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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

 
TORAH - TARGUM PALESTINESI
VERSETTI SCELTI CON COMMENTI

di Alessandro Conti Puorger
 

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UN ACCENNO SUI TARGUM DEL PENTATEUCO O TORAH »
LA MIA RICERCA NEI TARGUM »
TARGUM DELLA GENESI »

TARGUM DELL'ESODO
Esodo Capitolo 1 - Gli ebrei in Egitto
Esodo 1,15 - Ora, il Faraone raccontò che, mentre dormiva, in sogno aveva visto che tutto il paese d'Egitto era sul piatto di una bilancia ed un agnello era sull'altro e che piatto con l'agnello si abbassava. Subito mandò a chiamare tutti i maghi d'Egitto e narrò il sogno. Jannès e Jambrès, i loro capi, aprirono la bocca e risposero al Faraone: Dall'assemblea di Israele dovrà nascere un figlio che devasterà tutta la terra d'Egitto. Ecco, perché, il re d'Egitto disse alle levatrici degli Ebrei, una si chiamava Sifra, questa è Jokebed, e l'altra Pua, questa è Miriam, sua figlia...

Esodo 1,19 - Le levatrici risposero al Faraone: Le donne ebree non sono come le egiziane. Sono attente ed esperte in sapienza. Prima che arrivano le levatrici, alzano gli occhi in preghiera, implorano la misericordia di Dio loro Padre che è nei cieli che ascolta le preghiere, mettono al mondo e sono liberate dai loro pesi.

Esodo 1,21 - Poiché le levatrici avevano timore di Dio si acquistarono una buona fama tra le generazioni della casa di Israele e la Parola di Dio costruì per loro (tramite loro) la casa della regalità e la casa del supremo sacerdozio. Miriam prese la corona della regalità e Jokebed quella del supremo sacerdozio.
Secondo il Targumista Sifra e Pua sarebbero i nomi egizi di Jokebed, la madre di Mosè, come risulta da Esodo 6,20, e di Maria la sorella.
Importante è nella tradizione ebraica e nei midrash la figura di Maria, la profetessa, considerata madre spirituale di Mosè (vedi: "Le Miriam della Bibbia e nella tradizione - 1 e parte 2" articoli in .pdf).
La corona della regalità fu presa poi, secondo i Vangeli Maria madre di Gesù.

Esodo Capitolo 2 - Nascita di Mosè
Esodo 2,1 - Amram, uomo della tribù di Levi, andò e prese sotto il baldacchino nuziale la sua donna, Jelkebed che aveva rimandato per paura dei decreto del Faraone. Lei era figlia di Levi ed aveva 130 anni quando la fece tornare da lui.
Conferma indirettamente il midrash di cui al predetto articolo, cioè, il padre di Mosè avrebbe deciso, su suggerimento di Miriam di riprendere la moglie, da cui si era allontanato per non procreare altri figli.

Esodo 2,13 - Il giorno dopo, uscì di nuovo ed incontrò due Ebrei, Dathan Abiram , che stavano rissando. Quando vide che Dathan aveva alzato la mano per colpire Abiram , gli disse: Perché percuoti tuo fratello?

Esodo 2,14 - E Datan rispose: ...
Vengono forniti i nomi dei personaggi che poi appariranno nel seguito dei racconti dell'Esodo sempre in opposizione a Mosè. (vedi: nota al versetto Numeri 16,26 di questi Targum)

Esodo 2,18 - ...Reuel, padre dei loro padre...
Per il targumista, Reuel sarebbe il nome del padre di Ietro, suocero di Mosè.

