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RICERCHE DI VERITÀ...
IL PERDONO
di Alessandro Conti Puorger
parti precedenti:
VITA, TEMPO DI PROVA »
LA TORAH SUL PERDONO E LE ALTRE SACRE SCRITTURE »
LA PRIMA RICHIESTA DI PERDONO »
ABRAMO TRATTA CON DIO »
GIUSEPPE PERDONA I FRATELLI »
PERDONO PER L'IDOLATRIA E PER L'ADULTERIO »
QUARANTA ANNI NEL DESERTO
Dopo la riconsegna delle Tavole dell'Alleanza il popolo sarebbe potuto entrare subito nella terra promessa.
Mosè su consiglio divino mandò 12 uomini, uno per tribù, ad esplorare il paese (Numeri 13,1-16); il racconto commentato dell'esplorazione l'ho riportato nell'articolo Caleb figlio di Iefunne, lo scout amico di Giosuè".
Questi esploratori tornarono, ma dieci su dodici, senza fede nell'aiuto del Signore, terrorizzarono il popolo che pure si manifestò senza fede e provocarono l'ira di Dio che li rimandò tutti indietro per 40 anni nel deserto a girovagare prima di entrare nella Terra Promessa.
In quell'occasione furono riusate nello stesso modo le parole dell'Esodo in occasione del vitello d'oro; infatti, disse Mosè: "Ora, se fai perire questo popolo come un solo uomo, le nazioni che hanno udito la tua fama, diranno: Siccome il Signore non riusciva a condurre questo popolo nella terra che aveva giurato di dargli, li ha massacrati nel deserto. Ora si mostri grande la potenza del mio Signore, secondo quello che hai detto: Il Signore è lento all'ira e grande nell'amore, perdona la colpa e la ribellione, ma non lascia senza punizione; castiga la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione. Perdona, ti prego, la colpa di questo popolo, secondo la grandezza del tuo amore, così come hai perdonato a questo popolo dall'Egitto fin qui." (Numeri 14,15-19)
I verbi ebraici usati nel testo da Mosè sono: "Perdona" "selach"
...
"come hai perdonato" "nash'atah"
,
verbi che ho già commentato.
Questa fu la risposta: "Il Signore disse: Io perdono come tu hai chiesto; ma, come è vero che io vivo e che la gloria del Signore riempirà tutta la terra, tutti gli uomini che hanno visto la mia gloria e i segni compiuti da me in Egitto e nel deserto e tuttavia mi hanno messo alla prova già dieci volte e non hanno dato ascolto alla mia voce, certo non vedranno la terra che ho giurato di dare ai loro padri, e tutti quelli che mi trattano senza rispetto non la vedranno. Ma il mio servo Caleb, che è stato animato da un altro spirito e mi ha seguito fedelmente, io lo introdurrò nella terra dove già è stato; la sua stirpe la possederà. Gli Amaleciti e i Cananei abitano nella valle; domani incamminatevi e tornate indietro verso il deserto, in direzione del Mar Rosso."
La risposta è importante perché assicura, con diretta dichiarazione del Signore nella Torah, che Lui perdona: "Io perdono" "salachetti"
.
Occorre però avere timore e giusto rispetto del Signore tenendo presente che il perdono non esclude anche qualche punizione.
Al riguardo è da ricordare il Salmo 130 che ricorda: "Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi ti può resistere? Ma con te è il perdono: così avremo il tuo timore." (Salmo 130,3-4)
Questo perdono appunto è la "selichah"
.
Il timore qui è scritto "tora'"
in modo tale che ricorda la Torah
il cui tentativo di rispetto dimostra il timore del Signore da parte di ciascuno.
Un particolare commento merita quanto detto sul perdono nel versetto Esodo 23,21 che presento però con il testo completo dal versetto 20 al 24, in quanto fa parte integrante dell'alleanza necessaria per entrare in possesso ciascuno della personale Terra Promessa: "Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto della sua presenza, dà ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. Se tu dai ascolto alla sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l'avversario dei tuoi avversari. Quando il mio angelo camminerà alla tua testa e ti farà entrare presso l'Amorreo, l'Ittita, il Perizzita, il Cananeo, l'Eveo e il Gebuseo e io li distruggerò, tu non ti prostrerai davanti ai loro dei e non li servirai; tu non ti comporterai secondo le loro opere, ma dovrai demolire e frantumare le loro stele."
Al riguardo i rabbini commentano che "non perdonerebbe la vostra trasgressione", nel testo ebraico, "l'o issha' lepishee'coem", in effetti, è "non tollererebbe la vostra ribellione" e spiegano ciò per il fatto che l'angelo è un inviato per eseguire solo il compito per cui è mandato senza aggiungere o togliere nulla e se Dio gli comanda di castigare non può perdonare (Ibn Ezra).
Questi sarebbe angelo Metratron che corrisponderebbe al patriarca l'Enoch che non morì e fu assunto tra gli angeli del cielo secondo Genesi 5,24.
È questa opinione anche della Chiesa Cristiana Copta che accetta i libri di Enoch ritenuto "apocrifi" dalla Chiesa Cattolica.
Tale angelo è menzionato nel Talmud Babilonese in Hagiga 15a, Sanhedrin 38b, Avodah Zarah 3b e Yevamot 16b.
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