BibbiaWeb.net - di Alessandro Conti Puorger

Decriptare la Bibbia - di Alessandro Conti Puorger Autore   Contatti    Cerca      Home     
BibbiaWeb 2006  
Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraicheRacconti a sfondo biblico - Clicca qui per consultareParlano le lettere
Cerca negli articoli
Consulta le rubriche
  Lettere ebraiche
    e codice Bibbia
  Decriptazione Bibbia
  Attesa del Messia
  Vangeli
    e Protovangeli
  Ricerche di verità
  Racconti
    a sfondo biblico
  San Giuseppe

Decriptare la Bibbia
  Tutti gli articoli
  Indice
     brani decriptati
  Articoli più letti

 

VANGELI E PROTOVANGELI...

 
VANGELI, PROFEZIE ATTUATE DAL CRISTO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

    parti precedenti:

INTRODUZIONE »
FATTI, TESI E DIMOSTRAZIONI »
1 - IL PROLOGO E GIOVANNI BATTISTA »
2 - NATIVITÀ E SACRA FAMIGLIA »
2a - GIUSEPPE »
2b - MARIA »
3 - BATTESIMO E TENTAZIONI »
4 - IL PADRE ABRAMO »

5 - NAZARENO
Nella trattazione ho fatto spesso ricorso alla figura del serpente e potrebbe dar fastidio questo concetto riferito a Gesù; ma è da ricordare che da se stesso s’è ad esso paragonato (Gv. 3,14).
Sul testo di geroglifici (A concise Dictionary of Middle Egyptian di Raymond O.Faulkner del Griffith Institute Ashmolean Musum-Oxford 1986) si trovano geroglifici egiziano per NSRT o NZRT che indicano il "Serpente Reale".
Col determinativo d’un fiore che sta appassendo vogliono dire "fiamma" e poi c’è NSRY che indica "fiamma dalla bocca del serpente reale contro i re nemici"; infine, NSR, con il braccio, determinativo di agire, indica "ungere, consacrare".
NSRT o NZRT è perciò l’equivalente di Messia in ebraico!
Il "Nazir" era perciò come una guardia del corpo del Faraone di cui da giovane Mosè avrà fatto parte, termine poi assunto per l’incarico di guardia scelta del vero Re d’Israele, Iahwèh.
Giuseppe, lo sposo di Maria, avvertito in sogno della morte di Erode ritornò dall'Egitto e si ritirò con Maria ed il bambino nelle regioni della Galilea (Mt. 2,23): "e, appena giunto andò ad abitare in una città chiamata NaZaReT, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: Sarà chiamato Nazareno.", ma non è indicata una profezia specifica (forse c’è allusione all’annuncio della nascita di Sansone in Gc. 13,5.7); di solito gli Evangelisti riportano i testi, ma qui ne consegue che ciò non poteva essere fatto, perché forse si trattava solo d’una lettura delle lettere senza alcun riferimento esterno.
Ho decriptato, allora, il testo d’Isaia del "virgulto di Iesse" e l'ho letto con i segni in quanto c’è virgulto Naser parola che s’avvicina a Nazar(et).

Is. 11,1 "Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse un virgulto germoglierà dalle sue radici."



"La Parola (dall’egiziano) di Iahweh scende . L’Unigenito si chiude in un utero . In un corpo vive . Camminano armati per agire . È alla luce . È portato a Nazar(et) . All'acqua s’accende il corpo di luce . La forza porta di Iahwèh . Parla al popolo apertamente ."

Is. 11,2 "Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore."




"Portano l'inviato in prigione/al chiuso . Uscì ad agire un serpente . Fu portato il corpo su un’asta . Dalla vita uscì . E dal monte lo portarono alla tomba . Dalla tomba per la rettitudine vivo riuscì . E a casa dagli apostoli rientrò . Lo spirito per agire scese . Fuori si portarono in cammino . I corpi porterà dalle tombe per l’aiuto che agirà alla fine . Portati saranno con i corpi dall’Unico alla fine dal Signore ."