Esodo 2,21 - Quando Reuel seppe che Mosè era fuggito dal Faraone lo gettò in una fossa. Ma Zippora, la figlia di suo figlio Itetro, lo nutrì in segreto per 10 anni. Al termine, uscito dalla fossa, Mosè entrò nell'interno del giardinetto di Reuel, rendeva grazie e pregava Dio che aveva compiuto per lui miracoli e prodigi. Fu così che intravide il bastone di Zaffiro che era stato creato al crepuscolo, su cui era inciso il Nome grande e glorioso, con cui era destinato a compiere le meraviglie in Egitto, ad aprire il Mare ed a far scaturire acqua dalla roccia. Questi era conficcato in mezzo al giardinetto. Stese subito la mano e lo prese. Mese volle abitare con quel uomo e questi gli diede in moglie la figlia di suo figlio (Ietro).
Reuel, cioè Reu-'el, "amico" o "pastore" di dio, sacerdote di un dio locale, nella Bibbia ebraica canonica pare essere altro nome di Ietro.
Nel paragrafo "Mosè a Madian" in "Bibbia - Tracce di geroglifici nel Pentateuco - parte 2" articolo in .pdf) ho avvicinato il nome Zippora, moglie di Mosè, figlia di Ietro", che vuol dire uccellino, passerotto, per le stesse lettere ebraiche del radicale ZPR, a "punta di stilo".
In tale articolo ho sostenuto che vi sono tracce per considerare che Mosè, o la sua scuola, educato a corte del Faraone ed ai i geroglifici, ebbe l'opportunità di mettere a punto una forma di scrittura personale ed efficace aiutato anche dalla rudimentale cultura di quel area - personalizzata nella moglie Zippora.
Ricordo che siamo nella zona dei ritrovamenti delle iscrizioni rupestri sinaitiche e che era necessaria opera di spionaggio tra i due imperi, egizio e mesopotamico, con la scrittura di messaggi criptografici.
Quanto non si può dire con certezza l'ho scritto in forma di midrash in "Le lettere dell'Eterno per gli uomini".
Lo zaffiro in ebraico ha le stesse SPR di scrittura e Mosè col Pentateuco ha in effetti predisposto, proprio con la scrittura, un trono per Iahwèh, che altrimenti sarebbe restato ignoto, come ho chiarito in "Alfabeto ebraico, trono di zaffiro del Messia".

Esodo Capitolo 4 - Mosè e la circoncisione
Esodo 4,13 - Mosè disse: Perdonami, Signore mio, invia il tuo messaggio per bocca del Re Messia, che deve venire alla fine dei giorni.
Il testo canonico di questo versetto recita "Mosè disse: Perdonami, Signore mio, manda chi vuoi mandare!". Chi doveva mandare Dio? Il targumista sa bene che tutto è in vista del Messia, soggetto del testo nascosto, e lo esplicita.

Esodo 4,24 - Mentre si trovava in viaggio, nei luogo ove pernottava, un angelo di Dio gli andò incontro e cercò di farlo nome a causa di Gherson, suo figlio, che non era circonciso. Mentre Eliezer, l'altro figlio, era circonciso per un accordo intervenuto col suocero.

Esodo 4,25 - Allora, Zippora prese una selce tagliente, tagliò il prepuzio di suo figlio e depose la parte tagliata ai piedi dell'Angelo Sterminatore e disse: Mio marito lo voleva circoncidere, ma suo suocero l'ha impedito. E, ora, il sangue di questa circoncisione serva per espiare in favore di mio marito.

Esodo 4,26 - L'Angelo Sterminatore si ritirò da lui. Allora, Zippora si mise a lodare Dio e disse: Quanto è caro il sangue di questa circoncisione che ha salvato mio marito dalle mani del Angelo Sterminatore.
(Vedi paragrafo "Mosè ebreo" in "Bibbia - Tracce di geroglifici nel Pentateuco - parte 2" articolo in .pdf).

Esodo Capitolo 9 - alcune piaghe
Esodo 9,20 - Giobbe, che tra i ministri del Faraone, temeva il Signore, fece ricoverare nella sua casa i suoi schiavi ed il suo bestiame.

Esodo 9,21 - Ma Balaam, che non fece alcuna attenzione alla Parola del Signore, lasciò nei campi i suoi servitori e i suoi animali.
Conferma le tradizioni ebraiche secondo cui il personaggio Giobbe è coevo a Mosè e che assieme a Balam erano alla corte del Faraone.
Su Giobbe vi sono molte opinioni, comprese quelle che vedono Giobbe un personaggio leggendario, un israelita o un pio gentile vissuto ai tempi di Mosè.
Nella letteratura talmudica, infatti, vi sono spunti che portano a Giobbe quale consigliere de faraone d'Egitto in contemporanea con i fatti dell'esodo e il Talmud al "Baba Bathrà 15a" assegna il libro a Mosè.
Questa opinione fu seguita da molti fino al secolo scorso.
Per i maestri del midràsh: "Mosè ha scritto la Toràh, la vicenda di Balaam (profeta chiamato per maledire gli ebrei) ed il libro di Giobbe"(TB.BB 15a).
In "Chi ha scritto l'esodo conosceva i geroglifici" ho segnalato le tradizioni ebraiche su Mosè (Shemoth Rabbà, Sefer ha jasha, Divrè ha jamim le Moshè Rabbènu) ove si trova anche questo racconto che così ho succintamente riassunto: "Il Faraone sta pranzando con la moglie e la figlia ha in braccio Mosè che ha l'età di tre anni e questi stende la mano, prende la corona dalla testa del re e se la mette. Per un sapiente presente Mosè merita la morte perché l'atto profetizza un attentato al trono, ma altri sostengono che il bimbo non sapeva quel che faceva. Per dirimere la questione si decide di verificare se Mosè ha la capacità di intendere e gli vengono posati davanti due bracieri, uno con carboni ardenti ed uno con pietre preziose. Un angelo devia la mano di Mosè che prende un tizzone, lo porta alla bocca, si brucia la lingua e diviene balbuziente. Ecco perché parlava il fratello Aronne."
Tre saggi, per la tradizione avevano partecipare alla decisione del Faraone di far buttare i bambini ebrei nel Nilo (TB Sotàh 11a):

