cui è evidente che il Messia è Figlio di Dio, e che nasce da donna.
(Il Talmud insegna che la Bibbia in ebraico è una "veste" detta "corpo" con una storia che racchiude significati più profondi con 70 facce che sono l'"anima" onde esiste una Torah rivelata, "Nigleh", ed una Torah interna e nascosta, "Nistar" ed esistono 4 livelli esegetici individuati nell'acronimo della parola "Pardes": Peshat, Remez, Darash e Sod cioè segreta. Vedi: "Il cristianesimo di fronte ad una Bibbia segreta" e "Tensione dell'ebraismo ad una Bibbia segreta")

In linea con i Vangeli è così un vero matrimonio tra la natura divina e la natura umana, pensato da prima della creazione e di durata eterna anche se attuato nel tempo, in cui la contingenza umana è stata posta, per la crescita alle dimensioni dello sposo e questo dono sarà dato con la risurrezione dai morti.
La fede nel Messia Figlio di Dio e nella risurrezione ha così senso non solo come rivelazione per i fatti avvenuti riportati da autorevoli testimoni, ma anche come profezia collegata alle Scritture.
In definitiva il Messia viene dal cielo e dalla terra, ma alla fine dei tempi riverrà dal cielo nella gloria come profetizza Ezechiele col suo "carro di fuoco", ma che oggi si manifesta con l'evangelizzazione in cui chiamati lo riconoscono Messia per portare alla fine con sé l'umanità tutta intera e le profezie convergono su di Lui, Gesù di Nazaret è il Messia, è della casa di Davide, è nato a Betlemme, è il bambino Emmanuele "Dio con noi", è il Servo sofferente delle profezie d'Isaia, è il re pacifico di Zaccaria, è il Melkisedek del Genesi, è il principe unto di Daniele.
Il Messia è il "primogenito tra molti fratelli " (Romani 8,29), la razza nuova venuta in terra, ma mandata dal cielo come dichiarato nel Vangelo di Giovanni: "Nessuno è mai salito al cielo fuorché il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo... perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna." (Giovanni 3,13-14b)
C'è una profezia interna nell'Antico Testamento che va saputa leggere, infatti non con Mosè s'entrò nella terra promessa, ma con Giosuè, così sarà Gesù ad aprire il Regno.
C'è, infine, una lettura del Messia , sintesi di quanto detto; il Messia si trova già nella Torah, cioè negli scritti di Mosè; infatti: "in Mosè () è nascosto "; potenza delle sacre lettere!

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