Questa più d’una profezia sono titoli dei capitoli d’un vangelo.
Lo riporto per intero e procedo a brevi commenti:

Annunciazione

La Parola di Iahweh scende

Concepimento

L’Unigenito si chiude in un utero

Gestazione

In un corpo vive

Soldati di Erode

Camminano armati per agire

Nascita

È alla luce

Infanzia

È chiamato Nazareno. È portato a Nazaret

Battesimo

All'acqua s’accende il corpo di luce

Fa miracoli

La forza porta di Iahwèh

Annuncia la parola

Parla al popolo apertamente

Imprigionato

Portano l'inviato in prigione

Tradito

Uscì ad agire un serpente

In croce

Fu portato il corpo su un’asta

Morte

Dalla vita uscì

Sepoltura

E dal monte lo portarono alla tomba

Risurrezione

Dalla tomba per la rettitudine vivo riuscì

Ritorno a casa

E a casa dagli apostoli rientrò

Pentecoste

Lo spirito per agire scese

Evangelizzazione

Fuori si portarono in cammino

Risurrezione finale

I corpi porterà dalle tombe per l’aiuto che agirà alla fine

Tutti in cielo

Portati saranno con i corpi dall’Unico alla fine dal Signore


Nel Vangelo di Giovanni, che non parla dell’infanzia di Gesù, la parola Nazaret si trova ripetuta 2 volte nell’episodio (1,45-49) relativo all’incontro con Natanaele, episodio che riporto.

Gv. 1,45 "Filippo incontrò Natanaele e gli disse: Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret."

Gv. 1,46 "Natanaele esclamò da Nazaret può mai venire qualcosa di buono? Filippo gli rispose: Vieni e vedi."
Questo episodio del Vangelo di Giovanni relativo all'incontro di Gesù con Natanaele (forse il Bartolomeo dei Sinottici) è molto particolare e tento di spiegarmelo; ne riporto i versetti:

Gv. 1,47 "Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità."

Gv. 1,48 "Natanaele gli domandò: Come mi conosci? Gli rispose Gesù: Prima che Filippo ti chiamasse ti ho visto quando eri sotto il fico."

Gv. 1,49 "Gli replicò Natanale: Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!"

Gv. 1,50 "Gli rispose Gesù: Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico credi? Vedrai cose maggiori di queste!"

Gv. 1,51 "Poi gli disse: In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo."

Questo brano che presenta aspetti che incuriosiscono al versetto Gv. 1,51 rimanda ad un episodio del libro della Genesi relativo al sogno di Giacobbe (Gen. 26,10-17).
Il nome di Natanaele viene ripetuto 4 volte, troppe perché non sia voluto, il che ci indirizza ad esaminarlo.
Natanaele vuole dire "dono di Dio ."
Non so se sia rilevante, ma le lettere centrali del nome Natanaele cioè sono anagramma della parola fico che in ebraico è .
Natanaele che sente l’invito di Filippo: "Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge ed i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret.", evidentemente conosce le Scritture, non trova mentalmente un immediato collegamento con profezie relative a un personaggio che viene da là, è persona di spirito e spezza dentro di sé la parola Nazaret in modo ironico ( può considerare derivato dal radicale "andare in rovina" in cui entra anche "sterco" e pensando ai singoli il segni nome Nazaret prefigura "andrà in rovina il corpo in croce") poi risponde a Filippo con un battuta conseguenza della riflessione: "da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?"
Filippo gli rispose: Vieni e vedi.
Natanaele evidentemente si mosse e Gesù, per primo, visto "che gli veniva incontro, disse di lui: Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità."
Natanaele dopo quanto detto a Filippo, avendo già detto male di Gesù, rimane sorpreso di quest’uscita sulla falsità domandò subito: Come mi conosci?
Gesù, ispirato, segue il pensiero di Natanaele e con lo stesso procedimento gli parla delle lettere del nome Natanaele iniziando così: "Prima che Filippo ti chiamasse ti ho visto quando eri sotto il fico."
Natanae avrà molte volte letto in vari modi il proprio nome ed il fico lo aveva visto anche lui e comprende che la risposta di Gesù ha vari aspetti:
  • Gesù sa spezzare le parole ed ha letto nell'intimo del suo nome;
  • anche lui nel proprio nome v’aveva letto del fico;
  • comprende che gli ha sinteticamente risposto anche sul fatto di Nazaret, che ha reagito con il bene al male, infatti capisce che Gesù legge le lettere e che allora poteva attendersi una su ironia sull’origine da Nazaret;
  • rapidamente pensa, ma anche il mio nome se si prende da un verso cattivo come io ho preso il suo è negativo:
= "inviato del drago maledetto ()"

