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RUT CAP. 1 - UN POPOLO VIENE PARTORITO »
ANTEFATTI AL MIRACOLO DEL MAR ROSSO - Testo decriptato »
MIRACOLO DEL MAR ROSSO - Testo decriptato »
RITORNO AI LAGHI AMARI - Testo decriptato »
CONCLUSIONI »
RUT CAP. 2 - UN POPOLO CHE SI DISSETA DELLA PAROLA »
ARRIVANO GLI AMALECITI - Testo decriptato »
ALL'HOREB - Testo decriptato »
INCONTRO CON IETRO - Testo decriptato »
I PRIMI ESPLORATORI - Testo decriptato »
DA MOSÈ A GIOSUÈ - Testo decriptato »
TORAH DONO CHE DISCENDE DALL'HOREB - CONSIDERAZIONI »
RUT CAP. 3 - CONSIDERAZIONI »
INCONTRO CON RACAB - Testo decriptato »
INCONTRO DI GIOSUÈ CON L'ANGELO, PROFEZIA - Testo decriptato »
A GERICO - Testo decriptato »
SULL'ANGELO DI GIOSUÈ (Gs. 5,13-15) - CONCLUSIONI
Nel I libro delle Cronache, nella discendenza di Giuda, bisnipote d’un bisnipote, c’è Booz (I Cr. 2,12), figlio di un Salmà che sarà nonno di Iesse padre di Davide.
La storia di Booz che sposò Rut, una Moabita, è oggetto del racconto esterno del libro di Rut.
Nella geneologia di Gesù, riportata dal Capitolo 1 del Vangelo di Matteo, si trova il nome di cinque donne pur se, l'uso d’inserire nomi di donne nelle tavole genealogiche, fosse alquanto insolito.
Il nome di queste donne è:
- Tamar moglie di Giuda;
- una Racab moglie di un Salmon/Salmà (un’omonima o proprio lei?);
- Rut moglie di Booz;
- la gia moglie d’Uria (senza dire il nome - Betsabea), poi moglie di Davide;
- Maria, moglie di Giuseppe, dalla quale nacque Gesù Cristo.
In Matteo 1-3,5,6 troviamo prima della madre Maria, così registrati i nomi di quattro donne, due sono straniere di nascita, Rahab Cananea, e Rut la Moabita, tutte con storie particolari nella Bibbia:
- la prima è Tamar, moglie di un figlio di Giuda, Er che morì, poi di un altro figlio Onan, alla morte di questo, per costringere il suocero ad applicare la regola del levirato - allora era solo tradizione orale (di cui poi a Deut. 25,5-10) - e quindi si travestì da prostituta e compì incesto con lui; dal fatto discese gran parte della tribù di Giuda (Gen. 38,24);
- Rahab abitante in Gerico, salvata per la fede dalla distruzione di quella città, era stata meretrice (Giosuè 2 e 6), come conferma il Nuovo Testamento nelle lettere agli Ebrei (11,31) e di Giacomo (2,25);
- Rut, che come si legge nel racconto era vedova e s’infilò sotto le coperte del vecchio Booz per provocarne l’applicazione della legge del levirato;
- la moglie di Uria, Batseba, poi adultera con Davide (2Sam. 11,2-27).
Matteo, "il pubblicano", mentre c’insegna così che la grazia del Signore può giungere ai lontani, alle meretrici ed ai pubblicani con tale genealogia tende a fare una sintesi stretta tra Recab e Rut attraverso Booz, come risulta chiaro da: "Salmon generò Booz da Recab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide ..." (Mt. 1,5.6a).
Come a dire, collegate e guardate bene a quelle due storie, ed abbiamo osservato, in "Numeri nei Vangeli e nell'Apocalisse: Annunci del Messia", come tale genealogia intenda avvertire il lettore ebreo di verificare e scrutare attentamente il testo dando cenni d’avviso con la gimatria.
Prima di passare a decriptare il Capitolo 4 di Rut, considerata l’ampiezza dedicata dal decriptato di questo capitolo all’incontro con l’angelo ("Incontro di Giosuè con l'Angelo, profezia"), mi sono chiesto come uscisse quest’idea, considerato che il corrispondente racconto è molto breve nel libro di Giosuè (5,13-15).
Ho pensato così di procedere con lo stesso metodo a decriptare quei tre versetti ed ho ottenuto:
Gs. 5,13 - "E Iah fu dentro al mondo, fu a portarsi completamente in Gesù.
Dentro fu nel corpo l’Essere, a chiudersi si recò e fu la Luce dell’Unico alla vista, all’oppressione fu a portarsi.
Si recò per lanciare la desiderata energia nel mondo in un uomo per risorgerlo.
La potente energia a scorrere l’essere impuro porterà.
Acceso dentro portò un fuoco per il serpente e per soffiarglielo gli entrò in casa.
Fu per aiuto a portare a recarsi a stare in cammino con Gesù; Dio (stesso) fu a portarsi.