  • Balaam, che ebbe l'idea, morì dopo 120 anni in guerra contro gli ebrei;
  • Giobbe, che tacque e dopo 120 anni trovò le sue disgrazie;
  • Ietro, che fuggì per non essere complice, dopo 40 anni diventò suocero di Mosè e dopo 80 anni raggiunse il popolo d'Israele sotto il Sinai, suggerendo a Mosè come praticare la giustizia al popolo (Esodo 18).
Esodo Capitolo 10 - altre piaghe
Esodo 10,7 - I ministri del Faraone gli. dissero: Fino a quando questo uomo qui sarà per noi una pietra d'inciampo...

Esodo 10,23 - Non si vedevano più l'un l'altro e per tre giorni nessuno si poté muovere dal proprio posto. Ma per tutti i figli d 'Israele vi era luce per seppellire gli empi, tra quelli che erano morti, e per i giusti perché nelle loro case potessero dedicarsi allo studio dei comandamenti.

Esodo Capitolo 12 - La Pasqua
Esodo 12,4 - E se gli uomini della casa sono meno di 10, numero sufficiente per mangiare l'agnello, si uniranno ai loro vicino, al più prossimo della casa, secondo il numero delle persone. Immolerete l'agnello calcolando quanto ciascuno può mangiarne.
Questa quantità di persone adulte 10 del rito familiare della Pasqua nella tradizione è detto minyan, ossia il numero, il quorum poi concretatosi in 10 ebrei maschi adulti, cioè che abbiano superato la bar mitzvah (superiori ai 13 anni che sappiano leggere le Scritture) necessario per il culto pubblico.

Esodo 12,15 - Per sette giorni mangerete azzimi, ma l'estremo limite per far sparire tutto il fermentato dalle vostre case sarà la sesta ora pomeridiana del 14 di Nisan che precede la festa...
A quel ora del tramonto iniziava fatti il 15 di Nisan, giorno della festa.

Esodo 12,40 - I giorni che i figli d'Israele abitarono in Egitto furono trenta settimane di anni, cioè 210 anni, ma il numero era di 430 anni da quando Dio aveva parlato ad Abramo, il 15 di Nisan tra gli animali dei sacrificio, fino a che uscirono dall'Egitto.
Il targumista sostiene che l'episodio della promessa ed alleanza con Abramo di cui al capitolo 15 della Genesi avvenne in una notte di Pasqua.

Esodo 12,42 - Questa è una notte di veglia per Dio che fece uscire liberi i figli d'Israele dal paese d'Egitto. Quattro sono le notti scritte nei libro dei memoriali del Signore del mondo:
  • la prima notte: quando Dio, si manifestò sul mondo per crearlo, il mondo era confusione e caos e la tenebra si spandeva sulla faccia dell'abisso e la Parola di Dio era la luce e brillava. Egli la chiamò la prima notte;
  • la seconda notte, quando apparve ad Abraham;
  • la terza notte, quando Dio apparve agli Egiziani a metà della notte e la sua mano uccise i primogeniti degli Egiziani e si compì la Scrittura che dice "Israele è mio figlio primogenito (Esodo 4,22)
  • la quarta notte: quando il mondo arriverà alla sua fine per essere disciolto ed Egli si manifesterà per liberare il popolo della casa d' Israele dalle nazioni e Mosè salirà dal deserto con il sue gregge ed il Re Messia verrà dall'alto con il suo gregge e andranno via insieme.
Questa è la notte riservata dall'Angelo Sterminatore per tutti i figli d'Israele in Egitto, per liberarli, nello stesso modo, dal loro esilio durante le loro generazioni.

