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VANGELI, PROFEZIE ATTUATE DAL CRISTO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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3 - BATTESIMO E TENTAZIONI
La tradizione cristiana è concorde nell’associare il sacramento del battesimo alle pagine bibliche del diluvio ed in quell’ambito vado a verificare, perciò richiamo il contenuto di "Cosa nasconde il racconto di Noè e del diluvio?"
Alla base di questo racconto c’è il pentirsi, ripetuto due volte:

"E il Signore si pentì di aver fatto l'uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. Il Signore disse: sterminerò dalla terra l'uomo che ho creato: con lui anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito di averli fatti. Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore." (Gen. 6,6-8)

Questo è il racconto prototipo della salvezza.
La salvezza dell'uomo ha inizio quando il Signore si pentì e la parola chiave è "pentimento - pentirsi", ma nel contempo in ebraico indica "consolare - consolazione".
Nella parola pentimento c’è insito che Noè non sarà sterminato, infatti, = + , "Noè viva "; ancora una volta, un racconto che si sviluppa da una parola!
In effetti, questa parola NHM, in egiziano significa "prendere via, raggiungere da distante, salvare, liberazione, salvezza".
Può anche dividersi in N+HM e la biconsonante HM, in Egiziano antico è "il servo", quindi Dio pensa di inviare N (di emettere, di promanare, di inviare) il servo HM.
La parola NHM è ripetuta due volte, cioè: "La salvezza N H M la promanerà N il servo H M"; questa è una profezia che si comprende in Gesù Cristo.
Dall'ebraico si ottengono con le lettere le due seguenti letture di : "emetterà dal chiuso acqua (di vita)";
"li guiderà () alla vita ".
Considerato, perciò, che il Signore si pentì due volte per gli egiziani (unisco i due messaggi in egiziano) e due volte anche per gli ebrei nella lettura esterna (i due significati di ) ed in quella criptata (unisco i messaggi con le lettere dall'ebraico) e si ha:

Pentitevi (Primo significato ebraico di )
la salvezza, (egiziano)
la promanerà il servo. (egiziano)
Vi consolerà (Secondo significato ebraico di )
emettendo dal chiuso acqua (viva - dall’ebraico con i segni)
per guidarvi alla vita. (dall’ebraico con i segni)

Si può anche leggere:

Pentitevi! (Primo significato ebraico di )
Vi consolerò (Secondo significato ebraico di )
guidandovi alle acque, (dall’ebraico con i segni)
(ove) promanerà il Servo (egiziano)
dall’energia racchiusa nelle acque (dall’ebraico con i segni)
la salvezza, (egiziano).

San Giovanni Battista, così, predicava e chiamava le persone a pentirsi e li "inviava a chiudersi nell'acqua " - (chiudersi nell’acqua equivale ad essere battezzato, cioè racchiuso sommerso nelle acque); - e San Pietro predicava: "Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel Nome di Gesù Cristo..." (At. 2,38) il che è tutto calzante e sembra seguire da presso il pensiero degli evangelisti.

Il Vangelo di Giovanni evidenzia che i farisei al Battista:

"Lo interrogarono e gli dissero: Perché, dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta? Giovanni rispose loro io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete..." (Gv. 1,25.26)

Da questo colloquio si ha conferma che a quei tempi s’attendeva l'attuazione d’una profezia che i farisei evidentemente conoscevano, d’un battesimo per immersione, da parte del Cristo e Giovanni precisa che quel battesimo non sarà con l'acqua, ma col fuoco, energia di Dio.
Era perciò atteso il Servo di Iahwèh che avrebbe sommerso il mondo dell'acqua viva di Iahweh, cioè con lo Spirito Santo (Gv. 1,33); perché "invierà nelle tombe la vita ".
Dopo il diluvio, raccontato dalla Genesi, nasce un popolo nuovo tutti figli di Noè, come prima erano tutti figli di Adamo.
Il diluvio rappresenta le acque del parto.
L'arca è la placenta, Noè e la testa, e tutto il resto il corpo: "Noè tolse la copertura dell'arca ed ecco la superficie del suolo era asciutta." (Gen. 8,13b)
Sotto quest’aspetto è un vero e proprio battesimo e quindi è da trovarvi la prima profezia del battesimo di Gesù.
Noè che "l’energia racchiude ", (l’energia ovviamente di Dio) è figura di Gesù Cristo, il capostipite degli "uomini nuovi".
Al momento opportuno il bambino esce con la testa dopo la rottura della placenta, "la scopertura dell'arca".
Il pensiero è che Dio stava con Noè nell’arca; è un’idea dei Rabbini e prende forza dal versetto Gen. 7,16b "...Il Signore chiuse la porta dietro di lui." E non dice Lui da quale parte della porta stava.
Il brevissimo versetto decriptato con riferimento a Gesù descrive pienamente il suo battesimo, il che certamente non è sfuggito agli Evangelisti:

Gen. 8,15 "Dio ordinò a Noè"


"Il Servo (dall’Egiziano) sarà ad aiutare , (quando) il figlio di Dio ad uscire sarà dall'acqua che di Dio l'emanazione racchiude ; la potenza dell’Unico gli vivrà sulla testa (o gli vivrà nel corpo)."

"Il Servo sarà ad aiutare (cioè comincerà la sua missione) quando il figlio di Dio ad uscire sarà dall'acqua che di Dio l'emanazione racchiude; la potenza dell’Unico gli vivrà sulla testa."

La potenza dell’Unico gli vivrà sulla testa, avranno anche letto la seguente variante "la potenza avrà inizio dall’acqua sul capo"; cioè da quel momento inizierà ad operare inizierà la vita pubblica.
(Esisteva nel I-II d.C. la setta degli ebioniti, condannata d’eresia, che credeva in Cristo uomo investito da Messia al momento del battesimo.)

Agli antichi scrutatori non sarà poi di certo sfuggito che tutto inizierà quando uscito "sarà dall'acqua che di Dio l'emanazione racchiude" e si saranno domandati in Palestina dove si trova?
La risposta è semplice, certamente il fiume Giordano , "scende l’energia " che nasce dal monte "Ermon" monte "consacrato" a portare l’energia di Dio che mette là in comunicazione le acque di sopra con le acque disotto; quindi l’uscire dalle acque del Giordano (Vedi: "Il giardino dell'Eden") da parte di Gesù, (che proviene dall’alto) attesta una nascita dal cielo in terra ed allora quel versetto riletto con questo pensiero diviene:

"La Parola (egiziano) di Dio sarà ad aiutare (quando) il Figlio di Dio ad uscire sarà dall'acqua viva . Di Dio un torrente inizierà a vivere in un corpo ."

Ho, allora, provato a spezzare con i segni, con riferimento a Gesù Cristo, sia il versetto da cui siamo partiti che il seguente, cioè Gen. 6,6.7 in modo diverso da quanto già fatto nelle pagine sul Diluvio, pensando ai Vangeli del Battesimo di Gesù ed ho ottenuto anche questa variante.

"Si porta l'Essere ad iniziare a vivere nel corpo.
Il Signore da primogenito in una matrice si chiude.
Vi entra per (di)venire uomo.
Da donna il corpo del Figlio viene.
È vita dall'alto per bocca d’un inviato

(storicamente possiamo pensare a Giovanni Battista).
È uscito ad Adamà dall'acqua, l'uomo.
Dall’Eterno dentro entrato nel vivente, esce testimonianza alla mente/testa che a salvare si porta per sempre dal peccare.
Una parola esce dal cielo: "Della rettitudine è l’energia racchiusa
(in questo) uomo dall’Essere il vaso è stato fatto per essere il perfetto."

Il risultato è notevole!
Il luogo del battesimo di Gesù è prima dello sbocco del Giordano nel Mar Morto in località non individuata, ma che potrebbe essere proprio Adama dove vi sono dei guadi del fiume. (Vedi: "I cherubini alla porta dell'Eden")
Il testo di quel criptato concorda con il Vangelo di Luca (3,22b): "Vi fu una voce dal cielo Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto."
Il battesimo di Gesù, infatti, è l'atto di nascita per il mondo del Figlio di Dio, la prima "epifania - manifestazione" secondo il Vangelo di Giovanni, che non si cura di descrivere la nascita fisica e dell’infanzia.
In luogo del racconto degli episodi della nascita e dell’infanzia di Gesù, Giovanni trasla le radici all’origine della creazione, addirittura ai tempi antecedenti a quelli dei primi due versetti del libro della Genesi.
Uscito Gesù dalle acque del battesimo, esce subito l'avversario il tentatore come i Sinottici concordemente sottolineano riportando l’episodio delle tentazioni di Gesù nel deserto.
Marco risolve l'episodio con due versetti: "Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto e vi rimase quaranta giorni tentato da satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano." (Mc. 1,12.13)
Appena il "perfetto" esce dalle acque il tentatore è alle porte; e questa è una storia che si ripete, è la storia del libro della Genesi.
C’era un mondo perfetto, creato da Dio, ma sopra v’aleggiavano le tenebre (Gen. 1,1.2), c’era un uomo (Adamo) perfetto, creato da Dio, ma arriva (Gen. 3) il serpente astuto, c’è Gesù che esce dalle acque del Giordano e arriva il tentatore!
Torniamo allora alla lettura con i segni di quei primi due versetti della Genesi, a cui si riferisce appunto il prologo di Giovanni con questo pensiero.
Otteniamo una delle 70 facce della Torah riferendo i segni di quei due versetti alla creazione del corpo del "perfetto".