E sarà l’origine dell’amarezza del serpente a portare fuori.
Per il serpente rifiutare alla fine uscì, per appassire il nemico fu dagli angeli a portarsi."
Gs. 5,14 - "E fu a dire il ‘no’ così con forza ‘Io sono’ al rettile in casa l’Unigenito.
Iahwèh nel tempo entrò.
Dentro dell’Unico un segno fu a recare.
Fu il Verbo a guizzare in Gesù.
Dio in una persona fu a portarsi in terra, fuori si portò una forte luce ad indicarlo, l’annuncio ne portò, fu a dire che avrebbe accompagnato i viventi del mondo.
Il Signore tra i viventi per aiutarli dentro il corpo, Dio per servire si portò."
Gs. 5,15 - "Portato fu dall’Unico a vivere nel corpo dal rettile a casa l’Unigenito.
Fu ad uscire si portò al mondo dal dio (primo potente del mondo che non riconosce nessuno superiore a se) Gesù per togliergli i sandali con la rettitudine.
La madre sentì che il Potente nel corpo le rivelo che rettamente così sarebbe entrato.
Tra i viventi l’avrebbe versato, avrebbe portato in vita dell’Unico il principe.
Venne a sorgere.
Dall’alto fu a portarsi il Santo, Lui si portò per spazzare col fuoco l’esistenza della perversità, brucerà con l’agire rettamente l’angelo (ribelle)."
Di ciò vale la pena fornire la dimostrazione:
Gs. 5,13 - "Mentre Giosuè era pesso Gerico, alzò gli occhi ed ecco, vide un uomo in piedi davanti a sé che aveva in mano una spada sguainata. Giosuè si diresse verso di lui e gli chiese: Tu sei per noi o per i nostri avversari?"
"E
Iah
fu
dentro
al mondo
,
fu
a portarsi
completamente
in Gesù
.
Dentro
fu
nel corpo
l’Essere
,
a chiudersi
si recò
e
fu
la Luce
dell’Unico
alla vista
,
all’oppressione
()
fu
a portarsi
.
Si recò
per lanciare
()
la desiderata
energia
nel mondo
in un uomo
per risorgerlo
.
La potente
energia
a scorrere
l’essere impuro
()
porterà
.
Acceso
()
dentro
portò
un fuoco
per il serpente
e
per soffiarglielo
gli entrò
in casa
.
Fu
per aiuto
a portare
a recarsi
a stare
in cammino
con Gesù
;
Dio
(stesso) fu
a portarsi
.
E
sarà
l’origine
dell’amarezza
del serpente
a portare
fuori
.
Per il serpente
rifiutare
alla fine
uscì
,
per appassire
il nemico
fu
dagli angeli
a portarsi
."
Gs. 5,14 - "Rispose: No, io sono il capo dell’esercito del Signore. Giungo proprio ora. Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò e gli disse: Che dice il mio Signore al suo servo?"
"E
fu
a dire
il ‘no’
così
con forza
‘Io sono’
al rettile
in casa
l’Unigenito
.
Iahwèh
nel tempo
entrò
.
Dentro
dell’Unico
un segno
fu
a recare
.
Fu
il Verbo
a guizzare
in Gesù
.
Dio
in una persona
()
fu
a portarsi
in terra
,
fuori
si portò
una forte
luce
ad indicarlo
,
l’annuncio
()
ne portò
,
fu a dire
che avrebbe accompagnato
()
i viventi
del mondo
.
Il Signore
tra i viventi
per aiutarli
dentro
il corpo
,
Dio
per servire
si portò
."
Gs. 5,15 - "Rispose il capo dell’esercito del Signore a Giosuè: Togliti i sandali dai tuoi piedi, perché il luogo sul quale tu stai è santo. Giosuè così fece."
"Portato
fu
dall’Unico
a vivere
nel corpo
dal rettile
a casa
l’Unigenito
.
Fu
ad uscire
si portò
al mondo
dal dio
(primo potente del mondo che non riconosce nessuno superiore a se) Gesù
per togliergli i sandali
con la rettitudine
.
La madre
sentì
che il Potente
nel corpo
le rivelò
()
che rettamente
così
sarebbe
entrato
.
Tra i viventi
l’avrebbe versato
,
avrebbe portato
in vita
dell’Unico
il principe
.
Venne
a sorgere
.
Dall’alto
fu
a portarsi
il Santo
,
Lui
si portò per spazzare
()
col fuoco
l’esistenza
della perversità
(),
brucerà
con l’agire
rettamente
l’angelo
(ribelle)."
In definitiva il contenuto del decriptato di Rut che riporta la profezia dell’angelo è congruente con quanto deducibile dal decriptato dei tre versetti che descrivono lo stesso incontro con l’angelo nel libro di Giosuè.
Sorprese ancora più importanti troveremo nel testo nascosto del Capitolo 4