Quattro notti sono così scritte tuttora nel libro dei rituale (Seder) della Pasqua ebraica; in particolare la seconda notte però ha due interpretazioni, quella del versetto Esodo 12,40 di cui sopra e quando Il Signore si manifestò ad Abramo dell'età di cento anni, mentre Sara sua moglie, aveva novanta anni, affinché si compisse ciò che dice la Scrittura: Certo Abramo genera all'età di cento anni e Sara partorisce all'età di novanta anni. Isacco aveva trentasette anni quando fu offerto sull'altare. I cieli si abbassarono e discesero e Isacco ne contemplò le perfezioni e i suoi occhi rimasero abbagliati per le loro perfezioni.

Esodo Capitolo 14 - Il miracolo del mare
Esodo 14,13 - Sulle rive del Mar Rosso i figli di Israele si divisero in quattro parti:
  • una disse - Buttiamoci in mare;
  • un'altra disse - Ritorniamo in Egitto;
  • e un'altra disse - Allineiamoci e combattiamo;
  • l'ultima - gridiamo forte per confonderli.
Mosè disse:
  • alla prima - Non temete nulla, ma disponetevi a vedere redenzione che Dio oggi compirà per voi;
  • alla seconda - Non ripartite, perché come è vero che oggi vedete gli Egiziani, non avrete più modo di vederli di nuovo;
  • alla terza - Non combattete perché Dio riporterà la vittoria;
  • ed all'ultima - Tacete, rendete gloria, lode e potere al vostre Dio ed ascoltatelo.
Nel mio studio "La risurrezione dei primogeniti", in base a varie considerazioni, sono pervenuto che vi sono elementi per considerato possibile la divisione dei fuoriusciti in due gruppi, di cui solo uno di questi due, i giovani primogeniti ben armati, fu spettatore del miracolo dell'apertura del mare e di questi alcuni rimasero colpiti dagli egiziani. Questa suddivisione di posizioni prospettata dal targumista non pare in contrasto con tale possibilità, anzi, in un certo senso, pare venire a confermarla.

Esodo Capitolo 15 - Canto di vittoria
Esodo 15,12 - Il mare e la terra disputarono tra di loro.
Il mare disse alla terra: Raccogli i tuoi figli.
La terra disse al mare: Raccogli le tue vittime.
Né il mare, né la terra li volevano inghiottire.
La terra non voleva riceverli per paura che le si domandasse di loro nel giorno dei giudizio, come si domanderà del sangue di Abele.
Allora, Dio, stendesti la tua destra sulla terra con la promessa che non li reclamerai nel mondo che deve venire e la terra, così, aprì la bocca e li inghiotti.

Il versetto canonico dice semplicemente "Stendesti la destra: la terra li inghiottì", cioè non fu il mare ad inghiottirli, e il targumista lo spiega.

Esodo 15,18b - Gli Israeliti dissero: Venite, deponiamo una corona di maestà sulla testa del nostro liberatore, che fa morire e non muore, che fa cambiare e non cambia, perciò la regalità gli appartiene, è il re dei re, nei secoli dei secoli.
Questo commento è apposto dopo il testo del versetto Esodo 15,18 che recita "Il Signore regna in eterno e per sempre."

Esodo 15,19b - Allora, dal fondo del mare per loro sprizzarono acque dolci, alberi da frutta, verdure e frutti scelti.

Esodo 15,25 - Mosè prego Dio e Dio gli indicò un albero amaro. Ii Signore vi impresse il Nome grande e Glorioso e lo gettò nelle acque che diventarono dolci. In quel luogo...

Esodo Capitolo 16 - La manna
Esodo 16,5 - Ma il sesto giorno, quando prepareranno per loro ciò che dovranno mangiare il giorno di sabato, faranno un piatto comune e si uniranno per potersi portare l'uno verso l'altro. Si procureranno il doppio di quello che raccoglieranno ogni altro giorno.

Esodo Capitolo 18 - Incontro con Ietro
Esodo 18,20 - Gli insegnerai gli statuti e la Legge. Gli farai conoscere le preghiere che dovranno dire nelle sinagoghe, la via da seguire per visitare i malati, per seppellire i morti e compiere opere di misericordia, come pure il modo di agire nella linea dei diritto, nei riguardi degli empi nei limiti della Legge.
Parla Ietro il suocero di Mosè.
Ietro è un sapiente da cui Mosè, secondo il Pentateuco ha tratto vai insegnamenti. (Vedi: "Cantico e Tempio di Salomone: Inni al Nome ineffabile")

Esodo Capitolo 19 - Arrivo al Sinai
Esodo 19,17 - Allora, Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento per andare ad incontrare la Shekinah di Dio, che sradicò la montagna e la sollevò nei cieli, ed era trasparente, e loro si mantennero sotto la montagna.
Mosè fu così elevato con la montagna.