Gen. 1,1 "In principio Dio creò il cielo e la terra."



"Da dentro il corpo di una donna (), che fu indicata/scelta dal Figlio , dell’Unico la divinità ad entrare fu in un vivente , per venire dal cielo portando dell’Unico un segno ad uscire in terra ."

Gen. 1,2 "Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lospirito di Dio aleggiava sulle acque."




"Ma esce l'origine che i corpi fa scendere/cadere , che al mondo porta confini , dell'aperto limita il campo e conduce dentro la perversità () che porta a chiudere l’illuminazione ai retti . Agisce da serpente , dalla bocca emette una forza che finisce entrando , portandosi nei viventi , il recato spirito divino . Al mondo (così) esiste la vita amara , i puri finiscono . Agisce il serpente con un soffio che promana un’essenza per cui esce dai viventi la forza per vivere ."

Gen. 1,1 "Da dentro il corpo d’una donna, che fu scelta dal Figlio, dell’Unico la divinità ad entrare fu in un vivente per venire dal cielo, portando dell’Unico un segno ad uscire in terra."

Colui che si contrappone però appare subito nel versetto seguente:

Gen. 1,2 "Ma esce l'origine che i corpi fa scendere, che al mondo porta confini, dell'aperto limita il campo e conduce dentro la perversità che porta a chiudere l’illuminazione ai retti.
Agisce da serpente, dalla bocca emette una forza che finisce entrando, portandosi nei viventi, il recato spirito divino.
Al mondo così esiste la vita amara, i puri finiscono.
Agisce il serpente con un soffio che promana un’essenza per cui esce dai viventi la forza per vivere.
"

I due campioni (onde ha possibilità che esista un mondo creato secondo la cabbalah, altrimenti non esisterebbe equilibrio - Vedi: "La Bibbia segreta cercata dalla cabbalà ebraica" in "Tensione dell'ebraismo ad una Bibbia segreta", sono in campo; poi si svilupperà la lotta che tutt’oggi sussiste, ma di cui si conosce l’esito con la risurrezione del Cristo.

Nei Vangeli di Matteo (4,1-11) e di Luca (4,1-12), scritti da Matteo per i provenienti dall'ebraismo e da Luca anche per i molti proseliti dell'ebraismo stesso, l'episodio delle tentazioni di Gesù è riportato in modo ampio e con citazioni bibliche (Marco invece che scrive per i convertiti provenienti dal paganesimo che non conoscevano le scritture non le indica).

Matteo 4,1-11
Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti ebbe fame. Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: Se sei il Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane. Ma gli rispose: Sta scritto - Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Allora il diavolo lo condusse nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio e gli disse: Se sei Figlio di Dio gettati giù, poiché sta scritto: "Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede." Gesù gli rispose: Sta scritto anche: Non tentare il Signore Dio tuo. Di nuovo il diavolo lo condusse con se sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: Tutte queste cose io ti darò, se prostrandoti, mi adorerai. Ma Gesù rispose: Vattene Satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto. Allora il diavolo lo lasciò ed ecco gli angeli gli si accostarono e lo servivano."

Luca 4,1-12
Gesù pieno di Spirito Santo si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni: ma quando furono terminati ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: Se tu sei Figlio di Dio, dì a questa pietra che diventi pane . Gesù gli rispose: Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo. Il diavolo lo condusse in alto e mostrandogli in un istante tutti i regni della terra gli disse: Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo. Gesù gli rispose: Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai. Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: Se tu sei Figlio di Dio buttati giù; sta scritto infatti "Ai suoi angeli darà ordine per te, perché essi ti custodiscano e anche: essi ti sosterranno con le mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra."
Gesù gli rispose: È stato detto: Non tenterai il Signore tuo Dio.

