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ATTESA DEL MESSIA...

 
VINO NELLA BIBBIA:
CAUSA D'INCESTI E SEGNO DEL MESSIA

di Alessandro Conti Puorger
 

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LA BIBBIA E IL PROGETTO "UOMO"
In quel passo del Salmo 8 c'è "poco meno degli angeli", che può far pensare l'uomo loro sottoposto perché imperfetto col sesso che gli angeli non hanno, tanto che tra gli estremisti, lo pensarono quale imperfezione residua del mondo animale che addirittura Origene volle togliersi, perché: "vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il Regno dei Cieli..." (Mt. 19,12b), senz'aver assorbito l'aggiunta in quel passo contenuta di Chi può capire capisca!

Quelle parole "poco meno degli angeli" sono, però, da tradurre con "poco meno d'un dio" o "poco meno di Dio", perché nel testo ebraico non è usata la parola angelo, bensì , ossia il nome di Dio degli scritti definiti Eloisti.

La Bibbia nel libro del Genesi, sin dal 1° Capitolo, e prima della caduta, indica la connotazione sessuale quale distinzione in rapporto all'atto generativo (Gen. 1,26-27): "Dio disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra. Dio creò l'uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò; MASCHIO e FEMMINA li creò."
Il condizionamento dell'uomo per la Bibbia, perciò non è costituzionale, indica solo con parole comprensibili all'uomo una qualità intrinseca di Dio.
Ciò che pare limitazione per arrivare agli angeli, è proprietà che l'angelo non ha, in quanto maschio e femmina sono aspetti d'una completezza necessaria per il generare, che fa operare l'uomo ad "imitatio Dei", solo da Lui delegabile.
Mentre gli animali, sono obbligati a figliare per istinto, implicita nella loro sottomissione c'è che l'uomo deve operare a fini più alti ed il generare dell'uomo dovrebbe implicare un atto di libera cosciente volontà, "come Dio". Ciò è motivo di gelosia e d'invidia d'un ribelle, il demonio e i suoi angeli che non vogliono sottomettersi al disegno di Dio e proprio non accettano d'essere posti sotto il dominio dell'uomo.
Lo stesso Salmo 8 con "gli hai dato potere sulle opere delle tue mani" rafforzato da "tutto hai posto sotto i suoi piedi", sta dicendo che anche gli angeli, di fatto saranno sottoposti all'uomo perché starà accanto a Dio come dice San Paolo nella lettera agli Ebrei, "Non certo a degli angeli Egli ha assoggettato il mondo futuro del quale parliamo" (Ebr. 2,5), poi, nel citare proprio quel passo del Salmo 8, sottolinea: "Avendogli assoggettato ogni cosa, nulla ha lasciato che non gli fosse sottomesso." (Ebr. 2,8b).

La vittoria iniziata "...in virtù della risurrezione di Gesù Cristo, il quale è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze" (1 Pt. 3,21-22) si completerà alla fine, non da parte d'un angelo, ma dall'uomo Gesù di Nazareth risorto che verrà per la seconda volta, perché Dio, che era, è e sarà, si fece uomo e non angelo.
Questo modo d'intendere l'uomo in pienezza, è perciò insito da sempre nel credo cristiano con "la risurrezione della carne" e l'uomo non abbandonerà mai il posto che Dio gli ha dato dall'origine, ma lo vivrà in eterna pienezza.
Cosi è da andare alla solidità dell'antropologia cristiana che dell'uomo ha idea che è un essere eletto chiamato a piena dignità con tutte le sue componenti.
Nell'ebraico immagine "si alza guizzante dall'acqua ", si rifà allo specchiarsi, e somiglianza , dopo l'avvento del Cristo, si può interpretare "per il sangue che portò il Crocifisso ", perché è in Cristo, immagine del Dio invisibile (Col. 1,15) che l'uomo è a Sua immagine e somiglianza.

Padri e dottori della Chiesa approfondirono i concetti d'immagine e somiglianza:

  • Giovanni Damasceno (VIII secolo d.C.) definisce l'immagine somiglianza che caratterizza il prototipo, pur essendo differente in qualche cosa, ma il Verbo è icona, immagine consustanziale, riflesso di realtà invisibili nella materia;
  • Tommaso d'Aquino (XIII secolo d.C.) sulla somiglianza, osserva: "Per il fatto stesso che tendono alla loro perfezione, gli esseri cercano il loro bene, poiché ogni essere è buono nella misura della propria perfezione. Per il fatto stesso che cercano il loro bene, essi tendono alla divina somiglianza: ogni essere assomiglia a Dio nella misura della propria bontà. Ma questo o quel bene particolare è desiderabile nella misura in cui assomiglia alla bontà prima; perciò un essere tende al proprio bene a causa della somiglianza con Dio, non già viceversa. È evidente allora che tutti gli esseri cercano come loro fine ultimo una somiglianza con Dio". (Summa contra Gentiles, III, 24)
L'immagine divina è presente in ogni uomo e risiede nella comunione delle persone, a somiglianza dell'unità delle persone divine tra loro e l'incontro di differenze sessuale è ritenuto anche aiuto essenziale:

"Non è bene che l'uomo sia solo; gli voglio fare un aiuto che gli sia simile" (Gen. 2,18) e lì simile è DGN, "di fronte, davanti", un contrappeso, due uguali e diversi uniti dall'amore, immagine e somiglianza della Trinità.
In una tale relazione c'è l'immagine del potere generativo di Dio, padre e madre, quando la coppia è in grado di dominare "sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra", se appunto è capace di superare gli istinti bestiali.
Sarà solo in Cristo, che l'immagine divina, deformata nell'uomo dal peccato è restaurata nella sua originale bellezza e ciò per i cristiani s'è verificato in Gesù, che non è stato trattato diversamente da com'è trattato ciascun uomo, ma è il primo arrivato a segno che ha aperto e rivelato la via della grazia.
Il Progetto di "Io sono", sono io; e ciascuno uomo può dire: Dio ha creato tutto e ha dato suo Figlio per me e m'ama come da profezia "Si come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo architetto; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te." (Is. 62,5)

Per la coppia, se entra cosciente nel mistero creativo, indefinibile è l'insieme di piacere, sentimento, trasporto, dedizione, sacrificio e quando si dà l'unità dei due, ci sono tutti i doni dello Spirito Santo, perché si ha:
  • fede nella bontà del progetto per la certezza di fare cosa giusta;
  • determinazione nell'attuarlo nella piena speranza di portarlo a buon fine;
  • amore per il risultato in ogni tappa per concorrere ad un atto creativo globale.
In questa visione la sessualità non è il fine, ma ombra del Signore che "è passione ", e l'eros ed i sentimenti d'amore che avvicinò i due sono goduti e distillati in carità, immagine del fuoco pazzo d'amore per le sue creature, come direbbe S. Caterina da Siena, che Architetto pone nel Progetto.
Afferma il Cantico dei Cantici (8,6) "Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; tenace come gli inferi la passione; le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma del Signore!"
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