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GIOBBE 13 - TESTO C.E.I. E DECRIPTAZIONE
Riporto il testo della traduzione C.E.I. 2008 e tutto di seguito testo decriptato.

Giobbe 13,1 - Ecco, tutto questo ha visto il mio occhio, l'ha udito il mio orecchio e l'ha compreso.

Giobbe 13,2 - Quel che sapete voi, lo so anch'io; non sono da meno di voi.

Giobbe 13,3 - Ma io all'Onnipotente voglio parlare, con Dio desidero contendere.

Giobbe 13,4 - Voi imbrattate di menzogne, siete tutti medici da nulla.

Giobbe 13,5 - Magari taceste del tutto: sarebbe per voi un atto di sapienza!

Giobbe 13,6 - Ascoltate dunque la mia replica e alle argomentazioni delle mie labbra fate attenzione.

Giobbe 13,7 - Vorreste forse dire il falso in difesa di Dio e in suo favore parlare con inganno?

Giobbe 13,8 - Vorreste prendere le parti di Dio e farvi suoi avvocati?

Giobbe 13,9 - Sarebbe bene per voi se egli vi scrutasse? Credete di ingannarlo, come s'inganna un uomo?

Giobbe 13,10 - Severamente vi redarguirà, se in segreto sarete parziali.

Giobbe 13,11 - La sua maestà non vi incute spavento e il terrore di lui non vi assale?

Giobbe 13,12 - Sentenze di cenere sono i vostri moniti, baluardi di argilla sono i vostri baluardi.

Giobbe 13,13 - Tacete, state lontani da me: parlerò io, qualunque cosa possa accadermi.

Giobbe 13,14 - Prenderò la mia carne con i denti e la mia vita porrò sulle mie palme.

Giobbe 13,15 - Mi uccida pure, io non aspetterò, ma la mia condotta davanti a lui difenderò!

Giobbe 13,16 - Già questo sarebbe la mia salvezza, perché davanti a lui l'empio non può presentarsi.

Giobbe 13,17 - Ascoltate bene le mie parole e il mio discorso entri nei vostri orecchi.

Giobbe 13,18 - Ecco, espongo la mia causa, sono convinto che sarò dichiarato innocente.

Giobbe 13,19 - Chi vuole contendere con me? Perché allora tacerei e morirei.

Giobbe 13,20 - Fammi solo due cose e allora non mi sottrarrò alla tua presenza:

Giobbe 13,21 - allontana da me la tua mano e il tuo terrore più non mi spaventi.

Giobbe 13,22 - Interrogami pure e io risponderò, oppure parlerò io e tu ribatterai.

Giobbe 13,23 - Quante sono le mie colpe e i miei peccati? Fammi conoscere il mio delitto e il mio peccato.

Giobbe 13,24 - Perché mi nascondi la tua faccia e mi consideri come un nemico?

Giobbe 13,25 - Vuoi spaventare una foglia dispersa dal vento e dare la caccia a una paglia secca?

Giobbe 13,26 - Tu scrivi infatti contro di me sentenze amare e su di me fai ricadere i miei errori giovanili;

Giobbe 13,27 - tu poni in ceppi i miei piedi, vai spiando tutti i miei passi e rilevi le orme dei miei piedi.

Giobbe 13,28 - Intanto l'uomo si consuma come legno tarlato o come un vestito corroso da tignola.

Giobbe 13,1 - Nel mondo per uccidere il serpente in un corpo l'Unigenito alla fine entrò per agire nell'esistenza. Un angelo fu ad illuminare la Madre da cui si vedrà uscire l'Unigenito. Questi, inviato fu e in un'arca l'energia del Potente entrò.

Giobbe 13,2 - Così per sbarrarlo nel tempo anelò d'essere per aiutare; in azione al termine fu nel cammino a vivere. Io sono con il rifiuto l'aborto ad incontrare, così ci fu un vivente retto tra i viventi.

Giobbe 13,3 - Nel corpo della Madre per incontrare nell'esistenza il maledetto maligno dalla nube da figlio si portò nel mondo. Recò il vigore della divinità. Di Dio in un fratello il Verbo fu a scendere.

Giobbe 13,4 - L'Unigenito si portò perché venisse a vivere in un cuore la meraviglia della risurrezione per riversare nei corpi la guarigione. Fu Dio in cammino con la potenza della rettitudine in un vivente.

Giobbe 13,5 - A vivere fu per stare dal drago nel mondo in un carpentiere, ove scelse di chiudersi nel corpo. Fu della risurrezione a recare l'energia e nella croce entrato ne riuscì. Rifù in cammino vivo onde il vigore della rettitudine uscisse.

Giobbe 13,6 - Per bruciare dai viventi il peccare l'energia l'Unico al crocefisso riportò. Il vigore completamente fu riportato al corpo, che dentro recò al Crocifisso la risurrezione. Il Verbo nel Crocifisso era stato nel mondo. Per riversare il dono, dentro si portò.

Giobbe 13,7 - Al mondo al serpente la maledizione dalla croce la Parola portò. Al malvagio, alla perversità del serpente porterà termine. La peste recherà al verme che è nel mondo.

Giobbe 13,8 - Al mondo di persona fu a portare il segno che col fuoco/resurrezione la malvagità farà venir meno. Di Dio il Crocifisso la lite gli porta con gli apostoli.

