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GESÙ IL VIRGULTO, IL GERMOGLIO DI DAVIDE

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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NAZARENO O NAZOREO
Gesù nei Vangeli e negli Atti degli Apostoli è definito nazareno, traducendo così dal greco ciò che, in effetti, è detto "Nazoreo", "", "nazoràios", termine cui sono stati attribuiti diversi significati.
Tale parola, riepilogo, si trova in:

  • Matteo 2,23 e 26,71;
  • Marco 1,24; 10,47; 14,66; 16,6;
  • Luca 4,34; 18,37; 24,19
  • Giovanni18,5.7 e 19,19;
  • Atti 2,22; 3,6; 4,10; 6,14; 22,8; 24,5 e 26,9.
La prima citazione, molto importante, è quella nell'ambito del racconto in Matteo 2,19-23, quando il Vangelo riferisce del ritorno dall'Egitto della Santa Famiglia: "Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va nella terra d'Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino. Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d'Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: Sarà chiamato Nazareno (nazoràios)."

Questo Vangelo insomma connette il termine, che la C.E.I. traduce con "Nazareno", con la città chiamata Nazaret.
È da notare però che non si deve cadere nell'errore di pensare che quel "nazoràios" sia strettamente legato al fatto che Gesù nella sua infanzia aveva abitato a Nazaret altrimenti dovevano chiamarlo il nazaretano, "Nazarethenos" o "Nazarethanos" o ancora "Nazorethaios" e non nazareno, ma forse invece era il nome della città di Nazaret che evocava qualche altra cosa.

Ecco che è nata anche l'ipotesi che Gesù fosse un "nazireo", con lo speciale voto detto del "nazireato" di cui parla la Torah in Numeri 6, ma oltre che per vari altri motivi che poi diremo, non torna proprio dal punto di vista dell'uso del termine da parte dell'Evangelista.

Nella traduzione dei Settanta il nazireo, infatti, è chiamato in greco con "" - "naziràios" (1Maccabei 3,49) o "" - "nazir" (Giudici 13,5) e non con "", - "nazoràios" di quel Vangelo.
In quel passo del Vangelo Matteo sostiene il compimento di una profezia di "ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: Sarà chiamato Nazareno."

Premesso che per gli ebrei, quindi è il caso di Matteo, quando si parla dei Profeti nelle Sacre Scritture s'intende la parte dei Nevi'im = Profeti della Tenak, cioè della parte canonica in ebraico del Nostro Antico Testamento, che comprende i libri Giosuè, Giudici, Samuele1 e 2, Re1 e 2, Isaia, Geremia, Ezechiele e i 12 profeti minori, pur tuttavia anche allargando in questo modo il campo della ricerca una profezia scritta esplicita e soprattutto precisa del genere non esiste.

In definitiva, in nessun libro dei "profeti" o "Nevi'im" esiste un riferimento al fatto che il Messia dovesse provenire dalla Città di Nazaret, anzi si parla chiaramente di Betlemme, la città di origine di David (Michea 5,1).

È, allora, da ritenere che quella di Matteo fosse un'interpretazione e/o un'estensione di un'altra profezia, visto che con precisione lo stesso non parla di profezia scritta, ma attribuisce ai "Profeti" quel "detto".

È poi da ricordare che il Vangelo di Giovanni 1,45-48 si trova che l'ebreo Natanaele, di cui Gesù asserì "Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità", poco prima, quando Filippo che gli aveva detto "Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret." rispose evidenziando come Nazaret non era citata tra le profezie e "...disse: Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?"

Del resto la cittadina di Nazaret doveva essere un villaggio veramente poco importante, non è citata nei libri dell'Antico Testamento, abitata forse da poche centinaia di persone, comunque il minimo per avere una sinagoga.
Non resta allora che riferirsi allora alla profezia del "virgulto" di cui dice il profeta Isaia in 11,1 "Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici".

In tale citazione la parola germoglio è scritta e si pronuncia "chotoer" mentre "virgulto" è scritta e si pronuncia "netsoer".
Il germoglio "chotoer" "racchiude sigillato il corpo " di ciò che deve spuntare e poi il virgulto "netsoer" "con energia si alza il corpo ".

Quel virgulto profetizza un figlio di Davide, il servo che "...avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente" (Isaia 52,13), insomma, il Messia.

Del resto tutti a causa sua, per il lavoro delle sue mani, diventeranno virgulti - germogli giusti del Signore come lo stesso libro di Isaia proclama in 60,21 "Il tuo popolo sarà tutto di giusti, per sempre avranno in eredità la terra, germogli delle piantagioni del Signore, lavoro delle sue mani per mostrare la sua gloria." ossia tutti saranno fratelli di quel giusto che verrà dalla radice di Iesse e tutti saranno "giustificati".

Fa seguito il profeta Geremia che in 23,5 ove proclama una profezia simile a quella di Isaia: "Ecco, verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra", anche se per germoglio impiega il termine sinonimo tsoemach, del resto usato anche da Isaia in 4,2 quando dice "In quel giorno, il germoglio (tsoemach) del Signore crescerà in onore e gloria e il frutto della terra sarà a magnificenza e ornamento per i superstiti d'Israele."

