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VANGELI, PROFEZIE ATTUATE DAL CRISTO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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11 - IL SERVO SOFFERENTE
Negli Atti degli apostoli, al Capitolo 8,26-40 l’episodio dell’incontro di Filippo con un ministro etiope ci riporta al tema della comprensione delle Scritture.
Questo personaggio "venuto per il culto a Gerusalemme, se ne ritornava, sul suo carro di viaggio, leggendo il profeta Isaia".
Filippo lo ferma e gli domanda: "Capisci quello che stai leggendo?"
Anche qui c’è una risposta che chiarisce che per capire occorre un’iniziazione che non si ottiene dal semplice leggere: "E come lo potrei, se nessuno m’istruisce?"

Leggeva, infatti, in Isaia il IV Canto del Servo (Capitolo 53) e si domandava "...di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?"
Tale brano, peraltro, è richiamato anche dal Vangelo di Giovanni al Capitolo 12,37-38 per sottolineare l’incredulità dei giudei alle parole profetiche, ma per loro oscure, con cui Gesù indicava "di quale morte doveva morire" dicendo: "Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. Io quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me." (Gv. 12,31-33)

La folla fece in pratica la stessa domanda dell’etiope: "Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; come dunque tu dici che il Figlio dell’uomo deve essere elevato? Chi è questo Figlio dell’uomo?" (Gv. 12,34)
Anche qui si dice che il Cristo è profetato dalla Legge e quindi ci porta al tema che interessa, cioè cercare le profezie nascoste.

Ho così proceduto a decriptare il Capitolo 53 di Isaia ed il risultato, la base del discorso interno, è la trama di sostegno è di motivazione del sacrificio del servo.
(È da notare che in ebraico il Isaia è scritto ed all’interno, indipendentemente dalla vocalizzazione c’è il nome di Gesù .)

Nella decriptazone parto però dal versetto 52,13 perché da tale versetto fino alla fine del Capitolo 53 si sviluppa il IV Canto del Servo di Isaia per complessivi 15 versetti.
Interessante è che mentre nel canto esterno c'è in sintesi il non riconoscimento del Cristo, nel criptato interno si disvela tutta la sua epopea; lo sfigurato-deformato è il: Messia in croce .
Riporto dapprima il decriptato tutto di continuo.

Is. 52,13 "Uscirà dagli angeli.
Al mondo sarà a sorgere la rettitudine che è del Potente.
Sarà in azione da sola.
Sarà a lanciarsi per portarsi dai viventi per recare l’energia per bruciare la menzogna della bestia. Dalla nube..."

Is. 52,14 "... (ove) abita la beatitudine sorgerà in vita.
Ai viventi recherà l'Altissimo l'Agnello.
Dentro sarà ad un vivente la rettitudine inviata.
Il Messia perfetto dell’Unico, che sarà la luce dei viventi, si vedrà
e porterà il disegno di recare in un vivente il Figlio che sarà un uomo."

Is. 52,15 "La rettitudine inviata sarà con questi al mondo in un corpo.
Nella Madre nel corpo dentro sarà in seno il Potente che sarà a portarsi.
Sarà a versarsi per salvare.
Si porterà dal Regno per stare tra i viventi la Parola.
Sarà al mondo con la Madre così a stare dell’Unico il principe.
Del rifiuto il libello al serpente uscirà dalla Madre col corpo dell'Unigenito che porterà.
Si porterà da Donna in un corpo il Potente per espiare il peccare del mondo.
In un’arca porterà l’energia ad abitare."

Is. 53,1 "Per i viventi che sono nel mondo l'Unigenito a vivere sarà inviato.
Il Potente ha ascoltato.
Ad indicarlo un angelo si porterà.
E da pellegrino si porterà in azione il Signore.
In una vergine sarà lo splendore del Potente completamente ad entrare."

Is. 53,2 "E sarà dall’alto la rettitudine ad essere portata da una pura.
Il Potente in persona sarà a portarsi.
Ed un essere retto sorgerà in vita in terra.
Giù sarà nel mondo il rifiuto completo dell'Unico in un corpo al serpente portato, Ed il 'no' gli uscirà in giro.
E dell’angelo (ribelle) a vedere la perversità si recherà.
Il rifiuto all’essere ribelle dall'Unico uscirà.
E per compassione in aiuto del mondo si porterà."