Marco, nell'episodio chiama l'avversario Satana; Matteo per evitare di chiamarlo per quattro volte diavolo, dopo la terza volta lo chiama "il tentatore" poi Gesù gli intima "Vattene Satana!"
Luca, lo chiama tre volte diavolo e poi a al versetto 13 precisa: "Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato."; quindi la quarta volta che lo nomina e per dire che il nemico si allontana e che tornerà per prendere la batosta finale.
Dio in Gesù Cristo darà la pariglia al serpente, perché là, quando verrà il tentatore non troverà Adamo ed Eva caduti nel suo inganno, ma Gesù e Maria che stanno ben fermi nella loro storia.
Tre è il numero di tentazioni di Gesù cui risponde proclamando per tre volte il nome di Dio (Gesù + tre volte il Nome; Gesù è il Signore).

Le tentazioni di Gesù sono le tentazioni proposte dal serpente ad Adamo ed Eva, come si può costatare da un confronto serrato con quella pagina della Genesi (3,1b-3,7): "Egli disse alla donna: È vero che Dio ha detto 'Non dovete mangiare di nessun albero del giardino'? Rispose la donna al serpente: Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete. Ma il serpente disse alla donna: Non morirete affatto! Anzi Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male. Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per avere saggezza; prese dl suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture."

I Tentazione sul mangiare.
Nella Genesi: "Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?"
Nei Vangeli: "... ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: Se tu sei Figlio di Dio, dì a questa pietra che diventi pane."

II Tentazione sulla vita e sul cambiare la propria storia.
Nella Genesi: "... il serpente disse ... non morirete affatto!"
Nei Vangeli: "Se sei Figlio di Dio gettati giù."

III Tentazione del potere.
Nella Genesi: "... si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio."
Nei Vangeli: "... gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: Tutte queste cose io ti darò"

Risultando in quei Vangeli alcune citazioni dell'A.T. vediamo se quei versetti letti con il metodo dei segni risuonino.
La prima citazione è del seguente versetto del Deuteronomio.

Dt. 8,3 "Egli dunque, ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore."

La decriptazione che s’ottiene, di cui ometto la dimostrazione è:

"Portata è azione all'inviato retto.
La reca la forza del male.
Dentro l’arde forte col mangiare.
L’affligge che con il segno esca della manna.
Dell’Unico il principe rifiuta d’essere d’aiuto nel tempo, ma da rifiuto è per sbarrare il peccato.
Dal Padre scelto è che con la rettitudine al serpente che nei viventi agisce con l’energia entrata, porti un basta agendo rettamente, perché il serpente all’origine dall’alto uscì per la guerra.
Nei cuori da malattia per vivere entrò nell'uomo.
Così fu ad agire il serpente in tutti i viventi portando sozzura.
Parlò che è di Iahweh l’essenza del vivere entrata nell’uomo!
"

Nel versetto successivo poi c’è un cenno ai 40 anni nel deserto, messi appunto in parallelo ai 40 giorni di tentazione di Gesù nuovo Israele: "Il tuo vestito non ti si è logorato addosso e il tuo piede non si è gonfiato durante questi quarant'anni." (Dt. 8,4)
I Vangeli di Matteo e Luca citano altri due versetti in bocca a Gesù tratti dallo Shemah, "Ascolta Israele, il Signore è nostro Dio, il Signore è uno. Amerai il Signore tuo Dio...", il credo d'Israele (Dt. 6,13 e Dt. 6,16); ci sono poi due versetti della Scrittura riportati da entrambi tali Vangeli in bocca al diavolo.
Questi versetti sono inseriti da Luca tra i due citati da Gesù dal Deuteronomio, mentre in Matteo quei versetti, messi in bocca al demonio, precedono le due risposte di Gesù tratte dallo Shemah.
Seguo l'ordine di Matteo per vedere cosa dicono con i segni i due versetti del demonio; certamente la parola di Dio è in grado di smascherarlo; controllando si notano nel testo ebraico sei serpenti , perciò i segni, aldilà della versione ebraica esterna, parlano di lui, del serpente:

Sal. 91,11-12 "Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi. Sulle loro mani ti porteranno perché non inciampi nella pietra il tuo piede."




