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RACCONTI A SFONDO BIBLICO...

 
LA VIA
E IL DISCEPOLO COL LENZUOLO

di Alessandro Conti Puorger
 

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LA SORGENTE DELLA VIA
IL DISCEPOLO CHE GESÙ AMAVA

"Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù." (Giovanni 13,23)
Chi è questo discepolo?
Le ipotesi sono ridotte a due.
Giovanni il fratello di Giacomo, un giovane pescatore di Cafarnao o la Maddalena?

Nel racconto della Passione del Vangelo di Giovanni si trova: "Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora l'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro." (Giovanni 18,15-16)
Pietro segue Gesù con un altro discepolo, ma in questo caso non c'è il commento "il discepolo che Gesù amava".
Il tutto fa presumere però che quel discepolo fosse Giovanni, perché poi il Vangelo, che la tradizione attribuisce a Giovanni, riferisce del colloquio tra Gesù e il Sommo Sacerdote, e solo quel discepolo che vi entrò l'ha potuto riferire e chi lo riferisce è Giovanni che appunto si presume essere quel discepolo.

Proseguendo la narrazione si trova: "Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre Maria di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: Donna, ecco tuo figlio! Poi disse al discepolo: Ecco tua madre! E da quel ora il discepolo l'accolse con sé." (Giovanni 19,25-27)
Il primo versetto, il 19,25 non nomina Giovanni, ma la Maddalena.
Ciò può aver ingenerato il dubbio che il discepolo che Gesù amava fosse la Maddalena, ma quel primo versetto fornisce soltanto l'indicazione di quali fossero le donne sotto la croce.
Maria di Cleofa da molti esegeti cattolici è indicata come moglie di Cleopa, fratello di San Giuseppe e madre dei cosiddetti fratelli di Gesù, Giacomo e Ioses, vale a dire suoi cugini.
Peraltro, lui, l'autore di quel Vangelo, non vuole dire che era l'unico degli apostoli ad essere presente, in quanto indirettamente sarebbe stato un atto di vanagloria.
Pur se non parla di un discepolo specifico, il discepolo che Giovanni prima aveva citato, quello che conosceva il Sommo Sacerdote è logico ed implicito che, poi uscito abbia continuato a seguire il corteo della passione.
L'episodio del discepolo e di Maria sotto la croce così indirettamente ci parla di Gesù, figlio primogenito e unico di Maria che sta per lasciare la madre sola.
È, perciò, il momento di un affidamento, non solo domestico, ma che è da inquadrare nei grandi avvenimenti biblici pieni di significato.
Gesù incaricò Giovanni di prendersi cura di Maria, come Mosè incaricò Giosuè, di prendersi cura, in sua vece, del popolo ebraico, rappresentato da Maria da cui nascerà, appunto, il nuovo Israele. (Efrem siro IV secolo).
Maria è chiamata in questo episodio "Donna" come nel racconto delle nozze di Cana, chiaro riferimento alla Donna" di Genesi 3 che schiaccerà la testa al serpente, la nuova Eva.
Questo discepolo che prende con sé Maria, sarà, quale nuovo Giosuè, destinato con la propria comunità ad entrare nella terra promessa.
È perciò questo discepolo "amato".
È qui da aprire una parentesi.
È questo discepolo amato come un bambino, perché solo i figli della nuova Eva entreranno nella Terra Promessa.
D'altronde, se ci si va a fondo col parallelo di Giosuè, di quelli della generazione dell'antico esodo solo i figli dei fuoriusciti entrarono nella terra promessa.
Al ritorno degli esploratori della terra promessa, dopo la mormorazione del popolo, infatti, Dio, disse: "...vi entrerà Giosuè, figlio di Nun, che sta al tuo servizio; incoraggialo, perché egli metterà Israele in possesso di questo paese. E i vostri bambini, dei quali avete detto: Diventeranno oggetto di preda! e i vostri figli, che oggi non conoscono né il bene né il male, essi vi entreranno; a loro lo darò ed essi lo possiederanno". (Deuteronomio 1,38s)
Perciò il Discepolo che Gesù amava rappresenta quei bambini figli della promessa.
Alla luce di questo pensiero sono da leggere le frasi e gli episodi di Gesù con i bambini come ad esempio: "Gesù però disse loro: Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli". (Matteo 19,14)

La precedente versione C.E.I. della madre di Gesù sotto la croce dice che quel discepolo: la prese a casa sua.
In greco, infatti, c'è la parola idia "ìdia" e può significare anche "casa, proprietà, patria", ma nel prologo del Vangelo di Giovanni il termine idia "ìdia/ìdioi" indica "i suoi", la sua gente, cioè il popolo di appartenenza di Gesù "Venne tra i suoi, ma i suoi non l'hanno accolto". (Giovanni 1,11)
Lo stesso Vangelo, poi, nell'episodio della lavanda dei piedi, così si esprime: "...avendo amato i suoi (ìdioi) che erano nel mondo..." (Giovanni 13,1)
Dal libro degli Atti non risulta però che Maria andò a casa di Giovanni a Cafarnao.

Ancora più avanti lo stesso Vangelo precisa: "Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto! Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro." (Giovanni 20,1-3)
Questi versetti tagliano la testa al toro, "il discepolo che Gesù amava" non era la Maddalena.
Forse non era nemmeno solo il Giovanni, nel senso che Giovanni viene a rappresentare il prototipo del discepolo.
La Maddalena, Pietro e gli altri apostoli e discepoli sono tutti strumenti per la costruzione del nuovo Israele.
Si rafforza, perciò l'idea che quel discepolo che Gesù amava, che Giovanni nel suo Vangelo indica in modo postumo, indirettamente con sé stesso, è figura di tutti i battezzati che nasceranno da Maria, la chiesa nascente, tanto più che Gesù non fa differenza di persone e non ama uno più di un altro in quanto giustizia e misericordia infinita.

"Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: È il Signore! Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare." (Giovanni 21,7)
Accade che il discepolo che Gesù ama è, perciò, quello che riconosce il Risorto!

"Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: Signore, chi è che ti tradisce? Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: Signore, che cosa sarà di lui? Gesù gli rispose: Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi. Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte..." (Giovanni 21,20-23)
Il discepolo che Gesù amava è l'autore del 4° Vangelo, ma il discepolo che Gesù amava è anche una sintesi teologica a cui è pervenuto l'autore dopo il cammino di una vita.

In conclusione, quale può essere il motivo di questo inciso "il discepolo che Gesù amava"?
È il riconoscimento di chi, viste tutte le grazie ricevute nella propria cammino di fede accompagnato dal Signore, significa, con una valutazione a consuntivo, la condizione di chi è un fedele discepolo.
D'altra parte solo a lui, Giovanni, è concesso di stare sotto la croce e ricevere in consegna la madre di Gesù.
Effettivamente sotto la croce c'erano tante Marie, ma una sola è quella che conta.
"Il discepolo che Gesù amava" viene così a costituire la personificazione del discepolo perfetto che è figlio di Maria.

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