Esodo Capitolo 24 - Conclusione dell'alleanza
Esodo 24,10 - Alzarono gli occhi e videro la Gloria di Dio e sotto Io sgabello dei suoi piedi, che era disposto sotto il trono, come un'opera di pietra di zaffiro, per ricordare la schiavitù alla quale erano stati asserviti i figli d'Israele, con l'argilla ed i mattoni da parte degli Egiziani. Mentre le donne pestavano l'argilla con i loro uomini, ci fu là una fanciulla deliziosa, incinta; perse suo figlio e fu pestato con l'argilla. Gabriele discese e ne fece un mattone che trasportò nell'alto dei cieli e lo dispose come appoggio dello sgabello, simile in purezza al cielo stesso.
Questo racconto inserito dal targumista si collega alle tradizioni dei sacrifici dei cananei i cui potenti che si assicuravano il compiacimento e la fortuna da parte dei propri idoli anche sacrificando un proprio figlio che muravano sotto il gradino della porta di ingresso dei propri palazzi.
Di fatto il sangue di Abele chiama Dio dalla terra nell'allegoria si concretizza con quel neonato morto per l'odio del potente fratello nemico, l'Egiziano, messo a perenne ricordo di Dio, in trasparenza in quello sgabello che lo vede ogni volta che guarda verso la terra.
La terra è figurativamente lo sgabello dei piedi di Dio "Il cielo è il mio trono e la terra è lo sgabello dei miei piedi" (Isaia 66:1), "...io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello." (Matteo 5,33-36)
"Sgabello" in ebraico si dice in due modi, "hadom" e "koeboesh" .
Il primo ricorda il sangue ed l'essere simile e il secondo è anche il radicale di "calpestare" e con la finale usando la lettera sin anziché la shin significa agnello" "koeboes".
Quella simbologia porta alla considerazione che Dio vide come erano stati calpestati, come il sangue chiamava dalla terra, all'idea del figlio e della somiglianza e dell'agnello.

Esodo Capitolo 28 - L'efod
Esodo 28,17 - Coprirai il pettorale con un'incastonatura di pietre preziose, in quattro file corrispondenti ai quattro punti cardinali del mondo:
  • prima fila, cornalina, topazio e smeraldo; su di esse sarà inciso distintamente il nome delle tribù di Ruben, Simeone e Levi;
  • seconda fila, turchese, zaffiro e berillo, corrispondenti alle tribù di Giuda, Dan Neftali;
  • la terza fila, giacinto, agata ed ametista, per le tribù Gad, Aser e Issacar;
  • la quarta fila, crisolito, onice e diaspro, per le tribù di Zabulon Giuseppe e Beniamino.
Rispetto al testo canonico, che non si esprime, la tradizione ha attribuito ad ogni pietra il nome di una delle 12 tribù d'Israele.

Esodo Capitolo 33 - L'ordine di partenza
Esodo 33,6 - I figli d'Israele si sbarazzarono dei loro vestiti sui quali era il nome che gli era stato donato dopo la montagna dell'Horeb.

Esodo 33,7 - Mosè li prese e li nascose nella sua tenda d'insegnamento della Legge. Prese la tenda e la dispose fuori dell'accampamento. Chiunque, con cuore puro si convertiva a Dio, andava verso la Tenda della casa d'istruzione; gli confessava i suoi errori e pregando gli veniva perdonato.
È lo stesso pensiero di Genesi 3,7 e riporta ai concetti espressi in "Il vestito d'Adamo".
Con questa storia viene da pensare che Mosè avesse come avuto il mandato di ricostituire le condizioni di purità e quindi un certo potere di "perdono" per cui conservava i vestiti nuovi di tutti per, penso a ridare a ciascuno il suo al momento che servisse.

Esodo Capitolo 39 - L'abito del Sommo Sacerdote
Esodo 39,37 - ...ed il candelabro fuso e le sue lampade disposte per corrispondere ai 7 pianeti che si spostano nelle loro orbite nel firmamento, di giorno e di notte, e l'olio per illuminare...
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