quindi menzognero forse per questo e mi dice che non ho falsità; cioè usa la stessa ironia con cui ho pensato della sua origine, però mi parla del fico albero sotto cui la tradizione popolare poneva l’evento della tentazione di Adamo ed Eva; cioè l’albero della conoscenza che stava nel giardino sotto cui c’era il serpente maledetto.
(Dizionario Usi e Leggende ebraiche A. Untermann: "Il frutto proibito fu variamente identificato in un fico..."; forse per il fatto che le nudità di Adamo ed Eva furono coperte con foglie di fico.)
  • sente che i suoi pensieri sono come scoperti;
  • comincia a guardare a Gesù con occhi nuovi;
  • conclude che Gesù è un Rabbì;
  • dalla risposta di Gesù sul fico si sente portare nel giardino dell'Eden e come Adamo è nudo davanti al Signore, pensa alle foglie di fico di cui si coprirono i progenitori e conclude: "Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!"
E Gesù gli risponde: Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico credi?; cioè Gesù è cosciente di tutto il pensiero che ha travagliato Natanaele e prosegue: "Vedrai cose maggiori di queste! E gli disse: In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo."
(Natanaele diviene discepolo di Gesù e lo ritroviamo che lo incontra - Gv. 21- con altri discepoli dopo la risurrezione sul mare di Galilea.)
Gesù alla fine dell’episodio non negando la dichiarazione di Figlio di Dio fatta da Natanaele cita, il versetto Gen. 28,12 che sta nel brano del sogno di Giacobbe e lo riferisce al Figlio dell'uomo; si dichiara vero uomo e vero Dio.
L’incontro di Gesù con Natanaele, che San Giovanni presenta praticamente all'inizio del suo vangelo, è allora anche un modo, rafforzato poi dall’idea cabbalistica (i 153 grossi pesci) dell’incontro con Natanaele al mare di Galilea, per dire al lettore, guarda che:

le profezie sul Figlio dell'uomo si leggono nella Torah, ma per leggerle occorre fare come Natanaele e come i Rabbi, spezzando le parole.

Questo vangelo, che inizia con "In principo...", da San Giovanni è pure volutamente messo in parallelo al primo capitolo del libro della Genesi; infatti, pure scandisce il tempo della prima settimana della creazione con l’inserimento più volte del non sempre necessario "Il giorno dopo..." per asseverare la creazione nuova operata dal Cristo e precisamente:

Prologo

Gv. 1,1-18 - "In Principio...

1° giorno
Domenica

Il Battista

Gv. 1,19-28 - "E questa è...

2° giorno
Lunedì

Battesimo

Gv. 1,29-34 - "Il giorno dopo...

3° giorno
Martedì

I primi due discepoli

Gv. 1,35-39 - "Il giorno dopo
(Con Gesù alle 4 pomeridiane)

4° giorno
Mercoledì

Andrea incontra Pietro

Gv. 1,40-42 - "Uno dei due...

5° giorno
Giovedì

Incontro con Natanaele

Gv. 140-42 - "Il giorno dopo...

6° giorno
Venerdì


L’episodio dell’incontro di Gesù con Natanaele si sarebbe perciò verificata proprio nel giorno 6° corrispondente a quello della creazione dell’uomo e il parallelo d’Adamo, il serpente, e il fico calzano bene e confermano d’essere sulla traccia giusta.
Non resta che spezzare quel versetto Gen. 28,12 citato da Gesù; ho tradotto perciò l’intero Cap 28 e n’ho ricavato un bel racconto conseguente, la cui decriptazione riporto di seguito, per brevità, senza dimostrazioni:

Gen. 28,1 E fu a versarsi in un corpo l’Unigenito per stare giù nascosto per rovesciare il maledetto che fu con inganno a portarsi a stare dentro i corpi.
(Questi) ad affliggere tutti si portò e fu giù a recare la perversità ed è origine d’amarezza.
Il Potente recò al serpente l’Unigenito per finire che prendesse dalle donne la vita. Il Figlio recò nell’oppressione dell’angelo (ribelle) da misero.

