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GESÙ DI NAZARETH PER LA TRADIZIONE EBRAICA
Tanti sono gli scritti nell'ebraismo con leggende su Gesù, nati nell'opposta polemica all'espandersi del cristianesimo e dopo persecuzioni e forzate evangelizzazioni.
Riporto solo ciò che si trova di più antico.
A. Unterman dice: "Vi sono pochi riferimenti diretti a Gesù nella prima letteratura rabbinica, e alcuni di questi riferimenti sono estremamente ambigui... Egli vi appare come un mamzer, ossia un figlio nato da una relazione adulterina fra la madre Ebrea e un soldato romano (un gentile). Egli venne scomunicato da uno dei rabbini in seguito a un disaccordo, dopo di ciò abbandonò la religione ebraica, adorò gli idoli e traviò Israele. Studiò la magia in Egitto..."
Cercando le fonti di ciò da Midrash e dal Talmud, risulta su Gesù chiara la polemica:
- si chiamava Jeshua di Nazareth (b Sanhedrin 43a - Aboda Sara 16b,17a);
- era un mago che per magia compiva miracoli (b Sanhedrin 43a, 17b - Sota 47b);
- ingannava e traviava Israele (b Sanhedrin 43a);
- irrideva alle parole dei Dottori; (b Gittin 56b, 57a);
- interpretava la Torah come i Farisei (Tos. Chullin II,22s - b Aboda Sara 27b, j2,2);
- aveva 5 discepoli (b Sanehedrin 43a);
- non intendeva aggiungere o togliere nulla alla Torah (b Shabbat 116a.b);
- alla vigilia di una Pasqua, che cadeva di sabato, fu appeso come eretico e corruttore (b Sanhedrin 43a, 67a);
- i discepoli guarivano in suo nome (Tos. Chullin II,22s - b Aboda Sara 27b, j2,2);
- figlio bastardo d'una adultera (Traktat Kallaah 51a; vd. M Jebamot IV3, B49a);
- per 40 giorni un banditore annunciò la sua condanna, ma non si trovò una testimonianza a favore (b Sanhedrin 43a).
In linea perciò col Genesi che pone gli avversari tra i nati da adulteri o da incesti anche Gesù, man mano che cresceva ostilità, fu così ritenuto dall'ebraismo.
Trascurato il particolare folcloristico del soldato romano... che gli poteva essere risparmiato, considerare Gesù un mamzer, però è sostanzialmente vero, perché Giuseppe non è il padre carnale, ma per i cristiani Gesù è frutto d'un particolare matrimonio, umano e divino.
Gesù è un ponte lanciato dall'ebraismo verso tutti i popoli, supera la religione d'appartenenza, che assorbita, sceverata, purificata, portata a compimento ogni profezia, anche la più nascosta, l'ha ripresentata nuova, una rivelazione che attesta all'uomo il passaggio ad una creazione per grazia, che da Lui proviene.
La fede Cristiana, che propone Gesù, amore, rispetto, accoglienza, preghiera e dono di sé, doveva staccarsi così da quel popolo per arrivare a tutti gli uomini.
Gesù, infatti, non è solo profeta ebreo, ma è profeta perfetto, in intima comunione filiale con Dio, che ne rappresenta l'icona efficace affinché l'umanità la raggiunga, così è in gran misura incompreso e perseguitato, perché "Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua." (Mt. 13,57)