Giobbe 13,9 - Ad uscire dal cuore portò da dentro la rettitudine che c'era (quando) fu nella tomba versato il corpo dell'Unigenito crocifisso. Per la rettitudine la vita ricominciò. Pur con le piaghe aperte con segnato il cuore un uomo dalla croce uscì per finire il serpente; e a casa si riportò.

Giobbe 13,10 - Al mondo a riportarsi vigoroso e così fu lo spavento (per il demonio) della rettitudine a vivere con l'Unigenito. A vivere dentro ad un buco l'idolo invierà. Sarà dagli uomini bruciata la malvagità.

Giobbe 13,11 - Al mondo al serpente l'Unico col Risorto viene a portare la fine nel tempo. L'Unico all'oppressione in vita riportò la Parola dalla tomba. L'impuro sarà a separare l'Altissimo con la rettitudine dai viventi.

Giobbe 13,12 - Il colpito Agnello ri-inviato è così in vita a liberare dal serpente. È l'ira nel corpo al serpente a camminare in casa. È il veleno in un corpo per il superbo ad essere così in vita."

Giobbe 13,13 - Uscito dalla tomba con il corpo che era stato risorto, si riportò vivo dalla Madre che con gli apostoli stava. Portò l'Unigenito un'ape. Unita con gli apostoli sarà a portarsi a spazzare da dentro il cattivo serpente che sta nei viventi del mondo.

Giobbe 13,14 - Della Vergine donna l'Unigenito nella carne fu a casa, illuminò gli apostoli fu a portar loro l'alito onde fosse ad iniziare il dono per i viventi, dentro la rettitudine a soffiar (loro) fu. (Giovanni 20,22 "Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo")

Giobbe 13,15 - Uscì l'energia, fu versata dal cuore con potenza agli apostoli. Il 'no' ai guai dell'ammalare così per via fu al maledetto. La parola gli apostoli furono a portare dell'Unigenito e con la rettitudine furono a stringerlo.

Giobbe 13,16 - In cammino dalla Madre Lui di notte, Gesù così fu con potenza. Dio di persona fu a recare la grazia, il soffio fu a recarle dell'Unico.

Giobbe 13,17 - Risorto in vita, agì per portare la resurrezione ai viventi, onde dell'affanno la fine fosse portata. Iniziò l'annuncio che dalla croce rifù a casa l'Unigenito. Questi fu a inviare la rettitudine ai viventi.

Giobbe 13,18 - Ad uscire gli apostoli per il mondo da inviati dall'Unigenito preparati completamente furono. La vita del risorto soffiata nel cuore fu con la conoscenza completa. Fu la rettitudine ad esistere dell'Unico inviata; fu originata dal giusto.

Giobbe 13,19 - In vita rifù Lui, fu per la lite a rialzarsi, rifù così ad esistere nel tempo. Uscì di fratelli un corpo che la risurrezione reca. L'Unigenito nel cammino li portò in azione.

Giobbe 13,20 - Con l'Unigenito così la risurrezione finalmente è in vita, Dio completamente ad operare in azione dai viventi ad aiutare è, questi vivo di persona, è con la sposa l'Unigenito; iniziano in pienezza i segni del corpo.

Giobbe 13,21 - La rettitudine che sgorga nei viventi dall'alto è generata, la legge portano dell'Unico agli uomini, così di Dio indicano la casa. In azione tutti gli apostoli sono.

Giobbe 13,22 - E a chiamare porta l'Unigenito gli apostoli che rettamente sono l'Unigenito a testimoniare, iniziano a portare dell'Unico la parola, recano al mondo della resurrezione la forza che nel Figlio c'è stata.

Giobbe 13,23 - La rettitudine ai viventi esce. Dal serpente sono in azione gli apostoli ed indicano che portò il peccato e la croce, con la superbia che la rovina portò con la chiusura del cuore. sono a riaprirlo, ad aiutare con forza sono i miseri.

Giobbe 13,24 - Il serpente dai viventi esce per la parola degli apostoli che sono la rettitudine a indicare in pienezza. L'indicazione è al corpo - popolo a portare della fine della tomba. Con la risurrezione del Figlio che c'è stata, il rifiuto recato gli è dentro al cammino.

Giobbe 13,25 - Nel mondo, che per l'agire del serpente uscì l'impurità, il Verbo agli sviati col corpo porta il precetto, viene a rovesciare il fuoco forte dentro della risurrezione, segno che lo caccerà.

Giobbe 13,26 - Come è indicato negli scritti, l'Altissimo le erbe amare gli ha portato. Dalla croce gli porta la legge. È per la risurrezione con gli apostoli la forza dell'iniquità portata a finire con l'energia del peccare che nel corpo c'è.

Giobbe 13,27 - Si riportò dalla croce risorto a casa con le forate mani, il corpo rivelò che era stato in croce risorto ai viventi. Portava il corpo per la rettitudine potente di luce. Lo spavento fu in azione al serpente. Con la risurrezione di un corpo un fuoco ha lanciato nel cammino al serpente. Fu il Crocifisso ad indicare la legge al mondo. ("Amatevi gli uni gli altri" Giovanni 15,x)

Giobbe 13,28 - Portò Lui con la rettitudine di marcire la forza a casa del serpente. Nel mondo per spengerlo in cammino d'aiuto l'Unigenito la sposa ha recato ad operare.

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