Gen. 28,2 L’atteso re, per riscattare dall’angelo (ribelle) il mondo, che dall’origine nei corpi vive, in una casa che fu a scegliere, entrò.
Sulla casa la scelta portò Dio per il padre (doveva esser d’una famiglia di re), di cui sarebbe stato il primogenito, che nella vita da retto si portava.
Aveva preso nel cammino una matrice illuminata con la quale viveva, donna che Madre del Figlio porterà.
Le indicò del Potente nella casa un angelo che l’Unigenito a chiudersi sarà nella matrice da primogenito in modo retto.

Gen. 28,3 E Dio, l’onnipotente, per aiutare fu a stare dentro da fiacco.
Venne della rettitudine a recare nell’esistenza il soffio.
In un corpo la rettitudine recò.
Sarà nelle moltitudini ad ardere.
Sarà a stare in tutti la potenza.
Un’assemblea di popoli sarà in vita.

Gen. 28,4 E fu un segno d’angeli nel cammino a venire benedicendo indicavano che dal Padre in un corpo entrava il Re.
E del Potente il seme della rettitudine venuto nella sposa un corpo aveva acceso al termine la rettitudine veniva in terra a vivere.
In pellegrinaggio era con il retto (il marito) la Donna (quando) il corpo donò per la divinità al mondo; fu in pienezza dentro il corpo ad entrare a vivere.
(Cioè c’è un cenno del fatto che Gesù nacque mentre la coppia andava verso Gerusalemme.)

Gen. 28,5 E fu mandato a stare giù.
Al (tempo) fissato venne.
Per spazzarlo si versò in casa.
A portare fu dal serpente la rettitudine per liberare dall’angelo (ribelle) di cui entrò all’origine il verme del maledetto nei cuori.
L’energia dentro l’angelo ad abitare in tutti recò con la maledizione che dall’origine nei corpi a vivere fu.
Dalle moltitudini lo rovescerà fuori l’Unigenito.
Dai viventi lo spazzerà dal grembo e nell’azione il fuoco gli recherà.

Gen. 28,6 E sarà nel corpo dell’Unigenito in azione la risurrezione che porterà la retta esistenza.
Da dentro i corpi con la rettitudine sarà in prigione a vomitare finalmente chi fu ad ingannare.
E della risurrezione il vigore verrà e libererà dall’angelo (ribelle) che uscirà.
L’origine del verme del serpente rovescerà, strappandolo via.
Dal serpente porterà a salvare i viventi l’Unigenito.
La risurrezione entrando, dentro la benedizione riporterà delle origini per tutti e porterà la forza per rialzarsi.
Sarà a recare la potenza delle origini a rivivere nei corpi.
Il serpente verrà rovesciato in prigione (ove) l’Unigenito lo brucerà.
I viventi a casa tra gli angeli condurrà tutti, avendo soggiogato l’angelo (ribelle).

Gen. 28,7 E sarà della risurrezione in seno la forza ad agire.
In grembo la divinità del Padre sarà a recare.
E Dei l’Unigenito i viventi porterà.
Li condurrà a stare dal Potente.
Così, riscattati, con gli angeli entreranno nell’Unico con il corpo a vivere.

Gen. 28,8 E saranno con il corpo l’Unico a vedere (in quanto) per la risurrezione che porterà la rettitudine sarà stato il male portato a finire.
Figli li avrà portati tutti la rettitudine per l’energia che in azione avrà inviato.
Dentro una sorgente d’esistenza ci sarà.
Giù nell’assemblea si verserà.
Il Padre sarà a recarla.

Gen. 28,9 E riessendoci la potenza della rettitudine in azione, la similitudine a Dio sarà a riaccendersi in seno.
Il maledetto a portare fu versando di nascosto all’origine in tutti la malattia che finita dentro sarà completamente dalla forza della risurrezione.
Nei viventi, agendo la divinità, del Figlio la forza entrerà.
I viventi fratelli porterà tutti per l’energia che dentro sarà riportata.
Alla fine, in alto tra gli angeli i risorti saranno condotti.
L’accompagnerà dal Potente l’Unigenito; nella luce entreranno.

Gen. 28,10 E saranno su dall’Unico a stare.
Si vedranno in grembo a vivergli dentro.
Dall’Unico con il corpo saliranno dentro alla vista a portarsi.
Essendo la potenza spenta, dal nascosto dei corpi l’angelo (ribelle) uscirà.