E questo modo di dire germoglio e vicino al virgulto, infatti "tsoemach" con le lettere esprime il pensiero "ai alza la vita nascosta ".

I traduttori, infatti, come abbiamo intraveduto non fanno molta distinzione tra germoglio e virgulto, quindi tutte le profezie che riguardano queste parole sono da considerare con attenzione.
È possibile che la profezia che cita Matteo "sarà chiamato Nazareno (nazoràios)", cioè doveva portare il nome "natzoer" ossia "virgulto" 2,23 in effetti siano quelle messianiche sul "Germoglio", che in effetti è proprio quel "tsoemach" .
Il profeta Isaia 4,2 di cui ho detto, ma anche Geremia e Zaccaria parlano del servo "Germoglio":
  • Geremia 23,5 - "Ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra."
  • Geremia 33,15 - "In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio di giustizia; egli eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra."
  • Zaccaria 3,8 - "ecco, io manderò il mio servo Germoglio."
  • Zaccaria 6,12 - "Ecco un uomo che si chiama Germoglio: spunterà da sé e ricostruirà il tempio del Signore."
Tra l'altro, legata al "Germoglio" c'è un'altra profezia che forse Natanaele ha ricordato quando Gesù in Giovanni 2,48 gli disse che l'aveva visto sotto al fico; infatti. la parola Nazaret e il fatto che Zaccaria dopo la profezia di 3,8 del "Germoglio" dice "In quel giorno - oracolo del Signore degli eserciti - ogni uomo inviterà il suo vicino sotto la sua vite e sotto il suo fico" (Zaccaria 3,8) suggerisce che l'evangelista Giovanni volesse ricordare questo accostamento nella mente di Natanaele.

Quelle tre lettere ebraiche sono alla base di due concetti, per:
  • "nètzoer" germoglio, rampollo;
  • fare la guardia, fare da sentinella, da vedetta, quindi custodire, essere custode, infatti, si ha "notzèr" per guardiano, sentinella il custodente, "natzar" osservatore, vedetta onde "notzirim" guardie, guardiani, sentinelle, vedette come in Geremia 31,6 "Verrà il giorno in cui le sentinelle grideranno sulla montagna di Èfraim: Su, saliamo a Sion, andiamo dal Signore, nostro Dio."
Torre di guardia, infatti, in 2Re 17,9 è definita "migdal notzrim".
Nei Salmi è usato "notzrè" , come in:
  • Salmi 25,10 - "notzrè beritò" per dire "custodi del Suo patto", come pare venissero chiamati gli Esseni di Qumran.
  • Salmi 119,2 - "notzrè 'edotav" per dire "custodi delle sue testimonianza".
In Naum poi si trova "natzor" "per monta la guardia" al versetto 2,2 "Contro di te avanza un distruttore. Monta la guardia alla fortezza, sorveglia le vie, cingi i tuoi fianchi, raccogli tutte le forze".

D'altronde il rebus di quelle tre lettere si può sciogliere ricorrendo ai sensi grafici d'icona di quei segni che spiegano entrambi i significati, sia germoglio, sia di guardia con quel predicato che si ricava dalle lettere, "con energia si alza un corpo ".
(Vedi: in questo mio Sito la colonna a destra della Home, ove cliccando su ciascun segno si trovano le schede sintetiche delle 22 lettere dell'alfabeto ebraico con i significati grafici.)

In Gesù poi il senso diviene ancora più forte pensando per N = = energia di Dio, quella attesa, "l'Energia scese sul suo capo ".
I Vangeli concordi al momento del battesimo sottolineano l'evento della discesa sul suo capo della colomba "ionah" .

Questa colomba "ionah" "fu a portare l'Energia (sottinteso di Dio Padre), a entrare " nel figlio che Dio, il Padre stesso, al momento del battesimo nel Giordano e alla Trasfigurazione sul monte Tabor, definisce come il mio eletto, il mio prediletto "davidi" , quindi il "consacrato" come il Suo David, il Messia.

A questo punto Nazaret, che in ebraico è "Natzeret" , viene a significare "città del virgulto", ma c'è nel nome anche il significato di fiorire e di stare in guardia, quindi città di confine "sentinella".
In arabo Nazaret si dice "Nāsirah".
Si trova poi che i demoni riconoscono in Gesù una qualità particolare e lo chiamano in questo modo:
  • in Marco 1,24 - "Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!"
  • in Marco 5,7 - "Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!"
"Nazareno", "figlio di Dio Altissimo" e "il santo di Dio" paiono in tale situazioni termini che si equivalgono come se "nazareno" fosse un chiarimento per gli ignoranti di ebraismo e non per dire che Gesù era di Nazaret; d'altronde Marco scriveva soprattutto per i gentili che non conoscevano l'aramaico e se così fosse equivarrebbe a l'Inviato di YHWH, il Santo di Dio.

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