"Così per esistere tra i viventi in cammino fu a portarsi . Fu a venir giù a portarsi nel mondo . Cammina il serpente col nome cavaliere , tutto calpesta , è vaso che s’esalta come parla , è tra i viventi essenza della menzogna . Ha fame di tutti i corpi (ove) fa ingresso ( = ) per abitarvi . Con gli angeli (ribelli) nei corpi corse per camminare ."

"Così per esistere tra i viventi in cammino fu a portarsi.
Fu a venir giù a portarsi nel mondo.
Cammina il serpente col nome cavaliere, tutto calpesta, è vaso che s’esalta come parla, è tra i viventi essenza della menzogna.
Ha fame di tutti i corpi (ove) fa ingresso per abitarvi.
Con gli angeli (ribelli) nei corpi corse per camminare."

Sta parlando il "padre della menzogna" di cui Giovanni dice:

"...voi che avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice del falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna." (Gv. 8,44)

Il termine "col nome di cavaliere" l’ho lasciato così perché è termine escatologico in quanto indica il nemico per eccellenza; infatti, la prima vittoria di Dio è contro il "cavaliere" ed avviene in occasione dell'apertura del Mar Rosso; l’attesta il Cantico di Mosè (Es. 15,1b):

"Voglio cantare in onore del Signore: perché ha mirabilmente trionfato, ha gettato in mare cavallo e cavaliere."

Questa vittoria prepara una vittoria finale in cui il Cavaliere di Dio vincerà e questo momento delle tentazioni è il primo round dell'incontro in cui il "cavaliere" ed il Cavaliere di Dio s’incontrano.
Nell’Apocalisse (19,11), rivelazione di ciò che deve venire, dopo la visione del Cavaliere sul cavallo bianco, continua (19,19-21):

"Vidi allora la bestia di re della terra ... radunati per muovere guerra contro colui che era seduto sul cavallo ... Ma la bestia fu catturata e con essa il falso profeta ... Tutti gli altri furono uccisi dalla spada che usciva dalla bocca del cavaliere..."

Vediamo ora i versetti del Deuteronomio citati da Gesù.
Il primo risponde alla tentazione del potere:

Dt. 6,13 "Temerai il Signore Dio tuo, lo servirai e giurerai per il suo nome."
Poi Gesù col versetto Dt. 6,16 risponde alla tentazione della vita e della storia: "Non tenterete il Signore vostro Dio come lo tentaste a Massa."

Raccolgo con essenziali commenti tutti i versetti citati da Gesù nel brano delle tentazioni dei Vangeli, tradotti con i segni, per far notare l’assoluta congruenza delle risposte interne che fornisce il decriptato con il complesso tema trattato.

Dt. 8,3 "Portata è azione all'inviato retto.
(L'inviato retto è Gesù, l’inviato dal Padre.)
La reca la forza del male.
Dentro l’arde forte col mangiare.
L’affligge che con il segno esca della manna.

(La stessa tentazione del popolo e poi di Gesù è nel deserto)
Dell’Unico il principe rifiuta d’essere d’aiuto nel tempo, ma da rifiuto è per sbarrare il peccato.
(Cioè, non è lì per far miracoli, ma per una guerra radicale)
Dal Padre scelto è che con la rettitudine al serpente - che nei viventi agisce con l’energia entrata - porti un basta agendo rettamente, perché il serpente all’origine dall’alto uscì per la guerra, nei cuori da malattia per vivere entrò nell'uomo.
Così fu ad agire il serpente in tutti i viventi portando sozzura.
(Gesù) parlò che è di Iahweh l’essenza del vivere entrata nell’uomo!
"
(L’uomo cioè non deve temere; Dio saprà portare a buon fine la storia dell’uomo!)

Dt. 6,13 "Per primo ti indico il Signore Dio.
(Cioè, tu satana non hai il potere! Cioè il potere viene da Dio)
Al mondo c’è così il segno che c’è nei corpi la sua origine e verrà a portarsi alla fine a vedersi.
Dentro dell’essere impuro con la risurrezione dalla morte ne brucerà dentro l’azione.
"

Dt. 6,16 "Il serpente venne a tentare, ma venne dal Signore maledetto.
Sarà la rettitudine la piaga con cui l’Unico lo brucerà nei corpi.
Il tentatore sarà a finire nei viventi; dentro la vita in pienezza rientrerà!
"
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