Gen. 28,11 E sarà il soffio a scorrere in azione dentro, che risorti li a portati, essendo stata dal Potente l’energia riaccesa nei viventi.
Per la rettitudine che ci sarà, a casa l’Unigenito dal mondo in cielo li porterà e saranno versati nell’assemblea per vivere dal Padre.
L’angelo (ribelle) fu nel mondo alla putredine a portare i viventi portando l’esistenza una desolazione.
Si vedrà a bruciare completamente ad essere portato.
E sarà il fuoco dalla rettitudine che dentro abiterà nei viventi a rovesciarlo e dai viventi uscirà la perversità che originò.

Gen. 28,12 E saranno nell’assemblea del Potente i viventi portati dal mondo.
Tra gli angeli entreranno nei giri, perché vivranno tra le schiere.
Con il corpo saliranno dal mondo, portati nel corpo dell’Unigenito.
Risorti, ma vivi, camminando, saranno a vedere, entrandovi, i cieli, per la calamità dell’angelo (ribelle) usciti.
I viventi, che dal serpente afflitti sono, in Dio rientreranno, essendo stato, chi male operava stando nei viventi, portato a scendere.
Saranno i viventi a casa riportati.

Versetto citato da Gesù nel Vangelo di Giovanni al Gv. 1,51
(La dimostrazione la riporto solo per il versetto citato da Gesù).

Gen. 28,12 "Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa."





E saranno nell’assemblea del Potente i viventi portati dal mondo . Tra gli angeli entreranno nei giri , perché () vivranno tra le schiere . Con il corpo saliranno dal mondo , portati nel corpo dell’Unigenito . Risorti , ma vivi , camminando , saranno a vedere , entrandovi , i cieli , per la calamità dell’angelo (ribelle) usciti . I viventi , che dal serpente afflitti () sono , in Dio rientreranno , essendo stato , chi male operava stando nei viventi , portato a scendere . Saranno i viventi a casa riportati .

Gen. 28,13 Ed entrata degli angeli l’esistenza, portati dal mondo, al cospetto dell’Altissimo si porteranno.
E saranno l’Unico da vivi a vedere tra gli angeli stare.
Sarà (colui che) dal mondo li portò fuori, (in cui) di Dio entrò a stare la forza.
Al mondo, ai viventi, del Padre fu la rettitudine a recare.
Dio nel mondo fu a stare.
Giù (come) fissato entrò in terra.
Da una Donna dal corpo venne alla luce.
Per la rettitudine, che dentro dell’Altissimo c’era, il serpente l’afflisse.
In croce l’inviò l’angelo (ribelle).
Fuori portò da dentro dal ferito/colpito corpo in azione la rettitudine.

Gen. 28,14 Portò nell’esistenza il seme della rettitudine che così si vedrà far frutto in terra.
E al soffio dal corpo scese dal Crocifisso.
Fu con l’acqua fuori portata a versare con il sangue.
Al mondo portò giù a parlare gli apostoli.
Alla perversità dell’angelo superbo portò gli apostoli che la benedizione recano dentro della rettitudine.
Per la rettitudine potente in vita risorse il Verbo; dalla tomba il Crocefisso riuscì. Agli uomini del mondo aveva portato dentro il seme della rettitudine!

Gen. 28,15 Ed usciti gli apostoli per il mondo, ad incontrare con la rettitudine furono i popoli.
Con la rettitudine portarono d’illuminati viventi un corpo.
Che nel Crocifisso c’è la rettitudine dentro tutta dell’Unico, che ne risorse il corpo, indicano.
Nel cammino portarono per il mondo la risurrezione.
Da dentro il Crocifisso fu la rettitudine di Dio ad entrare nell’umanità.
Entrando questa vennero bruciature al serpente dall’Unigenito.
Ricominciò la forza dentro per la rettitudine ad agire.
L’aiuto dell’Unico a liberare iniziò i viventi.
In azione il dono del Crocifisso fu a venire.
La felicità s’insinuò nel corpo del Crocifisso che è in cammino.

Gen. 28,16 A riportarsi sarà nell’esistenza alla fine.
Sarà visto riversarsi nella casa dei viventi.
Per rinnovarli tutti si porterà.
E sarà l’Unigenito dei viventi alla vista.
La rettitudine invierà con la forza della risurrezione.
Il Signore dentro il risorgere porterà. L’Unigenito ad uccidere sarà il serpente, (per il quale) la calamità del tempo c’è.