Is. 53,3 "Inviato da casa per colpire la rovina del sepolcro degli uomini,
sarà in vita un uomo dalla vita retta.
Il Padre lo porterà alla fine.
E sarà a ripulire con l'agire la malattia e con la rettitudine la distruggerà tutta dai corpi. In una persona sarà a vivere per vivere tra i viventi.
Il Figlio da preda alla perversità del serpente,
dell'Unico (quale) macchinazione, al mondo esisterà."
(è come un cavallo di Troia, un uomo con dentro la rettitudine di Dio)

Is. 53,4 "L'Unigenito, così, per ereditare sarà ad abitare nel mondo.
E per la prima volta l’energia della risurrezione l’Unico recherà in un vivente.
Con la rettitudine del Padre sarà a far fuggire da dentro il serpente dai viventi. E dell'Unico l’energia della grazia porterà.
In una dimessa casa inviato al mondo sarà lo splendore che si porterà alla vista dei viventi per oscurare il maledetto che fu nei viventi a portarsi,
e dal seno l’angelo (ribelle) uscirà."

Is. 53,5 "E al mondo porterà l'Unigenito l'infermità al serpente per il delitto con l’opprimere che recò ai viventi.
Per il fiaccare che dall’origine ai viventi col peccato recò a tutti,
sarà con energia a recare il castigo col fuoco al serpente.
Per condurre i viventi ai pascoli dell'Altissimo si porterà ed alla casa comune alla fine li condurrà, l’invierà guariti dal serpente, con gli angeli li porterà."

Is. 53,6 "Tutti dagli angeli porterà retti su.
Dell’Unico l’invierà alla fine alla vista dei pascoli.
Agli uomini del Potente da via si recherà
nella persona sarà ai pascoli a condurli.
Nel Signore entreranno le persone a stare.
Si vedranno a casa portati dell’Unico,
avendo finito il peccato in tutti che l’angelo recò."

Is. 53,7 "Lo splendore della risurrezione porterà Lui.
L’invierà in azione.
L’energia uscendo porterà al serpente guai.
Per liberare la Parola sarà a portare della rettitudine il fuoco che gli uscirà a guizzare dal cuore (ove) dentro racchiuso era.
E da dentro a guizzare la recherà l’agnello trafitto nella persona.
Dall’afflitto ferito, colpito, sarà ad uscire l’energia.
La divinità con l’acqua, per l’entrato bastone del serpente, che l’Unigenito sarà ad aprire, con il soffio sarà a recare."

Is. 53,8 "Ai viventi dal legno dal corpo porterà con la vita l'acqua.
Dal calvo (calvario) dal Cuore guizzerà rovesciandosi dal chiuso,
e verrà per una mano,
che il bastone/asta al corpo recherà,
l'acqua ad essere alla luce.
Ma nel nascosto della tomba per il retto, ci risarà la vita dell’Unico.
Nel corpo riscenderà la vita.
Sarà' stata l'acqua ai viventi per l'arrogante azione vista.
Ai viventi sarà, ferito dal serpente, l'acqua a recare."

Is. 53,9 "A recare sarà dalla croce l'energia l'Unigenito tutta dal corpo.
Alla luce si vedrà con forza l’acqua rovesciarsi da dentro;
per saziare la porterà l'Unigenito alla fine in azione in dono per le moltitudini.
Tra i morti sarà portato al tramontare l'Unigenito nella tomba.
Massa (L’episodio di Massa e Meriba di Esodo 17) a (ri)fare ha portato il serpente,
che dall’origine con frode dentro il soffio fu a recare."

Is. 53,10 "A portare fu la perversità a racchiudere col soffio.
In aiuto la rettitudine l’Unico porterà nel mondo.
Nelle tombe la potenza ci risarà.
L’Unigenito dai morti a risorgere sarà i viventi.
Espierà la pena che l’angelo ribelle ha arrecato (quando) sarà nel corpo l’Unigenito nel mondo colpito dal male.
Un fiume ci sarà di rettitudine nei giorni dei viventi, e la purezza riscenderà dal Signore, ma dentro sarà l’essere impuro portato ad essere arrostito nelle tombe."

Is. 53,11 "In seno ai viventi la potenza invierà con il soffio.
La risurrezione porterà a stare nei corpi l’Unigenito.
Nel mondo sarà il settimo (giorno).
Da solo nel tempo la porterà nell’esistenza un giusto.
Giù l’aiuto sarà versato.
Dal Servo sarà la potenza dal corpo dentro ove stava ai viventi recata.
Il peccato la purezza di Lui sarà riempiendoli a consumare."

Is. 53,12 "In cammino apostoli si origineranno dal calvo (monte).
Per accompagnare ad abitare tra le moltitudini sarà la Madre portata dall'Unigenito dalla croce.
Dal legno porterà ai viventi, in forza della Madre, lo sperare.
Le spoglie da sotto l'Unico risorgerà.
Con il corpo riuscirà alla vista.
Il corpo riuscirà potente dalla morte.
L’anima si riporterà, verrà la Parola risorta;
a vederlo saranno i viventi, gli apostoli con la Madre.
Con energia fuori li porterà Lui.
Chiusa nel cuore dell'Unigenito nel corpo dentro era la Madre
che invierà da inferno per lo scellerato ad esistere.
Con la Madre sarà la Parola che nel cammino sarà ad agire."

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