Gen. 28,17 E sarà la forza nei corpi desiderata a riesserci.
L’origine dell’amarezza dai viventi uscirà per il fuoco che dall’Unigenito uscirà. La putredine portata nei viventi uscirà colpita.
Fuori annullata questa uscirà dalla rettitudine che sarà a ricominciare nei viventi dentro a stare in tutti.
La divinità entrando sarà la vita a riportare.
Da questa uscirà bruciato il nemico.
Per l’entrata risurrezione i viventi risaranno a vivere.

Gen. 28,18 E sarà la risurrezione anelata a spazzare il maledetto un mattino e sarà a rovesciarlo in prigione (ove) l’Unigenito finirà.
Del Padre l’energia della felicità si riaccenderà nei viventi.
Vivo vedranno risorto il Crocifisso portarsi e saranno i viventi a venirvi a vivere; vi saliranno dentro.
Dal mondo li porterà a stare su. Li verserà l’ottavo (giorno) in alto.
Con il corpo dall’Unigenito i risorti usciranno.

Gen. 28,19 Porterà il diletto all’Unico a venire i risorti viventi del mondo a vivere la sperata vita.
Entreranno con Lui nella Casa di Dio i portati con il corpo; i viventi accompagnerà.
Questi per luce ai viventi uscirà per la città del Potente alla vista. Luminosi tra gli angeli entreranno.

Gen. 28,20 E sarà dalle generazioni spazzata dal grembo l’impurità.
Dai corpi il serpente che dall’origine l’essere ribelle originò, che nei viventi è una calamità uscirà per la divinità che ad entrare sarà nei viventi.
Ai popoli d’aiuto sarà portandosi a bruciare l’essere ribelle.
L’angelo (ribelle) sarà da solo nei corpi spento.
Questi uscito, la felicità delle origini per l’energia della rettitudine sarà a rientrare. E la potenza dell’essere retto finirà l’angelo.
Di notte, nelle tombe, (ove) vive, il serpente mangerà e la perfidia del serpente nei cuori brucerà.

Gen. 28,21 E di sabato (nel settimo giorno) sarà a casa bruciato il serpente e i viventi da Dio a casa saranno alla fine (del sabato).
Dal Padre saranno portati dal mondo a stare.
Usciranno con il Signore di notte.
Da Dio entreranno a stare i viventi.

Gen. 28,22 Riporterà dal mondo all’Unico i figli ad entrare.
Questi riverranno felici.
Risorti dai morti, saranno i viventi su dentro ad entrare.
Saranno ad entrare da carico per stare nel Crocifisso che a Dio dal mondo sarà i viventi a condurre.
Dalla prigione i risorti nel corpo il Crocifisso tutti invierà dal Potente.
Saranno a vedere che li ha liberati l’Unigenito che della risurrezione dei corpi l’energia recò.

Ovviamente tutto ciò, senza la base della scrittura, con cui la decriptazione ha stretta corrispondenza biunivoca, con le singole lettere tutte rispettate non avrei saputo immaginarlo.
vai alla visualizzazione stampabile di tutto l'articolo

  invia questa notizia ad un amico


									
Copyright © 2006 BibbiaWeb - Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
[Bibbia home][inizio articolo]  Tutti gli articoli di
  VANGELI E PROTOVANGELI...
[Bibbia home][inizio articolo]
 
DECRIPTARE LA BIBBIA - Le lettere del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera jod
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera kàf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera lamed
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera mèm

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera nùn
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera samek
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'ajin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera pè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera sade
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera qòf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera resh
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera s'in e shìn

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera wàw
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera zàjin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera tèt

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera bèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera ghimel
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera dalet
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Il primo e l'ultimo
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'alef
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera taw


Bibbia Home | Autore | Perché Bibbiaweb? | Contatti | Cerca | Links
info@bibbiaweb.net  
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati ad Alessandro Conti Puorger
BibbiaWeb

Alessandro Conti Puorger Alessandro Conti Puorger
Via Eleonora d'Arborea 30 - Roma - Italy

Realizzazione EdicolaWeb Edicolaweb.net
Via S. Maria a Cintoia 14/b - Firenze, Italy